La questione appare di gran lunga più complessa da come viene esposta da alcuni ornitologi.
Innanzi tutto non vi è l'assoluta certezza scientifica riguardo le effettive origini del P. intermedia: l'ipotesi di ibridazione tre le suddette specie di Psittacula scaturisce principalmente da analisi molecolari atte a rilevare l'affinità genetica e dalle osservazioni comportamentali conseguite su una ristretta linea di sangue detenuta in ambiente protetto.
I metodi utlizzati si rivelano, perciò, relativamente empirici e la denominazione attribuita a questo fantastico Psittacide "parrocchetto intermedio" poggia le sue fondamenta su studi non totalmente accreditati.
In secondo luogo, occorre considerare che il fenotipo caratteristico dello Psittacula intemedia non corrisponde, sotto innumerevoli aspetti, a quello presentato da un'ibrido di prima generazione generato da P. cyanocephala x P. Hymalayana.
Di fatto, incrociando tali specie in ambiente protetto otterremo un ibrido mezzo sangue di nessun valore, non certamente un esemplare di P. Intermedia.
Volendo citare alcune differenze più palesi, potremo soffermarci sul colore della gnatoteca (mandibola), arancio nell'intermedia e nero dell'ibrido, sulla tonalità del capo di entrambi, decisamente più tendente al viola nell'intermedia, e sulla presenza di marchi alari, i quali si rivelano maggiormente soffusi nel parrocchetto intermedio.
Se dunque si sia verificato un simile fenomeno di ibridazione, resta al momento da dimostrarsi, sappiamo tuttavia che la specie, per rivelarsi tuttora tale, è stata necessariamente sottoposta a millenni di evoluzione indipendente, che ne hanno alterato le peculiarità fenotipiche originarie.
L'ubicazione dell'areale d'origine, situato ai piedi dell'himalaya ed isolato da eventuali contatti esterni, ha certamente agevolato il suddetto processo.