Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: morte pulli cardellino

  1. #31
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    Si Renato ,
    perche in 2012 avevo avuto soltanto ancestrali e uno maschio ' ala griggia'.
    l'anno prossimo dovrò lavorare con ancestrali puri , per rimettere del nuovo sangue .
    avrò soltanto portatori e niente d'altro.
    L'importante è che usi soltanto ancestrali "puliti"...
    Quel novello chiaro ha tutta l'aria di essere una femmina recessiva sessolegata... non è la prima volta che un maschio ancestrale portatore di sessolegata recessiva utilizzato per una stagione non produce alcuna femmina mutata ma soltanto maschi a loro volta portatori della mutazione del padre... poi dopo un anno spunta la femmina mutata....

    Una volta ho comprato in Belgio un maschio agata portatore di agate-satinet e isabella da accoppiare con una femmina isabella

    da questo accoppiamento si ottiene

    maschi isabella
    maschi agata portatori di agate-satinet e isabella
    femmine isabella
    femmine agate-satinet

    ma per crossing over si può ottenere anche

    maschi agata portatori di isabella
    maschi isabella portatori di isabel-satinet
    femmine isabel-satinet
    femmine agata

    Il mio desiderio era di riuscire ad ottenere una femmina isabel-satinet (all'epoca era una mutazione poco diffusa e molto costosa anche in Belgio)

    Da quella coppia nella stagione successiva ho ottenuto 14 figli tutti a fenotipo agata o isabella... ho pensato che l'allevatore si fosse sbagliato vendendomi un semplice maschio agata portatore di isabella (lui produce molti cardellini per cui si può anche sbagliare a leggere un anello)... ne parlai con l'allevatore (un grande allevatore) e lui senza alcuna discussione mi regalò una femmina agate-satinet ma anche witkop (iniziava la moda del witkop) dicendomi che quella femmina serviva a riparare un suo errore... ovviamente io ringraziai e ne fui molto felice anche perché da quella coppia comunque avevo prodotto un grande numero di novelli in 3 covate... l'anno successivo ho riaccoppiato la stessa coppia e quando non me lo aspettavo più sono spuntate 3 femmine agate-satinet... il primo anno avevo ottenuto solo femmine e maschi isabella e femmine e maschi agata che sono normali se accoppi Maschio agata/isabella x F isabella.
    E invece a mia insaputa si era realizzato il tanto sperato crossing over per il fattore bruno dal quale però invece di ottenere femmine isabel-satinet (che era il mio desiderio) ho ottenuto solo femmine agata. La cosa peggiore è che a fine stagione l'anno prima avevo dato via qualche maschio isabella figlio di questa coppia pensando fosse un puro isabella ed invece - a saperlo prima- poteva essere un isabella portatore di isabel-satinet.

    Quando a fine stagione ho incontrato di nuovo l'allevatore Belga ho chiesto di pagare per la femmina agate satinet witkop che mi aveva regalato... ma lui mi ha chiesto di offrire da bere x sistemare la faccenda con un sorriso e parlare di ornitologia.

    Questo per dire che conoscere perfettamente la genealogia dei propri riproduttori è fondamentale per valutare criticamente i propri risultati.

    Saluti a tutti

    Renato Gala

  2. #32
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    ciao renato vedo che sei molto ferrato in cardellini secondo te la megabatteriosi curata con il fungizone non risolve nulla? IO HO CURATO i miei e vedo che stanno benissimo dicono che poi si riammalano secondo la tua esperienza e cosi ?ciao e grazie anticipatamente per la risposta

  3. #33
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    Si renato ai raggione certe volte capità la sorpresa,
    mi ero dimenticato due mutazione : la maschera d'argento e un novello nel 2015 similare a quello schiarito.
    anche loro del stesso ceppo di quelli 'ale griggie':

    IMG_0854.jpgIMG_0765.jpgIMG_0853.jpg
    lo persa al mese di marzo 2016 , era una femmena senza maschera rossa .
    era nata con occhi scuri e sembrava a un ancestrale alla nascità esattamente come la sua sorella maschera d'argento.

