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Discussione: Il mio progetto ambizioso: un biotopo australiano

  1. #1
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    Il mio progetto ambizioso: un biotopo australiano

    Da quando ho cominciato a riprodurre Psittacidi, il mio più grande sogno nel cassetto è stato quello di far convivere nella medesima voliera diverse specie di uccelli provenienti dal medesimo areale, munendo l'alloggio di vegetazione e ambientazione caratteristica.
    In poche parole, vorrei ricreare un piccolo angolo di natura in ambiente protetto.

    In particolare sono sempre stato propenso a ricreare un biotopo australiano, anche considerando le straordinarie attitudini riproduttive delle specie provenienti da questo areale.
    Naturalmente vorrei evitare il più possibile il sovraffollamento, per questo i soggetti che ho intenzione di introdurre sono (tutti rigorosamente nella forma ancestrale): una coppia di calopsitte, una coppia di kakariki, una coppia di gropponi, tre coppie di ondulati.
    A cui si aggiungerebbero altri uccelli esotici australiani: una coppia di tortore diamantine, tre coppie di gould e, sul fondo, quaglie della Cina (queste ultime, anche se non sono propriamente tipiche australiane)

    La voliera di cui dispongo misura 5x2,50x2,50h, e come vegetazione pensavo ad alberi di eucalipto o acacia... Ma forse potrebbero rovinarle eccessivamente.
    Inoltre sul terreno vorrei realizzare una pozza per l'abbeverata, sufficientemente grande per lasciare posto a tutti gli ospiti.
    Che ne pensate? Sto dicendo cose assurde?

  2. #2
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    Non sono assolutamente cose assurde, è esattamente il progetto che vorrei realizzare da tempo e per il momento rimane nel cassetto...uniche correzioni che farei sarebbero le dimensioni della voliera (almeno aumentare un pó larghezza ed altezza), la presenza dei kakariki (che sono originari delle foreste fresche e piovose della nuova zelanda, mentre invece le quaglie cinesi sono presenti anche nel nord dell'Australia) e l'aggiunta di piante, che credo durerebbero molto poco, meglio dei rami d'albero interi (eucalipto, robinia, salice, pioppo) da rinnovare spesso...
    Ultima modifica di Pantaleo Rodà; 05-07-16 a 10: 57
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

  3. #3
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    Il tutto è prettamente subordinato allo spazio di cui disponiamo, sempre rammentando che - per quanto una voliera possa dimostrarsi ampia - si rivelerà comunque un ambiente limitato e, pertanto, inetta ad imitare le immense praterie australiane in cui questi animali si sono evoluti.
    Tanto più il tuo alloggio si rivelerà capiente, a maggior ragione sarà possibile ospitare specie mediamente territoriali - come Psephotus e Platycercus -, pappagalli dalla taglia imponente o colonie petulanti e tignose (tra cui, in particolare, i gruppi di parrocchetti ondulati)

    Analizzando in maniera più specifica le specie aviarie da inserire in un biotopo austraniano, tenderei ad escludere i kakariki, a causa del differente areale d'origine - come accennato da Leo - e dell'eccesiva focosita raggiunta dal maschio durante il periodo riproduttivo.

    Le cocorite, grazie all'estesa diffusione in buona parte del territorio australiano, costituiscono i principali rappresentati della fauna oceanica; tuttavia, la loro carattere insolente ed esuberante potrà arrecare disturbo ad altri ospiti della voliera, in particolar modo durante il corso delle cove.
    La loro presenza all'interno del tuo progetto è comunque ammissibile, a patto che la voliera si dimostri notevolmente grande e, i soggetti, poco numerosi.
    Le calopsitte - al contrario-, sempre calme e pacate, si rivelano ottime per qualsiasi convivenza interspecifica; in ogni caso, sarebbe raccomandabile disporre di almeno una piccola colonia, non inferiore alle tre coppie stabili.

    I Rossella, nonostante siano conosciuti per la marcata aggressività, se poste in spazi adeguati, possono convivere con altre specie di taglia minore; per ridurre al minimo i rischi di successive complicazioni, sarebbe consigliabile indirizzarsi sull'acquisto di specie più minute, come il Platycercus icterotis.

    Un altro psittaciforme consigliabile per una simile comunità, è il Polytelis alexandrae, anch'esso proveniente delle regioni nord-occidentali dell'Australia.
    In passato ho ampiamente riprodotto tale specie in associazione ad una colonia di calopsitte, riscontrando una particolare predisposizione per la vita in voliere miste.
    Questo fantastico parrocchetto, a mio avviso, potrà regalare un tocco di magnificenza al tuo piccolo biotopo.

