Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Elenco nidi per pappagalli

  1. #1
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    Elenco nidi per pappagalli

    Salve a tutti, stavo pensando... perchè non stiliamo una bella guida dove riportare le misure, forme e dimensioni dei nidi per tutte le specie di pappagalli?
    Ognuno scrive le sue esperienze, con dimensioni, orientamento verticale o orizzonale, forme particolari (parallelepipedo, L rovesciata), diametro foro d'ingresso e se necessita di doppia camera o conca sul fondo.
    Dopo riportiamo le specie in ordine alfabetico, insieme a tutte le informazioni raccolte.
    Che ne dite?
    Ultima modifica di Luca Marani; 20-06-16 a 10: 33
    Alessandro.



    Allevamento di:
    - Pappagalli del genere Psittacula: Psittacula alexandri, Psittacula roseata, Psittacula cyanocephala, Psittacula krameri krameri
    - Pappagalli del genere Platycercus: Rosella di Pannant, Rossella comune
    - Cacatuidi: calopsitte e galah
    - Parrocchetti dal groppone

  2. #2
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    Mi pare un'ottima idea!

    Comincio con alcune specie:

    Psittacula alexandri: dimensioni 30x30x70h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 15 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 8 cm.
    Psittacula cyanocephala e roseata: dimensioni 25x25x60h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm con scala in rete interna, foro d'ingresso 8 cm.
    Psittacula eupatria e derbiana: dimensioni 35x35x70h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 20 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 10 cm.
    Psittacula krameri: dimensioni 30x30x70h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 8 cm.
    Platycercus elegans: dimensioni 30x30x60h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm con scala in rete interna, foro d'ingresso 8 cm.
    Platycercus adscitus, eximius e affini: dimensioni 25x25x50h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm con scala in rete interna, foro d'ingresso 8 cm
    Agapornis (occhio-cerchiati) e taranta: dimensioni 25x20x20h, nido orizzontale possibilmente a doppia camera, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 5 cm
    Agapornis roseicollis: dimensioni 25x20x20h, nido orizzontale, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 5 cm
    Trichoglossus haematodus, rubritorquis e affini: dimensioni 30x22x25h, nido orizzontale, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 7 cm
    Eos bornea e affini: dimensioni 35x22x30h, nido orizzontale possibilmente a doppia camera, spessore multistrato di 15 mm con scaletta interna in rete e fori sul fondo, foto d'ingresso 8 cm
    Amazzona ochrocephala e affini: dimensioni 35x35x60h, nido verticale, spessore multistrato 20 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 12 cm.
    Pionus maximiliani e affini: dimensioni 30x30x70h, nido verticale possibilmente ad L, spessore multistrato 15 mm con rivestimento in rete interno, foro d'ingresso 8 cm.
    Poicephalus senegalus, rufiventris e affini: dimensioni 30x30x50h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato 15 mm con rivestimento in rete interno, foro d'ingresso 8 cm.
    Pyrrhura molinae e affini: dimensioni 30x22x30, nido orizzontale, multistrato 10 mm con scaletta in rete interna, foro d'ingresso 7 cm.
    Aratinga solstitialis e affini: dimensioni 30x30x40h, nido verticale, multistrato 15 mm con scaletta in rete interna, foro d'ingresso 8 cm.
    Lathamus discolor: dimensioni 20x20x50h, nido verticale possibilmente a L rovesciata, multistrato 10 mm con scaletta in rete interna, foro d'ingresso 5 cm.
    Neophema splendida e affini: dimensioni 20x20x35h, nido verticale con scaletta in rete interna e conca sul fondo, multistrato 10 mm, foro d'ingresso 5 cm.
    Cyanoranphus novazelandiae: dimensioni 30x25x25h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'ingresso e conca sul fondo, multistrato 10 mm, foro d'ingresso 7 cm.
    Nymphicus hollandicus: dimensioni 25x25x40h, nido verticale, spessore multistrato 10 mm con scaletta in rete interna, foro d'ingresso 8 cm.
    Melopsittacus ondulatus: dimensioni 18x18x22h, nido verticale con conca sul fondo, spessore multistrato 10 mm, foro d'ingresso 5 cm.
    Ultima modifica di Luca Marani; 17-06-16 a 21: 57
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
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    Riprendo lo schema di Luca.

