Ciao Giovanni,
La permanenza all'interno del nido non costituisce necessariamente un indizio riguardo alle intenzioni riproduttive della coppia, poichè i cenerini - cosi come molti altri pappagalli africani - possono giungere a trascorrere gran parte della giornata «barricati» all'interno del proprio alloggio, specialmente se la coppia non si dimostra correttamente ambientata o presenta diffidenze nei confronti del contesto circostante.
Per poter sperare di "pilotare" in modo ottimale tutte le fasi riproduttive, occorre assuefare gli esemplari alle ispezioni all'interno del nido, monitorando con determinata frequenza le attività della coppia nella camera di cova, al fine di evitare reazioni esagerate da parte della madre quando, per le prime volte, dovremo aprire il nido nelle situazioni riproduttive più critiche, quali la schiusa delle uova e l'inanellamento dei pulli.
Nonostante sia assolutamente legittimo il timore di disturbare la coppia, occorre rimboccarsi le maniche ed effettuare osservazioni mirate sull'evoluzione della nidiata.
La prassi più banale, basilare per evitare spaventi improvvisi durante l'ispezione, consiste nel picchiettare lievemente con il dito sulla parete esterna del nido, nei pressi del giacilio ove stanzia la coppia, con lo scopo di avvertire la femmina del nostro arrivo.
Nel caso assai probabile in cui i soggetti mantengano la propria postazione anche in seguito all'apertura del nido, potremo incominciato ad introdurre gradualmente la mano nella cassetta: le femmine più suscettibili si scanseranno progressivamente al nostro avvicinamento, mentre altre volte sarà necessario introdurre il dorso della mano nei pressi del ventre della riproduttrice, al fine di scorgere l'avvallmento dove sono adagiate le uova e controllare lo stato della covata (ovviamente consiglio di adoperare un guanto per proteggersi da dolorosi colpi di becco).
Per agevolare tali operazioni, occorre munire il nido di uno sportello d'ispezione nella parte inferiore della parete verticale (non tutti i modelli ne sono dotati, soprattutto se costruiti artigianalmente)
Eseguiamo il tutto con movimenti lenti e sicuri, procedendo senza paura di arrecare danno a uova o pulli; accertiamoci ovviamente che il soggetto non tenti di scagliarsi verso lo sportello d'ispezione per tentare la fuga.
In modo più professionale, l'ispezione può essere effettuata per mezzo di una telecamera a raggi infrarossi situata nel nido tramite un foro praticato «ad hoc» nella tavola di copertura superiore.
Tale prassi risulta frequentemente adoperata dagli allevatori di Psittacidi dal temperamento schivo, poichè permette in combinare un adeguato controllo sulle fasi riproduttive ad un tasso minimo di disturbo arrecato: http://lnx.ornieuropa.com/forum/show...ght=Infrarossi