Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Info immettere nuova coppia in voliera silver fp

  1. #1
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    Info immettere nuova coppia in voliera silver fp

    Buongiorno . Come da titolo ho una coppia in cova con piccoli . Se io se io prendo un altra coppia . Composta da
    Maschio 2013 silver faccia pastello allego foto
    Albina non sessata 2015 ma la maggioranza sono femmine ma comunque la farò sessare.
    Volevo chiedere se vi sono rischi concreti in voliera e per i nuovi arrivi avendo piccoli oppure no.
    Oramai anche se sono abituate all interno in gabbie cova 120.
    Dimenticavo la mia voliera è una esagonale da 2mt x 2.30h
    Chiedo conferme su silver e come distinguere il maschio è riconoscibile con le classiche barrette sotto le ali ?grazie
    Eventualmente se vi sono problemi metterò momentaneamente in una cova. Ho una modulare ma è occupata da 1 pennant femmina ma non so se è meglio non metterle assieme.
    Comunque in un esagonale come la mia 2 max 3 coppie di calopsiti credo che si possa inserire senza sovraffollare.
    Ultima domanda. Riconoscere il sesso di un albina è solo tramite sessaggio o vi è anche altri metodi che non conosco?
    Immagini allegate
    CRISTIAN FACHERIS
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  2. #2
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    Ciao Cristian,
    Innanzi tutto complimenti per l'acquisto: la combinazione tra silver e faccia pastello è una colorazione che apprezzo particolarmente.

    Durante la cova e l'allevamento dei novelli occorre mantenere i riproduttori in un ambiente di massima tranquillità, evitando novità improvvise, cambi di dieta od operazioni invasive.
    Capirai come l'inserimento in voliera di nuovi soggetti, fino ad ora estranei, potrebbe turbare notevolmente la routine dei genitori: per ampliare la colonia, sarebbe consigliabile attendere un periodo di riposo.
    Ricorda sempre, però, che la formazione di una comunità stabile di riproduttori richiede l'introduzione contemporanea degli animali nell'alloggio.

    La convivenza con i Rosella è spesso possibile e più volte sperimentata, ma sicuramente non in un gabbione così ristretto, tantomeno durante il periodo d'estro.

    Il dimorfismo sessuale nei soggetti silver faccia pastello è del tutto affine all'esemplare ancestrale; nell'albino, invece, non è possibile notare alcuna differenza estetica tra i due sessi.
    Alcuni allevatori riescono a intuire il sesso dell'animale esercitando una leggera pressione sulla sinfisi pubica, ma si tratta di una metodologia del tutto empirica, che non garantisce la validità dei risultati, soprattutto se il soggetto in questione si presenta ancora immaturo.
    Il sessaggio chirurgico o molecolare rimane l'unico metodo (quasi) sicuro.

    Per determinare il sesso della femmina albina risulterebbe utile analizzare l'aspetto dei genitori: se la madre non mostra la mutazione ino espressa nel fenotipo, tutti i novelli albini che potrà generare saranno certamente di sesso femminile.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  3. #3
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    salve . grazie per la risposta.
    pensavo che con una voliera cosi "grossa" potessero aggregarsi ugualmente. comunque attenderò... anche perche cosi ho tempo di sessare l'albina.
    consigli di inserirli solo quando i piccoli sono usciti dal nido?
    CRISTIAN FACHERIS
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  4. #4
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    Teoricamente, per ridurre al minimo la percentuale di rischio, sarebbe consigliabile attendere la piena indipendenza dei novelli.
    Quante coppie ospita attualmente la voliera? (Non vi era anche una coppia di kakariki?)
    Saluti,
    Luca Marani.



