Nuovo editoriale che condividiamo con i nostri soci e simpatizzanti, ""PIANTE E LEGNI PER VOLIERE"" - a disposizione gratuita nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E
+ Rispondi
Pagina 1 di 3
1 2 3 ultimoultimo
Visualizzazione dei risultati da 1 a 10 su 53

Discussione: cardo mariano

Visualizzazione discussione

  1. #1
    Junior Member
    Nazionalità:
    La bandiera di Michele.Catania


    Registrato dal
    16-07-07
    residenza
    catania
    Messaggi
    12

    cardo mariano

    Scusate la lunghezza ma mi sembra interessante.

    IL CARDO MARIANO: UNA DIFESA NATURALE PER IL FEGATO

    Il Cardo mariano, Silybum marianum, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Composite, presente in Europa meridionale e occidentale; in Italia cresce dalla pianura alla zona submontana, nei terreni rocciosi incolti e asciutti. La droga (ovvero la parte della pianta ricca di principi attivi benefici; ricordo sempre che l'accezione negativa di questo termine è nato solo in tempi recenti), è costituita dai frutti, detti acheni e impropriamente chiamati semi, che si raccolgono in luglio-agosto, quando i capolini cominciano ad aprirsi, verso la fine della fioritura.
    Il nome cardo significa arpione (dal celtico ard = spina); il termine Silybum deriva dal greco silybon, che significa ciuffo, e probabilmente allude al fiore che ha un bel ciuffo di petali colorati lilla-violacei; mentre la parola mariano, cioè di Maria, pare che alluda alle venature bianche presenti nelle foglie, che la leggenda vuole siano i segni lasciati dal latte che la Madonna fece cadere su questa pianta mentre allattava al seno il Bambino.
    Il Cardo mariano è nominato già nella Bibbia come pianta medicinale, e anche Teofrasto e Plinio il Vecchio lo descrivono e ne parlano in relazione ai benefici che esercita sulla secrezione biliare. Nel medioevo il Cardo mariano fu coltivato nei monasteri e questo fatto ne facilitò la diffusione, che continuò poi nei secoli successivi ad opera di vari studiosi. Ma fu solo negli anni '60 che alcuni ricercatori tedeschi, con i loro studi che confermarono l'attività del Cardo mariano per le patologie del fegato, ne diffusero l'uso per i disturbi epatici acuti e cronici, quali le epatiti, come agente epatoprotettore e nelle intossicazioni alimentari.

    I principi attivi più interessanti del Cardo mariano sono la silimarina e la silibina, le cui concentrazioni nella pianta variano a seconda della sua provenienza: piante originarie di paesi subtropicali presentano una concentrazione maggiore di principi attivi rispetto a quelle provenienti da climi più freschi. La silimarina e la silibina hanno la capacità di incrementare nel fegato la concentrazione di due sostanze molto importanti per il nostro organismo, il glutatione (GSH) e la superossidodismutasi (SOD), che rappresentano i due più importanti sistemi fisiologici di difesa contro i radicali liberi.

