Sappiamo bene che non tutti gli uccelli sono dell'aspetto realmente gradevole ma alcuni esibiscono delle particolari caratteristiche e delle unicità che li rendono interessanti e.... diversamente belli.
Il Corvo becco grosso o corvo avvoltoio o corvo d'Abissinia (Corvus crassirostris) è diffuso in gran parte dell'Etiopia, Eritrea e Somalia occidentale, dove colonizza le montagne fino a 3.400 m d'altitudine. Più grande fra i passeriformi, raggiunge la lunghezza fra i 60 ed i 64 cm e un’apertura alare di circa 80 cm.
Presenta il piumaggio molto fitto quasi completamente di colore nero lucido, con sfumature metalliche porporine ai lati del collo e brunastre sul petto. La nuca, ricoperta da piume corte e sericee, presenta una macchia bianca a forma di pera. Nere le forti zampe munite di forti artigli e il becco abbastanza grosso, fortemente ricurvo nella sua parte distale, rigonfio nella sua parte superiore ed appiattito ai lati, bianco in punta. Gli occhi sono di colore bruno.
Onnivoro, si nutre principalmente di carogne, insetti ed altri invertebrati, piccoli vertebrati e uova, raramente bacche e frutta. Non disdegna di predare a colpi di becco anche lepri e pollame. Le sue abitudini ed il suo stile di vita sono simili a quelle del corvo imperiale.
La cicogna marabù (Leptoptilos crumeniferus) è una specie appartenente alla famiglia dei Ciconiidi (Ciconidae). Al suo genere appartiene anche il Marabù asiatico (Leptoptilos dubius).
Si trova in tutta l'Africa sub-sahariana, dal Senegal all'Eritrea verso est e fino al Natal in Sud Africa. Il suo areale comprende le aree acquatiche e paludose ma spesso si trova anche in luoghi antropizzati come i villaggi di pescatori dove sfrutta le discariche di rifiuti per nutrirsi.
È un grande uccello dall'aspetto insolito. Alto circa 1,5 mt-. sta su lunghe zampe grigie. La parte superiore del corpo e le ali dell'uccello sono nere o grigio scuro e le parti inferiori sono bianche. Il collo e la testa non contengono piume e presenta una lunga sacca rossastra che pende dal collo che viene utilizzata nei rituali di corteggiamento.
È un animale saprofago ovvero si nutre di carcasse e di scarti di cibo umano. Non avendo un becco adatto allo smembramento delle carcasse spesso si associa a gruppi di avvoltoi al momento del pasto rubando loro pezzetti di carne. La testa ed il collo appaiono completamente nudi, probabilmente un adattamento legato alle abitudini alimentari. Implementa la sua dieta con animali vivi come pesci, locuste, termiti, rane, lucertole, ratti, topi, serpenti e uccelli, compresi i piccoli di fenicottero. Cibandosi, in massima parte, di carcasse in decomposizione ha un importante ruolo di “spazzino” limitando il dilagare di malattie.
Le sue morbide piume bianche della coda un tempo venivano usate per abbellire abiti, cappelli e sciarpe.
Il Piccione selvatico è una specie sedentaria diffusa in Europa occidentale, Europa meridionale, Africa settentrionale, Asia minore e parte dell’Asia sud-occidentale e meridionale.
In Italia, come d’altronde in altri paesi, molte popolazioni sono state geneticamente estinte da colombi di provenienza domestica, per cui l’attuale areale delle colonie in accettabile stato di purezza è limitato alle regioni centro-meridionali della penisola e delle isole.
Ha un comportamento simile a quello del Piccione terraiolo. È tendenzialmente gregario e vive in branchi più o meno numerosi per tutto l’anno, compreso il periodo della riproduzione. Possiede un volo più veloce e sostenuto rispetto a quello degli altri Columbidi selvatici, con rapidi battiti d’ala e scivolate. Sul terreno, dove ricerca il cibo, cammina dondolando la testa. Si posa abitualmente a terra, su rocce e costruzioni ma quasi mai sugli alberi.
Si ciba essenzialmente di semi di piante erbacee sia spontanee che coltivate. Pare che l’unica fonte alimentare di origine animale sia costituita da Molluschi sia acquatici sia terrestri.
