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Discussione: ALLEVARE IL BOLBORHYNCHUS LINEOLA LINEOLA -Scapin Claudio

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  1. #1
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    ALLEVARE IL BOLBORHYNCHUS LINEOLA LINEOLA -Scapin Claudio

    ALLEVARE IL BOLBORHYNCHUS LINEOLA LINEOLA
    PAPPAGALLINO BARRATO


    TESTO, STUDIO e ESPERIENZE dell'ALLEVAMENTO AMATORIALE:
    SCAPIN ALESSIO e CLAUDIO R.N.A.: SV78


    DESCRIZIONE:
    Lunghezza 16 centimetri peso 60\65 grammi circa.
    Colore generale verde, le barrature sono conferite dalla marginatura nera delle penne: nella testa, nel dorso e puntinature nere ai margini della zona ventrale e pericaudale.
    Becco (ranfoteca) mandibola superiore all'apice grigio tendente al carnicino nella zona verso le narici (cera); iride marrone; zampe rosa carnicino e unghie nere.



    DIFFUSIONE:
    Esistono, allo stato attuale, tre popolazioni ben distinte:
    - la prima, sulle montagne del Messico meridionale, del Guatemala, dell' Honduras, del
    Nicaragua, del Costa Rica e di Panama;
    - la seconda, sulle pendici delle Ande occidentali Colombiane, Venezuelane e Ecuadoregne;
    - la terza localizzata nel Perù centrale.



    HABITAT
    Il Bolborhynchus lineola lineola vive nelle foreste pluviali di montagna fino a 2000 metri di quota
    In Venezuela e Colombia, abita le foreste aperte e la savana della zona subtropicale.




    SPECIE E SOTTOSPECIE
    Oltre al BOLBORHYNCHUS LINEOLA LINEOLA esiste la sottospecie, meno conosciuta, e più
    rara, BOLBORHYNCHUS LINEOLA TIGRINUS; simile alla specie sopra descritta, ma di taglia leggermente più piccola e di piumaggio più scuro. Meno evidente, in questi soggetti il dimorfismo sessuale tra i maschi e le femmine nelle zone di elezione del nero, che sono la zona scapolare e le timoniere centrali. Alcuni pappagallini femmine, alla prima osservazione, si possono scambiare per maschi; ciò accade molto più raramente anche nei Lineola Lineola, tanto che a volte solo le tecniche di sessaggio definiscono il giusto sesso del pappagallino. La specie e la (cosiddetta) sottospecie si
    ibridano facilmente, generando prole fertile e mischiando le caratteristiche dei due tipi di Barrati.
    Riteniamo che in cattività esistano molti soggetti frutto di questi incroci non voluti a causa della scarsa conoscenza in materia.



    SPECIE AFFINI ai BOLBORHYNCHUS LINEOLA sono i:
    BOLBORHYNCHUS ORBYGNESIUS (PAPPAGALLINO delle ANDE) BOLBORHYNCHUS
    FERRUGINEIFRONS (PAPPAGALLINO FRONTERUGGINE).

    Altri BOLBORHYNCHUS
    sono: BOLBORHYNCHUS AYMARA(PAPPAGALLINO della SIERRA) BOBORHYNCHUS
    AURIFRONS AURIFRONS (PAPPAGALLINO FRONTEDORATA). BOLBORHYNCHUS
    AURIFRONS MARGARITAE. BOLBORHYNCHUS AURIFRONS RUBRIROSTIS.


    DIMORFISMO SESSUALE
    I1 maschio si differenzia dalla femmina per la zona scapolare e soprattutto le penne centrali delle
    timoniere molto più marcate di nero. Questo riferimento è presente anche nelle mutazioni verde scuro, oliva, malva, blu, cobalto, azzurro, mentre nelle diluizioni di colore giallo, lutino, albino (satinè o comunque mutazioni tendenti al bianco) non è valido il riferimento sopra citato, bisogna ricorrere alle tecniche di sessaggio.
    I1 sesso dei giovani si riconosce già al momento dell'implumazione.
    Bisogna comunque ricordare che non sempre il sesso dei pappagallini barrati è facilmente riconoscibile, soprattutto se non si è esperti nell'allevamento di questa specie.