    Sono stati effettuati numerosi studi sperimentali, sia in vitro che in vivo, che hanno messo in evidenza un'attività epatoprotettrice e antiossidante della silimarina, studi che hanno ancora una volta confermato l'uso tradizionale che si faceva di questa pianta per i disturbi del fegato. Altri studi hanno messo in evidenza nel totum di principi attivi contenuti nel Cardo mariano un'attività antinfiammatoria e antiallergica, oltre alla capacità di ridurre l'azione carcinogena di diverse sostanze chimiche e l'azione epatotossica dei farmaci antitumorali. L'azione epatoprotettrice del Cardo mariano si manifesta prevenendo o riducendo le alterazioni che si producono a carico del fegato, come la steatosi (infiltrazione grassa del fegato) e la colestasi (diminuzione o arresto della bile i cui elementi refluiscono nel sangue), provocate da sostanze tossiche, come alcuni farmaci, o l'assunzione cronica di alcool.
    Il meccanismo d'azione della silimarina si spiegherebbe con la protezione esercitata sulla membrana delle cellule epatiche tramite la sua azione antiossidante e per l'interazione con la componente lipidica delle membrane stesse, che di fatto non riuscirebbero più ad assorbire le sostanze tossiche, divenendo anche più resistenti alle lesioni.
    Alcuni studi indicherebbero che il Cardo mariano contribuisca anche a rigenerare le cellule del fegato, poiché la silibina riuscirebbe a penetrare all'interno della cellula fino al nucleo, dove di fatto agevolerebbe la sintesi proteica attraverso lo stimolo su RNA e DNA, con conseguente maggior replicazione cellulare e rigenerazione dell'epatocita (cellula epatica). Altri meccanismi agirebbero sui sistemi di detossificazione e sul rilascio di sostanze benefiche dall'effetto antiflogistico (dal greco anti = contro e flògosi = infiammazione).

    Oltre all'azione antiepatotossica, la tradizione popolare riconosce al Cardo mariano anche un'azione coleretica (aumenta la secrezione di bile) e anticolesterolo, soprattutto endogeno. L'uso di preparati a base di Cardo mariano è quindi consigliato a chi ha necessità di detossificare il fegato, sia a causa di intossicazioni alimentari, acute o croniche, sia in caso di epatiti di natura virale o alcolica; ma anche in caso di alti livelli di colesterolo il Cardo mariano può essere un valido supporto.
    La proprietà coleretica ne fa un buon ausilio in caso di scarsa secrezione biliare, di bile densa con dispepsia e cattiva digestione dei grassi; perciò anche nella stitichezza lieve può risolvere il problema senza bisogno di ricorrere a lassativi drastici, in quanto l'accresciuta produzione di bile favorisce le funzioni intestinali.

    Il Cardo mariano si è rivelato una pianta ben tollerata, che fino ad oggi non ha mostrato reazioni avverse né interazioni con farmaci. Per il suo contenuto di tiramina è necessaria cautela nei soggetti ipertesi, poiché questa sostanza può far aumentare la pressione arteriosa.

  2. #2
    Consigliere Nazionale FEO
    Nazionalità:
    La bandiera di Luca Anniballi

    L'avatar di Luca Anniballi
    Registrato dal
    14-07-07
    residenza
    Siracusa
    Messaggi
    3,375

    Ottimo!!!!

    Grande MICHELE!
    Ti faccio i miei complimenti per la bella discussione che hai scritto, molto dettagliata e scientificamente interessante.
    Sono anch'io un sostenitore di suddetti semi(erroneamente visto che sono frutti), e li fornisco da sempre(in dosi moderatissime) tutto l'arco dell'anno nella miscela di semi che somministro.
    L'ultimo raccolto da me effettuato, è stato l'anno scorso, mi sono attrezzato di vestiario anti spine e la cosa bella è che sono riuscito a farne oltre due KG.
    La cosa brutta è invece che l'attrezzatura anti spine non ha funzionato.
    Ho la possibilità di raccoglierlo ogni anno, e appena ho un giorno libero(o forse più) rivado dinuovo. Per chi avesse intenzione di andare... Occhio alle zecche, io altre al cardo ho "raccolto" anche quelle!!!

    Rinnovo i complimenti per la tua lettera, e sono curioso di sapere cosa allevi.

    ciao
    Non importa cosa facciamo....
    è come lo facciamo che realmente conta.
    _______________________________________________
    GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370

  3. #3
    Silver Magister Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di roberto ghidini

    L'avatar di roberto ghidini
    Registrato dal
    12-07-07
    residenza
    Val d Enza -RE-
    Messaggi
    4,872


  4. #4
    Consigliere Nazionale FEO
    Nazionalità:
    La bandiera di Luca Anniballi

    L'avatar di Luca Anniballi
    Registrato dal
    14-07-07
    residenza
    Siracusa
    Messaggi
    3,375

    L'alfa e l'omega!!

