SUI VERDONI
gio d'amico


SUL VERDONE EUROPEO - SUI VERDONI ASIATICI - SULLE LORO MUTAZIONI - SUGLI ACCOPPIAMENTI INTERSPECIFICI - SULLE POSSIBILITA' DI OTTENIMENTO DI RAZZE DOMESTICHE.

INTRODUZIONE

Il discorso che sto per fare sui Verdoni è attuale.
Esso è frutto della mia esperienza e di quella di alcuni allevatori legati alla nostra Associazione.
Il voler riferire le, proprie conoscenze non vuol essere atto di presunzione né atteggiamento cattedratico ma desiderio di comunicazione e di proselitismo.
Il discorso viene rivolto agli allevatori di specie indigene con la speranza di far loro cosa gradita.

Gli Ornitologi professionisti possono fare di queste righe l'uso che ne riterranno più opportuno.

Le parole di James Fisher che di seguito trascrivo, tratte dal volume «Gli uccelli nel regno animale» chiariranno meglio i motivi di questo discorso.

«... in Inghilterra la detenzione degli Uccelli indigeni in cattività è legale se questi Uccelli sono stati catturati nell'ambito del territorio nazionale.
E' antico costume della classe lavoratrice inglese di detenere uccelli in cattività. C'è chi ama il Merlo, chi l'Allodola o il Fanello, chi il Canarino, chi ancora il Tordo o altro Uccello cantore.

Là' legislazione attuale, anche se permette la detenzione di questi Uccelli in cattività, ne vieta il commercio e bandisce numerosi metodi di cattura. Il commercio delle specie indigene nate in cattività è autorizzato, limitatamente, ai soggetti dotati di anello inamovibile.
Disgraziatamente, non manca chi commette frode.
Tra coloro che si interessano di Uccelli, intendo, fra Amatori e Ornitologi-scienziati esiste una deplorevole mancanza di comprensione.

Un abisso, troppo grande a mio avviso,, tra le due categorie. Non è forse una disgrazia vedere che la maggioranza degli specialisti della questione delle mutazioni non hanno mai voluto trarre vantaggio dei molti incroci interspecifici (anche se forzati) tentati dagli Amatori e i cui risultati sono evidenti alle mostre?

Io mi sono adoperato a scrivere questo libro per sottolineare le innumerevoli lacune del nostro sapere e se qualcuno vuole cimentarsi nel riunire tutti i documenti esistenti presso gli allevatori di Uccelli, avrà davanti a se un campo di ricerca pressocché vergine.
Disgraziatamente la cosa non sarà tanto facile! L'allevatore può, inoltre, ugualmente risolvere molti altri problemi:
- Date delle mute.
Età in cui si completa il piumaggio da adulti.
Cambiamenti stagionali del piumaggio.
Età in cui l'Uccello è capace di nidificare.
Peso.
Comportamento.
Parate nuziali.
Preferenze dei colori ecc., ecc... »




IL VERDONE
(Carduelis chloris)

CARATTERISTICHE:
lunghezza cm 14-15, peso gr. 20, forma tipica.
MASCHIO: testa, lati del collo, groppone verde cupo. Petto, gola, codione verde giallastro. Remiganti nere orlate di giallo. Apici delle spalle giallo limone. Coda nera orlata di giallo. Basso ventre giallo sfumante in bianco. Becco grigio-carnicino. Zampe carnicine.
FEMMINA: testa e dorso verde-grigiastro con tracce di bruno. Petto grigio-oliva. Basso ventre bianchiccio. Ali e coda nere orlate di verde oliva. Nella coda solo due penne esterne sono macchiate di giallo.




DIFFUSIONE ED ECOLOGIA

Il Verdone è specie politipica e si rinviene in tutta l'Europa, nell'Africa nordoccidentale, in Asia Minore fino al Caucaso e in Russia fino agli Urali. Gregario fino al periodo degli amori quando le coppie si separano per la nidificazione.

COMPORTAMENTO E RIPRODUZIONE IN LIBERTA'

Nidifica di norma su alberi sempreverdi (pioppi, cipressi, pini, ecc.), occasionalmente nei vigneti. La sola femmina provvede all'allestimento del nido che è rozzo e grossolano all'esterno ma morbido e meglio curato all'interno imbottito di crini di lana e di piume. Depone da quattro a sei uova bianco-azzurrine o bianco crema (a seconda delle zone) picchiettate di bruno e la cova si protrae dai 13 ai 14 giorni.



I piccoli lasciano il nido dal quindicesimo al ventesimo giorno ma sono ancora assistiti dai genitori fino al quarantesimo giorno e nutriti con semi di piante prative allo stato lattiginoso.