Il capovaccaio pileato (Necrosyrtes monachus), unica specie del genere Necrosyrtes, è un rapace della famiglia degli Accipitridi originario dell'Africa sub-sahariana. È il rappresentante più piccolo e meno imponente della sua sottofamiglia, i Gipini.
È diffuso in gran parte dell'Africa sub-sahariana, dal Senegal e dalla Mauritania meridionale verso est, attraverso Niger meridionale e Ciad, fino al Sudan meridionale e del Sud, Etiopia e Somalia occidentale, verso sud fino alla Namibia settentrionale e al Botswana e, attraverso lo Zimbabwe al Mozambico meridionale e al Sudafrica nord-orientale.
Lungo da 62 a 72 cm presenta il piumaggio color cioccolato con la parte posteriore del collo ricoperta di piumino bianco, che forma una sorta di cappuccio sulla testa e un collare di piume bianche. La pelle nuda della faccia, generalmente grigiastra, può assumere una tonalità rosa brillante, rossa o perfino bluastra quando l'animale è agitato, a seguito della dilatazione dei vasi sanguigni del collo e della testa. Questa reazione è del tutto involontaria, e sembra essere una forma di allarme per i simili. Quando è spaventato, la pelle diviene pallida o bianco-grigiastra. La coda è squadrata, non appuntita, ed è interamente nera. Le femmine sono leggermente più grandi dei maschi.
In Botswana questa specie si associa ai branchi di licaoni e in Uganda si rinviene spesso in compagnia dei marabù.
Il frate rumoroso (Philemon corniculatus) è un uccello passeriforme della famiglia dei Melifagidi originario della Nuova Guinea meridionale e dell’Australia orientale. È una delle numerose specie conosciute come frati le cui teste sono prive di piume.
Il suo habitat preferito comprende aree boschive secche aperte e altri boschi, nonché macchia costiera e brughiere. Possono anche essere visti nelle zone umide e nelle foreste umide.
Ha una caratteristica testa nera calva, un piumaggio prevalentemente grigio-marrone, ad eccezione del petto e del ventre, che è di un bianco sporco più chiaro. Ha gli occhi rossi e un becco forte con una "protuberanza" prominente alla base. La coda è composta da piume bianco-argento con la punta bianca.
Si nutre di insetti, nettare e frutti autoctoni. Il loro consumo di frutta coltivata a fini commerciali li porta in conflitto con gli umani che li considerano parassiti.
Sono aggressivamente protettivi nei confronti dei loro nidi e sono noti per piombare in picchiata.
L'ibis calvo (Geronticus calvus) è diffuso in gran parte dell'Africa meridionale: lo si trova infatti in Sudafrica, Lesotho e Swaziland, frequenta zone semiaride e rocciose, con presenza di falesie o canyon rocciosi dove nidificare, alternati ad aree pianeggianti e steppose dove cercare il cibo.
Lungo circa 80 cm, presenta il piumaggio completamente nero, con riflessi metallici di colore verde e bronzeo presenti in particolare sulle ali. La testa è quasi completamente calva, con l'attaccatura del piumaggio che, a seconda dell'esemplare, può essere sulla nuca o già al di sotto della cervice: la pelle nuda si presenta molto rugosa e di colore rosa chiaro, a volte tendente al biancastro od al giallo. Dall'attaccatura del becco, proseguendo fra gli occhi e fino alla nuca, l'ibis calvo presenta un ispessimento osseo simile a una piccola cresta globosa, liscia e di colore rosso vivo. Le zampe ed il becco, che è lungo e a forma di falce, sono anch'essi dello stesso colore. Gli occhi, piuttosto grandi, sono posti lateralmente, presentano pupilla tondeggiante e sono di colore ambrato.
Si nutre di piccoli animali come serpenti, sauri, piccoli mammiferi, insetti ed altri invertebrati, che cacciano sul terreno, utilizzando il lungo becco.
L'Ibis calvo è valutato come Vulnerabile sulla Lista Rossa IUCN 2010 delle specie minacciate.
Il tacchino selvatico (Meleagris gallopavo) è un uccello galliforme appartenente alla famiglia dei Fasianidi.
