Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Estrilda Astrild, l'Astro di Sant'Elena

  1. #1
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    Estrilda Astrild, l'Astro di Sant'Elena

    Lo scorso giugno sono riuscito ad acquistare 4 Astri di S.Elena, è stato un acquisto in comune con un mio amico Dario. Sono sempre stato alla ricerca di piccoli esotici africani in passato mi hanno sempre attirato, ma non avevo le possibilità logistiche per alloggiarli a dovere. Con la costruzione della voliera ho preparato e dedicato a loro una piccola sezione, ben arredata:

    Vasi con piante da siepe, una bella passiflora, piante rampicanti, molti e vari nidi da quelli a cassetta a quelli a pera in vimini, posatoi di varia foggia, spighe di panico secco e fresco selvatico, una recipiente con erbe prative, un contenitore con frutta a marcire per le drosofile, un altro contenitore con le tarme della farina. Insomma ho cercato di offrire loro tutto quello che sono riuscito a trovare in giro leggendo di qua e di là sui vari articoli pubblicati per l’allevamento dei piccoli esotici africani!! E stato molto difficile scegliere i soggetti, sopratutto abbiamo cercato di sessarli in base alle notizie reperite su internet, il sessaggio in linea di massima non dovrebbe essere difficile, ma il dubbio c'è sempre. Il maschio si differenzia dalla femmina per le striature più marcate, per il ventre più rosso e per il sottocoda nero, la femmina lo ha marrone-nero.





    Immessi nella voliera si sono trovati subito a loro agio, sono uccellini velocissimi e molto diffidenti, le poche volte che entravo in voliera se ne stavano sempre nella parte alta e più infrascata, però con mio sommo piacere hanno incominciato ad abbozzare dei nidi, e sorpresa il primo lo hanno fatto a terra, questo dopo solo un mese di permanenza in voliera


    Questo nido, vista la posizione scomoda, soprattutto per me, a terra vicino alla porta d’entrata, è stato abbandonato, preferito ad un nido a cassettina di quelli piccoli dov’è stato deposto il primo uovo, era agosto


    Purtroppo anche questa seconda scelta è stata abbandonata per un altro nido che fortunatamente è stato scelto come definitivo, un nido sempre a cassetta molto più grande dove hanno potuto fare una bellissima imbottitura a palla


    Questo nido ha dato i suoi risultati e verso la fine di agosto è iniziata la prima vera e propria deposizione, 4 piccolissime uova, risultate tutte e 4 gallate


    Al 13° giorno esatto è nato il primo pullo di S’Elena, non potevo crederci, un piccolo sogno che diventava realtà. Ma a quel punto iniziavano le vere preoccupazioni, sarei riuscito a offrire ai genitori naturali tutto il necessario per poter portare a termine lo svezzamento? Le proteine animali sarebbero state sufficienti?? Mille dubbi mi assalivano, ma la speranza era l’ultima a morire


    Durante la prima settimana i genitori sono stati esemplari i pulli crescevano regolarmente alimentati e scaldati senza nessun problema


    Dopodiché sono iniziati i primi problemi, forse dovuto alla scarsa alimentazione (col senno di poi credo sia stato questo il motivo), o forse dovuto all’inesperienza dei genitori, ho cominciato ad intravedere i primi sintomi di rachitismo, al decimo giorno di vita ancora avevano gli occhi chiusi e l’anellino da 2mm ancora era grande


    Qui la decisione cruciale, passarli a balie?
    Nel frattempo avevo preparato una coppia di passeri, fornendo loro anche tarme e spighe fresche ed il solito ed immancabile cous cous. Purtroppo la decisione l’ho presa tardi, tre pulli non sopravvissero, nonostante i passeri avevano accolto molto bene i 4 piccoletti, e nonostante gli aiutassi con ldelle imbeccate allo stecco e con delle spremute di tarme.
    Ma uno è sopravvissuto


    Quant’era piccolo, ho dovuto rivestire la gabbia con della rete piccolissima, la 0,4 x 0,4 perché all’involo il piccoletto passava attraverso le sbarre!!!


    Al 45° giorno finalmente lo svezzamento e l’immissione nella voliera con i genitori naturali.


    E’ questa pezzatura sulle ali che mi hanno fatto pensare ad una carenza alimentare dovuto allo scarso nutrimento dei genitori naturali dalla prima settimana di vita in poi, cioè quando incominciai ad intravedere i primi segni di rachitismo…

    Ormai i piccolo ha 2 mesi e mezzo e speriamo che con la muta riesca a tirar fuori il piumaggio definitivo…


    Naturalmente l’avventura con loro è continuata e se ne avete voglia i questi giorni posterò il seguito di questa bella esperienza

    Un saluto a tutti e scusate se mi sono dilungato troppo

    STEFANO

  2. #2
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    Complimenti Stefano! Io li ho allevato in buon numero circa 12 anni fa ma esclusivamente a balia con i passeri.
    Avere un allevamento in purezza (anche se non è stato complettao) è già un grande risultato.
    Quando hai tempo postaci il seguito.
    $]]^1--.$]]^1--.$]]^1--.

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

  3. #3

    Bellissima esperienza, attendo il seguito!
    Marco Peluso

    [SIGPIC]http://www.ornieuropa.com/red%20parrot%20factory/birdboard-roll-peluso.gif[/SIGPIC]

  4. #4
    anto0peppe
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    Che spettacolo!!!!!!
    è sempre un' emozione indescrivibile avere dei pulletti da accudire!!!
    Complimenti ;-)

  5. #5
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    Gran bel resoconto e buon risultato! :D
    ... in attesa che ci mostri gli altri risultati :D


    askerix@outlook.com
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  6. #6
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    Grazie per l'apprezzamento Enzo, Marco, Giuseppe... ed Alessandro, anche se tu già sai tutto!!! [[//]*
    Non mancherò di aggiornare la seconda, e più intusiasmante, parte del resocondo....

    ciao
    Stefano

  7. #7
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    Bell articolo e belle foto Stefano

  8. #8
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    Bellissimoooooo!!!!!!!!

    1--. Ciao Stefano,grazie per aver condiviso con noi quest'esperienza emozionante.$]]^

    E grazie ancora per il meraviglioso articolo cronologico.Bellissimo.1--.
    Aspetto con tanta voglia la 2a parte..........

    Ciao,Pierluigi.[=^||||[=^||||
    LA LIBERTA' DI FARE QUELLO CHE DICE IL CUORE,SENZA IMPEDIMENTI O COSTRIZIONI E' UNA DELLE PRIORITA' DELLA VITA.


    R.A.E. 0018 / A.O.E. SV 615

  9. #9
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    E' sempre bello leggere questi racconti dallevamento.. Soprattutto se corredati da così belle fotografie! Aspettiamo il seguito!

    LINDA CRIPPA - F.E.O. r.a.e. 0007 - A.O.B. SV077 - TESSERA AIAP 003
    http://www.feo-italia.it/
    http://www.facebook.com/home.php?#!/...group_activity

  10. #10
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    Complimenti per l'articolo e le foto, è importante salvaguardare queste specie, un tempo frequenti alle fiere ora sono una rarità, assieme ai sant'elena puoi allevare anche i becco di corallo, sono molto simili sia come abitudini che comportamento, per allevarli senza difficoltà basta che usi i pinkies .
    Ottimo anche l'ambientamento.!

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