Ciao Marbotti,
Non posso certo darti torto sul fascino di questa suggestiva mutazione, definita "Silver", ovvero argento, per la parziale riduzione di eumelanine nel piumaggio, peculiarità che conferisce ai soggetti un caratteristico aspetto slavato e più schiarito.
Tale anomalia genetica non risulta uniforme su tutta la superficie dell'animale: al contrario potremo notare delle bordature più scure in determinate aree, quali la superficie superiori di ali, coda e capo; tale fenomeno verrà spesso definito con il nome di Edgig.
Occorre tuttavia ricordare che il fenotipo attiribuito non risulta chiaramente identificabile: l'«argentatura» della livrea può presentare differenti intensità, essendo più o meno accentuata a seconda degli esemplari, indipendentemente dal loro corredo cromosomico o patrimonio ereditario.
La colorazione del piumaggio, com'è ovvio, apparirà inoltre variabile in funzione della tonalità ancestrale che desidereremo mascherare: ricordiamo sempre che i soggetti di Calopsite, anche allo stato selvatico, rivelano raramente la medesima gradazione di grigio-marrone.
Il silver, caratterizzato da natura autosomica dominante incompleta, può palesarsi in due fattori: singolo fattore, in grado di produrre il 50% di prole mutata, e doppio fattore, ove l'alterazione melanica risulta massimamente espressa.
In commercio è possibile reperire silver su base ancestrale, faccia bianca, faccia pastello e - anche se in misura nettamente sporadica - faccia crema, il cui prezzo di mercato si dimostra alquanto variabile in funzione della qualità dell'esemplare e della mutazione di substrato.
In linea generale, possiamo affermare che il consueto range di quotazioni spazia tra i 75 e i 100€ per le combinazioni più comuni.
Altra tipicità del silver risiede nel cosiddetto "skullcap", il quale consiste il una macchia più scura situata appena dietro la nuca, che ci regala l'idea di un vero "cappuccio" in prossimità della cresta.
Ovviamente tale peculiarità sarà rilevabile in maggior entità nei soggetti più schiariti e rappresenta un valido criterio per stabilire la qualità della mutazione.
Un piccolo suggerimento, al fine di eludere l'inutile dispersione di materiale genetico, è di impedire - nei limiti del possibile - la sovrapposizione tra argento e alcune mutazioni quali lutino/albino, cannella, perlato, pezzato e Bronze Fallow, poiché in tal caso l'individuazione dei soggetti mutati si rivelerebbe alquanto ardua, se non impossibile.
Per quanto riguarda la differenza tra silver e cinnamon, rimango convinto che essa rimanga piuttosto palese: in primo luogo, in presenza di skullcap o di suddette orlature - in particolar modo sulle ali - potremo avere la certezza di analizzare un esemplare silver.
Ad ogni modo, anche la totalità generale resta differente: cannella e argento si presentano facilmente discernibili sotto occhi minimamente allenati.
Ulteriori validi indizi sono rappresentati dalla maschera facciale, decisamente inibita nel cinnamon e più sottolineata nel silver, e dal colore di becco e zampe, rosa carne nei primi e grigie negli argento.
Infine, tengo a spendere qualche riga sui criteri d'accoppiamento.
È bene infatti ricordare che tale mutazione tende a sminuire la taglia, oltre a compromettere robustezza e rusticità dei soggetti; dovremo pertanto premurarci di non perseverare per troppe generazioni con incroci in «purezza», al fine di contrastare tale fenomeno.
In tal senso, gli accoppiamenti meglio raccomandati consistono in "silver SF x silver SF", allo scopo di ottenere esemplari a doppio fattore, oppure "silver DF x ancestrale", così ricavando prole totalmente mutata e agevolando il mantenimento della taglia.
Per le ragioni sopracitate, evitiamo dunque alcune combinazioni quali "silver SF x silver DF" o ancor peggio "silver DF x Silver DF".