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Discussione: LO ZIGOLO MUCIATTO di Giorgio Truffi

  1. #1
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    LO ZIGOLO MUCIATTO di Giorgio Truffi




    LO ZIGOLO MUCIATTO
    (Emberiza cia, Linneo 19766)

    di Giorgio Truffi

    E' uno degli zigoli più comuni, per quanto la sua densità appaia, sia pure lievemente, in diminuzione.
    Secondo il Moltoni, deriva il suo nome italiano «muciatto» probabilmente da mustaccio, per via delle strie nere simili a mustacchi che ha sui lati del volto. Il nome sistematico «cia» pare sia da attribuirsi al nome onomatopeicò dato dai genovesi a questa specie.

    I caratteri distintivi

    Lungo circa 17 cm., ala da 7,9 ad 8,6 - coda 7,5 - becco 1,1 - tarso 2,0 - peso orientativo 21 gr., il maschio adulto ha testa e gola grigio cenere, finemente striato di nero sul pileo e sui lati del capo.
    Le rimanenti parti superiori sono di color bruno castano striato di nero ad eccezione del groppone; le parti- inferiori bruno rossicce; remiganti bruno nere orlate di rossastro con lieve barratura alare bianchiccia; le due timoniere esterne con vessillo esterno bianco e parte terminale del vessillo interno pure bianca, le altre brune e le mediane orlate di rosso; becco grigio blu, quasi nerastra la mandibola inferiore; zampe bruno rosate, iride bruna.





    La femmina assomiglia come aspetto generale al maschio, presentando però colori più sbiaditi, un grigio meno puro sulla gola e sulla testa che è tendente al bruno nocciola con striature confuse e meno marcate. I giovani sono simili alla femmina, con macchie triangolari scure sulla gola e sul petto fitte e distinte ed hanno inoltre qualche stria scura lungo i fianchi.


    La distribuzione e le sottospecie


    Uccello tipicamente paleartico, nelle zone meridionali è erratico e stanziale, nelle settentrionali del proprio areale al termine della stagione riproduttiva mira verso i paesi circummediterranei e nell'Africa settentrionale per rientrare nei territori d'origine verso la fine di marzo o la prima metà di aprile. Distribuito in Europa meridionale, nell'Africa nord occidentale e nelle regioni centrali dell'Asia, fino alla Cina settentrionale, nel sud est asiatico, a nord est e a nord di Burma.



    Non risulta presente in India.


    La sottospecie tipica, Emberiza cia cia, è forma propria della Germania meridionale dove si incontra nelle valli del Reno del Neckar ed anche nel Baden sudorientale, con lieve tendenza ad espandersi verso nord, della Francia meridionale, Svizzera, Austria, Jugoslavia, Balcani, Asia Minore, Cipro, Libano, Pirenei, Giura e Massiccio Centrale. Alquanto rara in Inghilterra e nell'Europa centrale, è accidentale in Corsica e a Malta. In Italia, inegualmente distribuita, è stazionaria e di passo a settembre - ottobre e ripasso a marzo; nidifica sulle Alpi, secondo il Cova sino a 2700 m. di quota, nell'Appennino centro settentrionale, dove è stata rilevata in Toscana una cova a Monte Freddo a 1200 metri, più scarso nelle regioni meridionali (Puglia e Calabria), nella Sicilia e nell'Elba.



    La sottospecie Emberiza cia africana, Zigolo muciatto africano, più pallida inferiormente e superiormente, con il grigio della testa ancora più puro, il mento più pallido e tendente al bianco, il sopracciglio bianco puro anzichè grigio, nidifica nella Spagna meridionale ed in Africa nord occidentale nella parte nord orientale del Marocco, in Algeria e Tunisia, in una fascia approssimativa di circa 250 Km. dalla costa verso l'interno.







    L'Emberiza cia pragesi, Zigolo muciatto del Caucaso, è anch'esso più pallido della forma tipica e si distingue per l'ala più lunga, non mai inferiore agli 85 mm., che in alcuni esemplari raggiunge i 90. Nidifica in Crimea, nel Caucaso, in Transcaucasia e nella Turchia nord orientale.
    Altre sottospecie sono segnalate in Asia.

    L'habitat, l'alimentazione e la nidificazione Frequenta pendii di colline, montagnose ricche di cespugli soleggiati, sassaie, terreno pietroso e accidentato con macchie, sottobosco e alberi sparsi, ma anche le zone periferiche di boscaglie, i vigneti, gli oliveti e le zone coltivate in genere. In montagna, almeno in Italia, preferisce siti rocciosi. In zone collinari si posa anche sugli alberi. Nei mesi invernali scende in basso. Nelle migrazioni si imbranca spesso con altri zigoli. L'alimentazione è soprattutto basata su semi di graminacee spontanee e bacche.





    Durante il periodo riproduttivo anche insetti, in maggior parte cavallette. Quando raccoglie il cibo allarga le timoniere sino a mostrare chiaramente i lucenti vessilli esterni. In Italia nidifica (una o due covate) da aprile a giugno. In Germania a giugno.

