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Discussione: GLI INAFFERRABILI «PINICOLA» - M.Picone

  1. #1
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    GLI INAFFERRABILI «PINICOLA» - M.Picone

    GLI INAFFERRABILI «PINICOLA»

    di Maurizio Picone

    Quando nel 1977 ebbi l'occasione di accrescere la mia modesta collezione di alati, di quattro soggetti del genere Pinicola, ero certamente nella fase di frettolosa superficialità dovuta alla mia giovane età, e alle certo più impegnative occupazioni di quell'epoca, ma soprattutto ero nello stadio di inesperienza ed incompetenza ornitologica maggiore.
    Tenni perciò questi quattro animali (1 maschio adulto, 2 giovani ed una femmina) per alcuni giorni e poi li rispedii all'anziano facoltoso possidente d'oltralpe che li aveva allevati molto vicino ai duemila, perchè ritornassero alle cime innevate, all'aria cristallina e olente di pino.
    Addussi come motivo il timore di una difficile acclimatazione ed adattabilità al clima mediterraneo ed alle diete prevalentemente sementarle, ma in realtà quei quattro individui robusti che spostavano (sic) il gabbione ad ogni balzo, erano proprio ingombranti per il posto di cui disponevo allora, e mi sembrarono privi di qualunque ragionevole prospettiva di utilizzarli per incroci o riprodurli in purezza.







    Così, dopo aver raccolto i dati relativi alla struttura morfologica ed aver effettuato le relative misurazioni somatiche, feci loro, come ho già detto, il dono del ritorno ad altitudini e a climi più consoni, (e tuttora mi affligge), anni di tentativi infruttuosi, di vane ricerche, di caparbie e assurde insistenze per riuscire ad entrare in possesso di qualche soggetto vivente per scopo di ricerca e di osservazione.
    L'ironia della sorte è che quasi tutte le decine di fonti da me interpellate all'uopo, hanno comunicato la massiccia presenza (la specie e le sottospecie sono abbondanti e non rarefatte) nei luoghi d'origine, ed immancabilmente le mille ed una ragione per cui non erano in grado di far fronte alla mia richiesta.
    Questo probabilmente perchè io ho sempre cercato di seguire per quanto possibile «canali ufficiali».



    Sarò forse un pò tedioso, ma vorrei mi fosse permesso, prima di passare a sfogarmi (almeno questo!) in una dettagliata descrizione di questo genere, mai abbastanza cognito e per me considerato, di accennare ad una piccola parte della mia vana «caccia al tesoro»!
    Saltando a piè pari tutti (dico tutti) i mercati ornitologici, i tenditori, le stazioni di inanellamento italiane, nord europee ed alcuni zoo euroasiatici, cominciai a rivolgermi - anche tramite ambasciate - ad organismi ed Istituti internazionali competenti, quali nell'ordine:
    Museo di Storia Naturale - Elsinki Accademia di Stato - Varsavia
    National Audubon Society N.Y. - USA
    Yale University Peabody Museum Canadian Wildlife Service - Ottawa
    Migratory Bird Populations
    Ministère de la Chasse - Quebec ed ancora ai Sigg.:
    Dott. Claude Minguy (Dir. zoo Quebec) Mons.ur Benjamin Bolatti (Dir. Parchi Ouebec) Mons.ur Larry Rowdon (du Service de Biologie
    Quebec)
    Mons.ur Fen Lansdowne (pittore animalista - Victoria)
    ai quali va il mio più vivo ringraziamento e la mia più completa gratitudine per il cumulo di dati, di notizie, di impegno quando han fatto loro un mio problema anche se rimasto insoluto.




    Avró modo di citare più appresso nel corso della descrizione della specie le dettagliate informazioni fornitemi.
    Questa è dunque oltre che una ricerca del Beccogrosso, una ricerca sul Beccogrosso delle Pinete.
    Fringillide di forte taglia, appartiene al genere Pinicola con un'unica specie ed alcune sottospecie, ovvero Pinicola enucleator e enucleator, carIottae (che è la sottospecie più interessante perchè più piccola e più colorata, circoscritta alle isole Reine Charlotte e distretto di Vancouver - B.C.), leucura, eschatosa, flammula, montana, sanguinea, pacata, kamtschatkensis, sakhalinensis.




    Diffuso e stanziale nelle zone più settentrionali di America, Asia ed Europa, abitatore della taiga e tundra, nidifica e si alimenta sulle alte vette delle conifere: schivo e poco socievole, discende al livello del suolo quanto basta per cogliere bacche di arbusti, semi e larve per una alimentazione prettamente onnivora.

