Ciao Mauritio,
In caso di abbandono della prole, occorre procedere con la pratica dell'allevamento a mano, alimentando i novelli tramite un apposito preparato commerciale disciolto in acqua, secondo dosi e modalità prescritte sulla confezione.
Nel tuo caso, però, dovresti possedere l'assoluta certezza che il soggetto non venga più nutrito: dopo la quarta settimana di vita, infatti, il tempo di permanenza del nido da parte dei genitori diventa pressoché nullo e il numero di imbeccate giornaliere si riduce drasticamente.
Appare ovvio come un pullo di 30 giorni non necessiti più di assidue cure parentali e, logicamente, i genitori eviteranno di alimentare la prole nelle situazioni in cui rilevano la presenza dell'allevatore nei pressi della voliera.
Sicuramente servono maggiori informazioni per inquadrare al meglio la situazione: hai sentito il soggetto domandare insistemente cibo? Il gozzo dell'animale si presenta completamente vuoto in più momenti della giornata? Il consumo di cibo appare diminuito?
Nel beneficio del dubbio, ti consiglio di lasciare il pulletto nel nido materno per qualche giorno, fornendo un paio di imbeccate di supporto tramite l'utilizzo di un'idonea siringa priva di ago, in ragione di circa 8-10 cc ad ogni operazione.
Tale pratica ti permetterà di verificare più approfonditamente la situazione, pur permettendo ai genitori di continuare ad occuparsi del piccolo parrocchetto; per semplificare il lavoro di monitoraggio, potresti servirti di una videocamera per "spiare" i comportamenti degli animali: nel caso in cui l'abbandono si riveli effettivo, procederai col rimuovere il pullo dalla cassetta.
Di fatto, mi appare alquanto anomalo che una coppia di riproduttori correttamente mantenuta e alimentata, possa abbandonare un nidiaceo in buona salute apparente, al 30º giorno di vita senza evidenti cause esogene.