  4. #34
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    ciao renato vedo che sei molto ferrato in cardellini secondo te la megabatteriosi curata con il fungizone non risolve nulla? IO HO CURATO i miei e vedo che stanno benissimo dicono che poi si riammalano secondo la tua esperienza e cosi ?ciao e grazie anticipatamente per la risposta
    Un mio vecchio amico belga diceva che un cardellino recuperato da una malattia è un cardellino buono per la.... pattumiera...
    Ora il concetto mi sembra estremizzato però in linea di massima le ricadute per questi animali sono in genere letali...
    Spesso capita che con l'approssimarsi della stagione riproduttiva i soggetti che hanno patito d'inverno e sono stati recuperati per un soffio tendono ad ammalarsi nuovamente... il fatto è che in natura la popolazione dei piccoli passeriformi è regolata in questo modo... solo quelli in perfetta forma fisica possono riprodursi... i più deboli sono destinati alla catena alimentare...

    Questo ovviamente non significa che per i tuoi cardellini il futuro è segnato... a mio avviso dipende da quanto forte ha colpito la malattia e quanto lunga sia stata la cura... oltre che ad una singola capacità di ripresa del soggetto...

    Devo dire che in genere non ho mai patito grossi problemi di megabatteriosi, presumibilmente perché ho scelto i miei nuovi soggetti da acquistare quasi sempre dagli stessi allevatori che avevano una conduzione di allevamento molto simile alla mia... piuttosto spartana.

    Presumo tuttavia che tutti questi casi di megabatteriosi di cui leggo siano in qualche modo collegati con gli allevamenti intensivi ad alto impiego di balie. Il riciclo delle balie in questi allevamenti spesso è incontrollato e si finisce per buttare in allevamento canarini raccolti un po da tutte le parti.
    I canarini credo siano i soggetti più predisposti alla megabatteriosi e, sebbene non abbia grandi conoscenze mediche, credo che siano i fringillidi domestici più predisposti a resistere alle malattie e diventarne portatori sani...
    Con questo non voglio affermare che baliare cardellini rappresenti il male assoluto... ne che da cardellini baliati non si possano ottenere buoni risultati... però l'idea di fondo è sempre quella di forgiare un ceppo (e se si parla di un ceppo di cardellini il numero di partenza deve essere più che adeguato) sia di riproduttori che a maggior ragione di balie se si intende ricorrere all'ausilio di queste ultime.

    Cibo di buona qualità (nota dolente), acqua fresca ogni giorno e una pulizia "adeguata" (ovvero ne assimilabile ad una camera operatoria ma nemmeno con uccelli che zampettano su cumuli di deiezioni) fanno il resto...

    Saluti a tutti

    Renato Gala

  5. #35
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    Si renato ai raggione certe volte capità la sorpresa,
    mi ero dimenticato due mutazione : la maschera d'argento e un novello nel 2015 similare a quello schiarito.
    anche loro del stesso ceppo di quelli 'ale griggie':

    Allegato 37544Allegato 37545Allegato 37546
    lo persa al mese di marzo 2016 , era una femmena senza maschera rossa .
    era nata con occhi scuri e sembrava a un ancestrale alla nascità esattamente come la sua sorella maschera d'argento.
    Ora vedi da solo che questo soggetto e la maschera d'argento non mi sembrano avere niente in comune con i soggetti ad "ali grige"... secondo me in questo sangue ci sono altri fattori mutanti...

    Per quanto riguarda la maschera d'argento, la prima che ho visto (10/12 anni fa circa) era un soggetto presente nell'allevamento di Guy Leclere nella zona di Liegi (credo il posto si chiamasse Liers Herstal)... a guardare il soggetto credo si trattasse anche in questo caso di una femmina ma l'animale era in voliera. Vista così senza la classica maschera rossa con intorno decine di grossi ancestrali con maschere vermiglie la sensazione che si trattasse di una femmina era persino indotta.
    In tutta onestà non ho dato grande rilevanza a quel soggetto anche perché presentava uno specchio alare di un giallo più smorto ragion per cui ho pensato ad una aberrazione. Leclere invece era arciconvinto che si trattasse di una vera mutazione... sfortunatamente non so che fine abbia fatto quel soggetto... presumibilmente, conoscendo Guy, avrà trovato una nuova casa in Spagna o in Grecia con ampia soddisfazione del cedente

    Nelle prossime stagioni Domenico potrà dirci qualcosa in più.... io però sono convinto che la maschera d'argento non abbia niente a che vedere con l'ala grigia...

    saluti a tutti

    Renato Gala

  6. #36
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    Renato,


    che fringillidi allevi?