    MUTAZIONI:
    Le prime notizie su mutazioni di colore, si hanno negli U.S.A. verso la fine degli anni 50 in California, dove fece la sua comparsa un Barrato lutino; è senza dubbio la mutazione più bella, ancor oggi abbastanza rara in Italia ed il suo comportamento genetico è legato al sesso. I soggetti di questo colore devono presentare un giallo dorato su tutto il corpo, le penne caudali e le remiganti primarie biancastre, gli occhi rossi le zampe e le unghie carnicine. Per quanto riguarda la mutazione azzurra si è dowto aspettare fino agli anni 80, per vederla comparire. Il colore blu del barrato non è dowto alla comparsa del pigmento blu, ma come di norma, ad un effetto conosciuto come fenomeno di TINDALL (scomparsa del carotene del piumaggio).Nella mutazione blu la barratura nera viene mantenuta come nell'ancestrale. Naturalmente troviamo nel fattore blu tre tonalità di colore: azzurro, blu cobalto, malva; queste mutazioni sono geneticamente recessive, quindi per manifestarsi devono essere presenti in entrambi i genitori. Per finire, come nella serie dei blu, troviamo anche nei verdi i fattori di inscurimento, cioè il verde scuro ed il verde oliva, comunemente usati per mantenere la taglia nelle altre mutazioni ed il colore giallo dorato nel lutino.



    DIETA in AVICOLTURA
    Alimentiamo i nostri Pappagallini Barrati anche quando non sono in riproduzione, con abbondante
    frutta: arance a spicchi mele, pere. Frutta secca: fichi, datteri che gradiscono molto. Verdura:
    carote, cicoria di vari tipi foglie di cavoli ecc... Principalmente un buon misto per parrocchetti privo di arachidi e un pastone molto soffice con alta percentuale proteica, integrato a volte, con semi da germinare ammollati per 24 ore e poi bolliti per sterilizzarli (20 minuti). Forniamo anche spighe di panico.



    AVICOLTURA

    Il BOLBORHINCHUS LINEOLA L. è uno psittacide di costituzione robusta che bene si adatta alla vita in cattività e sopporta bene lo stress delle esposizioni (mostre).

    Abbisogna di alcuni trattamenti periodici di vitamine, sali minerali durante il corso dell'anno ma soprattutto prima del periodo riproduttivo. Importante sverminare i soggetti in primavera e in autunno.

    Il Pappagallino Barrato è docile, tranquillo, anche molto simpatico e affettuoso se allevato allo stecco con specifici preparati. Secondo la nostra esperienza è altamente sociale e gregario. In voliera si riuniscono sullo stesso posatoio interi gruppi famigliari, composti dai genitori e da tutti i giovani dell'anno, lisciandosi le penne a vicenda per rinsaldare i legami di parentela. Le liti che a volte si scatenano non hanno mai carattere cruento; ma servono a ribadire la territorialità dei singoli gruppi di famiglie.



    Inoltre bisogna ricordare che il Pappagallino Barrato, (non PARROCCHETTO come ERRONEAMENTE viene chiamato), è un eccellente arrampicatore e corridore ma non altrettanto volatore. Quindi per l'allevamento in cattività, la coppia non necessita di grandi voliere ma è sufficiente una gabbia, di dimensioni adeguate. Misure minime: 60 centimetri di lunghezza 40/50 centimetri di altezza e 40/50 centimetri di profondità. Per l'allevamento intensivo in batteria riteniamo molto utile e proficuo, utilizzare gabbie come sopra indicato ma di tipo inglese costituite da tre lati chiusi, i due laterali e quello posteriore. Questa soluzione viene utilizzata per evitare che

    coppie in riproduzione si disturbino a vicenda. Il locale di allevamento, deve essere sufficientemente illuminato e arieggiato nei mesi più caldi senza però avere correnti d'aria. Evitare il sovraffollamento di soggetti in locali piccoli onde evitare il possibile instaurarsi di pericolose infezioni. DEVE esserci una giusta proporzione tra il volume d'aria disponibile e il numero dei pappagallini in allevamento. Questa regola vale per qualsiasi allevamento in ornicoltura. Il
    Pappagallino Barrato anche se di costituzione robusta, si adatta male a svernare in gabbie e voliere all'aperto.



    Se non si disponesse di un ricovero al chiuso è meglio collocare le strutture d'allevamento in una posizione riparata e soleggiata. Importante che i soggetti possano ricevere i primi raggi di sole del mattino per potersi riscaldare dopo il gelo notturno e dotare le strutture di cassette (non simili a quelle di riproduzione) in proporzione al numero di esemplari esistenti nelle strutture.



