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Discussione: Mutazioni e genetica parrocchetto testa di prugna

  1. #1
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    Mutazioni e genetica parrocchetto testa di prugna

    Salve, tanto per farvi venire un po' di bava vi posto alcune foto di Psittacula cyanocephala mutati, in svariate colorazioni, che ho reperito sul web...
    Ditemi che ne pensate

    Mutazione Lutino (sessolegata, esiste anche la varietà NSL, ma è estremante rara)
    Prezzo di mercato: 1500€ cad/uno



    Mutazione Blu (autosomica recessiva)
    Prezzo di mercato: 4000€ cad/uno



    Mutazione cannella (sessolegata)
    Prezzo di mercato: 2500€ cad/uno



    Mutazione Grigia (dominante)
    Prezzo di mercato: 2000€ cad/uno



    Mutazione opalino (serie grigia) (sessolegata)
    Prezzo di mercato: 3000€ cad/uno



    Mutazione pezzato (dominante)
    Prezzo di mercato: 3500€ cad/uno



    Mutazione diluite (autosomica recessiva)
    Prezzo di mercato: 3000€ cad/l'uno



    Come vi sembrano?
    I prezzi sono indicativi e, così come le foto, a semplice scopo conoscitivo.
    Ultima modifica di Fernandez; 04-08-16 a 23: 45

  2. #2
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    Grazie di aver condiviso queste bellissime foto!
    Riporto alcune curiosità sulle mutazioni in questione:

    La mutazione ino, come hai giustamente affermato, è prodotta da due differenti geni, uno sessolegato e uno autosomico recessivo.
    Il lutino sessolegato risulta avvistato anche allo stato selvatico e, in relazione allo Psittacula cyanocephala, rappresenta la mutazione maggiormente diffusa, oltretutto discretamente presente anche nel territorio nazionale.
    Il lutino recessivo, anche chiamato NSL ino, è invece altamente debilitante e il suo allevamento è tuttora sporadico.

    Il blue, autosomico recessivo, consiste in una mutazione ampiamente controversa: i primi soggetti blu nati in cattività risultavano notevolmente indeboliti, a tal punto che il raggiungimento della maturità sessuale rappresentava un'ardua impresa.
    Per ovvi ragioni, perciò, il primo ceppo di soggetti blu si è rimasto inevitabilmente interrotto senza lasciare alcuna discendenza.
    L'attuale mutazione commercializzata in Europa, invece, non sembra presentarsi altrettanto debilitante; vi è quindi il dubbio che possano esistere, nel parrocchetto testa di prugna, due differneti errori genetici in grado di produrre il medesimo fenotipo.
    Di recente, in Olanda, vi sono stati alcuni tentivi di originare esemplari albini (combinazione tra il blu e l'ino), veramente suggestivi.
    Occorre, infine, prestare attenzione a non confondere il Blu con il Turquoise; quest'ultima mutazione, di fatto, si presenta affine al blue a causa di una riduzione solamente parziale delle Psittacofulvine. Estremamente raro, il Turquoise è allelico recessivo rispetto al blu e rivela un piumaggio generale maggiormente tendente al verde-acqua.

    La mutazione cannella, erroneamente definita come "Pallid" o "Isabella", si presenta in grado di bloccare lo sviluppo delle melanine ad stadi prematuri, regalandoci una colorazione particolarmente tenue e gradevole per l'occhio.
    Il cannella risulta frequentemente riprodotto su base grigio-verde, combinazione particolarmente apprezzata tra gli specializzati del settore.

    Il grigio o grigio-verde, caratterizzata da un'ereditarietà dominante incompleta, rappresenta al secondo posto la mutazione più diffusa nel testa di prugna.
    È reperibile sia su base grigio-verde - la più comune - che su base blu, come il soggetto riportato nella tua foto.

    Sulla mutazione pezzato, al momento, è aperta un'ampia disquisizione sull'effettiva ereditarietà: pare che esistano due differenti colorazioni, una dominante, praticamente sconosciuta, e una recessiva, diffusa in commercio in maniera maggiore.
    Il soggetto in foto, ovviamente, sembra presentare la mutazione pezzato recessiva.
    Occorre inoltre prestare attenzione poiché alcuni soggetti, ceduti come "testa di prugna pezzato", presentano in realtà aberrazioni od alterazioni del piumaggio.

    Il diluite risulta molto spesso definito con lo pseudonimo di "giallo ad occhio nero", a causa della sua affinità di colorazione con il lutino.
    Rispetto all'ino, tuttavia, presenta una tonalità generale più scura, quasi sfumata di verde, e -come già accennato- l'iride di colore nero.
    Nei pressi di Ferrara, qualche anno fa, vi era un allevatore che cedeva una giovane coppia di diluite per l'incredibile prezzo di 5000€.
    Ultima modifica di Luca Marani; 05-08-16 a 11: 39
    Saluti,
    Luca Marani.