  7. #37
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    grazie renato io credo che ho i riproduttori portatori sani ho fatto fare l,analisi delle feci e hanno riscontrato no megabatteriosi ma solo presenza di lieviti ma credo che per riscontrare la suddetta malattia sia un po difficile non ho trovato veterinari in grado di capirci nulla e andiamo come vuole il signore per fortuna sono una persona che si diletta no un commerciante ti ringrazio per la risposta ciao

  8. #38
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    buona sera Mario ,
    come a detto Renato e anche io, devi fare dei sogetti senza antimicosi per potere fare la selezione naturale.

  9. #39
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    Buona sera Renato,
    ti do la mia parola che se la femmena cambia di colore di mascherina;
    te lo farò sapere, anche per quello schiarito con le ale griggie.
    a presto.

  10. #40
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    Buona sera Renato,
    ti do la mia parola che se la femmena cambia di colore di mascherina;
    te lo farò sapere, anche per quello schiarito con le ale griggie.
    a presto.
    Va bene Domenico.
    Io però non ho detto che è sicuramente una aberrazione... sono più sicuro del fatto che la maschera d'argento non è la stessa mutazione che determina l'ala grigia... se io avessi questi soggetti lavorerei sul ceppo cercando di isolare l'ala grigia dalla maschera d'argento e verificare l'ereditarietà dei due caratteri.

    Noto che ancora una volta le novità nell'allevamento si originano dal ceppo di un allevatore fiammingo... è proprio vero quel detto che dice che per allevare una mucca ci vuole un olandese ma per venderla c'è bisogno di un belga

    In bocca al lupo Domenico e tienici aggiornati ormai sono curioso.

    Per Labi.... da ragazzino ho iniziato con la classica coppia di canarini lipocromici gialli ma ben presto la passione per il cardellino inculcatami da un vicino di casa mi ha fatto venire la curiosità dell'ibridazione... per cui 2/3 gabbie di canarini... la femmina di canarino da dedicare all'ibridazione e un paio di cardellini valenti cantori regalatimi dal suddetto vicino. Mi divertivo, imparavo il comportamento degli indigeni e restavo affascinato dalla variabilità dei nidi ibridi... primi sintomi di una curiosità verso i meccanismi ereditari.
    Da adolescente però mi sono avvicinato all'allevamento agonistico grazie ai consigli di un pluripremiato allevatore di canarini melanci e grazie a lui per diversi anni ho allevato i 4 tipi base (all'epoca erano nero-bruno, bruno, agata ed isabella). Li i rudimenti di genetica sono diventati basilari per l'assortimento delle coppie e la predeterminazione degli esiti... una bella palestra in cui farsi le ossa.
    Nonostante l'impegno coi canarini ho sempre lasciato lo spazio all'ibridazione con il cardellino e a sporadici tentativi di accoppiamento in purezza (all'epoca non era semplicissimo entrare in possesso di cardellini certificati e di sicura provenienza). Poi però dopo qualche successo espositivo mi è riscoppiata prepotentemente la passione per i fringillidi e così, cedute le mie preziosissime coppie di selezionati canarini, spazio al nuovo ed esotico mondo degli spinus... una passione che continua tutt'ora... prima i classici cardinalini e testa nera, poi i sorprendenti petto nero e i graziosi xanthogaster, dopo gli irriducibili negriti ed i misteriosi tristis... e via via i più rari dorso nero, hesperophila etc etc... praticamente ho allevato quasi tutti gli spinus conosciuti... ed ancora mi diverto a farlo.
    Di tanto in tanto ho inserito in allevamento qualche coppia che mi incuriosiva, verzellini, lucherini europei, serini africani, ciuffolotti... li allevavo un paio di anni e poi rimpiazzavo i soggetti con una nuova "sfida"...
    Contestualmente non ho mai abbandonato il cardellino, origine della mia passione, grazie al rapido e potente sviluppo dell'allevamento di questo indigeno inizialmente portato avanti con la sottospecie siberiana dagli allevatori nordeuropei.
    E così anche io viaggiando e conoscendo nuove realtà ho iniziato ad allevare cardellini per circa un ventennio... ancestrali, major nostrani, mutati di tutti i tipi... la scuola con i canarini mi è stata utilizzima per gestire le mutazioni del cardellino che per circa 10 anni si sono sviluppate ad una velocità supersonica... poi 3 anni fa ho smesso per... "overdose"... il tempo di disintossicarmi... tanto di sicuro i cardellini prima o poi mi torneranno in allevamento... già quest'anno per pura casualità mi sono ritrovato a produrre qualche incardellato...e pensare che non ci provavo da appena... 25 anni

    Saluti a tutti

    Renato Gala

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