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Discussione: Genetica roseicollis turquoise e blue

  1. #1
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    Genetica roseicollis turquoise e blue

    Salve a tutti, sto cercando di ampliare il mio allevamento di roseicollis ed ero interessata alla mutazione turquoise e blue. Mi è stato detto che accoppiando un turquoise con un blu si ottengono tutti soggetti turquoise e nessun portatore, e lo stesso se si incrocia un blu con qualsiasi altra mutazione.
    In pratica per ottenere un blu si deve solo accoppiare in purezza?
    Inoltre è vero che accoppiando tra loro un turquoise x aquaturquoise si ottengo dei fenotipi intermedi tra le due mutazioni, ovvero con la fronte leggermente sfumata? Perché ho un soggetto con la fronte piuttosto rosata (ma non troppo) e non saprei se definirlo turquoise, aquaturquoise, o una via di mezzo

  2. #2
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    Le mutazioni dei Roseicollis che comportano una riduzione delle psittacofulvine, e cioè i pigmenti responsabili dei colori arancio - rosso - giallo, facendo apparire il loro piumaggio più o meno blu sono due:
    avorio o aqua e avorio faccia bianca o turquoise.
    La prima comporta una riduzione delle psittacofulvine di circa il 50%, la seconda comporta una riduzione di circa il 75% arrivando tramite selezione ad una riduzione apparente di quasi il 100%, grazie anche all'introduzione mirata del fattore viola, ma anche se non si vedono le psittacofulvine sono ancora presenti nel loro organismo.
    Quindi, non esiste una mutazione che riduce del tutto tali pigmenti e che può essere trasmessa alla prole come la mutazione blu presente invece in altre specie.... sebbene la tendenza attuale sia quella che la vera mutazione blu non esiste e che si tratti comunque di forme di turquoise molto spinto anche nelle altre specie.
    Una caratteristica delle due mutazioni, aqua e turquoise, è quella di essere due forme alleliche dello stesso gene mutato, e pur essendo entrambe recessive autosomiche rispetto al verde c'è una dominanza del tipo aqua su quello turquoise, ma incrociandoli non si ottengono degli aqua portatori di turquoise, bensì una forma intermedia piuttosto variabile denominata aquaturquoise, e questo succede per via dell'allelomorfismo dei due geni.... cioè essi occupano lo stesso locus nel DNA è quindi essendo costretti a condividerlo si fondono in un unico gene mutato.
    In poche parole, i cosiddetti Roseicollis *blue* sono dei turquoise molto selezionati, spesso con la sovrapposizione del viola, e per mantenere tale colore bisogna mantenere quel tipo di selezione ed accoppiamenti.
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  3. #3
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    Da quello che dici mi sembra ovvio che sia meglio rinunciare a questo mio progetto, visto che non me ne intendo ancora molto di genetica. Una curiosità: esporre alle mostre un soggetto simile ad un "blu", significa classificarlo come "turquoise"? ma in tal caso sarebbe svantaggiato o avvantaggiato rispetto ai mutati puri?

  4. #4
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    Alle mostre quello che conta è che i soggetti rispettino lo standard, ed essenzialmente un turquiise (cioè un avorio faccia bianca) deve avere una maschera candida priva di soffusioni ed il piumaggio del corpo deve avere un colore omogeneo che non presenti evidenti infiltrazioni di psittacofulvine
    Un *blue* puro, come lo definisci tu, è ciò che il mercato degli allevatori preferisce ma non è detto che un normale turquoise non possa vincere grazie alle sue caratteristiche di taglia e struttura, anche perché le tonalità di base sono tre (blu, cobalto, malva) e quindi non ci può eaaere un unico colore vincente.
    RNA - 442X - RAE - 0487



  5. #5
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    Altra curiosità: che significa che anche nelle altre specie la vera mutazione blu non esiste?
    Che anche nelle altre specie vi è qualche residuo di Psittacofulvina?

