Non saprei aiutarti ma anche io ho avuto un problema dopo l'acquisto di nuovi Neophema.
Potresti descrivere meglio le condizioni dove mantieni i tuoi animali, potrebbe essere utile...
Non è nemmeno una settimana che ho acquistato una coppia di parrocchetti splendidi e già mi ritrovo a dover fronteggiare i primi problemi: la femmina sembra avere una zampa paralizzata, non muove le dita e fa fatica anche a muovere i tarso.
Ieri la situazione era accettabile, ma proprio oggi non riesce a camminare... azzarola, mi avevate detto che erano delicati, ma non pensavo così tanto: adesso che posso fare?
Mi era successo tempo fa con una cocorita, ma era guarita da sola.
Non saprei aiutarti ma anche io ho avuto un problema dopo l'acquisto di nuovi Neophema.
Potresti descrivere meglio le condizioni dove mantieni i tuoi animali, potrebbe essere utile...
Ciao Franchi,
Le paralisi agli arti inferiori rappresentano un sintomo estremamente generico e risulta pressoché impossibile intuirne la causa di mancanza di alcuna istruzione aggiuntiva.
In linea assoluta, possiamo individuare alcune origini probabili, quali patologie epatiche, fratture nel sacrococcige o traumi di vario genere, infezioni botuliche o diverse enteriti, ritenzione dell'uovo, problemi gastrointestinali, avvelenamento da metalli, carenze di calcio (soprattutto sotto il profilo ematico) e via discorrendo.
Come ben capirai, risulta estremamente arduo individuare la corretta terapia in mancanza di una certa diagnosi; pertanto ti consiglio caldamente di rivolgerti ad un bravo veterinario: saprà certamente aiutarti nella guarigione e riabilitazione dell'animale.
Grazie della spiegazione, oggi ho l'appuntamento col veterinario e vi terrò informati.
Alla fine si trattava di una disfunzione a livello intestinale che ha influito sull'uso degli arti.
Ho somministrati un antibiotico a largo spettro e successivamente probiotici e multivitaminico: ora sembra migliorato, anche se non stringe ancora bene il posatoio.
Sinceramente mi pare alquanto anomalo che un veterinario, dietro visita specialistica, abbia optato per la somministrazione di un antibiotico a largo spettro, in quanto un farmaco mirato - individuato in seguito ad apposite analisi batteriologiche - avrebbe rivelato maggior efficacia sulla problematica.
In ogni caso, risulta totalmente insensato intraprendere tuttora un secondo ciclo antibiotico e non ci resta altra alternativa se non perseverare con la terapia riabilitativa post-cura.
Tanti auguri per una completa guarigione