A mio avviso, occorre esplicare una netta distinzione tra pappagalli "di facile allevamento" e pappagalli prolifici.
Anche se i due aspetti possono apparire strettamente collegati tra loro, la prima definizione suggerisce una spiccata adattabilità alle condizioni meno idonee per le caratteristiche evolutive della specie, mentre il secondo appellativo tende a considerare la notevole capacità presentata da alcuni animali di produrre una prole relativamente ampia in ristretti lassi di tempo, tutto ciò indipendentemente dalle circostanze di mantenimento.
Per comprendere al meglio la situazione, possiamo offrire un simile modello: il parrocchetto dal collare, tuttora diffusissimo in cattività, risulta annoverato nella lista degli Psittaciformi più adattabili del pianeta; basti pensare alle numerose colonie alloctone insediatesi in contesti estremante differenti dall'ambiente originario e, in egual modo, anche il suo allevamento in ambiente protetto non richiede particolari accorgimenti.
Tuttavia, a causa di numerosi fattori, quali una scarsa predisposizione ad effettuare due covate l'anno, la produzione di covate non particolarmente ricche e la relativa lentezza nella maturazione sessuale, rendono tale specie effettivamente meno prolifica in confronto ad altri parrocchetti di taglia affine.
Conclusa questa doverosa precisazione, secondo la mia esperienza le specie che presentano il miglior compromesso tra adattabilità e rapidità riproduttiva sono:
1) ondulato di colore
2) agapornis roseicollis
3) kakariki fronte rossa
4) calopsitte
5) parrocchetto Monaco
Ecco la mia «top five», come dici tu...
Sarebbe interessante, oltre alla classifica "assoluta", proporre per ogni categoria una lista delle specie più semplici da riprodurre in cattività.
Ad esempio, quali specie d'origine africana risultano più adatte a chi si avvicina per la prima volta a questa categoria di Psittacidi, sviluppando una tabella affine per anche per lori, parrocchetti australiani, asiatici, sud-americani e via discorrendo.