Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
+ Rispondi
Visualizzazione dei risultati da 1 a 5 su 5

Discussione: Zigolo Nero

  1. #1
    Consigliere Nazionale FEO
    Nazionalità:
    La bandiera di Fioravante Prontera

    L'avatar di Fioravante Prontera
    Registrato dal
    06-07-07
    residenza
    Presicce (Le)
    Messaggi
    3,040

    Zigolo Nero

    Qualcuno ha qualche informazione da darmi sull'allevamento di questo esserino? [=^||||
    Fioravante Prontera - R.A.E 0017



  2. #2
    Consigliere Nazionale FEO
    Nazionalità:
    La bandiera di Fioravante Prontera

    L'avatar di Fioravante Prontera
    Registrato dal
    06-07-07
    residenza
    Presicce (Le)
    Messaggi
    3,040

    Nessuno può aiutarmi? :D
    Fioravante Prontera - R.A.E 0017



  3. #3
    Silver master European Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di marco cotti

    L'avatar di marco cotti
    Registrato dal
    06-07-07
    residenza
    invorio (NO)
    Messaggi
    6,774

    Zigolo nero Emberiza cirlus

    ciao Fiore
    sto cercando un articolo che lo riguarda che ricordo di avere negli archivi, spero che la ricerca sia veloce...
    ciao e a presto

    intanto goditi qualche foto






  4. #4
    Consigliere Nazionale FEO
    Nazionalità:
    La bandiera di Fioravante Prontera

    L'avatar di Fioravante Prontera
    Registrato dal
    06-07-07
    residenza
    Presicce (Le)
    Messaggi
    3,040

    Grazie Marcone!!! Gentile come sempre... [[//]*
    Fioravante Prontera - R.A.E 0017



  5. #5
    Cadetto del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di salvo1966

    L'avatar di salvo1966
    Registrato dal
    03-01-10
    residenza
    milano
    Messaggi
    71

    Quote Originariamente inviata da Fioravante Prontera Visualizza il messaggio
    Grazie Marcone!!! Gentile come sempre... [[//]*
    legi qsto articolo spero ti possa servire d'aiuto

    Questa � la copia cache di Google di http://www.sebastianopaterno.it/Old/...%20cestino.htm. � un'istantanea della pagina visualizzata il 23 dic 2009 14:09:11 GMT. Nel frattempo la pagina corrente potrebbe essere stata modificata. Ulteriori informazioni

    Versione solo testo
    Sono stati evidenziati i seguenti termini usati nella ricerca: zigolo nero cattivita