    Non da meno, sono i Lathamus discolor, assidui frequentatori delle foreste di eucalipto e membri perfetti per una voliera multispecifica.
    Anche in questo caso, si rivela indispensabile la creazione di una piccola colonia, in quanto questi Psittacidi si dimostrano fortemente gregari.
    L'unica difficoltà presentata da questo parrocchetto risiede nell'alimentazione particolarmente specializzata, che renderebbe assai complessa la corretta gestione degli esemplari.

    Per comprendere al meglio in quale modalità potresti realizzare il tuo progetto, potremo offrire un tale modello: impiegando un alloggio dalle dimensioni di 8x3x2,5h metri, vi alloggerei 3 coppie di ondulati, 3 coppie di calopsitte e una coppia di parrocchetto della regina Alessandra (oppure - in alternativa - una coppia di Rosella di Stanley o Rosella comune).
    Inoltre, aggiungendo un paio di metri in lunghezza alle sopracitate misure, sarebbe possibile aggiungere 3-4 coppie di Parrocchetto Veloce.

    Per quanto riguarda l'ambito vegetale, considero più opportuno e razionale il trapianto in voliera di piante vive, possibilmente adottando alcune varietà difficilmente consumabili dai pappagalli, come - ad esempio - l'alloro ornamentale ed il corbezzolo.
    Successivamente, potrai aggiungere con discreta frequenza alcuni rami e frasche verdi appartenenti alla flora tipica australiana, così come si usa nelle comuni voliere singole.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  4. #4
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    Mi pare una buona idea.
    Purtroppo non posso spingermi oltre le seguenti misure: 7,5x2,5x2,5h....
    In una simile voliera, anche considerando la poca idoneità degli ondulati, sarebbe possibile introdurre 3 coppie di calopsitte, 3 di parr. Veloce e 1 di regina Alessandra?

  5. #5
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    Secondo me va bene, ma siete sicuri che l'acido tannico non sia tossico?
    Da parte mia, ho sempre sentito parlare dell'alloro come pianta velenosa per psittaciformi e affini

  6. #6
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    Per quanto riguarda la disposizione degli Psittacidi in voliera, lo «schema» sopra riportato mi pare adeguato.

    Una veloce precisazione sull'acido tannico (contenuto in quantità considerevoli nell'alloro), la cui ingestione non si rivela tossica per gran parte delle specie aviarie (contrariamente a quanto si verifica con altri animali).
    Un'assunzione massiccia può certamente provocare complicazioni, tuttavia - considerata l'accentuata amarezza del tannino - la rapida consumazione da parte dei pappagalli risulta assai improbabile.

    Parallelamente, il corbezzolo è anch'esso privo di controindicazioni sotto il profilo medico e veterinario, ma l'estrema robustezza della corteccia e la veloce capacità di ripresa dei rami danneggiati, ne scongiurerà la distruzione.

    Senza alcun dubbio, l'allestimento vegetale in un biotopo australiano si dimostrerà alquanto complesso, soprattutto a causa di una particolare predisposizione alla "distruzione" presentata dagli Psittaciformi d'origine stepposa.
    L'inserimento in voliera di piante già rigogliose e radicate, abbinato all'alta concentrazione di vegetazione in rapporto all'affollamento faunistico, favorirà un discreto mantenimento della popolazione arborea.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  7. #7
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    Progetto decisamente interessante!
    Bernard, mi farebbe piacere se continuassi a tenerciinformati sugli sviluppi nella realizzazione di questo "biotopo australiano".

  8. #8
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    Capito.
    Sarebbe fattibile realizzare anche un manto erboso o sarebbe meglio optare per un substrato in ghiaia da smuovere e sostituire?

  9. #9
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    Visto che la voliera pare oltretutto molto affollata, ti consiglierei un substrato in ciottoli e terriccio-sabbioso intorno alle piante, in modo da permettere alle quaglie di razzolare.
    Un manto erboso risulterebbe particolare,ente difficile da mantenere, anche dal punto di vista igienico

  10. #10
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    Peccato l'idea del tappeto erboso ci sarebbe stata bene: poi sicuramente ci crescerà qualcosa di spontaneo.
    Qualche esperto di quaglie mi potrebbe dire quante coppie di quaglie cinesi posso sistemare al massimo? Ovvero: stanno meglio in piccole colonie o in coppia?
    Inoltre, avrei qualche domanda sui diamanti di gould, visto che mi son sempre piaciuti ma con loro sono alla prima esperienza: la forma ancestrale per eccellenza è quella a testa rossa o testa nera?
    Poi se mai aprirò una discussione nell'apposita sezione.

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