COMPORTAMENTO E RIPRODUZIONE IN CATTIVITA'

Il Verdone può, ormai, essere considerato uccello domestico a tutti gli effetti. Ha subito in gabbia le principali mutazioni per diluizione. Si riproduce ed alleva la prole come un normale Uccello da gabbia.
Svezza i piccoli con semi germinati (grano, canapa, niger, ecc. ) semi di girasole e normale miscela per granivori. I piccoli lasciano il nido verso il ventesimo giorno e verso il quarantesimo iniziano la muta.



La prima muta rappresenta per i verdoni un serio pericolo.
Il fisico dell'Uccello indebolito a causa dell'esaurimento di tutte le sue risorse nel ricambio di piume e di penne è facilmente vittima delle più comuni malattie intestinali (salmonellosi e colibacillosi ) . La moria dei giovani è in molti casi considerevole (fino al 70%).




Si è notato che i giovani dell'ultima nidiata lasciati con i genitori generalmente sopravvivono e portano a compimento la muta senza difficoltà. In proposito si fanno alcune considerazioni: i piccoli sottratti ai genitori quando questi iniziano un secondo nido hanno ancora bisogno di alimenti teneri e incapaci o restii a sgusciare semi secchi sono talvolta propensi a beccare sul fondo della gabbia o della voliera gli escrementi o le muffe con le conseguenze che ne derivano.

LE SOTTOSPECIE DEL VERDONE

Carduelis chloris aurantiiventris ( Cabanis )




CARATTERISTICHE:
dimensioni e peso come la specie tipica. Il verde del groppone più teso e splendente. Il colore giallo molto più diffuso. Nelle femmine il colore grigio biancastro del petto e del ventre è sostituito dal giallo un pò meno luminoso di quello del maschio. Nidifica in Grecia, Jugoslavia, Spagna, Africa Nord-occidentale, Sicilia.

Carduelis chloris madaraszi ( Tschusi )



CARATTERISTICHE:
in essa molti Autori identificano la specie tipica, anche se la taglia è più ridotto ed i colori molto cupi. E:' il Verdone che si rinviene, stanziale, in Sardegna e in Corsica.

Carduelis chloris miilhei ( Parrot )

CARATTERISTICHE:
sottospecie da molti Autori non considerata perchè unificata alla sottospecie «chlorotica». Dimensioni maggiori della forma tipica (15 cm circa). Dorso: verde-oliva chiaro sfumante in grigio il colore giallo più morbido e più diffuso, da esso, si dice derivi la varietà «argento» domestica.

Carduelis chloris turkestanicus (Zarudny )

CARATTERISTICHE:
Simile alla millhei ed alla chlorotica. Taglia meno possente. Molto grigio sul groppone. La femmina è striata di bruno sulle spalle. Si rinviene in Crimea, Caucaso, Asia Occidentale.

Carduelis chloris chlorotica ( Bonaparte )

CARATTERISTICHE:
Simile alla múlhei il giallo e il verde molto pallidi. Il capo quasi completamente giallo. Si rinviene in Siria e in Palestina. Carduelis chloris chloris ( Linneo )
(Vedi specie tipica)

IL VERDONE DI CINA (Carduelis sinica)





CARATTERISTICHE:
lunghezza cm 14, peso gr. 20 circa.
MASCHIO: ali nere fasciate di giallo che ricordano quelle del Cardellino; ad ali chiuse, le mandorle grigio-argento formano una fascia longitudinale che attraversa il dorso del volatile. Petto e fianchi soffusi di una velatura castano-rossiccia che lascia intravedere il giallo-oro del fondo; la velatura cessa all'altezza del ventre e lascia manifesto il giallo che si diluisce in bianco nella regione anale.
FEMMINA: ha colori più sbiaditi. Durante il periodo degli amori la differenza si accentua, e mentre nel maschio il giallo del codione assume una tinta brillantissima, nella femmina permane di un colore giallo-verdastro; inoltre nel maschio il sottocoda appare giallo-dorato, nella femmina giallo pallido.

COMPORTAMENTO E RIPRODUZIONE IN LIBERTA'

La sola femmina provvede alla costruzione del nido a forma di coppa del diametro di 10-llcm circa che a differenza di quello del Verdone europeo (voluminoso e rozzo) è molto più simile a quello del Cardellino. La femmina depone da tre a cinque uova di colore azzurrino della grandezza di quasi due terzi di quelle del suo congenere. Durante la cova che dura dai 122 ai 14 gg. il maschio si prodiga nella ricerca del cibo che fornisce con amore alla femmina.
I giovani restano nel nido dai 13 ai 15 gg.; al quindicesimo giorno sono coperti da piumaggio simile a quello della femmina con strie brune molto marcate sul petto.
La muta, al contrario di quanto avviene per il Verdone europeo, comincia subito dopo l'indipendenza e si protrae senza inconvenienti.