    Nandayus nenday e affini
    : dimensioni 30x30x70h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 7 cm.
    Aratinga jandaya: dimensioni 25x25x60, nido verticale ad L rovesciata, spessore multistrato 15 mm con scaletta in rete interna, foro d'ingresso 8 cm.
    Ara ararauna, macao, militaris e affini: dimensioni 100x50x50h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'entrata, spessore multistrato di 30 mm con rivestimento interno in rete e rinforzi in metallo sugli spigoli, foro d'ingresso 22 cm.
    Diopsittaca nobilis, Orthopsittaca manilata e affini: dimensioni 60x35x35h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'entrata, spessore multistrato 20 mm, con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 10 cm.
    Aprosmictus erythropterus e affini: dimensioni 30x30x100h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 20 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 8 cm.
    Polytelis alexandrae, swainsonii e affini: dimensioni 30x30x70h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 8 cm.
    Cacatua, Probosciger, Lophochroa e affini: dimensioni 45x45x80h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 30 mm con rivestimento interno in rete e rinforzi metallici sugli spigoli, foro d'ingresso 20 cm.
    Eolophus roseicapilla: dimensioni 35x35x70h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato 20 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 12 cm.
    Pionites melanocephalus e leucogaster: dimensioni 30x30x70h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 8 cm.
    Bolborynchus lineola e affini: dimensioni 30x15x15h, nido orizzontale possibilmente a doppia camera, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 5 cm.
    Forpus coelestis, passerinus e xanthops: 25x15x15h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'entrata, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 5.
    Brotogeris e Psilopsiagon e affini: dimensioni 30x20x20h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'ingresso, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 6 cm.
    Myiopsitta monachus: nido in vimini a forma di pera o coppa, dimensioni relative al numero di coppie, all'incirca 25x25 ogni femmina. In alternativa, nido in legno (sconsigliato) dimensioni 50x25x30h, orizzontale possibilmente a doppia camera o con tunnel d'entrata, multistrato di 10 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 8 cm
    Eupsittula canicularis: dimensioni 40x30x50h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm, riempito con fogli di sughero per 30 cm in altezza, foro d'ingresso 8 cm.
    Cyanoliseus patagonus: dimensioni 100x50x50h, nido orizzontale possibilmente a doppia camera, spessore multistrato di 25 mm, riempito nella camera di cova di sabbia e argilla, foro d'ingresso 8 cm.

  4. #4
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    Completo la lista con qualche africano:

    Psittacus eritacus: dimensioni 40x40x70h, nido verticale possibilmente a forma di L, spessore multistrato di 20 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 12 cm.
    Poicephalus robustus e fuscicollis: dimensioni 35x35x70h, nido verticale possibilmente a forma di L, spessore multistrato di 20 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 10 cm.
    Poicephalus meyeri, gulielmi e cryptoxanthus: dimensioni 30x30x70h, nido verticale possibilmente a forma di L, spessore multistrato di 15 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 8 cm.
    Coracopsis vasa e nigra: dimensioni 40x40x70h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 20 mm con rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 12-14cm.
    Agapornis canus: dimensioni 30x15x15h, nido orizzontale possibilmente a doppia camera, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 6 cm.
    Agapornis pullarius: dimensioni 30x20x25h. nido orizzontale possibilmente a doppia camera, camera di cova riempita di fogli di sughero per 10-15 cm in altezza, multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 6 cm.

  5. #5
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    A quanto pare siamo riusciti a sviluppare un discreto quadro generale sull'argomento.
    Al momento sono state tralasciate innumerevoli specie appartenenti all'unità tassonomica dei Loriinae, nonché alcuni parrocchetti australiani, i quali certamente meritano di essere contemplati in questa discussione.

