Carissima Sara
apprezzo sinceramente il tono del tuo intervento.
Ma permettimi di aggiungere qualche considerazione, anche se sono iscritto all'AOE solo dallo scorso anno.
Senza offesa, ma è proprio nei momenti di "crisi" che si deve vedere l'efficienza di una Associazione.
E' chiaro che finchè tutto fila liscio, non ci sono problemi da risolvere: ma quando ci sono intoppi, allora è necessario che l'intera "macchina" organizzativa si metta in moto senza indugi.
Leggere che alcuni iscritti non sono riusciti più volte a comunicare con la Segreteria è piuttosto deprimente e, me ne darai atto, non tranquillizza.
Di certo, il fallimento della Ditta che doveva fornire gli anellini non è colpa vostra: però i Soci potevano ricevere, a fronte di questa situazione, informazioni più tempestive.
Oppure ricevere quantomeno il numero e la tessera.
C'è poi un aspetto da non sottovalutare, come sottolineato in un intervento precedente.
In Provincia di Torino, coloro che detengono esemplari non anellati di specie indigene incorrono in pesanti sanzioni (non solo pecuniarie), da parte degli organi di controllo autorizzati all'ispezione dell'allevamento (ad esempio la Guardia Forestale).
Certamente, almeno nel mio caso, si tratta di un HOBBY e credo che nessuno verrà mai a verificare se i miei due Ciuffolotti sono ospitati in modo adeguato.
Ma per altri iscritti si può trattare di una impresa di tipo "commerciale", con tutti i risvolti normativi che ne conseguono.
Per costoro, gli anellini non sono quindi un "accessorio", ma lo strumento indispensabile (in Piemonte, con il Registro delle nascite), per dimostrare il rispetto delle Leggi ed il fatto che gli esemplari tenuti in cattività non sono frutto di cattura.
Resto in fiduciosa attesa che tutto si risolva per il meglio ed in tempi brevi.
E colgo l'occasione per augurare a tutti Buone feste.