DIFFUSIONE ED ECOLOGIA

Il Verdone di Cina è specie monotipica che si rinviene dai monti dell'Asia Minore alla Mesopotamia, a nord fino alle coste del Caspio e al Caucaso e verso est fino al Tibet e una gran parte dell'Asia occidentale.
Gregario fino al periodo degli amori allorchè le coppie si separano dal gruppo per la nidificazione.
Nidifica in siepi e cespugli (specialmente sempreverdi). Si nutre di semi e di bacche, che ricerca sul terreno e nelle siepi, di pochi insetti e molte erbe prative delle quali gradisce i semi allo stato lattiginoso. Conduce due cove da maggio ad agosto.

COMPORTAMENTO IN CATTIVITA'

I soggetti che ci giungono per iniziativa di qualche amatore attraverso i canali del Belgio o della Germania si pagano più del loro costo effettivo.
Se ospitato in volieretta esterna si riproduce facilmente e porta a termine anche tre nidiate l'anno. In gabbia, generalmente, la femmina depone al secondo anno, dopo la completa assuefazione al nuovo ambiente.

VERDONE HIMALAYANO (Carduelis spinoides)






CARATTERISTICHE:
lunghezza cm 13, peso gr. 16 circa.
MASCHIO: il disegno della testa ben marcato. Colore nero brillante attraversato da fascie giallo cromo limone intenso. Apici delle spalle dello stesso giallo. Gola e ventre giallo limone velato di verde (in amore giallo brillante). Dorso nerobruno. Remiganti nere guarnite di giallo e di sfumature grigio-argento. Codione giallo. Coda nera bordata di giallo. Regione anale giallo degradante in bianco. Becco e zampe carnicine.

FEMMINA: la femmina è di taglia leggermente più piccola. Testa meno rotonda. Uguale disegno meno marcato. Colori più smorti sulla testa e sul petto.

DIFFUSIONE ED ECOLOGIA
Il Verdone himalayano è considerato specie politipica in quanto gli si attribuisce come sottospecie il «Carduelis ambigua» per il quale faremo un discorso a parte. Si rinviene in tutta la regione himalayana, nella parte occidentale della Cina e in quasi tutto il Sud-est dell'Asia. Nidifica agli inizi della primavera in pianura e in estate (dopo la seconda muta - giugno -) in montagna sui mille metri. Frequenta le brughiere, le grandi pianure e le aree coltivate in inverno; i boschi di conifere in estate.

COMPORTAMENTO E RIPRODUZIONE IN LIBERTA'

La femmina, talvolta coadiuvata dal maschio, costruisce in pianura il primo nido agli inizi del mese di febbraio in arbusti o cespugli ad una altezza da terra che va dai 70 ai 150 cm, depone da 4 a 6 uova grigio-azzurre punteggiate di bruno e la schiusa avviene tra il 12.o e il 14.o giorno. A cova ultimata, svezzati i nidiacei con semi allo stato lattiginoso, il Verdone h. si prepara alla seconda muta che gli consentirà di avviarsi alla montagna con il nuovo abito per compiere la seconda nidiata. I piccoli, appena nati, sono generalmente nutriti dal solo maschio nei primi giorni la femmina sta a guardare (questo accade per molti uccelli Himalayani.
A prole svezzata, il Verdone h. si riunisce in piccoli branchi erratici e ridiscende a valle.

COMPORTAMENTO IN CATTIVITA'

E' Uccello molto resistente e di facile adattamento, si nutre della normale miscela per granivori con aggiunta di semi di girasole.
In voliera, per il nostro clima, si possono ottenere due nidíate a partire da giugno (dopo la seconda muta). Risultati positivi, con soggetti domestici si ottengono anche in capace gabbia per canarini. E' ghiotto di semi prativi con i quali nutre i piccoli.

