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Discussione: I L N E G R I L L O - G.Truffi

  1. #1
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    I L N E G R I L L O - G.Truffi

    Giorgio Truffi

    IL NEGRILLO VOLATINIA JACARINA

    Scarsamente allevato in Italia (ma la situazione è la stessa anche in Gran Bretagna e in Germania; gli unici allevatori che paiono occuparsene con una certa costanza sono quelli di lingua francese) e veramente poco diffuso nei nostri allevamenti amatoriali il Negrillo Volatinia jacarina è più conosciuto per l'impiego che in qualche occasione ne è stato fatto in ibridazione nell'infruttuoso tentativo (i pochi F 1 ottenuti si sono dimostrati sterili nei due sessi) di rincorrere il " canarino nero " nella semplicistica convinzione (purtroppo sostenuta da una poco affidabile letteratura che è servita solo a far lievitare smodatamente i prezzi di alcuni fringillidi, per lo più nord e sud americani, che evidenziano maggiore o minore estensione di zone nere del piumaggio) che potesse essere sufficiente accoppiare un soggetto " a fattore nero " con il canarino domestico per ottenere questa ricercata ma irraggiungibile colorazione.



    Secondo esperti di scuola francese la ricerca del canarino nero sarebbe oziosa, se per nero si intende un uccello effettivamente di questo colore, ed il canarino nero concretamente ottenibile già esisterebbe, rappresentato dal canarino nero-bruno attuale, essendo gli stessi dell'opinione che vi è una sola melanina, e cioè l'eumelanina nera, presente in alta concentrazione nella parte centrale della piuma e con irraggiamenti più chiari in direzione dei bordi (Darrígues, in « Uccelli », 1980).
    L'ibridazione del canarino domestico con uccelli neri non porterebbe ad altro che a rinforzare l'intensità di una melaninaa già presente (diverso invece il caso del rosso apportato dal Cardinalino del Venezuela Carduelis cucullatus che ha immesso un fattore di colorazione che mancava nel nostro Serinus ) senza incidere sulla sua capacità di esprimersi nel piumaggio, fatto questo che potrebbe verificarsi solo attraverso una mutazione che ne modificasse la struttura della ripartizione (Faivre, 1977).





    LE CARATTERISTICHE FENOTIPICHE, LA DISTRIBUZIONE, L'HABITAT E LA BIOLOGIA RIPRODUTTIVA

    Di lunghezza fra i 10 e gli 11 cm con ampie variazioni individuali, la specie manifesta un evidente e marcato dimorfismo sessuale. Il maschio in livrea riproduttiva si presenta interamente nero brillante con riflessi blu porpora. Le copritrici inferiori dell'ala sono biancastre. Si nota una non vasta ma evidente tacca bianca nella regione scapolare.




    In abito eclissale assomiglia notevolmente alla femmina, che è invece bruno grigiastra superiormente e bruno giallastra nelle parti inferiori dove presenta, come ai fianchi, striature più scure. Entrambi i sessi hanno becco, zampe ed iride nere.



    I giovani assumono una livrea abbastanza simile a quella dei genitori verso l'ottavo mese ma vestono l'abito definitivo solo con il raggiungimento della maturità sessuale attorno ai due anni. La descrizione si riferisce alla forma nominale Volatinia jacarina jacarina (Linneo) presente in Sud America mentre più a nord si trova Volatinia jacarina splendens ( Vieillat ) caratterizzata (ma la differenza non è apprezzabile nelle osservazioni in natura) dalle piume sotto alari che sono nere anziché bianchicce e forse da una taglia lievemente maggiore.



    L'areale occupato è veramente ampio, anche se la densità della specie non è molto alta, e va dal Messico (dove si incontra a sud degli stati di Sinaloa e Tamaulip sino ad altezze di circa 1700 m s.l.m., cfr. Blake, 1953) all'America centrale (Davis, 1972), alla Guaiana, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Brasile, Bolivia, estremo nord del Cile, Paraguay, zone nord dell'Argentina (limite meridionale parrebbe essere lo stato di Buenos Aires), isole Margarita, Trinidad, Tobago (de Schauensee, 1966) e, secondo Herklots, 1961, anche Grenada.

    Predilige le zone alberate, in particolare i margini di queste, ricche di piante e di cespugliati (recenti osservazioni di Boano lo riconfermano in Venezuela presente nella savana e negli incolti suburbani « ... spesso con boschetti degradati e cespugli » ) dove lo si trova isolato o a coppie e, più raramente, in piccoli gruppi.

    Costruisce in luoghi ben celati nel folto della vegetazione ed a poca altezza dal suolo (80-100 cm) un accurato e voluminoso nido a coppa simile a quello di alcune sporofile ( Sporophila lineata e Sporophila niQricollis. secondo Herklots, cit. ) utilizzando in prevalenza lunghe sfilacce vegetali, in cui la femmina depone da 2 a 5 uova di colore bianco verdastro pallido macchiate di bruno rossiccio, all'incubazione delle quali provvede generalmente da sola (Herklots, 1961, comunica la deposizione normale di tre uova; Bond, 1960, di due, per cui parrebbe legittimo ritenere, dato che i due Autori si riferiscono alla forma settentrionale. che la deposizione di Volatinia jacarina splendens sia meno copiosa di quella della sottospecie nominale). La cova si protrae mediamente per dodici giorni ed entrambi i membri della coppia provvedono all'alimentazione dei piccoli fornendo loro cibo prevalentemente insettivoro. I pullus, che crescono con notevole rapidità, lasciano il nido attorno ai dieci giorni di vita.






    IN CATTIVITA'

    Uccello particolarmente timido e schivo, non gli si addice assolutamente la gabbia (anche se in gabbia sono già stati segnalati tentativi di nidificazione) e per ottenere risultati positivi di allevamento è indispensabile 'poterlo alloggiare in voliera esterna fornita di cespugli in cui gli sia possibile ripararsi e nascondersi, dove può essere lasciato anche durante la stagione invernale ( « Uccelli », 1979, nota redazionale).

    Se la coppia è in buone condizioni di salute ed ha positivamente superato il periodo di acclimatazione, in primavera (generalmente ad aprile) ha inizio la costruzione del nido (segnalati nidi costruiti a marzo, anche se poi la deposizione si è verificata il mese successivo) portata a termine al più in una decina di giorni utilizzando materiale adatto (notevole preferenza viene accordata alle fibre di cocco, cfr, Noiset, 1980).

    Contrariamente a quanto gli Autori riferiscono sulla riproduzione allo stato libero, in cattività anche il maschio partecipa all'incubazione (Rutgers, 1964) ed a questo proposito è indicativa una fotografia pubblicata a corredo di
    uno scritto di Adam, 1977, riproducente il maschio in cova accoppiato ad una canarina domestica durante un infruttuoso tentativo di ibridazione (l'Autore ci relaziona in merito a dieci covate da parte di due coppie composte da Negrillo maschio e canarino domestico femmina, che hanno avuto come esito la deposizione di ben 39 uova, tutte non fecondate).






    Noiset, 1980, descrivendo una propria esperienza di allevamento in purezza comunica però che solo la femmina si era occupata della cova.

    L'alimentazione durante il periodo riproduttivo diviene prevalentemente insetti
    vora (sono accettate pupe di formica e larve di tenebriane ) pur essendo ancora gradite le granaglie secche ed i semi germinati. Orlando, 1959, consiglia anche la pappetta di pane e latte. Ignorata la verdura ed i soliti paltoncini d'allevamento. I giovani escono dal nido precocemente, dipendendo ancora dai genitori sino ad oltre un mese d'età, e in questo periodo assomigliano alla madre.
    Verso i tre mesi i maschi cominciano ad assumere in parte i colori paterni, ma la livrea totalmente nera è rivestita solo dopo il secondo anno. Due ed anche tre covate per stagione rientrano nella norma.

    Particolare di notevole interesse è l'attaccamento reciproco dimostrato dai membri della coppia (Mandahl-Bart e Peyrot-Maddalena, 1965) e al nido (Soderberg, 1963) per cui è senz'altro possibile, soprattutto in periodo riproduttivo, lasciare che il maschio esca dalla voliera per procurarsi cibo più idoneo, certi che farà ritorno recando l'alimentazione.
    Chiaro però che bisognerà limitare questa pratica al solo periodo di incubazione e subito dopo ai giorni di permanenza dei pullus nel nido, contrariamente questi, veri " maestri dell'evasione " come ci ricorda Noiset, 1980, approfitterebbero dell'apertura per abbandonare, e senza ritorno, la voliera. Buon riproduttore, è in definitiva uccello rustico che richiede non ' eccessive cure e che procura all'allevatore soddisfazioni notevoli.





    Circa il suo utilizzo in ibridazione, di cui ho dato un cenno all'inizio di questa nota, l'esperienza dimostra che ben pochi sono stati i successi ottenuti dal suo accoppiamento con la femmina del canarino domestico, mentre non mi risulta sia mai stato tentato l'inverso. Non sono a conoscenza di altre ibridazioni.


    [YOUTUBE]xMz42ur0GnY[/YOUTUBE]





    BIBLIOGRAFIA
    Adam M., 1977 - Le jacarini en hybridation, in « Le journal des les oiseaux du monde », (104):
    15-16.
    Adam M., 1977 - Le jacarini, in « Le journal des oiseaux », (108): 23-24.
    Blake E.R., 1953 - Birds of Mexico, sev. impr. 1972, The University of Chicago Press, Chicago. Boano G., 1981 - Osservazioni ornitologiche effettuate durante un viaggio in Venezuela, in « Do
    riana », suppl. agli annali del Mus. Civ. di St. Natur. di Genova, 5, (243): estratto. Bond J., 1960 - Birds of the West Indies, fourth ed. 1974, Collins, London.
    Davis L, 1972 - A Field Guide to the Birds of Mexico and Centrai America, University of Texas, Austin.
    De Schauensee R.M., 1966 - The species of Birds of South America and their distribution, Aca
    demy of Natural Sciences of Philadelphia, August.
    Faivre J., 1977 - Commentaires, in « Le journal des les oiseaux du monde », (104): 16. Herklots G.A.C., 1961 - The Birds of Trinidad and Tobago, repr. 1972, Collins, London.
    Mandahl-Bart G. e Peyrot - Maddalena M.G., 1965 - Uccelli da gabbia e da voliera, S.A.I.E., Torino.
    Noiset A., 1980 - Le jacarini, in « Le monde des oiseaux », 36, (2): 82-83. Orlando V., 1959 - Uccelli esotici, Encia, Udine.
    Rutgers A., 1964 - The Handbook of foreign Birds, fourth (rev.) ed. 1977, Blanford Press, Poole. Soderberg P.M., 1963 - Foreign birds for cage and aviary, Book III, Finches, T.F.H., jersey City.
    « Uccelli », 1979 - 18, (4): 48 (nota redazionale). « Uccelli », 1980 - 19, (4): 40 (nota redazionale).



    G.Truffi

  2. #2
    anto0peppe
    Guest

    complimenti e grazie per i suoi preziosissimi articoli sig Cotti

  3. #3
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    Bellissimo esemplare.....Marco ma si sa se è un tipo di volatile allevato?????
    Rosario Balsamo SV284
    i miei errori????? nè più nè meno dei tuoi!!!!!

  4. #4
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    Grandissimo Marco , ancora un report da 10 e lode.


    Bravo.
    Silvio Feduzi RAE FEO 0006

  5. #5
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    Quote Originariamente inviata da Rosario Balsamo Visualizza il messaggio
    Bellissimo esemplare.....Marco ma si sa se è un tipo di volatile allevato?????
    Prima di tutto grazie Marco, come al solito articolo interessantissimo.
    Si Rosario è allevato con successo in tutto il nord europa e alcuni allevatori italiani hanno avuto ottimi risultati.
    [=^||||

    Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere!
    R.N.A. SV527

    R.A.E. FEO 0001

  6. #6
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    spero di riuscire a vederlo prima o poi!!!!!!
    Rosario Balsamo SV284
    i miei errori????? nè più nè meno dei tuoi!!!!!

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