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Discussione: Loriculus galgulus: mantenimento, alimentazione e riproduzione

  1. #1
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    La bandiera di Pino77


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    Loriculus galgulus: mantenimento, alimentazione e riproduzione

    E' da qualche tempo che osservo con inividia questo piccolo loricolo e, prima di buttarmi nell'acquisto, volevo raccogliere quante piu possibili informazionio su alimentazione, allevamento, alloggi e via dicendo.
    Per ora questo è il mio programma di sistemazione: gabbione da 160 cm (sopporta bene in freddo?), alimentazione nettare per lori, semi secchi e biscotti ammollati, nido per agaporis presente tutto l'anno (ma quale substrato?)
    Qualcuno mi puo fornire maggiori informazioni?

  2. #2
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    Ciao, io ne ho una coppia riproduttiva da un paio d'anni.
    Sono decisamente adorabili: i riproduttori sono mantenuti tutto l'anno in luogo riscaldato con frequenti ricambi d'aria (anche in inverno) e illuminato a luce artificale per l'ornitologia con radiazioni UV (indispensabile per mandarli in estro).
    I giovani invece, li alloggio all'esterno da marzo a ottobre.
    La gabbia è una 180 x 60 x h 80 cm sospesa da terra, riparata con verde articiale in quanto sono molto timidi e, oltretutto, ottimi volatori.
    180 è gia il minimo, personalmente ti consiglio di fare 2 metri se hai posto.

    L'alimentazione base è composta da sfarinati per lori, con aggiunta di polline d'api (20%) e lievito di birra in polvere (5%), addizionando savoiardi ammollati disciolti con un cucchiaino di miele, macedonia di frutta tagliata a pezzettini minuti (in quanto, come tutti i lorius, adorano spezzettare la frutta prima di ingoiarla), fichi secchi ammollati e settimanalmente tarme della farina o tarme del miele.
    A differenza di altri frugivori, i loricoli mangiano bene anche le granaglie (misto di semi per agapornis); da parte mia preferisco fornire legumi e cereali bolliti (misto per colombi viaggiatori) durante il periodo riproduttivo, mescolato con un po' di pastone per frugivori.
    Ovviamente potremo integrare l'alimentazione con fiori, bacche e via dicendo...

    La riproduzione avviene regolarmente molto presto (osservazione personale, non so se sia sempre così visto che allevo all'interno), verso febbraio. Un nido per agapornis a doppia camera è più che suffciente; sul fondo devi praticare alcuni fori per l'areazione altrimenti sporcano molto all'interno della cassetta.
    Penseranno loro ad imbottirlo con fieno e corteccia verde che sistemo sul fondo dell'alloggio: la femmina li infila nel corione e li trasporta nella camera di cova.
    La deposizione è sempre di 4 uova (osservazione personale) e la durata d'incubazione è tre settimane.
    I novelli possono restare con i genitori per parecchio tempo, a patto che non li infastidiscono... infatti è una specie molto gregaria e ho sentito parlare di allevamento in colonia in grandi voliere.

    Spero di essere stato completo, se hai dubbi chiedi pure.

  3. #3
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    La bandiera di Pino77


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    Grazie mille dei consigli... Ma è vero che questa specie dorme a testa in giu?

  4. #4
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    E' uno dei tanti comportamenti strani di questa specie: quando sonnecchiano, lo fanno a testa in giù... anche quando mangiano, afferrano dei pezzi di frutta con la zampa e vanno a rosicchiarlo sul soffitto della voliera appesi al contrario.
    Personalmente non ho ancora capito perché, ma non credo che la ragione sia evolutiva.

  5. #5
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    La quasi totalità dei comportamenti intrinsechi nel DNA di una specie presenta un'origine prettamente evolutiva: di fatto, la natura - intesa come peculiare nicchia ecologica in cui un ceppo si sviluppa - seleziona i soli adattamenti che permettono di aumentare la fitness degli individui, garantendone una discendenza più numerosa e florida.
    Gli atteggiamenti superflui o esiziali, al contrario, provocheranno un decremento della fitness, cosa che eluderà lo stabilizzarsi della suddetta caratteristica nel genotipo.

    Sarebbe interessante analizzare in modo più dettagliato l'etologia delle specie maggiormente bistrattate e sconosciute a livello domestico.
    Putroppo in cattività siamo spesso impossibilitati ad affrontare queste tipologie di studi, le quali richiederebbero la ricostruzione del contesto ambientale in cui una specie si è evoluta

    Per quanto riguarda l'abitudine presente in molti Loricoli di riposare in posizione capovolta, potremo ipotizzare si tratti di un tentativo di mimetismo con alcuni frutti maturi (fichi?) pendenti dai rami delle foreste pluviali.
    Del resto, le dimensioni ridotte e la sgargiante tonalità verde del piumaggio accreditano quest'ultima tesi.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  6. #6
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    Faccio un piccolo passo indietro, se posso.
    Riguardo all'alimentazione, il nettare meglio fornirlo umido oppure secco?
    Le tarme in che quantità vanno fornite?

  7. #7
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    Puoi darlo tranquillamente secco, dal momento che fornisci già i savoiardi bagnati.
    Una razione di tarme per ogni soggetto corrisponde a non più di 3-4 unità, una volta alla settimana

  8. #8
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    Ok, capito.
    Ma è vero che molte volte non riescono ad allevare i pulli e bisogna ricorrere all'allevamento a mano?

  9. #9
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    A me personalmente non è mai capitato, e nemmeno ho mai sentito parlare di questo problema.
    È invece fondamentale lasciare che i genitori allevino i loro piccoli fino allo svezzamento, per permettere la creazione di una futura generazione di pappagalli riproduttori.

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