VERDONE TESTA NERA
(Carduelis spinoides ambigua)



CARATTERISTICHE:
lunghezza cm. 13,5, peso gr. 16.
MASCHIO: Disegno del capo ben marcato nero lucente. Apici delle spalle verdioliva. Ali nere fasciate di giallo e di bianco. Coda nera bordata di giallo. Dorso nero-bruno-oliva. Becco e zampe ardesia. Petto e codione giallo velato di verde.
FEMMINA: i colori della femmina sono più sbiaditi e la testa è di colore grigiopiombo profondo:

DIFFUSIONE ED ECOLOGIA

Il Verdone testa nera viene considerato sottospecie del Verdone himalayano; anche perchè frequenta in parte lo stesso areale. Lo si rinviene, infatti, nelle zone a sud-est del Tibet, nel sud-est dell'Asia, a nord-est di Burma, a nord-ovest del
Tonkino, a nord del Laos e a nord-ovest della Thailandia.
Frequenta la brughiera, le foreste e le aree coltivate.

COMPORTAMENTO E RIPRODUZIONE IN LIBERTA'

Al contrario del Verdone h. propriamente detto, il Verdone testa nera nidifica esclusivamente in montagna. La letteratura su tale Uccello è carente ed incerta. I vari Autori, avendolo sempre considerato come sottospecie, gli hanno attribuito modi e costumi della specie tipica.
Si hanno notizie che il comportamento del Verdone testa nera si differenzia dal suo congenere oltre che nella costruzione del nido anche nello svezzamento della prole alla quale pare somministri qualche insetto.

COMPORTAMENTO IN CATTIVITA'

Molto scarse le notizie. Due soli soggetti giunti in Italia confusi tra la specie tipica ed acquistati nel 1965 presso un noto importatore sono sopravvissuti pochi giorni. Povera di notizie è anche la letteratura straniera.
NOTA: Da qualcuno si sostiene non trattarsi nemmeno di sottospecie ma di soggetti della specie tipica stanziali in zone umide e molto melaninici.

QUESTIONI DI SISTEMATICA

Il Verdone è un peripatetico della sistematica e sulla sua collocazione si sono avute di volta in volta diatribe e polemiche.
Per quel che riguarda poi i Verdoni Asiatici le polemiche continuano ancora, e nonostante, intelligentemente e praticamente, tutti i Verdoni siano stati ascritti al Genere Carduelis c'è chi, ancora, più per amore di dialettica che per sapere, rimesta la questione con arzigogoli strani e presuntuosi partendo da premesse dogmatiche.
Il dr. G. Diesselhorst di Monaco di Baviera scriveva in un suo articolo apparso sulla rivista «Gefiederte» nel Gennaio 1971 giustamente che il Verdone himalayano - Carduelis spinoides - una volta ascritto al Genere Spinus non è che una specie a sè e non una sottospecie del Verdone di Cina - Carduelis sinica - una volta Chloris c. sinica e fin qui le cose andavano bene. Più avanti il nostro dr. Diesselhorst azzardava l'ipotesi che il Verdone h. più che un Verdone fosse un Cardellino e questo perchè le bande e le fasce alari sono dello stesso colore giallo di quelle di tale Uccello ed hanno la medesima disposizione. Continuando faceva ancora una altra ipotesi: il Verdone h., potrebbe anche considerarsi un Serinus in quanto il suo canto è più simile a quello di questi Uccelli che non a quello del Verdone e che tra l'altro passa la maggior parte della sua vita tra gli alberi dove ricerca il cibo che non sul terreno come fanno i Verdoni.

Il dr. L. Gonnissen sul n. 3 del Dicembre 1975 sulla rivista «Le Monde des Oiseaux» contesta la posizione dell'Autore tedesco e ne assume una altra ancor più avventata e priva di fondamento facendo discendere tutti i Verdoni, non si capisce bene per quale teoria, dal Verdone di Cina ed ecco testualmente quanto scrive a conclusione del suo articolo: «Il Verdone di Cina non è soltanto il più bello dal punto di vista del colore ma è anche il più originale. Lo si può considerare come il punto di partenza dal quale si sono sviluppate le altre razze di Verdone. Il Verdone di Cina possiede ancora il colore bruno come colore primitivo. E' inoltre il Verdone che evidenzia la testa più bella, la coda più corta ed è il più povero di disegno sebbene sia il più colorato (che discorso è mai questo? n.d.r.).
A partire dal Verdone di Cina che dispone ancora di un areale vastissimo, si è sviluppato il Verdone himalayano che è riuscito ad acclimatarsi fino ad una altezza di 4.400 metri (probabilmente il sig. Gonnissen ha confuso i piedi con i metri - la letteratura inglese esprime in piedi le misure - n.d.r.). L'origine della mutazione di questa nuova razza è probabilmente la spiegazione dell'adattamento perfetto. La muta pre primaverile permette a quest'Uccello di passare l'Estate in montagna munito di nuova livrea in una atmosfera ricca di ossigeno. Simile al Verdone h. è il Verdone a testa nera Carduelis chloris ambigua che vive nella stessa regione e che secondo gli ornitologi moderni non è che una sottorazza del Verdone himalayano.
Partendo dal Verdone di Cina si è sviluppato il nostro Verdone che si è poi trasformato in tante varietà locali cosiché quello del Sud-Europa ha il ventre più giallo, quello del Nord e nettamente più grigio. Il nostro Verdone è dunque originario dell'Asia e non è che una razza del Verdone di Cina». Qui finisce il discorso del dr. Gonnissen e qui dovrebbero cominciare le risate. Per noi l'attuale sistematica va benissimo nella speranza che sia quella definitiva.


CURIOSITA' LETTERARIE SUL VERDONE

Qualche secolo fa si era preso un abbaglio scambiando lo Zigolo testa aranciata Emberíza bruniceps per un Verdone. Qualche rara cattura di soggetto sbandato che si era spinto, come succede ancor oggi, dalle nostre parti, era stato classificato come «Verdone ********», ed eccovene le varie descrizioni:

CALVI - Catalogo di ornitologia di Genova - pag. 54
Fringilla corpore obscure immaculato (in adultis ), vel obscure-cinereo longitudinaliter nigro maculato....
Dorso olivastro-scuro senza macchie (adulto) o scuro-cenerognolo con macchie longitudinali nere (giovane). Fianchi lionato-cenerognoli (adulto) o biancastri con macchie nerastre (giovane). Pileo olivastro scuro con penne della fronte marginate di rosso arancio (adulto) o scuro cenerognolo con macchie nere (giovane). Remiganti marginate di giallastro (adulto) o di biancastro (giovane). Timoniere unicolore.

PAOLO SAVI - Ornitologia toscana
Verdone ********: adulto - becco grosso convesso lateralmente. Margine delle mandibole arcuato, narici coperte appena dalle piume della fronte.
... Fronte scura con ogni penna terminante da sottil margine di un bel rosso aranciato ... Gola, gozzo, petto di un bel giallo giunchiglia ... Remiganti scure orlate di giallognolo.
RISSO - Histoire naturelle des principales productions de l'Europe Meridionale tavola 3 pag. 50.
Fringilla incerta: Verdone ********, è uno degli Uccelli più rari d'Europa. Quattro soli individui ne sono stati esaminati fino ad ora; uno dal sig. Risso di Nizza, uno dal sig. Polidoro Roux di Marsiglia, e due dal Prof. Calvi di Genova. I costumi di questo Uccello sono poco noti.

POLIDORO ROUX nel suo «Ornithologie provinciale» tav. 78 bis, lo definisce anch'esso: Fringilla incerta - Verdone ********.

Come GIO PIETRO OLINA descrive il Verdone nel suo «Uccelliera»
... ha il suo nome latino Chloris, originato da parola greca significante il verde, ed è Uccello poco più grosso di una passera, tutto verde, nella parte di sotto più tendente al giallo, e nel di sopra al verde scuro con color di terra d'ombra che vien detta ocra ... il suo cibo, in campagna, son semi di cardo, lappa, rapa, e falaride: in gabbia gli si dà panico, canapuccia e scagliola ...

ALBERTO BACCHI DELLA LEGA «Cacce e Costumi degli uccelli silvani»
Chloris viridis - Brisson ... il Verdone è uno degli Uccelli prescelti dall'uomo per le sue gabbie ed uccelliere, perchè è di indole dolcissima, facile da addomesticare, e più di ogni altro adatto ad incrociarsi con la Canarina e produrre con essa ibridi dalle assise screziate e capricciose ...

Cosa dice ANTONIO VALLI nel «Canto de gli augelli»
... et per fare queste penne in questo modo, bisogna hauere un ferro a modo di una moletta caldo, et pigliando le penne, uoltandole a modo de cartoccio, rimarranno come vedete ...
NOTA: trattasi di un divertimento barbaro dei nostri avi e consisteva nell'arricciare a caldo le penne del Verdone e di aggiungerne alle sue naturali altre colorate attaccandole con pece greca. (n.d.r.)



MUTAZIONI DEL VERDONE IN CATTIVITA'


E', come sempre, merito degli inglesi essere riusciti a fissare le mutazioni avvenute in cattività o in natura.
Oggi, oltre agli inglesi, si interessano all'allevamento dei Verdoni mutati gli allevatori belgi, gli italiani ed i francesi.
Le mutazioni principali curate dagli allevatori sono: la Lutino; l'Argento, la Bruno.


IL VERDONE LUTINO

La mutazione è avvenuta in natura per un impedimento delle eu e delle feomelanine.
Descrizione: Occhio depigmentato (rosso). Becco e zampe carnicino chiaro. Piumaggio: in molti maschi (gli intensi) giallo limone uniforme, in altri (brinati) bianco con le tipiche pezzature gialle del canarino mosaico.
Le femmine presentano piumaggio bianco con pezzature gialle tipiche degli Uccelli definiti «mosaico». Il sottopiuma è grigio argento molto pallido. Il fattore Lutino, nei Verdoni, è legato al sesso e segue il comportamento che
ne deriva.


IL VERDONE BRUNO

Si rinviene in natura sporadicamente ed è merito degli allevatori inglesi averne fissato la mutazione in gabbia.
Descrizione: l'impedimento del nero evidenzia il bruno ed il giallo. Il mantello nei maschi è bruno intenso. Petto, ventre e codione velati di giallo cromo limone, apici delle spalle gialle, ali bordate di giallo, coda bordata di giallo. Nelle femmine il bruno è molto più diluito (alcune femmine sono molto chiare tanto che i programmatori della speculazione le hanno definite «pastello» elevandone il prezzo) e le pezzature gialle sono tipiche dgli uccelli «mosaico».
Il fattore è legato al sesso.


IL VERDONE ARGENTO

I belgi lo definiscono «Agata» non so per quale criterio. La mutazione è certamente avvenuta in cattività. Trattasi probabilmente di varietà ottenute dagli accoppiamenti tra il Verdone Lutino, il bruno e molto probabilmente i Verdoni della sottospecie miilhei o chlorotica.
Descrizione: nel maschio il groppone è grigio-verde brinato il che dà la sensazione dell'argento, si nota nelle remiganti, oltre al giallo qualche velatura di bruno, Il petto, il codione, il basso ventre evidenziano sul fondo grigio-verde velature di giallo cromo limone.
Il fattore, nonostante le diverse teorie, è una incognita. Tutto dipende da altri fattori portati siano essi il «Bruno» o il «Lutino».
Nelle femmine la somiglianza al Canarino «Agata argento» può aver dato adito alla denominazione data a questi Verdoni dagli allevatori belgi.

(n.d.r.) ad oggi 2009 del Verdone sono apparse 6 mutazioni:
L’Agata – La Bruno – La Lutino – La Mascherato - La Pastello – La Topazio


ACCOPPIAMENTI INTERSPECIFICI

Gli ibridi ottenuti dall'accoppiamento tra Verdoni delle diverse specie sono totalmente fecondi. L'accoppiamento può essere fatto in qualsiasi direzione (questa prova ha spinto il dr. Gonnissen ad elaborare la teoria che nel caso del Verdone si dovrebbe parlare di una sola specie con varie sottospecie. La presunzione sta nel fatto che per il dr. Gonnissen, la specie tipica sia il Verdone di Cina (Carduelis sinica).
Come dicevamo gli ibridi ottenuti dall'incrocio di tutti i Verdoni di cui si tratta in questo «discorso» siano essi maschi o femmine sono totalmente fecondi e l'accoppiamento di questi soggetti può avvenire in qualsiasi. direzione. I vari ibridi ottenuti per esempio dal Verdone di Cina col Verdone europeo possono essere accoppiati tra loro ( F.1 x F.l ) e daranno vita a degli F.2, o uniti ad una delle specie di provenienza e daranno vita a degli R.1, o ancora a Verdoni himalayani e daranno F.1 figli di F.1.
Da quanto enunciato - prove alla mano - il lettore si può rendere conto di quale campo si apre nell'allevamento amatoriale del Verdone.

LE ESPERIENZE DI CLAUDIO MERLIN DI COSSATO

Qualche anno addietro Claudio Merlin ibridatore dalle felici intuizioni ottenne numerosi ibridi tra il nostro Verdone ed il Verdone himalayano (due di questi ceduti al sottoscritto: un maschio ed una femmina).
Convinsi il Merlin a provare l'accoppiamento tra gli F.1 e l'anno successivo il Merlin vide crescere nel proprio allevamento numerosi F.2 i quali l'anno successivo hanno dato vita agli F.3 ...
Il sottoscritto sta lavorando in tutte le direzioni con i vari ibridi ottenuti tutti da accopiamenti tra i Verdoni di cui stiamo trattando.

TRASFERIMENTO DELLE MUTAZIONI DEL VERDONE EUROPEO IN ALTRI VERDONI

Nell'allevamento del Sig. Canaglia di Vicenza si possono ammirare dei Verdoni di Cina mutazione Lutino ottenuti appunto dall'accoppiamento di Verdone lutino x Verdone di Cina.
Il sottoscritto ha ottenuto Verdoni himalayani bruni (femmine in La generazione) dall'accoppiamento di Verdone bruno x Verdone himalayano.

POSSIBILITA' FUTURE
Da quanto accennato sinteticamente e chiaramente, spero, si possono trarre le seguenti conclusioni:
- Il Verdone come uccello da gabbia può dare all'allevatore una possibilità infinita di ricerca e grandissime soddisfazioni.
- Molte nuove razze di Verdoni domestici possono essere create partendo da un razionale piano di accoppiamenti interessando gruppi di allevatori a questo scopo. (il lavoro di gruppo riduce i tempi e dà maggiori garanzie di successo). L'unico rammarico è che si creerà intorno a questi Uccelli la solita bagarre del mercato e che i furbi approfitteranno degli ingenui e che i soliti megalomani spacceranno per proprio il lavoro altrui e che i giudici, federali come al solito, non capiranno un tubo!

ACCOPPIAMENTO DEI VERDONI MUTATI

LUTINO. Abbiamo detto che il «lutino», nel Verdone è un fattore legato al sesso ed il suo comportamento è quello tipico, pertanto: •
Maschio lutino x Femmina verde = Femmine latino = Maschi p. lutino
Maschi p. lut. x Fem. verde = 25% Fem. lut. = 25% Maschi p. lut. 50% M. e F. normali
Maschio p. lutino x Femmina lutino = 25% M. puri - 25% F. pure - 25% M. p. - 25% F. normali
Maschio lut. x F. lutino (non consigliabile) 100% lutino (morti in embrione, morti dopo la schiusa, morti alla muta)
Maschio verde x F, lutino = Maschi p. lutino - Femmine normali
Questi gli accoppiamenti di massima per il «Lutino». E' naturale, però, che se il maschio è Lutino figlio di Bruno, la prole può riservare delle sorprese. (Maschio lutino - figlio di bruno p. lutino x femmina lutino ). La stessa regola vale per i Verdoni. Lutino figli di «argento» portatori di «lutino».

BRUNO. Il comportamento è simile a quello del «lutino» con l'eccezione che nessun pericolo riserva l'accoppiamento «bruno x bruno» e che le sorprese si possono ottenere da maschi «bruno» p. di argento o di lutino».

ARGENTO. Il fattore sembra essere legato al sesso (alcuni autori lo contestano affermando che esistono Verdoni «argento» il cui fattore è dominante). ,: Per quel che riguarda le esperienze dirette mie e che trovano confronto in un articolo del sig. L. Van Antwerpen pubblicato sul n. 12 - Sett. 1976 de «Le Monde des Oiseaux» ilcomportamento del fattore «argento» è quello tipico, per tanto:
- Maschio arg. x F. verde = Femmine arg. = Maschi p. arg. - Maschio verde x F. arg. = Maschi p. arg. = Femmine verdi
- Maschio arg. p. lutino x F. verde =M. p. di arg. e lut. = Fem. arg. e lut. - Maschio arg. p. lut. x F. lutino = Maschi e femm. 50% arg. - 50% lut. ) - Maschio arg. x F. lutino 100% argento ( i maschi p. lutino )
- Maschio verde p. arg. x F. verde = 25% Femm. arg. 25% Maschi p. arg. 50%
M. e F. verdi normali
- Maschio arg. p. lut. x Femm. arg. = Maschi arg. (25% p. lut. )- Femm. lutino - Maschio arg. x Femm. arg. = 100% arg.
I risultati non cambiano se i Verdoni argento sono portatori di bruno.
Sorprese si possono ottenere nell'ultimo accoppiamento (argento x argento) nel caso che il maschio sia portatore di un altro fattore.

ALIMENTAZIONE DEL VERDONE

I soloni dell'alimentazione degli Uccelli, coloro che si interessano di mangimistica a livello dilettantesco, i fabbricanti di mangime e tutti gli inventori di pastoncini miracolosi, hanno dimenticato una cosa semplicissima, e cioè che l'Uccello non è un mammifero, che l'Uccello non è un bambino, che l'Uccello non è un pesce, ma che l'Uccello è un «ex rettile» e che se pur costruito sul modello di altri vertebrati ha mantenuto molte particolarità proprie dei rettili. L'Uccello non ha denti, è il vetriglio che funziona da organo masticatore.



Le secrezioni biliari negli Uccelli sono acide e non basiche come nei mammiferi. Il pancreas, negli Uccelli ha un ruolo molto più importante che nei mammiferi nell'elaborazione dei grassi e delle proteine. L'apparato digerente degli Uccelli, in sostanza è molto più evoluto di quello degli altri vertebrati e ciò per la necessità evidente di metabolizzare gli alimenti con rapidità sfruttandone il massimo rendimento in calorie essendo l'Uccello una macchina volante. Oltre alla normale digestione che avviene nell'intestino l'Uccello opera una digestione microbica dovuta a batteri che vivono in simbiosi e che hanno il potere di degradare la cellulosa in zuccheri assimilabili in grandi quantitativi.



Gli Uccelli, per concludere hanno un apparato digerente capace di mettere a loro disposizione in brevissimo tempo e senza appesantirli una grande quantità di calorie energetiche capaci di muovere la loro meravigliosa macchina. Dopo questa premessa di carattere generale soffermiamoci sul soggetto della nostra conversazione: il Verdone!



Il Verdone è un granivoro altamente specializzato e chi volesse nutrirlo con biscottini e con pappette, con pastoni e con liofilizzati non ha capito proprio nulla. Allo stato libero, non c'é graminacea che non interessi il nostro Verdone specie se immatura. Grano, grano saraceno, cardo, romice, centocchio e quant'altro allo stato immaturo serve al Verdone per l'allevamento della prole. In cattività lo si può nutrire benissimo con una miscela composta del 70% di scagliola 10% di avena, 10% di canapa, 5% di cardo 5% di niger, a parte qualche chicco di girasole se in gabbia e girasole a volontà se in voliera.




Per il nutrimento dei piccoli: grano germogliato pane bagnato nell'acqua e strizzato, erbe prative (centocchio, dente di leone, romice, piselli, semi di melone e di cetriolo, poa ecc. ). Il problema delle proteine animali non tocca il soggetto della nostra discussione come non tocca tutti ali altri granivori da gabbia_ Fringuello escluso.

LE MALATTIE DEL VERDONE

Le principali malattie che affliggono il Verdone sono: la coccidiosi durante il periodo della prima muta, l'acaro o rogna delle zampe.
Il problema della coccidiosi viene dibattuto da sempre, e da sempre c'é qualcuno, che ogni tanto ci propone il miracolo con antibiotici sofisticati o con panacee primitive.
L'unico mezzo efficace, secondo il mio modesto punto di vista, sarebbe quello di prevenire tale malanno aumentando le resistenze fisiologiche dell'Uccello curando al massimo la pulizia delle gabbie e degli ambienti, allevando i Verdoni lontano dai Canarini (portatori di tutti i malanni degli Uccelli da gabbia) se in ambiente interno; lontano dai pollai, se in voliera esterna. Le gabbie per l'allevamento dovrebbero essere munite di griglia sul fondo in modo che i piccoli appena involati non abbiano a rimestare tra le feci. Sabbia e grit si possono fornire in contenitore a parte.
Ai piccoli, appena svezzati dovrebbe esser fornito un miscuglio di semi germinati; scagliola, grano (tritato) canapa bollita fino alla germinazione, qualche chicco di girasole germinato, pane biscottato e grattugiato, carota grattugiata (piccole dosi). Nell'acqua di bevanda una goccia di amuchina per litro.
Gli antibiotici di qualsiasi tipo sono dannosissimi in quanto distruggono prima le resistenze che gli agenti del male o nel migliore dei casi gli uni e gli altri contemporaneamente.
Ripetiamo: l'unico accorgimento utile è la disinfezione con antisettici dei locali e delle gabbie una pulizia costante, e accorgimento principe l'ubicazione dei locali che debbono essere ben soleggiati e spaziosi. Non si allevano Uccelli nei «sottoscala», nelle cantine etc....

LA ROGNA DELLE ZAMPE

Il Verdone è, oltremodo soggetto a tale malanno. La cura è facile se si provvede ai primi sintomi. L'affezione e più riscontrabile in soggetti posti in voliere interne, molto più difficile in quelle esterne e ancor più rara per i soggetti in gabbia, sempreché le condizioni igieniche siano quelle ottimali.
Si curano ungendo, per tre o quattro giorni consecutivi le zampe dell'uccello con uno dei prodotti del commercio rinvenibili in uccelleria oppure ungendo, al fine di ammorbidire le escrescenze squamose o pseudocallose con vaselina e inumidendole poi con un acaricida liquido a base di piretro. Utile si è anche dimostrato un prodotto antiscabbia per mammiferi.


Giò d'Amico



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