Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Frutta

  1. #1
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    Frutta

    Ciao! Parlando con un signore di cenerini m diceva che sbaglio a darle verdura a pranzo e a cena, perché sec lui dovrei darle frutta due volte al giorno e una sola volta invece la verdura, perché sec lui "dove la trovano in natura"..... A parte che se fosse una giusta correzione io la accetto, ma dove trovano in natura la verdura come motivazione non m sembra granchè. Voi che ne pensate? Anche perché tanta frutta sec me per quello che so ha troppi zuccheri.. Io le dò sempre mezza mela al mattina con un altro Mezzo frutto, proprio perché la mela é meno zuccherina. Poi a voglia di bisognini con tanta frutta così come dice lui.. Poi m diceva anche d preferire i legumi e altra verdura a crudo. Anche lì la verdura ok a crudo ma sempre legumi é un carico proteico per come so io correggetemi se sbaglio che può aumentare la crescita del becco negli anni. Bah m sembra che come faccio faccio sbaglio allora...


  2. #2
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    Allo stato captivo, in un ambiente artifiiciale, risulta pressoché impossibile riprodurre nei più piccoli dettagli l'alimentazione naturale dei nostri pappagalli, per la quale questi fantastici uccelli si sono evoluti nel corso dei millenni.
    Il nostro compito, pertanto, consiste nel soddisfare, sempre utilizzando una considerevole varietà di prodotti, il fabbisogno caratteristico della specie che desideriamo allevare.

    Frutta e verdura, di conseguenza, assumono la funzione di rimpiazzare l'esorbitante quantità di alimenti vegetali che gli Psittacidi reperiscono allo stato selvatico, ricoprendo un ruolo di primaria importanza nella loro alimentazione.
    Precisato quest'aspetto, però, occorre ricordare che i frutti e gli ortaggi diffusi alle nostre latitudini si presentano sostanzialmente differenti rispetto ai prodotti di origine esotica, rispetto ai quali si rivelano particolarmente poveri dal punto di vista organolettico.

    Necessitano pertanto di un'adeguata integrazione, portata a termine tramite prodotti di origine naturale (spighe di graminacee immature, semi germinati, frutta esotica) e artificiale (estrusi e, quando necessario, integratori).

    In conclusione, occorre fare una netta distinzione tra Psittaciformi granivori e frugivori: il cenerino, così come la buona parte dei pappagalli, appartiene di sicuro al primo insieme.
    Analiticamente, bisogna prestare attenzione a non eccedere nelle dosi, non tanto per la presenza di zuccheri semplici (che di per se risulta piuttosto irrilevante), ma sopprattutto per gli scompensi metabolici che un'inadeguata somministrazione di frutta/verdura può comportare.

    Personalmente sono solito impiegare frutta e verdura in ragione del 10% sul totale del consumo quotidiano: tale quantità corrisponde circa a 2-3 cucchiai di prodotto tagliato a tocchetti.
    Non temere di sbizzarrirti nella varietà: la modalità di somministrazione ideale sarebbe rappresentata da una ricca macedonia di frutti ed ortaggi appartenenti svariate tipologie, tagliati a tocchetti e forniti ogni giorno con moderazione.

    Passando ad analizzare i legumi, tengo a precisare la loro fondamentale importanza nel programmi nutrizionali.
    Grazie al consistente contenuto di proteine e aminoacidi (spesso insuffucienti nelle sementi secche), l'alto contenuto di carboidrati ed il basso tasso lipidico, presentano eccellenti proprietà organolettiche, oltre a risultare particolarmente appetiti.
    Appare ovvio, come per qualsiasi altro alimento, che la loro fornitura non si dovrà rivelare esclusiva, ma sarà ben ponderata ed abbinata a cibi differenti.

    In commercio è possibile acquistare eccellenti miscele dedicate ai pappagalli, che combinano proporzionalmente varie tipologie di legumi, cereali e granaglie, sviluppando un prodotto ben bilanciato ed in grado di sostituire il tradizionale misto secco.

    Una simile alimentazione, varia, fresca ed equilibrata, non potrà certo causare le conseguenze che hai riportato, ma - al contrario - comporterà innumerevoli vantaggi sulla salute fisica e psicologica dell'animale, garantendo una vita più duratura e meno monotona.

    Per approfondire l'argomento, ti consiglio di dare un'occhiata a questa discussione, che illustra in modo più completo tutti gli aspetti che ho solamente accennato in queste poche righe:

    L'alimentazione dei pappagalli granivori
    Ultima modifica di Luca Marani; 28-04-16 a 16: 28
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
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    Grazie della risposta! Oltre a semini ed estrusi le fornisco saltuariamente e alterno orzo e farro e raramente riso integrale... Patate quando le cucino.. Per i carboidrati.. oProvo a darle di ciò che può mangiare un po' d tutto..

  4. #4
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    "La varietà è la chiave dell'alimentazione", come si suol dire.

    Un'alimentazione molto variegata costituisce principalmente uno stimolo psicologico indispensabile per la salute fisico-mentale dei soggetti.
    Lo scopo prettamente nutrizionale, di fatto, appare subordinato; esso, infatti, viene già in parte soddisfatto da altre tipologie di alimenti reputati teoricamente "completi".

    Nella prassi, però, appare evidente come nessun alimento unico possa essere definito "equilibrato", se consideriamo che ogni esemplare presenta esigenze strettamente individuali.
    Ultima modifica di Luca Marani; 02-05-16 a 12: 49
    Saluti,
    Luca Marani.



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  5. #5
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    Grazie della risposta!


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