    Negli inverni più rigidi si riunisce in piccole colonie e discende con migrazioni più che irregolari sino ai limiti delle città montane, nei frutteti, nelle piante ornamentali affidando la propria sopravvivenza ad un habitat congeniale sia pure di emergenza. In Italia è di passo più che accidentale, limitatamente alle zone orientali di alta montagna.

    Ordinariamente trovasi invece in Finlandia, Scandinavia, Siberia, Mongolia Kamciatk~, Sachalin, Alasca, Usa nord occ., Ussuri, Cahada, Texas Sett.
    II Beccogrosso viene così denominato in alcune lingue:
    - in italiano a volte viene impropriamente chiamato Ciuffolotto delle Pinete. - -- in inglese Pine Grosbeak
    - in francese Gros Bec des Pins
    - in tedesco Haknginpel
    - in fiammingo Aakbeck
    - in spagnolo Camachuelo picogrueso




    II suo becco è forte e robusto (lungh. 14 mm.), il culmine nettamente incurvato e la mascella leggermente ricurva. La coda è leggermente forcuta (cm. 9 in media, su una lunghezza totale di 20-22 cm.); l'ala nel masch:o misura in media 11 cm., 10 e poco più nella femmina. II tarso è di 21,5 mm. di media.

    La colorazione è veramente assai bella.

    II maschio adulto ha una tinta brillante, rosso rosato in inverno, rosso cremisi chiaro in estate.
    La base delle penne è grigia, il centro delle dorsali grigio bluastro; le scapolari quasi interamente grigiastre, le penne terziarie e qualche secondaria trapunte di bianco. Due bande alari bianche, sovente tendenti al rosato. L'addome e gran parte dei fianchi grigio; le sottocaudali grigie al centro e bordate di biancastro.
    Il maschio giovane rassomiglia alla femmina adulta, ma qualche individuo ha il groppone ed il sommo del capo rossastro, in luogo di olivagiallastro.



    La femmina adulta ha un colore grigio uniform econ testa e groppone oliva-giallastro e due bande alari bianche. Ali e coda come quelle del maschio.

    Le giovani sono simili alle adulte.

    Durante la stagione della nidificazione frequenta le foreste di conifere soprattutto lungo i bordi.

    Nidifica per lo più una sola volta all'anno da maggio a giungno-luglio.

    II nido, simile a quello dei Pyrrhula, è sito in prossimità del tronco di qualche larice, abete o betulla, da tre a cinque metri dal suolo. Le uova, da quattro a cinque, sono blu verdastre, macchiate di rossastro e misurano 25,5x17 mm. circa.

    L'incubazione dura 14 giorni ed è curata dalla femmina.





    Il volo è ondulato e soffice.

    Durante l'anno intero il loro richiamo consiste in due o tre strofe altalenanti il canto che è una gradevole variazione flautata e somiglia a quello dei ciuffolotti, ma più soave e più inciso.


    A questi elementi di documentazione vanno aggiunti altri dati determinativi «colti» ad esempio, da Mr Lansdowne nei suoi dipinti pieni di spirito poetico, che oltre ad una riproduzione quasi fotografica e precisa, danno una indicazione d'essenziale di questo genere alato, splendidamente fedele e spontanea.



    un dipinto di J. Fenwick Lansdowne



    Nella lettera che mi onoro di aver ricevuto, a proposito dell'argomento in questione, questo artista schivo di pubblicità e di presunzione sa che le sue doti parlano per lui nella semplicità ed efficacia con cui trasfonde nei suoi dipinti una vera anima.




    Già dal novembre del 1979 da Ottawa tramite l'interessamento di un funzionario dei Canadian Departement of Northern Development, avevo avuto una certa assicurazione sulla possibilità di trovare duranteil periodo delle migrazioni un certo numero di questi soggetti a scopo di studio.

    Più tardi, ed a più riprese, due dirigenti di Parchi del Distretto di Quebec si interessarono al mio problema sino al punto di usare un maschio di ciuffolotto (per richiamo), un soggetto di Pìnicola che servisse a sua volta come «appelant»!

    Questa è stata forse la fase nella quale sono stato più vicino alla realizzazione del progetto. (Febbraio 1972).





    Ma a causa di cambiamenti di strutture politicoamministrative, subentrate in quel periodo a livello degli incarichi ministeriali di cui queste cortesi autorità di mia conoscenza venivano ad essere investite (con priorità certamente per obiettivi ben rilevanti), non credetti più opportuno approfittare della creanza altrui e distogliere con le mie banali assiduità le persone suddette.

    Un'altra prova di buona volontà mi fu data dai funzionari delle Ambasciate Finlandese e Russa che però, purtroppo, non sortirono l'effetto sperato.
    A livello giornalistico, oltre ad un appello tramite la A.O.B. Belga, ebbi dei dati dettagliati dal direttore delle ricerche della Biblioteca di Biologia del Nord Canada, il quale premettendo che i pinicola tenuti in cattività perdono dopo breve periodo il loro bel colore vivo, mi parlò di incroci realizzati con il Ciuffolotto Maggiore Europeo usando maschio di Ciuffolotto per femmina Beccogrosso.





    Il colore rosso viene trasmesso agli ibridi che sono veramente attraenti e di grossa mole. Nulla si sa sulla fertilità di questi incroci essendo questi esperimenti limitati.
    Tutte queste notizie non fanno altro che accrescere a dismisura il mio interesse per i Pinicola.
    Voglio infine ringraziare il mio amico belga Jules Pirmez, ornitologo e collezionista, che da anni si sta interessando soprattutto per la zona dei Paesi dell'Est in questa ricerca sempre vana sia per il Pinicola che per l'Uragus sibiricus (per il quale ultimo ho contattato gente persino in Giappone!)





    Quanto esposto è tutto quello che sinora sono riuscito ad ottenere. Mi rendo conto che la mia esposizione possa sotto alcuni aspetti essere stata prolissa, mi si consenta però di usare con questo articolo un estremo tentativo, riposto nella speranza che qualcuno a me incognito, in chissà qual modo in possesso o in grado di procurarsi i Beccogrossi, voglia in nome della sportività e della ricerca ornitologica farmi questo regalo (si fa per dire!) di Natale!!
    Sarebbe certo, dato i luoghi di origine del Pinicola, la strenna più in carattere con le renne, i pini e la slitta del vecchione dalla barba bianca!

    M.Picone - Il Mondo degli Uccelli ANIEI







  2. #2
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    Semplicemente stupendi!
    Foto bellissime... quella alla mangiatoia con picchio e frosoni poi....
    Complimenti all'autore

    Federico

  3. #3
    Cristiano Ferrari
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    Veramente magnifiche queste foto.....sono davvero sei soggetti stupefacenti da tanto sono belli!!!! [[[[^

  4. #4
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    Davvero eccezionale!!!

  5. #5
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    Come assolutamente splendido uccello, le immagini sono molto belle e molto interessante articolo.
    P.S: il nome francese di questa specie è " Durbec des sapins"

  6. #6
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    L'avatar di marina
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    Stupendi !!!!! Davvero eccezionali !! Mi sono propio incantata solo a guardarli in foto ....immagino cosa potrei provare a vederli dal vivo !!!! Grazie Marco !!![[==/] $]]^$]]^$]]^$]]^$]]^

    MARINA
    RNA 20MU FOI

    " Non puo mancare cio" che non si apprezza " !

  7. #7
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    Complimenti Marco,mi fa piacere che ogni tanto rispolveri vecchi articoli di riviste del passato, gli articoli sono ancora attuali e validissimi in più corredati da meravigliose foto........continua su questa strada che noi non ci stancheremo di leggerli.

    ciao Mario

  8. #8
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    Maron di brugnera PN
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    Hai proprio ragione Mario, me lo sono letto tutto d'un fiato, che immagini straordinarie, ho avuto occasione di vedere qualche soggetto anni fà da un noto importatore, sono di una taglia notevole e mi pento ancora di non averli presi, anche se devo dire che probabilmente soffrono il caldo.
    Che foto bellissime, fanno sognare !

  9. #9
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    Chiuro (So) Lombardia
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    Direi che sono tra tutti i fringillidi probabilmente i più belli e i più intriganti. Qualche anno fa un allevatore della mia zona ne aveva una coppia....erano eccezionali.....ho insistito parecchio per farmela cedere ma ovviamente non sono riuscito nell'intento. A Reggio Emilia ne ho visto una coppia.....era già venduta!!!
    La scorsa settimana sono andato a trovare un mio amico noto ibridista....ne aveva una coppia.....non ho neppure avuto il coraggio di chiedergliela....
    Ma non desisto.....
    Sono due le speci che non sono ancora passate in allevamento.....i Frosoni e i ciuffolotti delle Pinete. Per i primi ho risolto; fra poco due coppie faranno bella mostra di se.....per il resto non desisto...chissà forse il prossimo anno.

  10. #10
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    La bandiera di Roberto Fumagalli

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    MONZA (MI)
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    Semplicemente meravigliosi.... e quella mangiatoia è da arresto cardiaco!!!!!!
    Complimentissimi per la bella idea!

    Roby
    ROBY FEO 020


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