    Non tutti i barrati amano farsi il bagno nelle apposite vaschette perché in natura, si lavano quando piove; si consiglia quindi di ricorrere a uno spruzzino con acqua tiepida, nella stagione calda. I barrati reagiranno aprendo le ali e arruffando le piume per essere lavati meglio, assumendo atteggiamenti buffi e simpatici.



    MALATTIE E CURE

    I1 Bolborhynchus Lineola in cattività, se accudito discretamente, (come bisognerebbe fare con qualsiasi altro animale) non è sensibile a particolari patologie, anzi è abbastanza longevo. Soggetti del nostro allevamento hanno raggiunto e superato gli 11/13 anni di età in buone condizioni.



    Come già menzionato bisogna prevenire eventuali verminosi intestinali nei cambi di stagione con preparati reperibili in commercio. Particolare attenzione anche ai parassiti esterni soprattutto agli acari in particolare modo a quelli che arrivano a colpire la zona sopra il becco (CERA). In alcuni casi provocano delle autentiche cavità al posto delle narici. La cura può essere praticata oltre che con l'applicazione di un'apposita pomata, con olio di paraffina pura. Anche in questo caso prevenzione, disinfezione e igiene sono le armi migliori.




    RIPRODUZIONE

    I Pappallini Barrati raggiungono la maturità sessuale, attorno ai nove mesi per le femmine e dodicimesi per i maschi. Detto questo, i soggetti vanno posti in riproduzione a due anni di età per avere soggetti con completo sviluppo
    e una migliore condizione fisica. La coppia, una volta formata, stabilisce un rapporto duraturo per sempre. Più il legame è duraturo nel corso degli anni, meglio la coppia si riproduce. Se si separasse uno dei due partner, i pappagallini si cercheranno con grida per molti giorni, si stresseranno, rinunciando a volte anche a nutrirsi. Sconsigliamo di fare ciò per il bene dei soggetti.



    La cassetta nido deve essere di forma rettangolare posta in posizione orizzontale, con le seguenti misure circa: centimetri 26 di lunghezza, centimetri 17 di larghezza, centimetri 15 di altezza; il foro di ingresso di centimetri 6/7 di diametro, posto in alto a sinistra o a destra, sul lato frontale. La cassetta deve avere il coperchio, in maniera che si possa aprire tutto 0 in parte per potere seguire la periodicamente la riproduzione, senza eccedere troppo nei controlli. L'interno deve essere diviso, per due terzi da un asse alta 5/6 centimetri in maniera da separare la camera di ingresso (più piccola) da quella di cova. Questo particolare offre riservatezza alla femmina e protezione ai piccoli. Bisogna creare nel fondo della camera di cova, un incavo abbastanza largo, per tenere le uova raccolte, onde evitare che rotolino via. Sul fondo delle due camere, sistemare piccoli trucioli di legno, in maniera da formare un materasso alto due centimetri. Mettere nel nido, o a disposizione dei riproduttori materiale per la nidificazione, di solito fibra di cocco, che i pappagallini trasporteranno, tra le penne del codione, formando all'interno due cavità tondeggianti.



    Il periodo migliore per la riproduzione è la primavera, anche se il Pappagallino Barrato si riproduce nel corso di tutto l'anno, a patto che la temperatura all'interno del locale si mantenga intorno ai 15/16 gradi centigradi con un tasso di umidità del 60/80%, per favorire la schiusa delle uova. Il locale di allevamento deve avere luce per 14/15 ore al giorno, continue, integrata con illuminazione artificiale; per favorire un buon allevamento dei piccoli. La copula e l'offerta di cibo alla femmina avviene liberamente tutto l'anno, anche senza la presenza del nido per la riproduzione. Durante l'accoppiamento il maschio tiene una zampa sul posatoio, come tante specie di pappagalli sudamericani. ALTRA BUONA NORMA di un allevatore attento e scrupoloso e quella di lasciare un lungo periodo di riposo, tra una nidiata e l'altra, per evitare un inutile sfruttamento dei SOGGETTI. Si possono fare al massimo due nidiate nel corso di un anno solare.



    INCUBAZIONE

    La deposizione delle uova awiene a giorni alterni.

    Le uova sono di colore bianco, di forma tondeggiante, misurano mediamente 22 mm X 18 mm. I1 barrato depone generalmente 4/6 uova, ma le femmine oltre i 4/5 anni arrivano in alcuni casi a deporne 8/9. A questo punto, consigliamo, durante la deposizione, di sostituirle con uova finte; rimettendole tutte assieme per la cova, allo scopo di ottenere nidiate omogenee. L'incubazione dura 21/22 giorni a seconda della temperatura esterna a partire dalla deposizione del primo uovo. Non tutte le uova schiudono. E' buona norma lasciarne una, anche se di plastica, in modo che la sua presenza impedisca che tutta la pressione esercitata dal peso dei fratelli più grandi e dalla madre ricada sui più piccoli della nidiata I maschi dei Pappagallini Barrati sono buoni padri e molti partecipano attivamente alla cova delle uova. Le femmine intente nella cova o nell'allevamento della prole risultano talmente docili da lasciarsi prendere in mano e spostare per le ispezioni della nidiata. I piccoli nascono ricoperti da una peluria e un piumino grigi se geneticamente verdi o mutazioni tendenti allo scuro. Con piumino e pelle più chiari se diluizioni di colore.

    La femmina per i primi dieci giorni, dopo la schiusa, non esce mai dalla cassetta solo verso il tramonto, compie una breve uscita per i bisogni e alcuni voli per sgranchirsi le ali .Dopo questo periodo, le uscite diventano sempre più frequenti e partecipa con il maschio nell'imbeccata dei piccoli. I1 maschio, per tutto il periodo della deposizione e incubazione ha proweduto ad alimentare la femmina. I giovani Pappagallini Barrati incominciano a lasciare il nido, a partire dal primo nato; verso la quarta/quinta settimana vita, facendovi ritorno solo al tramonto. Lo svezzamento, si protrae, fino a sette/otto settimane di età al massimo. Durante il periodo dello svezzamento, la coppia frequenta il nido sempre meno, appartandosi sul posatoio ad accarezzasi le penne a vicenda; come per rinsaldare il legame esistente. Durante questo periodo gli adulti chiamano, fuori dal nido, con piccole grida i più piccoli invitandoli a lasciare la cassetta, che a questo punto conviene togliere.

    ANELLI

    I piccoli Barrati si anellano a 8/10 giorni di vita, se ben alimentati dai genitori (come di norma), con anelli in alluminio da mm. 4 0 tipo D, escludendo quelli in acciaio inox, perché di diametro leggermente inferiore a quelli d'alluminio. A proposito degli anelli riterremmo opportuno aprire un capitolo a parte in quanto abbiamo rilevato delle problematiche in materia.



    TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETA' DELL'ALLEVAMENTO AMATORIALE SCAPIN ALESSIO E CLAUDIO R N.A. SV78 Via ISIDE VIANA n°41 CANDELO (BI) 13878 E-MAIL: scapinclaudio@virgilio.it

  2. #2
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    Grazie Marco detto fatto lo dico io che tu nn dormi mai!!!!))$))$
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  3. #3
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    Grazie Marco! Bellissima scheda, grazie di cuore!! E' sempre bene avere più info sui pappagalli barrati..oramai me ne sono innamorata perdutamente [(][(][(] visto che poi sono in attesa della seconda coppietta, che presto arriverà a far compagnia alla prima!...



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  4. #4
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    Grazie Marco , veramente interessante ed utilissimo !!!! [[441

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  5. #5
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    marco belle le foto e' l'articolo

    una cosa non sono d'accordo la fibradi cocco per i barrati io non la consiglio
    perche' hanno il problema che crescono le unglie in maniera esaggerata che finiscono per rimanere impigliate al cocco e quando escono dal nido si portano via tutto rompendo le uova oltre a poter rimanere impigliati e morirci dentro

    per le unglie vi sono alcuni ceppi che non hanno questo problema
    per chi avesse questo problema ho risolto con i posatoi limaunglie
    ma misura per calopsite
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  6. #6
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    Grazie per le ulteriori info Lello! Infatti ho visto che viene usato anche il trucciolo da mettere dentro i nidi.
    [=^||||