    Il pranzo è servito!!!
    Non importa cosa facciamo....
    è come lo facciamo che realmente conta.
    _______________________________________________
    GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370

  5. #5
    Classe A Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Rosario Balsamo

    L'avatar di Rosario Balsamo
    Registrato dal
    21-07-07
    residenza
    Villasmundo
    Messaggi
    2,094

    bell'articolo

    Complimenti per l'articolo....veramente preciso!!!!!!!!
    Non sapevo che una pianta come il cardo avesse queste caratteristiche.
    Ancora complimenti.
    Rosario Balsamo SV284
    i miei errori????? nè più nè meno dei tuoi!!!!!

  6. #6
    Junior Member
    Nazionalità:
    La bandiera di Raffaele Russo


    Registrato dal
    03-09-07
    residenza
    Formia
    Messaggi
    1

    Ciao a tutti anch'io quest'anno ho raccolto circa un kg di semi di cardo mariano,però purtroppo i miei cardellini non li mangiano, voi come li somministrate?

  7. #7
    Divulgatore del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Sergio Ciriminna

    L'avatar di Sergio Ciriminna
    Registrato dal
    07-12-07
    residenza
    palermo
    Messaggi
    271

    Il Cardo

    Mi chiedevo se utilizzare il cardo nell'alimentazione dei miei canarini di colore, aggiunta alla miscela che utilizzo?
    Io utilizzo la manitoba 5 semi
    Scagliola
    niger
    canapuccia
    lino
    perilla
    Su base di 1kg quanto cardo aggiungere?
    Premetto che il cardo non è tostato


    R.N.A. SV055

  8. #8
    Divulgatore del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di gloster


    Registrato dal
    11-07-07
    residenza
    Napoli
    Messaggi
    277

    per quello che costa metti un grammo, per quello che serve ai canarini puoi evitarlo di metterlo..
    ciao
    Claudio Capozzi :,,

  9. #9
    Cristiano Ferrari
    Guest

    Il Cardo Mariano





    Pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle composte tuboliflore. Si trova specialmente nell'Italia centrale e meridionale.

    Ricercata dai raccoglitori per le sue ottime qualità terapeutiche.

    Utilizzata come stimolante dell'attività gastrica, diuretico, febbrifugo.


    O silybum marianum

    Contiene una gran quantità di complessi di bioflavonoidi (fitoestrogeni) chiamati flavonolignani, e che comprendono principalmente la silibina insieme alla isosilibina, deidrosilibina, silidianina, silicristina, ecc.. Questi fitoestrogeni, come quelli negli altri ingredienti di Wonderup, regolano la produzione ormonale femminile, il cui equilibrio è fondamentale per il benessere generale della donna.


    Altre caratteristiche e proprietà:

    Il cardo mariano godeva un tempo di molta stima nella medicina popolare, stima che è andata via via sfumando ingiustificatamente. La pianta, infatti è ricca di virtù terapeutiche che la rendono preziosa in particolare nelle disfunzioni epatiche.
    Ha infatti una lunga storia nella medicina popolare come tonico per il fegato. La silimarina contenuta nel cardo mariano ha dimostrato un effetto protettivo contro molti tipi di tossine chimiche, incluso l'alcool. Un estratto di cardo mariano è usato per migliorare la funzione epatica, proteggere contro i danni al fegato e accelerare la rigenerazione delle cellule epatiche danneggiate. Studi clinici hanno confermato l'utilità di estratti standardizzati di cardo mariano in casi di intossicazione del fegato, cirrosi, e altre malattie croniche del fegato relative all'abuso di alcool.