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  5. #5
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    Ciao ti do del tu se posso. Allora avevo una coppia di kakariki ma l ho dovuta togliere perché entrava nel nido a covare le uova delle calopsiti e non lasciava mangiare la coppia... attualmente ospita solamente quella coppia e basta... esagonale di 2x2.30h
    Già che ci sono approfitto ho gli inseparabili personata 2015 inizio sessati ma non fanno il nido e non apprezzano il pastoncino. Allora ho provato a cambiare il pastoncino mischiando 50% morbido alla frutta con 50%secco grossolano all uovo. E vedo già dei miglioramenti. Le coppie mature hanno già deposto o stanno per deporre. Idem i kakariki il maschio tenta di corteggiare la femmina ma per ora nulla... non sono paurosi anzi fin troppo docili . Invece i barraband apprezzano tutto quello che do. Sempre 50%morbido e 50 %secco senza mischiarlo con l acqua come da istruzioni . Il maschio canta spesso ma non so se è normale o fa per attirare la presenza della femmina. Do frutta a giorni alternati con verdura. E ogni tanto mangime x piccioni bollito. Il pastoncino lo somministro ogni giorno . In dosi mezzo bicchierino in plastica di caffè morbido e mezzo secco... non voglio abbondare... consigli?
    Per questo comunque chiedevo se potevo mettere la coppia perché avendo tolto i kakariki magari potevo comunque per ora stanno in una cova
    CRISTIAN FACHERIS
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  6. #6
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    Certo, dammi pure del "tu".
    Come noterai, qui sul forum siamo tutti amici "stretti", poiché siamo accomunati dalla stessa passione e da obiettivi comuni.

    Per tornare a noi, nonostante le dimensioni della gabbia in cui è alloggiata la coppia, ribadisco ciò che ho già affermato all'inizio.
    Il comportamento del maschio di barraband, inoltre, è da considerarsi pienamente nella norma, in quanto suggerisce una condizione di picco ormonale del soggetto.

    Per quanto riguarda i personatus, forse sarebbe consigliabile aprire una nuova discussione nell'apposita sezione, ma - in ogni caso - proverò a fornirti qualche indicazione di carattere generale: per aumentare la probabilità di successo, occorre fornire alla coppia un'abbondante quantità di rami freschi di salice o ulivo, leggermente inumiditi; nel nido, preferibilmente strutturato a doppia camera, è possibile sistemare una manciata di fieno o paglia per abbozzare un'imbottitura.
    Per i soggetti più restii, è possibile accumulare i rami da scortecciare direttamente all'interno della camera di cova; infine la presenza del tunnel d'ingresso garantisce ai riproduttori sicurezza e protezione.
    Anche il contatto visivo con altre coppie può rivelarsi d'aiuto, essendo il personatus una specie di agapornis fortemente gregaria, il quale accetta di buon grado la convivenza in colonia: grazie alla presenza di altri riproduttori, i soggetti vengono spronati all'estro prima di quanto non avvenga nelle comuni gabbie isolate.

    Solitamente il pastone secco risulta gradito solo se presenta una granulmentria piuttosto elevata: nel caso in cui non si riveli appetito, è possibile inumidirlo con un parte d'olio d'oliva oppure, come hai escogitato, somministrarlo in associazione ad un alimento ricco di lipidi, quale il pastoncino morbido.
    Durante il periodo riproduttivo, se si desidera favorire il picco ormonale, è opportuno fornire il pastone con cadenza giornaliera. In caso contrario, la somministrazione di tale alimento potrà essere ridotta in modo notevole, fino quasi ad azzerarsi.
    Analogamente, il misto per colombi bollito può essere impiegato quotidianamente (in particolar modo con le specie di taglia maggiore), in quanto si dimostra un'eccellente alternativa al misto secco, caratterizzato da eccellenti proprietà organolettiche e particolarmente appetito dagli uccelli.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  7. #7
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    Ti ringrazio per i preziosi consigli.... visto che ho paura che si facciano male in una cova avendo molta paura e non essendo abituate all uomo quasi quasi le metto in una 90 x 40 x 70 avendo spazio nella voliera se inserisco la gabbia intera in voliera? Così da abituarle entrambi anche se ho paura che il maschio voli verso la gabbia per attaccare l altro maschio... ho paura che in gabbia cova così quando sbattono si facciano male.... dovrei trovare un luogo tranquillo per un mese almeno solo che in una ho i barraband nell altra una rosella.. mmmm non saprei proprio mia moglie a paura a pulire la voliera perché sbattono e molto...
    CRISTIAN FACHERIS
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  8. #8
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    Più che altro, sarei più propenso a sistemarli in una gabbione da 120, attendendo che gli animali si siano ambientati.
    Se, da quanto ho capito, i due soggetti sono stati recentemente acquistati, un po' di timore nei confronti dell'uomo è del tutto comprensibile.

    Come hai affermato, sarebbe anche possibile affiancare una piccola gabbia-cova alla voliera dei riproduttori, ma sinceramente non capisco quale possa essere il vantaggio, considerando che le normali operazioni di manutenzione andranno comunque effettuate e, oltre tutto, si rischierebbe di turbare la quiete della coppia.
    Ultima modifica di Luca Marani; 19-04-16 a 15: 28
    Saluti,
    Luca Marani.



