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Discussione: Nido Senegal depredato

  1. #1
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    La bandiera di delend

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    Nido Senegal depredato

    Non so se ricordate, ma all'inizio di gennaio la mia coppia di Poicephalus senegalus aveva dato alla luce alcuni pulli che successivamente avevo dovuto rimuovere dal nido materno a causa il freddo intenso.
    Dopo quella brutta esperienza mi aspettavo immediatamente che cominciassero una nuova covata, ed invece, subito dopo la rimozione dei pulli, si sono dimostrati molto differenti nei confronti del nido.
    Solo ora, mi sono venute in mente le vostre parole che avete più volte ripetuto: "la rimozione dei pulli per l'allevamento a mano può essere interpretata come un attacco predatorio e di conseguenza il nido non verrà più considerato un luogo sicuro, fatto che ostacolerà le successive riproduzioni".
    Probabilmente è quello che è successo ai miei pappagalli del Senegal, cosa potrei fare per rimediare alla situazione? E anche farli sentire più a loro agio nella voliera?

  2. #2
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    La bandiera di Luca Marani

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    Ciao Delend,
    Come ben hai potuto constatare, i pappagalli appartenenti al genere Poicephalus presentano un'elevata sensibilità a disturbi esterni ed interferenze da parte dell'allevatore nel corso della riproduzione.
    La rimozione di pulli o uova dal nido materno, di fatto, tende ad essere interpretata come un atto predatorio e, constatando che l'alloggio non risulta più sicuro e protetto, le coppie riproduttrici si rifiuteranno di intraprendere un nuovo ciclo riproduttivo, evitando di compromettere l'incolumità della futura prole.
    Talvolta, inoltre, la pratica dell'allevamento a mano può rappresentare un reale trauma per i genitori, i quali tenderanno a subire alterazioni comportamentali, rivelandosi eccessivamente protettivi e aggressivi nel confronti del partner.

    Un'unica situazione di violazione del sito riproduttivo non potrà certamente generare le conseguenze sopra descritte, ma certamente - perseverando in tale prassi - si rischierà irreversibilmente di danneggiare le prestazioni riproduttive dei soggetti.
    Nelle tue condizioni, talvolta, è necessario attendere il trascorrere di un considerevole lasso di tempo - la cui durata è estremamente variabile a seconda della sensibilità degli animali -, augurandosi che la coppia riacquisti confidenza con il contesto riproduttivo.

    Altre volte, occorre apportare diverse modifiche alla struttura del nido, installando all'interno della voliera diverse tipologie e fogge di ripari, offrendo la possibilità alla femmina di insediarsi nella camera che ritiene più sicura e protetta.
    I Poicephalus, ad esempio, amano la profondità e si rivelano particolarmente diffidenti verso i nidi troppo illuminati: in tal senso, un solido a forma di L può soddisfare in maniera egregia le esigenze di questi animali.
    Occorre poi considerare che alcuni esemplari tendono a manifestare preferenze prettamente individuali; sarà quindi nostro compito osservare gli atteggiamenti palesati dai soggetti e - in base alla giusta interpretazione - ponderare le azioni atte a ricreare un ambiente idoneo.
    Potremo perciò fornire anche solidi orizzontali a doppia camera, ad elle rovesciata, parallelepipedi leggermente inclinati... E via discorrendo.

    Infine, non dovremo mai trascurare l'ubicazione dell'alloggio e le straordinarie potenzialità rivelare da un'idoneo arricchimento ambientale.
    La voliera dovrà essere collocata in un luogo silenzioso, riparato da disturbi esterni e ben immerso nella vegetazione - viva o, nel caso, anche artificiale -.
    L'arredamento interno maggiormente consigliato consiste nell'inserimento di piante o frasche da scorteggiare, posatoi naturali, eterogenei e ramificati, corde, scale, arredi in legno...
    Anche un'alimentazione sana, stimolante ed estremamente variegata si rivelerà in grado di giovare alla salute psicologica e fisica degli esemplari, predisponendoli in un atteggiamento riproduttivo.

    Come più volte accennato, per conseguire la riproduzione degli Psittacidi non esiste arma migliore che la ricreazione di un contesto affine al naturale, abbinata a pazienza e perseveranza.
    Buona fortuna.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
    Junior Member
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    La bandiera di delend

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    Grazie mille, proverò a fare come mi hai consigliato.
    Un mio amico ha letteralmente "rovinato" una coppia di cenerini con l'allevamento a mano e temevo che per colpa di quello stupido incidente avessi pregiudicato le capacità riproduttive della mia coppia.
    Sicuramente ti terrò informato!

  4. #4
    Cadetto del Forum
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    La bandiera di Bernard

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    Il tutto dipende da numerose variabili: ad esempio, se preleviamo i piccoli alla prima esperienza dei genitori, vi è un rischio concreto di innescare conseguenze più gravi.
    Se invece preleviamo una parte parziale della prole ad una coppia già esperta, vi è meno probabilità di traumatizzare i riproduttori.

  5. #5
    Cadetto del Forum
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    La bandiera di SimoneF

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    Non sono molto esperto con i pappagalli africani, però è interessante sapere come con i cacatua, in caso di depredazione del nido, invece che abbandonare il sito riproduttivo, diventano iper-protettivi: rompono le uova, uccidono i pullus, picchiano il compagno...

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