    Proprietà e uso medico dei flavonoglinani (Silimarina) dal Sylubum marianum
    [Properties and medical use of flavonolignans (Silymarin) from Silybum marianum] Phytotherapy Research (United Kingdom), 1996, 10/SUPPL. 1 (S25-S26)]

    Gli estratti purificati di flavonolignani dai frutti del cardo mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn., syn. Carduus marianus L.) contengono principalmente silimarina, un composto isometrico di silibinina, ssosilibinina, silicristina e silidianina. La Silimarina è usata per il trattamento del danno tossico al fegato (indotto da alcool, droghe o tossine ambientali) e per la terapia di supporto in infiammazioni croniche del fegato e nella cirrosi epatica. La silimarina e i suo isometro principale, la silibinina, hanno dimostrato di possedere proprietà antiossidanti prevenendo così la ossidazione dei lipidi e la distruzione delle membrane nelle celule. Inoltre, la biosintesi delle proteine e la rigenerazione delle cellule sono così accelerate nel fegato danneggiato, il che porta al ripristino delle funzioni epatiche. A certe tossine velenose da funghi viene impedito l'accesso alle cellule del fegato da parte della silibinina grazie alla inibizione competitiva dei recettori alle membrane delle cellule. Il trattamento endovenoso con un derivato solubile della silibinina è attualmente un importante fattore salvavita nella terapia standard di casi di avvelenamento da Amanita phalloides. Infine, è stato recentemente dimostrato che la silimarina inibisce la produzione di lecotriene il che spiega il suo effetto antiinfiammatorio e la sua azione antibiotica. Test clinici confermano gli effetti positivi trovati negli studi sperimentali. Così, la silimarina è oggi non solo la miglior sostanza documentata per la terapia del fegato ma anche uno degli estratti vegetali più accuratamente ricercati e studiati con meccanismi di azione conosciuti.


    * tonico e rigenerante del fegato - aiuta in problemi e ingrossamenti del fegato: malattie epatiche da alcolismo, da consumo di droghe, epatite cronica, cirrosi epatica, itterizia, sensibilità a sostanze chimiche, esposizione a tossine industriali, programmi di disintossicazione. Protegge il fegato da avvelenamento tossico da funghi velenosi. Rigenera i tessuti del fegato danneggiati dall'epatite, cirrosi, alcolismo, droghe, e tossine ambientali. Aiuta anche contro la fatica, la depressione e le allergie alimentari.


    Il Cardo mariano previene il danno dei radicali liberi alle cellule del fegato, previene la formazione di leucotriene e stimola la produzione di nuove cellule del fegato (sintesi proteica o produzione di proteine di cellule), accelerando il processo di rigenerazione. Il fegato protegge il corpo da sostanze chimiche tossiche. La silibinina nel cardo mariano protegge il fegato da tossine ambientali che entrano nel corpo tramite il cibo, l'acqua, l'aria e la pelle. La silibinina non ha alcun effetto sul sistema enzimatico del fegato; perciò, protegge il corpo dagli effetti dannosi di droghe farmaceutiche e dall'anestesia senza interferire con l'azione delle droghe.
    Con tutto quello che il fegato deve filtrare tutti i giorni, non è una sorpresa che possa essere a volte sovraccaricato. Il cardo mariano può aiutare a ringiovanirlo e anche a proteggerlo dai danni futuri. Chiunque abbia avuto epatiti, cirrosi o alte condizioni del fegato dovrebbe aggiungere il cardo mariano come integratore. In effetti, non farebbe male se tutti lo prendessero abitualmente come erba tonica.


    * antidoto all'avvelenamento - soprattutto da un fungo velenoso, l'Amanita falloide


    La silibinina e altri componenti del complesso della silimarina furono scoperti come benefici nel trattare malattie epatiche in Germania vari decenni fa. Un passatempo nazionale molto popolare in Germania è raccogliere i funghi, una pratica con rischi inerenti, come l'Amanita phalloides. Consumare l'Amanita falliode porta a gravi e di soluto mortali danni al fegato (ne distrugge le cellule) - in effetti, coloro che sopravvivono all'avvelenamento da Amanita falloide sono così danneggiati che spesso necessitano di trapianti di fegato per sopravvivere.
    Miracolosamente, la silimarina si lega alle cellule del fegato impedendo ai veleni del fungo di legarsi loro stessi, quindi bloccando il loro effetto velenoso. La silimarina è anche il grado di neutralizzare direttamente il veleno stesso, il che la rende efficace anche se presa dopo che il veleno del fungo è stato ingerito. L'estratto di cardo mariano, per questa ragione, è tenuto a portata di mano negli ospedali tedeschi dove viene somministrato in casi di emergenza per trattare gli avvelenamenti altresì fatali da Amanita falloide.


    * colagogo - agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di stimolare lo svuotamento della cistifellea e il flusso di bile nel duodeno.


    * agisce come antiossidante, con un controllo del danno da radicali liberi molto maggiore che la vitamina E.

    La silibina, che si trova nel Cardo Mariano, stimola l'attività di un enzima, il Super Oxide Dismutase (SOD), che agisce come spazzino dei radicali liberi molto più potente della Vitamina E. In presenza della silibinina, meno glutathione, un enzima che riduce l'ossidazione, è usato nei tessuti, il che risulta in una minore diminuzione di gluthatione. Il glutathione riduce l'attività dei radicali liberi, non solo nel fegato, ma in tutto il corpo. Il cardo mariano inibisce l'enzima lipoxigenase prevenendo la formazione di leucotrieni, componenti responsabili di infiammazioni.

    * galattogeno - stimola la produzione di latte materno nelle puerpere

    * allevia i crampi e i dolori mestruali

    * cura i mal di testa associati al ciclo mestruale

    * riequilibra gli ormoni femminili (estrogeni)

    * effetto emolliente nel curare la pleurite

    * antiemorragico - conosciuto fin dall'antichità per questa proprietà

    * depurativo - purifica il sangue e il fegato

    * diuretico - facilita l'eliminazione do tossine attraverso l'urina

    * febbrifugo - scaccia la febbre

    *
    le foglie hanno soprattutto proprietà aperitive. Il Cardo mariano viene anche usato come componente aromatica e aperitiva per la preparazione di liquori. Stimola l'appetito e favorisce la digestione.

    * antispasmodico - previene i crampi muscolari


    Precauzioni d'uso

    Può avere un blando effetto lassativo dovuto alla stimolazione della cistifellea, ma questo effetto dura solo due o tre giorni e poi scompare.

    In cucina: Erba da usare in insalate e come verdura cotta (ha un sapore simile agli spinaci)
    * In passato era spesso coltivato nei giardini

    * I gambi possono essere mangiati e sono saporiti e nutrienti

    * Le foglie tenere possono essere mangiate in insalata

    * Le cime fiorite erano in passato bollite e mangiate, come le punte di asparagi
    Il cardo mariano è una pianta che è un vero dono della natura perché è sia cibo che medicina. In primavera, i germogli possono essere bolliti e mangiati come cavoli e le foglie tenere possono essere aggiunte alle insalate. In autunno, i semi sono un cibo preferito per i cardellini e un medicinale importante per gli uomini.


    Era usato dalle puerpere europee per aumentare il loro latte materno. Le chiazze bianche sulle foglie rappresentano gocce del latte della Vergine Maria cadute mentre allattava il bambin Gesù. Da qui il nome mariano.

  10. #10
    Senior Member
    Nazionalità:
    La bandiera di massimo abbruzzese (articiocca)

    L'avatar di massimo abbruzzese (articiocca)
    Registrato dal
    17-02-08
    residenza
    Bonavigo
    Messaggi
    422

    Grazie Cris. Belle foto e grande spiegazione.

+ Rispondi
Pagina 1 di 3
1 2 3 ultimoultimo

Discussioni simili

  1. L’uso del cardo mariano nelle epatopatie dei fringillidi
    Da canariosiculo nel forum Erbolario
    Risposte: 8
    Ultimo messaggio: 06-11-09, 12: 04

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi