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Discussione: Grandezza conuro

  1. #1
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    La bandiera di Rio1974

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    Grandezza conuro

    Salve a tutti,
    Osservando il mio ultimo conuro acquistato a giugno e confrontandolo con la femmina in mio possesso, ho notato delle differenze fisiche in special modo nelle dimensioni. In poche parole ad occhio nudo il maschio (lungo 25 cm) sembra notevolmente più piccolo della femmina (29 cm), ma prendendo il centimetro e misurandoli entrambi dell'attaccatura del becco all'inizio della coda differiscono di un centimetro, mentre è la coda che fa la reale differenza (3 cm).
    Anche la posizione delle ali è differente. Nel maschio le punte si incrociano all'altezza della schiena come se fosse carente di ciccia nella zona lombale, mentre nella femmina vanno lungo i fianchi incrociandosi appena nei pressi dall'inizio della coda.
    Domanda: queste differenze fisiche sia nelle dimensioni che nella zona lombale da cosa possono dipendere ? Da una scarsa o cattiva alimentazione o esistono proprio dei soggetti geneticamente più piccoli di altri ?

  2. #2
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    Ciao Rio,
    In linea generale, possiamo affermare che un'ipotetica riduzione di taglia può risultare classificata in funzione di due differenti livelli: fenotipico e genetico.
    Individuare l'effettiva cagione di tale alterazione può rivelarsi assai complesso, e solamente i risultati d'allevamento potranno confermare o smentire l'uno o l'altro aspetto.

    Nel primo caso, la principale causa di una stazza inferiore si rivela generalmente attribuita alle errate modalità di mantenimento e riproduzione, le quali non soddisfano le esigenze fisiologiche dei conuri del sole, soprattutto in termini nutrizionistici e ginnici.
    Come si suol dire, l'alimentazione e l'attività motoria rappresentano le variabili principali per conseguire la massima espressione del fenotipo: conseguentemente, la fornitura di diete eccessivamente povere e ipoproteiche, abbinata all'utilizzo di alloggi in oltremodo limitati, impedirà ai giovani esemplari di manifestare a pieno le caratteristiche insite nel genoma.
    Tali soggetti, tuttavia, molto spesso definiti "rachitici" a causa di uno sviluppo fisico non ultimato, non subiranno alterazioni al DNA e, se posti in condizioni ottimali, saranno in grado di generale una prole ripresentante discreta taglia e muscolatura.

    Le alterazioni sotto il profilo genetico, al contrario, si dimostrano ereditarie e potranno essere trasmesse ad eventuale novelli: in primo piano troviamo gli accoppiamenti consanguinei od una fallace selezione, le quali si presentano in grado di indebolire gli animali ed alterarne proporzioni e taglia ancestrali.

    Infine, per quanto riguarda la lunghezza della coda, occorre considerare che nell'attuale stagione corre il periodo di muta, processo che potrebbe determinare la perdita temporanea delle timoniere maggiori, regalandoci un'impressione imperfetta sull'effettiva lunghezza delle piume.
    Inoltre, in ultima analisi, è probabile che la sistemazione in alloggi dalle dimensioni inadeguate abbia contribuito al danneggiamento e logoramento delle rachidi, provocando una riduzione della reali dimensioni delle timoniere.
    In tal caso, il completo ripristino delle condizioni fenotipiche originarie potrà richiedere considerevoli lassi di tempo.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
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    Grazie ancora Luca,
    come al solito sei molto preparato su qualsiasi argomento. Oggi ho fatto un'altra prova per il confronto fisico tra i due soggetti. Con questo caldo gli ho fatto un bel bagnetto per cercare di comprimere al massimo il volume delle piume sul corpo. Il risultato a piume "aderenti" al corpo è che sono fisicamente identici. Quindi la differenza che si nota a piume asciutte, a parte la coda che è notevolmente ridotta perché l'hanno tenuto per anni in una gabbietta, è legata principalmente alla cattiva alimentazione e al piumaggio meno folto. Forse l'unico vero difetto non recuperabile sono i muscoli delle ali poco sviluppati che causano quello strano incrocio delle punte sulla schiena.
    Al tal proposito mi sapresti dire cosa determina la posizione delle ali più o meno aderenti al corpo. Penso sia una questione di muscoli dorsali, come nell'uomo, vero?
    Comunque sia, sto pappagallo è fortunato ad aver trovato un padroncino bravo come me. Fra un annetto sarà in perfetta forma e speriamo che riuscirà a diventare presto papà.

  4. #4
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    Certamente la conformazione muscolare rappresenta uno dei principali fattori influenti sull'assetto degli arti, basti pensare ai giovani esemplari appena involati dal nido materno, i quali mantengono le ali in posizione anomala; di fatto, tale peculiarità tende a normalizzarsi con il culminare dello sviluppo fisico.

    Se il tuo soggetto ha subito la sopra descritta reclusione in tempi successivi all'ultimarsi del potenziamento muscolare, vi è ancora speranza di poter recuperare «l'antico splendore» caratteristico di un conuro del sole; tuttavia, come ben appare ovvio, un simile processo richiederà diversi mesi di intensa attività fisica.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  5. #5
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    Il fatto stesso che la corporatura si presenti identica promette bene.
    Probabilmente è solo questione di rinforzare i muscoli delle ali e attendere il completamento della muta.
    La taglia della femmina è comunque buona e ti auguro quindi di ottenere una prole che rispecchi lo standard della specie.
    A presto

  6. #6
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    Ma non esiste una sottospecie di conuro del sole dalla taglia inferiore?
    Perché i miei due soggetti misurano entrambi 25 cm e chi me li aveva ceduti mi aveva parlato di una sottospecie dalla taglia ridotta.

  7. #7
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    Sinceramente anche io ho pensato a questa eventualità, anche perché osservando gli stessi genitori non mi sembravano grandi quanto la mia femmina .Le zampette sono di un colore più rosato anziché bruno scure. Qualcuno ci sa rispondere ?

  8. #8
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    Salve,
    Il conuro del sole è racchiuso in un'unica unità tassonomica, Aratinga solstitialis, senza l'esistenza di alcuna sottospecie.
    Provenendo da un areale del Sudamerica estremamente vasto, è possibile riscontrare lievi alterazioni individuali nella colorazione, spesso distribuite in funzione del ceppo d'origine, ma tali differenze non risultano sufficienti per un'ipotetica suddivisione in sub-specie, poiché le varie linee di sangue si sovrappongono tranquillamente allo stato selvatico.
    In ogni caso, la taglia degli esemplari si presenta generalmente omogenea, attestata tra i 28 e 30 cm.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  9. #9
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    Salve a tutti,
    la riabilitazione psicofisica del conuro tenuto per anni in una gabbietta all'interno di negozio di animali, sta procedendo con buoni risultati. Dal punto di vista fisico quel pappagallo apatico che inizialmente non volava, con le zampette rosa e un po' rachitico è stato sostituito in tre mesi da un fustacchione che svolazza, si arrampica rimanendo anche a testa in giù e la cosa che mi ha lasciato senza parole sono le zampette che adesso sono diventate brune come quelle degli altri conuri. Come mai questo cambiamento?? Da rosa a marrone scuro ? Secondo me è stata l'esposizione al sole.
    Dal punto di vista psichico la cosa sembra essere un pò più complessa. Inizialmente aveva il classico atteggiamento del conuro impaurito. Per parecchie volte lo vedevo con la testa china vibrare velocemente le ali. Ora questo comportamento è quasi scomparso del tutto. Lo vedo però sempre sulle sue, socializza poco. Poi improvvisamente si comporta da genitore con il piccolo conuro di 4 mesi, facendo il gesto di rigurgito e imbecco. Oggi l'ha fatto per due volte. La sera dorme nello stesso nido con la femmina e il piccolo, di giorno non si filano per niente. Sarà normale? Ci vorrà più tempo per vederli farsi le coccole? In fin dei conti stanno nella stessa voliera da 2 mesi e 20 giorni con il piccolo sempre in mezzo alle scatole. Cosa mi consigliate??

  10. #10
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    Per il colore dell'epidermide non preoccuparti: l'animale si sta temprando per vita all'esterno. La cute si irrobustisce a causa della maggior sollecitazione ed usura durante l'esercizio fisico, inoltre anche le radiazioni UV si presentano maggiori.

    Probabilmente richiederà ancora un po' di tempo per ambientarsi: togli il piccolo, dà solo fastidio e potrebbe rappresentare "il terzo incomodo" per l'affiatamento dei genitori.
    Del resto a 3 mesi è più che indipendente

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