26 maggio
Tre somministrazioni di larve e pupe alla femmina nella solita maniera (ore 11-
15,30-20,30): comportamento identico al precedente.
27 maggio
Ho proseguito a intervalli a dare gli insetti nel solito modo, distribuendo gli ultimi alle ore venti. A quell'ora il nido risultava incostudito, perché la femmina era alla febbrile ricerca di cibo vivo tra le piante (non utilizza le larve di Mosca carnaia); appena mi ha visto spostare le foglie che nascondono il nido, si è avvicinata posandosi sul bordo; ha mangiato il primo insetto, poi si è accovacciata senza timore sul piccolo per riscaldarlo e ha preso dalla mano gli altri.
Nota. Il maschio non si fa imbeccare, si allontana dal nido appena mi avvicino
troppo lanciando i consueti gridi d'allarme. La femmina, quando è nel nido, come riportato, prende gli insetti dalla mano; fuori dal nido, pur avvicinandosi quasi ai piedi per raccoglierli da terra, è più vigile e paurosa; fa udire anche lei il grido di allarme ma con minore intensità del maschio; se tocco il nido nell'atto di prendere il Pullus corre a difenderlo e a beccare la mano.
28 maggio
Due distribuzioni di larve e pupe (ore 12, ore 17). La femmina è sempre più
mansueta: prende delicatamente dalle dita gli insetti senza evidenziare
comportamenti conflittuali: richiesta di cibo e istinto di difesa del nido. Anche il maschio, durante questa operazione, grida con minore intensità e appare meno allarmato.
Ho purtroppo l'impressione che questo copioso cibo vivo non venga
utilizzato per il piccolo che, sebbene non controllato da vicino, appare denutrito e sofferente.
29 maggio
(Ore 11,45) Solita distribuzione di larve e pupe: il pullus è ancora vivo. Ore 17.45: la femmina è fuori dal nido alla ricerca d'insetti; il piccolo è morto. Un esame più accurato conferma il mio sospetto: il nidiaceo è morto per insufficiente alimentazione.
15 giugno
Secondo nido. Le L. covano da ieri due uova.
28 giugno
Sono nati i due pulli. Visto l'esito negativo della precedente esperienza, ritengo inutile interferire nelle cure parentali.
1 luglio
(Ore 11) Ho effettuato un controllo preoccupato dal fatto che il 29 giugno c'era stato nel pomeriggio un forte temporale e il nido è collocato in un punto della voliera completamente esposto alla pioggia: i due nidiacei sono cresciuti normalmente e sembrano stare bene.
2 luglio
(Ore 19,20) Ho veduto, da lontano, la femmina posata sopra il bordo del nido
imbeccare i piccoli.
3 luglio
(Ore 11,30) Il pullus più grosso (il primo nato) giace morto sul fondo della voliera, pochi metri distante dal nido. Nel pomeriggio regalo il supestite a un amico allevatore che tenterà di alimentarlo a mano. Il piccolo morirà tre giorni dopo.
7 agosto
Costruzione di un terzo nido nel medesimo posto.
26 agosto
Il nido è rimasto vuoto. Oggi è morta la femmina che da alcuni giorni appariva
sofferente e con evidenti difficoltà respiratorie. L'autopsia evidenzia imponente
ascite e noduli biancastri traslucidi su tutta la superficie del fegato.
Commento
Pretendere di interpretare queste "turbe comportamentali", o peggio ancora
generalizzare ipotesi ricavate dalle osservazioni considerandole una caratteristica della Specie in condizioni di cattività, sarebbe, a mio modestissimo parere, un grave errore. L'alloggio che noi offriamo agli Uccelli esotici di cattura risulta sempre artificiale, e i "comportamenti anomali" sono tentativi mal riusciti per adattarsi a queste nuove condizioni di vita per loro sconosciute e non di rado molto stressanti; tentativi che possono variare da coppia a coppia e in rapporto alle caratteristiche della voliera. Bisogna ricordare che un animale e l'ambiente naturale nel quale vive costituiscono un'unità dinamica interreagente importantissima, che per alcune
Specie è quasi impossibile riprodurre in cattività.
Una constatazione comunque può essere fatta anche in questo caso, come per altri descritti in precedenti articoli. Il momento più delicato del ciclo riproduttivo risultò quello dell'alimentazione dei nidiacei nei primi otto-dieci giorni di vita. Per gli adulti invece nessun problema: grandi consumatori di pastoni alla frutta, pastoncini per insettivori "becchi fini", scagliola, mele, uva, ecc.
Bibliografia
Austin O.L. jr., Singer A. 1962 - Uccelli del mondo - A. Mondadori, Milano.
Grzimek B. 1971 - Vita degli animali - Vol.IX Uccelli - Editrice Bramante, Milano.
Howard R., Moore A. 1991 - A complete checklist of the birds of the world- Academic Press,
London.
King B., Wooncock M., Dickinson E.C. 1984 - A Field Guide to the Birds of South-East Asia -
Collins, London.
Lanza B. 1982 – Dizionario del Regno Animale – A. Mondadori Milano
Meyer De Schauensee R. 1989 - Birds of China - Oxford University Press, Oxford.
Perrins C.M. 1991 - Enciclopedia Illustrata degli Uccelli - A. Mondadori, Milano.
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Alamanno Capecchi
nato a Pontedera (PI) il 25 settembre 1927.
Laureato in farmacia. Zoofilo. Ornitologo dilettante.
Menbro della Società Italiana di Scienze Naturali (Milano)
Rappresentante nazionale C.R.O. ( Commission de ricerche ornithologique) della C.O.M.
Autore di circa trecento articoli pubblicati da riviste italiane ed estere (Avifauna, Uccelli, Italia Ornitologica, Atualidades Ornitologicas, O Paporrubio