    TRAVOLTI DA UN INSOLITO . . . CESTINO
    Lo Zigolo Nero: accenni su usi e abitudini.
    Un’antica filastrocca siciliana recitava di un "insipido" uccello, che sopra un "insipido" ramo, emetteva un "insipido" canto. La curiosa cantilena non nominava l’uccello; bisognava chiedere di quale specie si trattasse ed era necessario essere in campagna per sentirsi rispondere: proprio quello che in questo momento sta cantando.
    Si trattava dello Zigolo nero (Emberiza cirlus Linnaeus, 1766)
    Non veniva apprezzato come uccello in se’, ne’ per l’ambiente che frequentava, neanche per il canto che emetteva.
    Un animale insignificante, da non tenere assolutamente in considerazione. Mi incuriosiva il fatto che a conoscerlo non erano cacciatori ma semplici contadini coi quali venivo in contatto durante le visite in campagna per visionare lo stato dei lavori.
    Un uccello cosi bistrattato, ma notato, meritava, la mia attenzione ed essa fu indirizzata ad analizzare minuziosamente la complessa biologia dei soggetti in liberta’ come anche i comportamenti in cattivita’. L’osservazione in natura, inizialmente, mi fu molto facilitata in quanto era facile scorgerlo, in primavera, in un luogo periferico, chiuso e ben delimitato, posto in una storica collina della mia citta’: il Cimitero. Era facile individuarlo in pieno canto. Le coppie delimitavano un territorio di circa 5000 mq. E cosi erano presenti ogni anno da sei a otto coppie. Era facile individuare i nidi perche’ costantemente posti nei cespugli di Geranio (dal caratteristico odore) o di Margherita. Bastava sentirlo cantare, osservare l’ambiente circostante, individuare i possibili siti di nidificazione e andare quasi a colpo sicuro aprendo delicatamente il cespuglio per trovarvi il nido o la femmina in cova che fino all’ultimo momento continuava a non volersi alzare.
    Attualmente, nei miei primi cinquant’anni, continuo ad interessarmi della Specie e la trovo presente in diversi ambienti, comune e numerosa (i dati si riferiscono alla fascia pedemontana etnea). Frequenta gli ambienti più’ disparati, dalle rive dei fiumi agli agrumeti, dagli aridi incolti agli ambienti collinari a macchia rada. Non vuole il fitto bosco ma la macchia luminosa e calda. Assieme all’Occhiocotto ed al Fanello e’ il più’ tipico abitatore di quel particolare ambiente che prende il nome di "Sciara". Con questo termine si contraddistingue un particolare ambiente vulcanico caratterizzato da antiche (secolari) colate laviche con essenze vegetali (Bagolari, Querce, Castagni, Lentischi, Ginestre, ecc.) ormai non di prima colonizzazione ma ben radicate e molto ben sviluppate da formare una macchia a tratti fitta ed impenetrabile tal’altra rada e nuda da evidenziare la viva roccia nera ancora aggredita solo da muschi e licheni. Un ambiente tipico e caratteristico dove solo piedi esperti possono danzare fra pietre aguzze e taglienti.
    Un ambiente che lo Zigolo nero predilige.
    E’ un uccello schivo, difficilmente osservabile. Per i meno esperti pressoche’ sconosciuto. Solo in primavera da il meglio di se’ ed e’ proprio in questo periodo che diventa visibile, udibile, in poche parole "presente".
    Il canto monotono e ripetitivo e’ fatto dalla stessa nota emessa più’ volte a becco aperto; il corpo, cantando, vibra tutto alla maniera dei Fringuelli. Dopo un po’, cambiando tonalita’, ricomincia e cosi’ per tutto il giorno fino alla nascita dei piccoli allorquando cessa completamente di cantare dedicandosi totalmente ad aiutare la femmina, nell’imbecco dei nidiacei, gia’ dal primo giorno.
    Individuato e’ ancora difficile osservarlo perche’ la nostra presenza lo fa smettere di cantare facendolo volare in tutta fretta nei cespugli sottostanti il posatoio canoro.
    Mai si esibisce in parate nuziali aeree o canti in volo. All’interno dei cespugli si sente il caratteristico "zirlio" e cio’ basta a segnalare la sua presenza. La femmina che abbandona, disturbata, la cova, non fugge lontano ma sosta, in apprensione, nascosta nelle immediate vicinanze, emettendo uno zirlio particolare, flebile, lungo, appena percettibile, che tradisce la sua presenza.
    Costruisce un nido grande, voluminoso, spesso confezionato con materiale urticante, dai bordi larghi; l’interno ben rifinito si presenta sempre senza peli e piume ma con dell’immancabile muschio. Spesso lo si rinviene in cespugli spinosi.
    La voliera e’ l’ambiente ideale per poterlo osservare in tutta calma. E’ un uccello interessante. Le femmine hanno un colore mimetico con un misto di verde – castano – bruno. I maschi sono più’ appariscenti e con un piacevole disegno su testa e petto. In fase di giudizio e/o di selezione la maggiore attenzione e’ da indirizzare proprio su queste parti del corpo in particolare il blocco becco-testa-alto petto. Molti soggetti non hanno margini netti di separazione dei colori (nero della gola, giallo successivo, verdeoliva dell’alto petto e le due "mammelle" castane). Il becco e’ bicolore: scuro di sopra, argenteo di sotto. In linea generale, i maschi si presentano con uniformita’ di colori. E’ nelle femmine che si riscontrano maggiori differenze cromatiche, in particolare alcune femmine si presentano con un petto "quasi maschile" e cromaticamente molto interessanti. A tutt’oggi la specie non e’ stata interessata da mutazioni del piumaggio.
    In cattivita’ le abitudini non cambiano. E’ letargico in inverno, lento e pigro.
    Diventa interessante a partire da Marzo. Il volo, da un posatoio all’altro, diventa caratteristico; si esibisce ondulandosi e con caratteristici voli molto tipici e dal caratteristico rumore. Arrivato al posatoio alza a scatti la testa per poi lanciarsi a rincorrere la femmina con una ripetuta e caratteristica emissione sonora. La femmina per nidificare accetta nidi grandi del tipo usato per gli Arricciati Giganti ma e’ abile a costruire un bel nido anche in mezzo a invitanti cespuglietti. In voliera non ha mai nidificato ad altezze superiori a mt.1.70. Preferisce imbottire l’interno del nido, nelle ultime fasi con dell’immancabile muschio (di vario tipo) specialmente filamentoso, che conviene spargere in voliera per assecondare questa predilezione. Depone generalmente quattro uova molto grosse e macchiettate che cova assiduamente per circa gg.13.
    La femmina in cova perde completamente la paura nei confronti dell’allevatore, si alza solo se disturbata e all’ultimo momento e se non ne puo’ fare a meno. I pullus nascono con un folto piumino nero fuligginoso e con un’ampia apertura buccale (da insettivoro) dalle escrescenze gialle. Molte femmine si sono dimostrate pessime imbeccatrici. Al 2’ – 3’ giorno generalmente si ha la morte dei piccoli ai quali non bastano certo i bigattini perennemente a disposizione e le grosse camole del miele che per le dimensioni non possono essere fornite dal primo giorno mentre le mini tarme della farine sono dure e chitinose (buone le ninfe, le "bianche" – stadio intermedio fra larva ed insetto adulto) per cui chi sopravvive e riesce ad arrivare al 6’ giorno va imbeccato a mano (a questo punto, senza problemi). Andra’ bene anche il semplice mangime per pulcini (fagiani, più’ proteico) 1’ periodo. Ci si puo’ aiutare anche con le canarine, preventivamente abituate all’alimentazione insettivora e all’uovo sodo.
    Ogni due ore la femmina canarina va aiutata con bigattini preventivamente ammollati (per ridurne la vitalita’, semiannegandoli) in acqua vitaminizzata (per aumentare le capacita’ nutritive).
    Con questo sistema e’ possibile svezzare molti soggetti anche se fra il 2’ ed il 6’ giorno parecchi periranno (30 – 40 %).
    Ogni coppia nella propria voliera trarra’ beneficio (competitivo) dalla vista della coppia vicina (adiacente). I maschi pero’ risultano infastiditi dalla eccessiva vicinanza e si lanciano prontamente sul maschio vicino che si aggrappa alla parete divisoria avvicinandosi cosi eccessivamente allo spazio vitale della coppia limitrofa. Nel lanciarsi il maschio, emette le stesse vocalizzazioni come quando rincorre, eccitato, la propria femmina. Sara’ utile pertanto, potendolo fare, nelle voliere in serie, predisporre le coppie non in voliere proprio adiacenti ma a saltare.
    Vanno anellati con anello "A" . Le dimensioni dell’uccello consiglierebbero l’anello "B". Personalmente ho sempre anellato con anello "B". La zampa dell’uccello in effetti accetta l’anello "B" anche fino all’ 8’ – 9’ giorno, e quindi sara’ per questo motivo che la CTN consiglia, giustamente, l’anello "A".
    In gabbia si comporta un po’ meno bene che in voliera.
    Primo inconveniente: il maschio troppo focoso nella stagione riproduttiva; lo spazio ridotto non permette vie di fuga e la femmina ben presto viene ridotta a mal partito; secondo inconveniente: la difficolta’ della femmina a deporre le uova. Questa difficolta di ovodeposizione e’ direttamente correlata alla mancanza di libero volo. Prima di deporre (e di nidificare) la femmina ha necessita’ di "muovere le ali". Il volare (contrazione di determinati muscoli) facilita l’emissione dell’uovo. E’ per questo motivo che tutte le femmine, canarine comprese, prima di deporre, hanno una imbellente necessita’ di muovere le ali. Una piccola gabbia, dara’ sicuramente problemi; terzo inconveniente: molte femmine sono lente e restie a costruire il nido; lo iniziano, si fermano, poi ricominciano, sembrano sempre indecise. Molte volte non si accontentano del comune nido per canarini. In gabbia puo’ succedere che l’allevatore debba sbizzarrirsi per assecondare qualche coppia che non si decide, pur potendo scegliere fra tanti diversi nidi posti nei diversi angoli. In particolare, molte coppie, anche unite e ben affiatate, non riescono a decidere fra tanti nidi (da Arricciato Gigante). E’ cosi’ che l’allevatore deve assecondare, cogliendo l’interesse dei soggetti, ogni segnale, ogni predilezione per fare in modo che la coppia ed in particolare la femmina si senta tranquilla ed a proprio agio.