Già addomesticato sia dagli Aztechi, che dagli indigeni locali, ricoprì un ruolo talmente importante nell'evolversi della storia americana, che Benjamin Franklin propose di farne il simbolo degli Stati Uniti. Onore che invece toccò alla aquila calva.
Nei territori originali frequentano habitat molto diversi che si estendono dalle aree paludose della Florida alle foreste montane dell'ovest degli USA sino al Messico. In inverno, così come per la maggior parte dell'anno, vivono riuniti in gruppi relativamente grandi con i maschi separati dalle femmine, mentre i giovani rimangono assieme alle madri sino alla primavera successiva a quella della loro nascita.
Nei gruppi dei maschi, pur potendo verificarsi anche in quelli delle femmine, vige una ferrea gerarchia, con gli esemplari più vecchi e/o forti che dominano quelli più giovani e/o deboli.
Vagano razzolando per quasi tutta la giornata in cerca di cibo perlopiù composto da ghiande, semi di pinte selvatiche di vari tipi, erbe, germogli, foglie tenere, fiori, gemme, bacche e frutti, ma anche mais, grano, orzo, avena, soia ecc, oltre ad una buona integrazione proteica derivante da insetti di ogni genere e piccoli vertebrati.
La sula australiana (Morus serrator) è un uccello appartenente alla famiglia dei Sulidi, diffuso lungo le coste dell’Australia e della Nuova Zelanda.
Lunga tra gli 85 ed i 97 cm, ha un aspetto molto simile a quello della sula bassana ed è quasi identica alla sula del Capo; se ne distingue per avere coda nera al centro e bordo posteriore dell'ala nero.
Questi uccelli sono tuffatori subacquei e pescatori spettacolari, che si tuffano ad alta velocità fino a 20 m nell'oceano e possono immergersi da 1–2 m.
Nidifica nelle isole al largo dello Stato australiano di Victoria e della Tasmania; una dozzina di colonie vive in Nuova Zelanda, al largo dell'Isola del Nord. Il raggruppamento più importante è composto da 5000 coppie. Al di fuori della stagione riproduttiva, le sule australiane si disperdono in alto mare, dall'Australia occidentale alla Nuova Zelanda orientale, frequentando l'Oceano a sud del tropico del Capricorno.
Si nutre principalmente di pesce che pascola vicino alla superficie e di cefalopodi. Seguono anche i pescherecci per raccogliere i pesci scartati.
L’anatra muta (Cairina moschata) chiamata anche anatra muschiata, è un animale appartenente alla famiglia degli anatidi che si contraddistingue per il suo unico e raro vociare e per il mancato periodo di muta nel corso della sua vita.
Per contraddizione rispetto al nome, l’anatra muta è una tra le più chiassose, soprattutto le femmine. Il loro verso è uno dei motivi per cui sono state scoperte e riconosciute dai primi osservatori di uccelli in quanto non solo non sono mute, ma producono una ricchissima gamma di suoni sia a bassa intensità sonora sia simili a dei sibili, come se stessero respirando con affanno.
Gli esemplari di questa specie sono originari del continente sudamericano e sono diffusi al giorno d’oggi in varie zone dal Paraguay fino alle Guiane.
Negli anni sono arrivate anche in Europa ma tutt’ora continuano a non essere diffuse come invece lo sono altre anatre.
Nel maschio intorno all’occhio e sulle guance sono presenti delle caruncole molto evidenti caratterizzate da colori forti che possono variare dal nero al rosso. Il risultato a livello estetico è un “effetto maschera” sopra il becco che può essere sia nero, sia rosa, sia anche rosso cupo. Ha Le zampe palmate, di colore giallo arancione o nero, con unghie lunghe e taglienti. Le femmine sono a tutti gli effetti molto più piccole e minute.
Entrambi hanno una spiccata dote al volo ma per scelta volano basso, planando sul terreno oppure sulla superficie dell’acqua.
Si nutre principalmente di vegetali e foglie d’albero ma anche di piccoli insetti, molluschi e vermi che cacciano negli stagni, nelle paludi o fra la vegetazione disponibile.
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