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Discussione: Proteine animali ai pappagalli del Senegal

  1. #1
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    La bandiera di John-Gerr

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    Proteine animali ai pappagalli del Senegal

    Saluti, volevo raccontarvi la mia esperienza sulla riproduzione con le mie due coppie di Senegal...
    In letteratura avevo sempre sentito dire che gli psittaciformi granivori non necessitano del benché minimo apporto di proteine animali e che il loro utilizzo andava limitato alla preparazione alle cove.
    Quest'anno, però, ho voluto tentare un diverso modo d'allevamento, fornendo le tarme della farina in buone quantità, per tutto il periodo d'allevamento dei pulli.
    I risultati sono stati semplicemente spettacolari: i novelli sono cresciuti con una velocità impressionante, tutti egualmente alimentati; sono involtati 5 giorni prima rispetto al normale, raggiungendo una stazza è una corporatura abbastanza soddisfacenti già in tenera età.
    Il maschio non ha dato segno di squilibri comportamentali e tutto è filato liscio.
    Questo per dimostrare la necessità di fornire un minimo di proteine animali, anche se in piccole dosi.
    Almeno questa è la mia esperienza...
    Senza dubbio aspetto i commenti dei più esperti!

  2. #2
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    Occorre prestare attenzione, poiché le proteine animali sono spesso associate a colesterolo e grassi saturi, che a lungo andare possono danneggiare fegato e reni.
    Certamente l'utilizzo di proteine nobili potrà portare benefici, in quanto metterà a disposizione dell'organismo aminoacidi essenziali già pronti per l'utilizzo, velocizzando la crescita dei novelli.
    Una piccola quantità ogni tanto si rivela ottima, tuttavia le tarme della farina non sono sempre gradite a tutte le coppie: potresti descriverci nel complesso l'alimentazione che fornisci?

  3. #3
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    Durante la riproduzione fornisco loro una miscela di legumi e cereali ammollata e bollita, pastone secco all'uovo per Psittacidi, cereali germinati, pochi semi secchi e erbe prative.
    Non utilizzo estrusi e schifezze varie e durate la riproduzione sospendo la somministrazione di frutta.

  4. #4
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    L'alimentazione che fornisci mi pare già sufficientemente ricca di proteine vegetali e carboidrati semplici da garantire una crescita costante e sostenuta nei giovani esemplari, assicurando una perfetta muscolatura e stazza abbondante.
    Un altro eccezionale punto di forza, risiede nell'incredibile appetibilità dei cibi, che contribuisce a stimolare l'imbeccata in modo a dir poco stupefacente.

    Sicuramente una moderata porzione di proteine animali potrà apportare vantaggi; tuttavia è meglio limitare le dosi per i motivi sopra elencati.

  5. #5
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    Quoto in pieno quanto affermato da Mark Bassi.
    Le proteine animali potrebbero comportare un risvolto positivo nell'allevamento degli Psittacidi, tuttavia le tarme della farina riscontrano della scarsa appetibilità un fattore piuttosto limitante.
    Pertanto, sempre in dosi moderate, sarebbe preferibile affidarsi a differenti tipologie di prodotti, come pastoni proteici e uova sode, i quali permettono di dosare il tasso lipidico, risultano più graditi e garantiscono una miglior igiene.
    Di fatto, tutte le camole utilizzate a scopo alimentare, sia quelle della farina che quelle del miele, si rivelano estremamente grasse e potrebbero veicolare batteri patogeni o muffe varie.
    Inoltre, il resistente esoscheletro cheratinoso rende assai complessa la fornitura dei T. molitor, in quanto protrebbe provocare pericolose costipazioni: per eludere tale rischio, si consiglia di somministrare le sole pupe a muta ultimata, in quanto si presentano più morbide e digeribili.

    Inoltre occorrerebbe considerare che tutti gli Psittaciformi granivori si rivelano in grado di sintetizzare gli aminoacidi essenziali tramite l'assunzione di legumi abbinati a cereali (classico misto per colombi viaggiatori ammollato e poi bollito).
    Per tale ragione, sarebbe raccomandabile limitare l'assunzione di cibo vivo al solo periodo di preparazione alle cove, sempre se la situazione lo richiede.
    Discorso differente andrebbe fatto per i pappagalli frugivori, i quali richiedono un'alimentazione maggiormente mirata.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  6. #6
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    ok, grazie mille Luca per la spiegazione, esaustiva come sempre.
    Come è possibile ponderare il tasso lipidico nell'uovo sodo?
    E la fornitura di tarme del miele è simile a quelle della farina?

  7. #7
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    L'albume e il tuorlo presentano caratteristiche nutrizionali sostanzialmente diverse: mentre quest'ultimo rivela un consistente contenuto di grassi saturi e colesterolo, l'albume è principalmente composto da proteine nobili e acqua.
    Proporzionando tra loro i due elementi, sarà possibile stabilire il corretto tasso lipidico da apportare alla dieta.

    La modalità i somministrazione delle camole del miele si dimostra notevolmente affine alla procedura utilizzata per le tarme della farina, mantenendo l'accortezza di impiegare solamente soggetti provenienti dal nostro allevamento, per ovvi motivi igienici.
    Occorre però ricordare che le G. mellonella rappresentano una vera bomba calorica per i nostri animali; pertanto, si rivelano ottime se fornite saltuariamente in ragione di poche unità.
    Ultima modifica di Luca Marani; 20-06-16 a 18: 54
    Saluti,
    Luca Marani.



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  8. #8
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    Capito... grazie mille a tutti per le spiegazioni

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