UN articolo alla settimana del Dott. Alamanno Capecchi
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Gli Zosteropidi (Zosteropoidae) o Uccelli dagli occhiali
Alamanno Capecchi


Gli Uccelli dagli occhiali sono così chiamati per il caratteristico anello di piume bianche molto evidente attorno agli occhi, presente in quasi tutte le specie ad eccezione di alcune e di Chlorocharis emiliae delle montagne del Borneo che le ha nere e Zosterops wallacei, presente nelle isole di Timor e Sumba, che le ha gialle.
Costituiscono una famiglia (Zosteropoidae) particolarmente omogenea, ampiamente rappresentata in Africa, Australia, nella parte occidentale dei Mari del Sud e in Asia meridionale ed orientale.

Gli Zosteropidi sono uccelli di piccole dimensioni (lunghezza totale da 9 a 14 cm a seconda della specie) con piumaggio poco appariscente, per lo più con parti superiori verdi giallastre e in alcuni casi brunicce e le inferiori giallo-grige o bianco sporco; becco corto e sottile, in molti casi leggermente ricurvo; ali arrotondate; canto piacevole.


Lowland White-eye
(a near Philippine endemic) Scientific name - Zosterops meyeni Habitat - Second growth, scrub and gardens.




Soggetti molto socievoli, vivono a gruppi, salvo durante il periodo degli amori. I sessi sono simili. Quasi completamente arboricoli, gli Uccelli dagli occhiali frequentano sia i bassi cespugli che gli alti alberi e areali che vanno dalle zone costiere alle foreste delle montagne, anche se di queste ultime prediligono i
margini piuttosto che il loro interno.
L'alimentazione è costituita da insetti, bacche e nettare. Si riproducono in piccoli nidi a coppa molto profondi ben fissati tra i cespugli o sugli alberi, oppure, in questo caso dipende dalla specie, appesi a rami sottili. Il numero delle uova deposte, di colore bianco sporco o azzurro chiaro, varia da 2 a 4, l'incubazione si protrae per 10-12 giorni, la permanenza nel nido 11-14.

Va però ricordato che per molte Specie non si hanno dati sulla loro biologia riproduttiva. Secondo Grzimek (1974) di circa la metà degli uccelli appartenenti al genere Zosterops non si conoscono né i nidi né le uova.



Le origini della Famiglia, della quale per quanto ne sappia non sono noti
reperti fossili, sembrerebbero essere orientali. Sebbene gli Zosteropidi fossero
conosciuti fin dal XVIII secolo, (la prima nomenclatura binomia delle due specie
attualmente note come Zosterops moderaspatanus e Zosterops olivaceus, è riportata nella dodicesima edizione del “Sistema Naturae” , rispettivamente a pp. 334 e 185); soltanto nel 1826 vennero considerati un Genere a sé stante.
Negli anni seguenti furono inseriti nelle più diverse famiglie di Oscini e in fine, nel 1888, lo zoologo inglese Newston creò per loro una apposita Famiglia.
Comunque anche oggi, in special modo a livello sottospecifico, è uno dei gruppi di uccelli di più difficile classificazione. Per fare alcuni esempi, il Gruson (1976)riporta 79 specie raggruppate in 11 generi; Howard e Moore (1991): 85 specie e 11 generi; infine il Sibley (1991): 96 specie riunite in 13 generi.



In tempi relativamente recenti si sono estinte tre specie di Zosteropidi: lo
Zosterops semiflavus che abitava in alcune isole delle Seychelles, visto per l'ultima volta nel 1890 sull'isola di Marianne; lo Zosterops e. everetti presente a Cebu (Filippine) non più osservato dal 1906 e negli anni immediatamente successivi al 1920, lo Zosterops strenuus che viveva nell'isola di Lord Howe a est dell'Australia. Per le prime due specie la causa dell'estinzione fu il disboscamento selvaggio. Gli Zosterops strenuus furono invece sterminati dai topi che, insidiatisi sull'isola nel 1918, dopo il naufragio sotto costa del piroscafo "Makambo", in pochi anni si riprodussero a dismisura.
Molte altre specie e sottospecie, per i cambiamenti ambientali, nella quasi totalità causati dall'uomo, sono in pericolo o sono in via di estinzione. Tra queste ricordo Zosterops albogularis che a differenza degli altri Uccelli dagli occhiali non è gregario ma vive (non so se sarebbe meglio dire viveva) isolato nelle foreste dell'isola Norfolk e del quale lo Grzimek (1971) nota: "purtroppo attualmente non ne sopravvivono più di 30-40 esemplari".



Gli Zosteropidi in cattività

In Italia sono pochi gli Zosteropidi reperibili nei negozi specializzati, non tanto,
almeno in passato, per la difficoltà di esportazione dai paesi d'origine, quanto
scarsamente richiesti dagli amatori che in genere preferiscono specie più vistose o più inclini a riprodursi in gabbia e meno impegnative. La detenzione di questi uccelli non presenta eccessive difficoltà, tuttavia per un mantenimento ottimale occorre alloggiarli in contenitori spaziosi e alimentarli con frutta acquosa ben matura (uva, pere, Kaki, arance, mandarini, banane), un buon pastoncino per insettivori a becco fine, quotidianamente qualche piccola larva di Tenebrio molitor e, almeno a giorni alterni, con un "nettare" casalingo come quelli utilizzati per le Nettarine e i Cerebidi.
Indispensabile l'acqua per il bagno.
Quando c'è necessità di trasferirli da una gabbia all'altra bisogna, se possibile,
evitare di prenderli in mano, perché perdono facilmente le piume e le penne,
soprattutto le remiganti.
Se ben trattate e convenientemente alloggiate, particolarmente in serre-voliere, alcune specie di Zosteropidi si riproducono
senza difficoltà. Molti sono i successi ottenuti nel corso degli anni, soprattutto
con Zosterops palpebrosa ma anche con Zosterops pallida, Zosterops
senegalensis e Zosterops virens riportati nei classici dell'ornicoltura amatoriale
(Legendre, 1953; Rugers, 1964; Mandahl-Bart Peyrot-Maddalena, 1965; Bates
e Busenbark, 1970; Meckaert, 1980, Presse, 1980, e Matthew M. Vriends,
1985).

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