    Sperando che gli amatori delle suddette specie possano condividere con noi la loro preziosa esperienza, posto la discussione in evidenza, affinché possa rappresentare una guida usufruibile da tutti gli amici del forum.
    Continuate così
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  6. #6
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    Ecco un po' di altre specie:

    Loricolus galgulus e vernalis: dimensioni 30x15x15h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'entrata o doppia camera, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 4 cm.
    Charmosyna, Psitteuteles, Vini e affini: dimensioni 35x15x25h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'entrata o doppia camera, spessore multistrato di 10 mm con fori sul fondo, foro d'ingresso 6 cm.
    Phigys solitarius: dimensioni 25x25x30h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 10 mm con fori sul fondo, foro d'ingresso 7 cm.
    Pseudeos fuscata e cardinalis: dimensioni 35x25x30h, nido orizzontale possibilmente a doppia camera, spessore multistrato di 15 mm con fori sul fondo, foro d'ingresso 8 cm.
    Psittaculirostris e Cyclopsitta: dimensioni 30x15x15h, nido orizzontale possibilmente con tunnel d'entrata o doppia camera, spessore multistrato di 10 mm, foro d'ingresso 4 cm
    Tanygnathus megalorhyncus: dimensioni 35x35x100h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 20 mm rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 10 cm.
    Alisterus scapularis: dimensioni 30x30x90h, nido verticale possibilmente ad L rovesciata, spessore multistrato di 20 mm rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 10 cm.
    Psephotus haematonotus e Psephotellus: dimensioni 25x25x40h, nido verticale, spessore multistrato di 10 mm scaletta interna in rete, foro d'ingresso 7 cm.
    Barnardius zonarius: dimensioni 25x25x60h, nido verticale, spessore multistrato di 15 mm rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 7 cm.
    Eclectus roratus: dimensioni 35x35x80h, nido verticale, spessore multistrato di 20 mm rivestimento interno in rete, foro d'ingresso 12 cm.

    Per il resto, mi trovo in linea con quanto già riportato

  7. #7
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    Ora che la lista è più o meno conclusa, sarebbe il caso di fare qualche precisazione generalizzata sulla struttura dei nidi, l'importanza della forma ad L, o doppia camera, sul tipo di substrato e via dicendo.
    Che ne dite?

  8. #8
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    In linea generale, è possibile affermare che - nell'allevamento degli Psittacidi - la riservatezza e la sicurezza rappresentano gli aspetti prioritari nella realizzazione di un nido idoneo, che si dimostri soddisfacente ai fini procreativi e, al contempo, costituisca un rifugio notturno per le specie più stanziali.
    Secondo i criteri utilizzati dai nostri animali, i due aspetti sopracitati risultano direttamente garantiti dalla scarsa luminosità all'interno della camera di cova e dalla presenza di snodi direzionali o semi-barriere tra il foro d'ingresso e il sito di deposizione.

    Uno dei modelli più frequentemente utilizzati consiste nel nido ad Elle rovesciata, così chiamato a causa della presenza di un tunnel d'ingresso nella zona superiore che conferisce alla struttura osservata lateralmente la peculiare foggia da cui prende il nome.
    I vantaggi di una simile costruzione sono molteplici: oltre a assicurare tranquillità alla coppia e limitare l'entrata dei raggi solari, il corridoio d'entrata impedisce agli individui più focosi di gettarsi ad elevata velocità all'interno del nido, eludendo l'ipotesi di rottura delle uova o schiacciamento dei pullus.
    Ovviamente, le misure sopra riportate si riferiscono alla base dell'alloggio; la lunghezza e l'altezza del tunnel d'ingresso risulteranno proporzionate alla stazza della specie che desideriamo allevare, anche se molti animali non risultano particolarmente esigenti sotto quest'aspetto.
    Per meglio individuare le peculiarità della "Elle rovesciata", riporto questo semplice schema:



    La sagoma di un nido al L (differente rispetto alla L rovesciata) è caratterizzata da una restrizione dello sviluppo orizzontale nella parte alta dell'alloggio.
    I privilegi di tale stratagemma risultano affini a quelli della configurazione precedentemente descritta, ponendo particolare accento sul notevole ridimensionamento dell'altezza nella camera di cova; pertanto quest'ultimo modello viene solitamente adoperato nell'allevamento degli Psittaciformi particolarmente schivi, i quali richiedono un sito di deposizione ristretto ed accogliente, pur mantenendo una discreta profondità (anch'essa molto gradita da buona parte dei pappagalli).

