Allo stato captivo, in un ambiente artifiiciale, risulta pressoché impossibile riprodurre nei più piccoli dettagli l'alimentazione naturale dei nostri pappagalli, per la quale questi fantastici uccelli si sono evoluti nel corso dei millenni.
Il nostro compito, pertanto, consiste nel soddisfare, sempre utilizzando una considerevole varietà di prodotti, il fabbisogno caratteristico della specie che desideriamo allevare.
Frutta e verdura, di conseguenza, assumono la funzione di rimpiazzare l'esorbitante quantità di alimenti vegetali che gli Psittacidi reperiscono allo stato selvatico, ricoprendo un ruolo di primaria importanza nella loro alimentazione.
Precisato quest'aspetto, però, occorre ricordare che i frutti e gli ortaggi diffusi alle nostre latitudini si presentano sostanzialmente differenti rispetto ai prodotti di origine esotica, rispetto ai quali si rivelano particolarmente poveri dal punto di vista organolettico.
Necessitano pertanto di un'adeguata integrazione, portata a termine tramite prodotti di origine naturale (spighe di graminacee immature, semi germinati, frutta esotica) e artificiale (estrusi e, quando necessario, integratori).
In conclusione, occorre fare una netta distinzione tra Psittaciformi granivori e frugivori: il cenerino, così come la buona parte dei pappagalli, appartiene di sicuro al primo insieme.
Analiticamente, bisogna prestare attenzione a non eccedere nelle dosi, non tanto per la presenza di zuccheri semplici (che di per se risulta piuttosto irrilevante), ma sopprattutto per gli scompensi metabolici che un'inadeguata somministrazione di frutta/verdura può comportare.
Personalmente sono solito impiegare frutta e verdura in ragione del 10% sul totale del consumo quotidiano: tale quantità corrisponde circa a 2-3 cucchiai di prodotto tagliato a tocchetti.
Non temere di sbizzarrirti nella varietà: la modalità di somministrazione ideale sarebbe rappresentata da una ricca macedonia di frutti ed ortaggi appartenenti svariate tipologie, tagliati a tocchetti e forniti ogni giorno con moderazione.
Passando ad analizzare i legumi, tengo a precisare la loro fondamentale importanza nel programmi nutrizionali.
Grazie al consistente contenuto di proteine e aminoacidi (spesso insuffucienti nelle sementi secche), l'alto contenuto di carboidrati ed il basso tasso lipidico, presentano eccellenti proprietà organolettiche, oltre a risultare particolarmente appetiti.
Appare ovvio, come per qualsiasi altro alimento, che la loro fornitura non si dovrà rivelare esclusiva, ma sarà ben ponderata ed abbinata a cibi differenti.
In commercio è possibile acquistare eccellenti miscele dedicate ai pappagalli, che combinano proporzionalmente varie tipologie di legumi, cereali e granaglie, sviluppando un prodotto ben bilanciato ed in grado di sostituire il tradizionale misto secco.
Una simile alimentazione, varia, fresca ed equilibrata, non potrà certo causare le conseguenze che hai riportato, ma - al contrario - comporterà innumerevoli vantaggi sulla salute fisica e psicologica dell'animale, garantendo una vita più duratura e meno monotona.
Per approfondire l'argomento, ti consiglio di dare un'occhiata a questa discussione, che illustra in modo più completo tutti gli aspetti che ho solamente accennato in queste poche righe:
L'alimentazione dei pappagalli granivori