  6. #6
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    A quanto pare gli studiosi di genetica degli uccelli da compagnia, in particolare il gruppo di ricerca MUTAVI, ipotizzano che i geni responsabili della mutazione blu non inibiscano proprio al 100% i carotenoidi (psittacofulvine, lipocromi), ma che ne rimanga una piccola quantità nell'organismo dei soggetti coinvolti.
    Questo farebbe pensare che il massimo del blu che possiamo vedere nei Roseicollis è ottenibile solo tramite una accurata selezione dei turquoise, mentre in altre specie non c'è bisogno di spingersi in selezioni così strette perché visivamente già soddisfano la nostra voglia di blu.
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  7. #7
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    Spero non me ne si voglia a male ma credo che qui ci sia un po’ di confusione…. facendo una analisi di quel che dici, tu sostieni che i carotenoidi comprenderebbero le psittacofulvine e i lipocromi, ma questa affermazione è sbagliata per due motivi, in primis perché i lipocromi altro non sono che la classe di pigmenti liposolubili di cui i carotenoidi fanno parte (non viceversa), e in seconda istanza perché le psittacofulvine pur essendo pigmenti liposolubili non sono dei pigmenti carotenoidi.
    Malgrado sia vero che gli studiosi abbiano rinvenuto la presenza di carotenoidi nel sangue dei pappagalli, la tua conclusione è incorretta o forse è stata mal compresa, se così non fosse dovremmo rivoltare completamente tutta la conoscenza genetica sui pappagalli e più in generale sui pigmenti stessi....vediamo perchè...

    In generale nei volatili la colorazione dei piumaggi è determinata da carotenoidi e melanine; i carotenoidi sono sostanze coloranti liposolubili a base biochimica che imprimono sul piumaggio pigmentazioni che vanno dal rosso brillante all’arancio, al giallo e tonalità ad esse intermedie e vengono comunemente chiamati lipocromi appunto perché vengono disciolti e veicolati nei grassi. Questo pigmento viene sintetizzato dagli uccelli direttamente dalla loro dieta alimentare attraverso la metabolizzazione e successiva trasformazione dei carotenoidi stessi che vengono poi distribuiti nei siti designati geneticamente attraverso la circolazione sanguigna.
    I pappagalli però rappresentano un’eccezione a questa regola generale poiché per la colorazione del piumaggio non utilizzano i carotenoidi ma le psittacofulvine che sono delle aldeidi grasse polinsature, una sorta di miscela di sostanze derivate dagli acidi grassi. Le psittacofulvine inoltre non vengono assimilate mediante l’alimentazione (come invece avviene per i carotenoidi nelle altre specie di volatili) ma vengono invece sintetizzate nei follicoli in maturazione con un meccanismo simile a quello della formazione delle melanine sintetizzate nei melanociti, e pertanto non sono assolutamente rinvenibili nel sangue.
    I carotenoidi sono comunque presenti nel sangue dei pappagalli (per la precisione luteina, zeaxantina, deydroluteina, anydroluteina e b-cryptoxantina) e vengono chiaramente assimilati tramite l’alimentazione ma non sono assolutamente implicati nella colorazione delle loro penne, bensì vengono utilizzati come metaboliti necessari a compiere altre funzioni fisiologiche essenziali.
    A conclusione di ciò, emerge chiaro che nei pappagalli mutati blu sia assolutamente possibile trovare pigmenti carotenoidi nel sangue poiché vengono assimilati continuamente, ma questi pigmenti non svolgono assolutamente una funzione di pigmentazione. La mutazione Blu inibisce al 100% le psittacofulvine che non vengono più sintetizzate nei soggetti mutati blu e infatti non ve ne si trova traccia in questi esemplari, per questo motivo non si può affermare che la mutazione blu in realtà non esista e sia semplicemente una forma più blu della mutazione turquoise, poiché nel turquoise le psittacine permangono a livello follicolare mentre nei soggetti blu no.

    Alla base di questo mio intervento vi è un rimando chiaramente al Matranga e agli studi da lui pubblicati

  8. #8
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    Probabilmente ho sbagliato nell'uso di qualche termine, ma il succo del discorso non cambia.
    La genetica delle mutazioni aqua e turquoise dei Roseicollis questa è e questa per ora rimane.
    Per quanto riguarda il Dott.Matraga, che conosco personalmente e più volte ho incontrato, temo che su qualche concetto sia piuttosto indietro rispetto invece al gruppo di ricerca internazionale MUTAVI, che estende le sue ricerche anche ad altre specie.
    Chiedo venia per l'uso improprio del termine "carotenoidi", ma per il resto credo di aver accontentato le richieste di Elena.
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  9. #9
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    Grazie mille, molto esaustivo. Ora mi è tutto più chiaro

  10. #10
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    Per quel che riguarda le spiegazioni e le risposte a Elena1 non discuto assolutamente e assolutamente non entro nel merito della genetica dei roseicollis, ma per quel che riguarda invece la nuova teoria della non esistenza della mutazione blu su tutte le specie di pappagalli non credo che il succo del discorso sia stato chiarito ed è un peccato perchè se quel che dici fosse vero, sarebbe assolutamente interessante da approfondire.
    Ho comunque spostato il discorso sull'altro post visto che alla fine le discussioni si sono un pò incrociate

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