    Infine, un'ultima precisazione sulla doppia camera, il cui utilizzo si rivela indispensabile in molti nidi a sviluppo orizzontale: alla prova dei fatti, consiste in un secondo foro d'ingresso posto a circa un terzo della lunghezza totale.
    Oltre a rispettare le prerogative prima considerate, risulta estremamente utile nell'allevamento delle specie che intraprendono una seconda covata senza attendere l'involo dei precedenti novelli: in tal caso, i giovani esemplari avranno la possibilità di rifugiarsi nella camera d'entrata, sgombrando lo spazio di cova.
    Nonostante la tipologia di nido più diffusa presenti un'unica barriera intermedia, nulla vieta l'inserimento di diverse pareti alternate al fine di ricreare un configurazione affine ad un labirinto.

    Il nido andrà collocato nella parte alta dalla voliera, protetto dalle intemperie e dall'attacco di eventuali predatori.
    Un dubbio decisamente diffuso tra molti allevatori, risiede della sistemazione interna o esterna alla voliera: il tutto è prettamente subordinato allo spazio di cui si dispone ed alle esigenze comportamentali della specie che stiamo considerando.
    Nel caso in cui le gabbie presentino dimensioni soddisfacenti, la sistemazione interna è sempre da preferire poiché garantisce riparo e sicurezza ai riproduttori.
    Naturalmente sarà necessario disporre di uno sportello d'ispezione accessibile dall'allevatore, ad fine di monitorare lo svolgersi della cova ed eseguire le operazioni di manutenzione, arrecando il minimo disturbo ai genitori.
    Alcuni pappagalli troppo introversi o eccessivamente aggressivi, quali Poichephalus, Psittacus, Pionus, Amazzona, Forpus, Ara e via dicendo, possono richiedere l'utilizzo di una telecamera ad infrarossi, inserita della parte superiore dell'alloggio tramite un foro praticato «ad hoc», successivamente collegata ad un monitor o dispositivo con televideo.

    In base alle necessità individuali o specie-specifiche di ciascuna coppia, potremo apportare alcuni "aggiustamenti" alla struttura.
    Ad esempio, se desideriamo stimolare l'entrata in estro, sarà possibile ostruire il foro d'ingresso con una tavola in legno leggermente scavata al centro: i riproduttori saranno costretti ad aprire un varco sufficientemente ampio servendosi del loro potente becco, permettendo - così come accade in natura - una maggior personalizzazione dell'alloggio e, conseguentemente, provocando un quasi immediato picco ormonale.
    Parallelamente, anche la presenza di un secondo foro d'ingresso praticato nella zona inferiore del parallelepipedo, potrà rassicurare la femmina riproduttrice sull'idoneità del sito di nidificazione, in quanto garantisce una possibile via di fuga di caso d'attacco di predatori o turbe comportamentali di un partner eccessivamente focoso.
    In ultima analisi, con lo scopo di assicurare una miglior incubazione, sarebbe raccomandabile adoperare un'asse concava da rimpiazzare al fondo levigato, al fine di convergere le uova verso il centro della struttura; oppure - in alternativa - possiamo variare l'angolazione della cassetta, ottenendo un camera di cova leggermente inclinata.

    Questa breve trattazione tenta di ribadire che non esiste un nido formato «standard» per la riproduzione di ciascun Psittacide: alcuni soggetti, ad esempio, sembrano non conformarsi con le generali abitudini della specie, ma esplicitano preferenze prettamente individuali.
    Analiticamente, un buon allevatore si rivelerà in grado di osservare gli atteggiamenti dei propri animali, ponderando di conseguenza le azioni atte al raggiungimento dell'obiettivo prefissato; in funzione del vecchio (ma sempre efficiente) ciclo «studio, lavoro, osservazione».
    Le configurazioni riportate in precedenza corrispondono alla mia esperienza personale, verificata tramite la fornitura di differenti tipologie di nidi ad un campione di numerose coppie, in modo da offrire un'ampia scelta e constatare la maggior tendenza della specie.
    Ultima modifica di Luca Marani; 13-07-16 a 11: 35
    Saluti,
    Luca Marani.



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  9. #9
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    Perfetto!
    Ora direi che la guida è veramente completa!

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