    Sotto o fra le pietre, i cespugli, nelle cavità dei muretti dei vigneti, a terra o comunque a non oltre 60 cm. dal suolo, a volte nei campi di graminacee, la sola femmina costruisce il nido con steli secchi, fili corteccia sfilacciata e poco muschio, foderandolo internamente con sottili radici e crini vegetali. Vi depone, solitamente, quattro uova (a volte tre, oppure cinque, eccezionalmente sei) di colore bianco giallastro, e bruno rossastro, oppure grigiastre, segnate, come quelle dei congeneri con filamenti grigi e brunastri con piccole chiazze brune e grigio violacee, di dimensioni medie 20,6x16 mm. Pare che la sola femmina provveda all'incubazione, che si protrae per 12-13 giorni.





    I piccoli, nutriti da entrambi i genitori con alimentazione in un primo tempo quasi totalmente insettivora, lasciano il nido a 12-14 giorni dalla nascita e continuano ancora a chiedere l'imbeccata anche qualora i genitori stessero già provvedendo ad una seconda covata (Rota).

    In cattività
    E' un uccello che, se opportunamente accudito, si addomestica con relativa facilità e ben resiste alle costrizioni del gabbione, meglio ancora se in voliera.
    Di indole fiduciosa e relativamente confidente, dopo un breve appastellamento con il solito mangime da insettivori cui è opportuno mischiare granaglie e larve di tenebrione, si può alimentare con un misto di scagliola, granulato, qualche seme di canapa e di lino.
    Gradisce a parte, oltre al pastoncino da insettivori, anche il normale pastoncino di mantenimento per canarini del quale però, a mio avviso, è bene non abbondare per evitare complicazioni gastriche alle quali in cattività sembra essere facilmente soggetto.
    Acqua per il bagno e, se possibile, soprattutto in primavera-estate, erbe prative con semi e qualche camola.






    Qualora se ne volesse tentare la riproduzione, possibile in aviario aperto con parziale ricostruzione dell'ambiente naturale, è indispensabile ospitare una sola coppia per voliera e fornire abbondante alimentazione insettivora e parecchio materiale per la costruzione del nido.

    Alle Mostre

    Non l'ho mai incontrato alle mostre, pur essendo un soggetto che, se perfettamente impiumato ed in colore, merita tutta l'attenzione. Evidentemente, e purtroppo non è un rilievo nuovo, in quelle sedi i nostri uccelli, anche se interessanti, facilmente reperibili ed esteticamente soddisfacenti, non vengono valorizzati e non ne viene incoraggiato l'allevamento e lo studio,
    Alle nostre mostre (AONazionale), giudicato sull'apposita scheda predisposta per evidenziarne le caratteristiche, è un soggetto che compare con una certa frequenza, unitamente ad altri congeneri dell'avifauna europea, e viene valutato tenendo conto dello standard e di tutte le altre componenti che concorrono ad una corretta formulazione del giudizio.


    Giorgio Truffi


    Bibliografia essenziale
    Baliani A. - Atlante degli uccelli italiani, Genova 1910
    Brichetti P. - Atlante ornitologico italiano, Brescia 1976
    Cova C. - Atlante degli uccelli italiani, Milano 1969
    Etchecopar R.D. e Hue F. - Les oiseaux du nord de l'Afrique, Paris 1964 Ferriani L. - La selvaggina, Milano 1964 Frugis S. e altri - Enciclopedia degli uccelli d'Europa, Milano 1972
    Hanzak T. .- Enciclopedia illustrata degli uccelli, Milano 1971
    Mancini G. - Allevare, addestrare, alimentare gli uccelli nostrani, Udine 1972 Masnata G.E. - Cacce di Liguria, Rapallo 1931 Moltoni E. - Etimologia e significato dei nomi volgari e scientifici degli uccelli italiani, Milano 1946
    Reade W. - Uccelli nidificatori, uova e prole, Torino 1969
    Rota M. - Gli uccelli nostrani granivori, Roma 1967
    Smolik W.H. - Enciclopedia. illustrata degli animali, Milano 1972
    Toschi A. - Avifauna italiana, Firenze 1969 Zangheri P. e Pasa A. - Uccelli e mammiferi, Milano 1969
    KinQ B., Woodcock M, Dickinson E.C. - A Field Guide to the Birds of South East Asia, London 1975.

  2. #2
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    Grazie a Giorgio trulli e a Marco cotti per questo bellismo articoloe pe rle bellissime foto.[[441[[441
    AOB-sv 617

  3. #3
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    Bellissimo anche questo articolo,un grazie a Truffi e a Marco per il lavoro. //[[]]

  4. #4
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    ciao

    Come sempre articolo e foto STREPITOSE !!!!!!!!!!!!!!!!!!
    [[//]*[[//]* [[//]*[[//]*
    Stefano

  5. #5
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    c'è qualcuno del forum che li alleva?
    Mi piacerebbe conoscere il metodo d'allevamento ed eventualmente acquisirne una coppia.
    Aspetto notizie!!!

  6. #6
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    Bell'Artico e molto interessante.....

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