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Discussione: Parrocchetto dal collare di taglia maggiorata

  1. #1
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    La bandiera di Pino77


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    Parrocchetto dal collare di taglia maggiorata

    Domenica ho visitato un mercatino di piccoli animali che si tiene periodicamente dalle mie parti.
    Tra alcuni Pyrrhura mutati, ho notato un parrocchetto dal collare dalla stazza piuttosto imponente (non tanto la taglia quanto la corporatura)... Era di colorazione ancestrale e la coda sembrava stranamente più corta...
    Purtroppo non non ho avuto modo di chiedere di cosa si trattasse, quel che è certo è che non era un alessandrino di taglia ridotta: potrebbe essere stato un parrocchetto dal collare maggiorato?
    Personalmente mi auguro proprio di no e spero che non abbiano pasticciato anche con la genetica dei collari.

  2. #2
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    Fortunatamente, lo Psittacula krameri detenuto in ambiente protetto presenta stazza e dimensioni caratteristicamente ancestrali, e il suo patrimonio genetico non si rivela ancora paurosamente stravolto da grotteschi standard di risplasmazione della specie.
    Mi auguro vivamente che nessun ornicoltore degno di definirsi tale, munito di un minimo di intelligenza e lungimiranza, stia seriamente progettando la creazione di una taglia maggiorata nel parrocchetto dal collare, danneggiano irreversibilmente la bellezza e la maestosità di questo affascinante Psittacula.

    Fino ad ora, lo P. krameri è stato riprodotto con modalità ragionevoli e professionali, grazie al contributo di innumerevoli amatori che si sono prodigati per il suo allevamento con passione, dedizione ed impegno (basti pensare alle innumerevoli mutazioni di colore che risultato tuttora fissate, senza smarrire il senso di conservazione del fenotipo ancestrale e mantenendo un'elevata qualità dei soggetti in commercio).
    I tanto criticati "furbetti della domenica" che tentano di «rovinare» la magnificenza di una simile specie, sono sempre rimasti isolati e spero che tale situazione rimanga invariata nel prossimo ed imminente futuro.

    Conclusa questa prima ma doverosa precisazione, potremmo ipotizzare che il soggetto da te osservato si fosse semplicemente trattato di un esemplare mantenuto in condizioni idonee, le quali hanno favorito la massima espressione del fenotipo intrinseco nel DNA.
    Di fatto, nei mercatini organizzati a livello locale, non è raro osservare individui dalla taglia assai ridotta, fenomeno principalmente addebitato alle fallaci modalità d'allevamento od a ripetivi accoppiamenti in stretta consanguineità: forse il soggetto in questione, distinguendosi da altri animali lì presenti per un soddisfacente sviluppo fisico, appariva - in confronto - più imponente e corpulento.

    In alternativa, non potremmo escludere l'eccessiva presenza di tessuto adiposo, favorita da una dieta eccessivamente grassa e calorica, associata ad uno scarso esercizio fisico; oppure, in seconda analisi, dobbiamo supporre che l'organismo fosse affetto da qualche forma generica di malessere fisico - non necessariamente dovuto ad una patologia - che ha contribuito a modificare l'assetto dell'animale, accentuando una postura più gonfia ed ingobbita: travolta non si dimostra così agevole contemplare le reali peculiarità di un individuo esposto in bancarella.

    Infine, occorre precisare che non tutti gli esemplari appartenenti ad una medesima linea di sangue presentano necessariamente la medesima corporatura; tuttavia è possibile riscontrare lievi alterazioni individuali, le quali rappresentano semplicemente un risultato tangibile dell'enorme variabilità genetica condizionata dalla meiosi.
    Tali differenze, pertanto, risultano rilevabili anche allo stato selvatico e non dovrebbero stupirci più di tanto.