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  9. #9
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    Ciao. Ho risolto. Ho preso una gabbia che avevo da 80x40x60 e messe in una zona dell abitazione dove passiamo spesso anche con i cani. Di sera li alloggiamo all interno per via dei gatti .
    Avevo provato sinceramente a posizionarequando erano nella gabbia cova nella voliera dove ho la coppia con i piccoli. Entro nella.voliera e subito il maschio è andato sopra la gabbia minaccioso e quindi ho capito che meglio non inserire nulla finché ci sono nidi e piccoli.
    Una domanda banale ma che mia moglie continua a dire che i pappagalli quando si tolgono i piccoli soffrono. Uhm infatti di solito se ho 6 schiuse e me li cercano da allevare a mano o li alleviamo noi di solito lascio un piccolo da allevare o 2 piccoli in base alle richieste.
    Ma come per i barraband o altre specie meglio fare svezzare almeno 1 piccolo alla coppia riproduttrice?
    Mia moglie oggi ha messo il pastoncino mette quest'ultimo è toglie e cambia il misto semi. Ma non lo da subito ma solo dopo un oretta e infatti il nuovo preparato di pastoncino morbido con quello secco grossolano vedo che incominciano ad apprezzare. Non so se c'entra con il cambio di pastoncino ma stamattina ha visto imbeccarsì la coppia di kakariki. Mai visti prima.
    Ultima cosa. L anellamento domenica il primo nato di calopsite ha fatto 7 giorni ma l ho ritrovato ieri sfilato. Provo ancora stasera e vediamo se lo perde è un 6 un amico quella il 10 12 gIorio quelli con questo diametro risulta?
    CRISTIAN FACHERIS
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  10. #10
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    La rimozione prematura dei pulli dal nido potrebbe facilmente essere interpretata come una forma di predazione, comportando il totale o temporaneo abbandono del sito di nidificazione, in quanto non verrà più considerato sufficientemente sicuro.
    Ovviamente se, per stretta necessità (ovvero non per scopi commerciali), si rende indispensabile il prelievo dei pulli, non si rischia di innescare alcuna reazione nei soggetti, ma -perseverando in tale direzione- le conseguenze saranno più rilevanti.

    Sicuramente, non tutte specie di Psittaciformi presentano le medesime reazioni: buona parte dei Cacatuidi, ad esempio, dopo aver assistito alla scomparsa di numerose nidiate, potranno maturare una maggiore possessività e aggressività nei confronti del partner, compromettendo la buona riuscita delle successive cove; alcuni pappagalli di origine africana o sud americana, invece, si presentano più timorosi e particolarmente sensibili alle interferenze da parte dell'allevatore durante l'allevamento dei novelli; per non citare numerose altre dimostrazioni...

    Di norma, lasciando una parte della prole all'interno del nido, è possibile arginare i danni, ma -oltre all'aspetto sopra esposto- occorrerebbe considerare gli effetti sulla salute psico-mentale dei novelli.
    È provato, infatti, che la separazione dei pulletti dai genitori prima del naturale periodo di svezzamento, rischia di causare la presenza di numerosi disturbi comportamentali, squilibri psicologici e incapacità di rapportarsi con i propri simili.
    Oltre al fatto che, come tutti ben sappiamo, l'allevamento artificiale è in grado di inibire, più o meno seriamente, buona parte degli istinti ancestrali degli animali, talvolta anche quello riproduttivo.

    Pertanto, per motivi di etica e professionalità, non sono solito intraprendere l'allevamento allo stecco (salvo casistiche d'emergenza), nè tantomeno ho mai ceduto individui non completamente indipendenti.
    Precisato questo frangete, rimango convinto che ogni allevatore sia libero di agire come meglio crede, a patto che si dimostri consapevole di tutte le conseguenze che le sue decisioni possono comportare.

    Nei calopsitte, il marcaggio tramite anello dovrebbe avvenire intorno al 10°-12° giorno di vita: aspettando oltre si rischia di provocare lesioni o fratture ai pulletti ormai troppo grandi; mentre, se applicato in anticipo, verrà rimosso con estrema facilità dai genitori.
    Saluti,
    Luca Marani.



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