Grazie Marco per avere postato questo bellissimo articolo.
UN NIDO DI GOULD E UNO DI DIAMANTI MANDARINI
di Giuseppe P. Mignone
Riprendo i miei ormai vecchi taccuini d'osservazioni ornitofile: il <bird-watching» degli inglesi. Questi taccuini postumi sono nati a mano a mano quando m'avveniva di incappare in qualche fatto strano. In tali occasioni, andavo e vado tuttora a cercarne notizie, e mi procuro, se non li ho, i libri dove attingerle e li colloco in biblioteca; metto poi là, donde è partita la ricerca, una nota ed un rimando.
Tante ormai sono le note e tanti i rimandi annotati, che seguendone le indicazioni si percorre quasi tutta la biblioteca fino a tornare donde si è mossi: e così si ha una rapida visione di cose, di osservazioni e di costumi degli uccelli, i più diversi.
Riferisco ora brevemente sul singolare accostamento di due piccole, riuscite esperienze d'indagine psicologica sui costumi di due esotici abbastanza diffusi negli allevamenti. Intendo precisamente due Ploceidi: i Diamanti di Gould testa rossa (Cloebhia Gouldiae) ed i Diamanti Mandarini (Taenopygia castanotis).
I due Ploceidi, come sappiamo, covano in nidi tondeggianti a coppa, ma, allo stato naturale, spesso dentro anfratti o in cavità. L'esperienza sui Diamanti di Gould testa rossa è occorsa al Sig. Giorgio Mugnaini ai Viareggio (si v. «Il Mondo degli Uccelli» n. 21972 p. 15).
L'esperienza sui Diamanti Mandarini è invece occorsa all'olandese Jan Kruijer di Winsum (Groningen, provincia della Frisia Orientale).
Vediamole particolarmente, riservandoci di collegarle infine secondo il nesso tecnico. Il Sig. Mugnaini, nel corso delle sue prime esperienze d'allevamento faceva covare le uova dei Gould dai Passeri del Giappone (Munia striata domestica), con risultati decisamente non brillanti. Eccoli in cifre precentuali: 30% di schiuse: e 15% di soggetti giovani allevati dalle balie, e sappiamo bene
quanto non siano perfetti i Gould in questi casi e in prospettiva riproduttiva e d'allevamento della prole.
Notando, per altro, che le femmine dei Gould gradivano nidi coperti e quindi in penombra, decise lì per lì di provare, costruendoseli da solo, dei nidi speciali formati da due cassette chiuse ed affiancate, di complessivi cm. 22.
Le due cassette, unite assieme, erano dotate di interpassaggio interno, erano cioè intercomunicanti nel senso che la prima cassetta consentiva una apertura laterale, una specie di ingresso alla seconda ove trovavasi il nido vero e proprio. La seconda cassetta era poi dotata di uno sportellino esterno laterale per le ispezioni ed i necessari controlli dell'allevatore.
In definitiva, il nido nel suo insieme era costituito da un vestibolo sufficientemente ampio (una cassetta) e da una cella più vasta costituente il nido vero e proprio (seconda cassetta), ove la femmina di Gould accettò di buon grado la cova e l'allevamento dei suoi piccoli.
Con questo accorgimento i risultati per il sig. Mugnaini migliorarono notevolmente e passarono dal 30% al 100% di schiuse; dal 15% al 50% di soggetti giovani allevati direttamente dai genitori e non più dalle balie.
L'olandese Kruijer aveva separate in due gabbie le sue coppie di Diamanti Mandarini. Notò subito che la prima coppia era riuscita a covare e ad allevare i piccoli - si era in pieno inverno - in una noce di cocco,, dotata di una piccola entrata, mentre la seconda coppia si dava da fare in un nido di canarini, ma con deposizioni sporadiche e uova non schiuse. L'allevatore pensò allora di introdurre nelle gabbie dei ramii di pino e vicino ai Diamanti Mandarino che si prodigavano senza esito accumulò del fieno.
Dopo qualche giorno notò che i diamanti Mandarino avevano abbandonato di covare e si davano attorno da fare con il fieno, finchè non ebbero tessuto un vero e proprio tetto sul nido di canarini, entrando e uscendo da un foro di circa 3 cm.
Anche per questa coppia i risultati cambiarono positivamente con deposizioni fino a uova e schiuse molto soddisfacenti.
E' da ritenere - trovo scritto in una annotazione sul taccuino - basale il controllo costante, attento e intelligente dell'allevatore sui suoi soggetti. Controllo che non deve limitarsi alle operazioni routinarie di manutenzione o di osservazione, ma concretarsi in uno studio continuo e paziente della psicologia dei soggetti.
G.P. Mignone
Grazie Marco per avere postato questo bellissimo articolo.
Bellissimo articolo e immagini stupende!
LINDA CRIPPA - F.E.O. r.a.e. 0007 - A.O.B. SV077 - TESSERA AIAP 003
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Davvero molto interessant.Bravo Marco :D
SV189
Le foto, in particolare a mio parere quelle dei mandarini, sono bellissime!
Interessante ovviamente anche l'articolo
Marco Peluso
[SIGPIC]http://www.ornieuropa.com/red%20parrot%20factory/birdboard-roll-peluso.gif[/SIGPIC]
Bell'articolo e ottime foto!
Spero che leggendo questo articolo ci si convinca sempre più ad allevare in purezza, cosa che all'inizio costa un po' di attenzioni in più, ma che alla fine ripaga con gli interessi l'impegno profuso.
I diamantini nella seconda foto sono due maschi isabella, molto belli, mentre nell'ultima sembrerebbero dei novelli dorso chiaro/guancia nera.
Spettacolari anche i Gould e i Codalunga, ma quei Cordon bleu! :D
GRAZIE Marco per queste esperienze di allevamento, sempre prezziose per noi e per i nostri beniamini !
Ciao //[[]]$]]^//[[]]
Stefano