    La tesi più plausibile, infine, è rappresentata dalla probabile presenza di patrimonio genetico proveniente dallo Psittacula eupatria (volg. Grande alessandrino), trasferito tramite ibridazione volontaria durante le precedenti generazioni e successivamente mascherato attraverso una ferrea ed accurata selezione.
    Nei tempi più recenti, è possibile assistere a molti tentativi mal riusciti di traslazione genetica, i quali provocano un confluire di sangue impuro nei ceppi di parrocchetto dal collare: ovviamente, tali individui non possiedono alcun valore economico effettivo, ma la bramosia di ricavare denaro dai propri scarti d'allevamento non pare aver limiti.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  3. #3
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    Non sono molto informato sugli Psittacula, ma non potrebbe essersi trattato di un soggetto della sottospecie borealis?

    Condivido a pieno quanto affermato sulla creazione di una varietà maggiorata!!!!

  4. #4
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    Non mi risulta la presenza in cattività di ceppi di P. krameri borealis, nè tantomeno vi è stata una massiccia importazione di esemplari apparentenenti a tale sottospecie.
    In ogni caso, il borealis rivela una stazza lievemente inferiore rispetto al manillensis, anche se - teoricamente - la maggior possenza del becco potrebbe trarre in inganno gli amatori meno esperti.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  5. #5
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    In effetti non avevo pensato ad ibrido con l'alexandri no di 3-4 generazione.
    Comunque l'esemplare era in forma e la stazza era effettiva.
    Veniva venduto a 50€, ovvero come un normale parrocchetto dal collare: che vergogna!

  6. #6
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    Quote Originariamente inviata da Luca Marani Visualizza il messaggio
    Non mi risulta la presenza in cattività di ceppi di P. krameri borealis, nè tantomeno vi è stata una massiccia importazione di esemplari apparentenenti a tale sottospecie.
    In ogni caso, il borealis rivela una stazza lievemente inferiore rispetto al manillensis, anche se - teoricamente - la maggior possenza del becco potrebbe trarre in inganno gli amatori meno esperti.
    Grazie dell'informazione. A dire il vero non mi interesso di Psittacula, ma mi sembrava di aver letto qualche articolo in cui si parlava del borealis come sottospecie dalle maggiori dimensioni.
    Chiedo venia!

  7. #7
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    Il trucco per capire se un soggetto possiede un antenato Eupatria, censite nell'osservare la parte superiore delle ali, dal momento che le due macchie rosse caratteristiche dell'alessandrino - anche se sbiadite - rimangono visibili per diverse generazioni ad un attenta osservazione.
    In ogni caso, è già tanto che l'animale in questione non sia stato venduto come sottospecie dell'alessandrino.

  8. #8
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    In effetti non avevo controllato con attenzione.
    Però credo che non dobbiamo fossilizzarci sul fatto che si tratti di un animale impuro, magari aveva solo una taglia extra.

  9. #9
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    Quote Originariamente inviata da Mark.Bassi Visualizza il messaggio
    Il trucco per capire se un soggetto possiede un antenato Eupatria, censite nell'osservare la parte superiore delle ali, dal momento che le due macchie rosse caratteristiche dell'alessandrino - anche se sbiadite - rimangono visibili per diverse generazioni ad un attenta osservazione.
    In ogni caso, è già tanto che l'animale in questione non sia stato venduto come sottospecie dell'alessandrino
    Teoricamente, un lungo processo di selezione, ferrea, accurata e protratta per diverse generazioni, si dimostra di grado di mascherare le più palesi tracce di ibridazione.
    Tuttavia, la linea di sangue rimarrà perennemente contaminata da geni interspecifici e non sarà mai possibile ripristinare la purezza ancestrale del ceppo in questione.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  10. #10
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    Io ho invece il problema opposto: tutti i soggetti di parrocchetto dal collare che trovavo avevano una taglia ridotta (forse come ha detto Luca, erano mantenuti malamente o allevati in consanguineità).
    Ho dovuto visitare le "grandi mostre per trovare qualcosa di decente"

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