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Discussione: Gestione novelli parrocchetti dal collare

  1. #1
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    La bandiera di LucaEmilia

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    Gestione novelli parrocchetti dal collare

    Ciao a tutti, è il primo anno che sono riuscito a riprodurre la mia coppia di collari e devo capire come gestire i giovani nati.
    Li ho svezzati da un mesetto (sarebbe stato pericolosi farli restare con i genitori fino ad adesso se sono nati a marzo?) e li ho alloggiati in una voliera da 3x1x1,50h metri, uguale a quella dei genitori, suppongo che sia sufficiente per far sviluppare i muscoli.
    Il mio dubbio maggiore è il seguente: siccome ho 4 novelli, di cui 2 femmine, sarebbe percoloso farli restare insieme fino ai due anni di età?
    Inoltre, nel caso in un fururo vorrei avere più coppie, di che voliera dovrei disporre per ospitare adeguatamente un buon numero di novelli?

  2. #2
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    Salve Luca,
    L'aggressività intrinseca nelle femmine di parrocchetto dal collare incomincia a palesarsi con atteggiamenti territoriali in concomitanza al primo estro amoroso, solitamente verificato nei mesi di gennaio-febbraio del secondo anno di vita, età dopo la quale alcuni soggetti (di sesso femminile in particolar modo) possono già presentarsi pienamente fertili ed in grado di riprodurre.
    Nel tuo caso, pertanto, i 4 novelli potranno convivere senza particolari controindicazioni fino alla fine dell'anno 2017.

    Occorre tuttavia rammentare che la mancanza di stimoli riproduttivi nell'alloggio dei giovani (nido a cassetta in primo piano) si dimostra indispensabile al fine di eludere il verificarsi di eventuali scontri e rappresaglie; inoltre le dimensioni ragguardevoli della voliera contribuiranno altresì a favorire la convinvenza tra i novelli.
    Alla luce di quanto esposto, sento di poter affermare con sicurezza che non vi è alcun rischio oggettivo per l'incolumità dei tuoi parrocchetti, almeno finché continueranno a dimostrarsi immaturi.

    Una voliera di 3 metri può certamente considerarsi soddisfacimente, nonostante ciò - potendo usufruire di sufficiente spazio e risorse - preferirei optare per una struttura più ampia, lunga almeno 5 metri o più.
    Inoltre, stabilendo la larghezza intorno ai 2-3 metri, ti dimostreresti in grado di ospitare in maniera contigua tutti i novelli generati da circa 5-6 coppie riproduttrici (prendendo in analisi un'eventuale massima produttività).
    In linea generale, possiamo ricordare il seguente criterio per sistemare gli esemplari svezzati: almeno un metro quadrato ogni 3 soggetti ospitati.

    In alternativa potremo anche predisporre due o più alloggi differenti, dividendo i maschi dalle femmine ed evitando - per ragioni strettamente selettive - la formazione spontanea delle coppie.
    Prima di concludere, tengo a precisare che, volendo ottenere riproduttori sufficientemente affiatati pur predisponendo razionalmente gli accoppiamenti, occorre affiancare i futuri partner con sufficiente anticipo, prima del raggiungimento della maturità sessuale.
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
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    Il mio scopo è arrivare a possedere 3 coppie: una l'ho già, le altre due le creerò.
    Quindi dici che una voliera 5x1x1,50h per ospitare i novelli di tre coppie potrebbe essere sufficiente?
    E se facessi 3x2 di base sarebbero più sacrificati?
    Le coppie potrei già crearle adesso?

  4. #4
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    Entrambe le alternative mi paiono valide: a te la scelta migliore!

    I futuri partner possono essere affiancati già fin dopo lo svezzamento dai genitori, ma solo quando i soggetti si presenteranno sufficientemente sviluppati, potremo assistere ai primi corteggiamenti ed atteggiamenti amorosi.

    L'unione di due compagni in età prematura si rivela la pratica più consigliata per ottenere coppie affiatate, pur stabilendo razionalmente gli accoppiamenti; adoperando la medesima modalità con esemplari adulti, la probabilità di successo risulterà notevolmente ridotta.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  5. #5
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    Certo, e per quanto riguarda lo svezzamento dei novelli?
    Qual'è l'età minima e massima per svezzarli.

  6. #6
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    Al fine di garantire una completa indipendenza dei soggetti, permettendo ai genitori di trasmettere tutti gli istinti necessari per il quotidiano sostentamento, resta consigliabile non svezzare i novelli nel periodo antecentente alla 9ª settimana di vita, ovvero almeno due settimane in seguito alla fatidica iniziazione dell'involo dal nido materno.

    Non possiamo stabilire con certezza un'età massima di svezzamento, oltre la quale l'incolumità dei novelli non risulterebbe più garantita.
    Tuttavia sento di poter affermare che, nel caso in cui i novelli presentino un soddisfacente sviluppo fisico e la voliera si dimostri sufficientemente dimensionata (non inferiore ai 3 metri di sviluppo orizzontale), potremo rischiare la convivenza fino al culminare del periodo estivo, purché i riproduttori non appaiano intenzionati ad intraprendere una seconda covata.

    Ovviamente, occorrerà considerare le circostanze del momento: se rileveremo atteggiamenti di territorialità ed aggressività o, in altro caso, l'alloggio si presenterà alquanto sovraffollato, dovremo procedere all'immediata separazione.
    Concludendo, tengo a precisare che - quando possibile - sarà nostro compito premunirci dello svezzamento coatto intorno alla settimana 9º-11º settimana dalla nascita, trovandoci impossibilitati a prevedere la reazione dei genitori.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  7. #7
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    Riassumendo il messaggio di Luca: prima li svezzi e meno rischi, ma comunque non prima dei 2 mesi di vita.

    È vero: anch'io ho sentito qualche allevatore che tiene i piccoli con i genitori fino a quando questi ultimi non iniziano la muta, ovvero nel mese di luglio e agosto.
    Sinceramente, dopo le brutte esperienze che ho avuto con questa spende, tendo a sconsigliarlo

  8. #8
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    Grazie: sempre gentili, come sempre!
    Indicativamente a che età possono essere ceduti novelli?

  9. #9
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    Teoricamente non vi è alcuna controindicazione nel cedere i soggetti immediatamente dopo lo svezzamento.

    Il tutto è subordinato all'obiettivo dell'acquirente: vi è chi preferisce acquistare soggetti giovani, per formare le coppie in modo opportuno, favorire l'ambientamento e preparare i riproduttori secondo le proprie modalità d'allevamento; vi è invece chi si rivela anelante di ottenere un'immediata riproduzione e, conseguentemente, prediligerà gli esemplari maturi, talvolta raggiungendo risultati opposti a quelli sperati.

    L'allevatore di comprovata serietà, com'è ovvio, non sarà bramoso di ottenere una prole dai propri animali e, pertanto, tenderà ad acquistare individui ancora immaturi, al fine di ponderare con maggiore accuratezza le azioni atte ad ottenere nidiate floride e sane.
    Tuttavia occorre sempre rispettare le pretese altrui, dimostrarsi trasparenti e non essere frettolosi nel liberarsi dei propri novelli: attendi che si concluda la prima muta, per discernere con più accuratezza i soggetti migliori.
    Saluti,
    Luca Marani.



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  10. #10
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    Guarda LucaEmilia, io temgo i novelli di parrocchetto dal collare, testa di prugna e grande alessandrino tutti insieme: posso assicurarti di non aver mai avuto problemi.
    Naturalmente finché son giovani, dopo i 2 anni li cedo o li accoppio.

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