Ciao Joker,
Talvolta succede che i riproduttori, soprattutto se giovani ed inesperti, possano subire uno spavento e, accecati dal terrore, travolgere i pulli nella voga della fuga, trascinandoli all'esterno della camera di cova, seppellendoli nel substrato o infliggendo loro ferite e lacerazione forse mortali.
In simili situazioni, il miglior piano d'azione consiste nel prelevare il pulli dal nido, disinfettare la ferita e - se necessario - effettuare una sutura applicando delle piccole strip adesive per proteggere il taglio e agevolare la rimarginazione.
In seguito, sarà prundente reinserire il pullo nel nido dei genitori, principalmente per due ragioni: in tenera età, i novelli si dimostrano estremamente fragili e bisognosi di cure mirate che risulterebbero estremamente complesse da riprodurre in modo artificiale e, se non si detiene un buon grado di esperienza nella prassi dell'alimentazione a mano, oltre che le strutture adeguate per alloggiare il giovane calopsite, occorre affidarsi alle cure parentali naturale per possedere la certezza che la ripresa fisica dell'animale sarà perseguita nel migliore dei modi.
Inoltre, generalmente i riproduttori impareranno a gestire l'incubazione di grado in grado, perciò sarà piuttosto improbabile che l'evento si ripeta in modo consecutivo, più volte durante brevi lassi di tempo.
La defenestrazione dei pulli si tratta quindi di un evento fortuito e non voluto e, conseguentemente, potremo ritentare l'affidamento ai genitori.