    Bergo Luisa
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  7. #7
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    Quote Originariamente inviata da patrizio raffaele Visualizza il messaggio
    marco belle le foto e' l'articolo

    una cosa non sono d'accordo la fibradi cocco per i barrati io non la consiglio
    perche' hanno il problema che crescono le unglie in maniera esaggerata che finiscono per rimanere impigliate al cocco e quando escono dal nido si portano via tutto rompendo le uova oltre a poter rimanere impigliati e morirci dentro

    per le unglie vi sono alcuni ceppi che non hanno questo problema
    per chi avesse questo problema ho risolto con i posatoi limaunglie
    ma misura per calopsite
    Quoto la risposta, io usavo solo del truciolo appena inumidito, il cui spessore era leggermente maggiore rispetto ai pappa australiani, deve essere compatto, altrimenti le uova si infilano sotto, basta bagnarlo e premerlo con il dorso della mano lasciando una conca.
    Importante per questa specie sono i nidi provvisti di tunnel lungo 30-40 cm, i nidi verticali non sono bene accetti, lasciando la libertà di scelta tutti i miei soggetti si stabilivano in nidi a tunnel.
    Per le unghie, ho notato questo particolare in cui alcuni soggetti presentano la caratteristica, ma francamente non saprei.

  8. #8
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    Ciao, sto cercando disperatamente informazioni su questo pappagallino, avrei trovato un allevatore in provincia di Padova che li ha, però vorrei chiedere se qualcuno li ha mai allevati a mano, perché lui me li svezzerebbe e anche se ne siamo in grado, non abbiamo molta voglia di stare lì coi papponi e tutto, in particolare mi frena 2 cose

    È vero che fanno tantissima cacca liquida e maleodorante? Possibile che sia addirittura peggiore di due collari!? Perché allora avendoli in casa sarebbe un problema.

    Vorrei prenderne 2 ma non vorrei fare cova, 2 fratellini magari della stessa nidiata, visto che verde o blu si capiscono subito il sesso, può andare bene comunque o è una cattiveria non prendere una coppia? È che anche se non metto il nido ho paura che la femmina farebbe lo stesso le uova.... Noi staremo con loro il più possibile ma ovvio che per forza di cose al volte dovrebbero stare per conto loro, non siamo interessati alla riproduzione, almeno per ora, se proprio dovrei ripensarci sarebbe coi collari che abbiamo in voliera in giardino ma... Non si piacciono, fa le uova ma non sono feconde e me le fa fuori dal nido...

  9. #9
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    Ciao
    ho allevato il Bolborhynchus lineola (ma non a mano) e devo ammettere che sono animaletti davvero fantastici.
    E' vero che hanno delle deiezioni abbondanti e leggermente più liquide ed è ovvio che possano puzzare, ma non direi oltre la normale soglia.
    So che se allevati a mano sono abbastanza affettuosi ma essendo in natura animaletti schivi e riservati, non credo possano interagire con l'essere umano più di tanto.

    I sessi sono riconoscibilissimi sia nei verdi quanto nei blu o nei cobalto o nei malva; solo nei cremino e nei lutini per sessarli bisogna procedere con quello chirurgico oppure con quello del DNA.
    Per riconoscerli, basta avere un pò di dimestichezza e osservare le penne della coda.

    Parere personale: più che soffermarmi sui Bolborhynchus cercherei più indicazioni con specie come le amazzoni.
    Interagiscono di più con l'essere umano, sono molto più intelligenti e riescono anche a parlare.


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  10. #10
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    Quote Originariamente inviata da Paride Visualizza il messaggio
    Ciao
    ho allevato il Bolborhynchus lineola (ma non a mano) e devo ammettere che sono animaletti davvero fantastici.
    E' vero che hanno delle deiezioni abbondanti e leggermente più liquide ed è ovvio che possano puzzare, ma non direi oltre la normale soglia.
    So che se allevati a mano sono abbastanza affettuosi ma essendo in natura animaletti schivi e riservati, non credo possano interagire con l'essere umano più di tanto.

    I sessi sono riconoscibilissimi sia nei verdi quanto nei blu o nei cobalto o nei malva; solo nei cremino e nei lutini per sessarli bisogna procedere con quello chirurgico oppure con quello del DNA.
    Per riconoscerli, basta avere un pò di dimestichezza e osservare le penne della coda.

    Parere personale: più che soffermarmi sui Bolborhynchus cercherei più indicazioni con specie come le amazzoni.
    Interagiscono di più con l'essere umano, sono molto più intelligenti e riescono anche a parlare.
    Ti ringrazio della risposta, sto optando i barrati perché sono molto silenziosi, cercavo un pappagallino grande circa una calopsite o più piccolo, mi piacevano i personata ma non parlano, mentre i barrati a quanto pare qualche parolina la dicono. Amazzoni sarebbero troppo grandi e soprattutto rumorosi..

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