    Una coppia, in particolare, mi dava parecchi problemi in gabbia, fino a quando decisi di porre un nido metallico esterno avvolto completamente con carta da giornale. L’interno si presentava in penombra e al riparo da occhi indiscreti. Fu un colpo di fulmine e un successo. Inizio’ subito e completo’ diligentemente tutte le fasi della riproduzione.
    E’ proprio vero anche gli Uccelli hanno le loro fissazioni. Per quella coppia, per quei due soggetti si potrebbe davvero ben dire che furono "travolti da un insolito …cestino.
    Sebastiano Paternò - Licenziato Maggio 2000
    Pubblicato su "ITALIA ORNITOLOGICA" N.10 Ottobre 2000

+ Rispondi

Discussioni simili

  1. ibridare lo zigolo nero,con ki??
    Da salvo1966 nel forum Ibridi
    Risposte: 12
    Ultimo messaggio: 19-01-10, 21: 15
  2. zigolo nero
    Da giacomo carluccio nel forum Indigeni
    Risposte: 4
    Ultimo messaggio: 07-01-10, 21: 30
  3. LO ZIGOLO DI LAPPONIA di G.Truffi
    Da marco cotti nel forum Altri esotici
    Risposte: 2
    Ultimo messaggio: 25-03-09, 22: 52
  4. LO ZIGOLO BOSCHERECCIO -G.Truffi
    Da marco cotti nel forum Altri esotici
    Risposte: 2
    Ultimo messaggio: 16-01-09, 08: 29
  5. Zigolo delle nevi
    Da Pamela Muzzi nel forum Indigeni
    Risposte: 11
    Ultimo messaggio: 07-10-08, 14: 45

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi