Marksan ciao! L'Acariasi respiratoria viene con questo termine denominata l'infestazione delle vie respiratorie causata da acari. Sono particolarmente colpiti i canarini, i fringuelli ed i pappagallini australiani. Nei canarini sono stati isolati gli acari seguenti:Sternostoma meddai, Sternostoma tracheacolumRhinonyssus sternostomun, Ptilonyssus nudus.
L'acariasi respiratoria è caratterizzata da una respirazione sibilante e faticosa, accompagnata da accessi asmatiformi; il suo decorso è molto lungo, anche per più d'un anno, si manifesta con maggiore frequenza nei mesi d'agosto, settembre ed ottobre.
Durante l'accesso, che avviene più spesso verso sera, i canarini presentano difficoltà respiratorie, tossiscono con emissione d'espettorato nel quale si può trovare lacaro infestante; gli uccelli presentano arruffamento del piumaggio (forma a "palla") ed in qualche caso emettono rantoli bronchiali. Dopo queste crisi improvvise il volatile ritorna quasi normale, riprende vivacità e manifesta solamente una respirazione un pò sibilante. In questi casi è necessario isolare il soggetto affetto e tutti quelli "sospettati" d'essere stati contaminati, iniziando così i trattamenti terapeutici del caso. E' vivamente consigliato di non destinare alla riproduzione gli individui affetti da questa patologia, in quanto il parassita viene facilmente trasmesso ai nidiacei con l'imbeccata. Infatti i novelli, dopo alcune settimane, rivelano i sintomi dell'infestazione. Il più delle volte però, le femmine non riescono neppure ad imbeccare i propri pullus, in quanto fanno molta fatica a respirare. La terapia dev'essere fatta a base d'ivermectrina, nella diluizione di 1:10 di glicole propilenico. Come profilassi è sempre buona cosa, qualora si dovesse introdurre un nuovo soggetto in allevamento, fargli passare un periodo di quarantena.
L'Asma vera e propria è da considerarsi piuttosto rara negli uccelli, è la più frequente malattia con una componente ereditaria accentuata anche da fattori ambientali sfavorevoli (alimenti e locali polverosi, sbalzi termici ed umidità eccessiva), può colpire sia giovani che soggetti adulti dopo il periodo riproduttivo. I sintomi si manifestano sui soggetti con respirazione sibilante e difficoltosa, accompagnata da un'apertura ritmica del becco. Il volatile generalmente rimane fermo sul posatoio, con piumaggio arruffato. In certi casi molto gravi, può avvenire anche la morte. Concause potrebbero essere altresì il difterio-vaiolo, l'aspergillosi, la rinite, l'acariasi respiratoria. Come terapia sono consigliati tratamenti a base di cortisonici ed antibiotici, sia nell'acqua di bevanda che per mezzo aerosol. Si può somministrare, durante le crisi asmatiche, ad una soluzione d'adrenalina nella dose 1-2 gocce in una soluzione di 1:10.000. Come profilassi bisogna evitare di somministrare cibo polveroso, effettuare una pulizia delle gabbie e del locale adibito ad allevamento, avendo l'accortezza di non sollevare polvere, le gabbie dovrebbero essere collocate i ùn un ambiente areato e luminoso. Per quanto riguarda le Riniti, le Laringo-tracheiti, le Bronchiti e le Broncopolminiti, sono tutte forme abbastanza comuni nei nostri uccelli che, se non trattate tempestivamente e nei modo dovuti, possono evolvere in maniera drammatica, comportando anche la morte dei nostri volatili: I sintomi sono visibilissimi: gli uccelli rimangono "appallottolati" con le piume arruffate, gli occhi socchiusi, il più delle volte neanche sui posatoi, ma sul fondo della gabbia; tossiscono o starnutiscono frequentemente, respirano faticosamente col becco spalancato, sono ansimanti, emettono altresì un rumore rauco, sono inappetenti, non emettono alcun richiamo, in certi casi scuotono a scatti le penne della coda. Se non vengono curati, la sintomatologia s'evolve con gonfiore intorno agli occhi ed dalle narici fuoriesce del catarro. Nei pappagalli di medio-grossa taglia, i seni infra orbitali diventano edematosi. Le infezioni alla mucosa nasale possono facilmente estendersi, oltre ai seni infra orbitali, anche in quelli nasali, agli occhi, agli orecchi ed alle ghiandole nasale. Come diagnosi ci si deve basare sulla presenza di muco attorno alle narici. Come terapia, il soggetto dovrà essere isolato e tenuto al caldo, utilizzando degli antibiotici. Consigliato è sottoporre l'animale ad un antibiogramma.
Ricapitolando, ci si troverà di fronte ad un raffreddamento, ad una bronchite o broncopolmonite, qualora vi fosse la fuoriuscita di muco dalle narici del volatile, se fosse acariasi non v'è presenza di muco.
Spero d'essere riuscito a fornirti dei chiarimenti.
Ciao