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  3. #3
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    Altre foto

    Differenza tra grigio-verde e grigio




    Altri soggetti blu



  4. #4
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    Opalino su base verde



    Differenza tra grigio-verde, verde e cannella



    Red Soffused o fattore rosso


  5. #5
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    Fernandez, sicuro che il prezzo non sia riferito alla coppia?
    A Machintosh avevo visto una coppia lutino venduta per 1500€, una coppia grigio-verde a 2000€, ed una femmina grigia su base blu a 2500€.

  6. #6
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    A mio avviso occorre sempre prestare estrema cautela durante la divulgazione dei prezzi di mercato, soprattutto in ambito selezionistico.

    Nel mondo delle mutazioni, di fatto, il costo delle recenti colorazioni si presenta assai volatile e particolarmente relativo all'area geografica di provenienza: rimanendo in tema "parrocchetto testa di prugna", potremo facilmente verificare come la discreta prolificità di tale Psittacide contribuisca a svalutare in breve tempo le nuove varietà ancora agli albori della relativa diffusione.
    Talvolta, qualche generazione di esemplari mutati può rivelarsi sufficiente per dimezzare il prezzo di un determinato fenotipo, senza condiderare che l'eterogeno grado di diffusione del cyanocephala nei diversi Stati europei contribuisce ad un differente andamento delle quote.

    Sinceramente credo che le indicazioni riportate da Fernandez, si riferiscano all'effettivo prezzo di mercato che correva in Italia attorno agli inizi dell'attuale decennio.
    Tuttora credo possano essere interpretati come un ipotetico costo attribuito alla coppia reperibile in Olanda o Belgio; tuttavia, non fossilizziamoci troppo sulla quota fissa, ma contempliamo questo topic come fonte di immagini, informazioni e curiosità riguardo alle mutazioni del Parrocchetto testa di prugna.
    Ultima modifica di Luca Marani; 06-08-16 a 09: 50
    Saluti,
    Luca Marani.



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  7. #7
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    Dopo ci lamentiamo che nel Nord Europa, gli allevatori di Psittacidi sono sempre un passo avanti a noi in qualsiasi ambito.
    Per forza: i metodi di allevamento sono nettamente migliori, mentre in Italia i pappagalli vengono troppo sottovalutati.

    Per restare sull'argomento parrocchetto testa di prugna, ad esempio, quando ero andato a visitare alcuni allevamenti in Belgio, i soggetti venivano tutti in voliere di oltre tre metri. Qui da noi invece si dice "è sufficiente un gabbione da 120"
    Non è sufficiente! Rappresenta solo il minimo indispensabile per riprodursi e non rovinarsi il piumaggio, ma un animali per vivere bene ha bisogno di molto più spazio.

    Allo stesso modo l'alimentazione: "è sufficiente un misto per grandi parrocchetti" sembra essere la formula magica degli allevatori del nostro paese.
    Nel nord Europa, al contrario, gli esemplari vengono alimentati con molta frutta (soprattutto esotica), vegetali, legumi (addirittura vengono paragonati agli ecletti come fabbisogno di cibo fresco), senza contare che hanno a disposizione mangimi estrusi specie-specifici e misti semi appositamente formulati.

    Per allevare bene i nostri animali non basta dire " è sufficiente", ma bisogna cercare di perfezionarsi ogni giorno di più.
    Impegniamoci al meglio, rispettiamo le esigenze psicologiche ed etologiche dei nostri animali: solo così potremo sperare di migliorare il panorama ornitologico italiano.
    Scusate lo sfogo

  8. #8
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    Mi complimento con Jake, ha centrato una delle questioni più emergenti nell'ornitologia italiana degli ultimi anni.
    Oltre tutto, occorre contemplare anche la rovinosa perdita del senso protezionistico dell'allevamento, rimpiazzata dalla tendenza lucro-commerciale di creare mutazioni, riplasmare i fenotipi e mescolare il patrimonio genetico.

    Per auspicare un netto miglioramento in un simile contesto, occorrerebbe entrare nella mentalità di molti allevatori poco coscienziosi e lungimiranti, ma temo che ciò avverrà quando oramai ci ritroveremo inesorabilmente impossibilitati al ripristino delle forme ancestrali, fisiche e comportamentali, delle specie in ambiente protetto.

    Ricordiamo, infine, che le scarse agevolazioni burocratiche presenti nel nostro paese, contribuiscono pesantemente sulla diffusione di molti Psittacidi tuttora erroneamente tutelati come specie protette.
    Ultima modifica di Luca Marani; 09-08-16 a 12: 19
    Saluti,
    Luca Marani.



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  9. #9
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    Bellissimo articolo e ottime riflessioni! Per me l'animale nell'ultimo scatto è colpito da red soffusion, non è affatto mutato. Secondo voi?

  10. #10
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    Anche a me, ad una prima occhiata, pare si tratti solamente di un'aberrazione; tuttavia, in ambito scientifico, la disquisizione al riguardo è ancora aperta e, tutt'oggi, molti ornicoltori continuano a chiedersi quale alterazione (genetica o no) abbia potuto causare una simile colorazione.
    Saluti,
    Luca Marani.



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