Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: STAMPA LIBERA E STAMPA IMBAVAGLIATA - art. prof. de Baseggio

  1. #1
    Ufficio Stampa A.O.E.
    Guest

    STAMPA LIBERA E STAMPA IMBAVAGLIATA - art. prof. de Baseggio

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo del prof. de Baseggio. Siamo sempre rispettosi del diritto alla replica, per cui ci rendiamo disponibili, per chi non lo possa, editare per suo conto eventuali considerazioni che ci pervengano. Resta sempre la responsabilità dello scritto sull'autore. Ovviamente non verranno pubblicati in questo Forum articoli o parti di essi che siano offensivi, diffamatori o quant'altro, da cui l'AOE si dissocia completamente.Grazie


    STAMPA LIBERA E STAMPA IMBAVAGLIATA




    di Giorgio de Baseggio



    INTRODUZIONE DOVEROSA : esistono periodici liberi,come per es. UCCELLI , e periodici “imbavagliati” come ITALIA ORNITOLOGICA, organo ufficiale della F.O.I. – Possiamo affermare ciò in base ai numerosi fatti,da tutti verificabili. Esempi. Fatti relativamente recenti: nel n° 4 aprile 2008 di I.O. (da pag. 9 a pag. 13) un certo Giuseppe Valendino si è esibito in un lungo articolo di ben 5 pagine, con frasi offensive,storicamente e tecnicamente errate (in quanto l’autore sosteneva che le Razze A.G.I. e Arricciato di Parigi erano la stessa cosa,ossia una unica Razza e chiunque sostenga una simile eresia tecnica dimostra evidente incompetenza) ,titolo“ Quelli dell’A.G.I.”, abbellito da molte foto a colori ,la maggior parte delle quali sembrano “abusive”,ossia illegalmente utilizzate, perché pubblicate senza l’autorizzazione né del proprietario dei volatili, né dell’autore delle stesse foto. Infatti il bravo allevatore di A.G.I. e giudice Luciano Viola, si è giustamente lamentato di ciò: leggi “ Scuse dovute” su I.O. n° agosto-settembre 2008, pag. 63 ,ritenendo una grave scorrettezza il prelievo di fotografie senza alcuna autorizzazione, senza nemmeno che siano stati citati il suo nome (molte foto sono del suo allevamento) e nemmeno quello del fotografo Mimmo Siniscalco. Viola, è un valido tecnico; è stato anche Presidente della C.T. razze arricciate e noto giudice che giudica le due razze in causa applicando tutti i punti dello standard,a differenza di certi altri colleghi che stimano i soggetti con valutazioni di fantasia, addirittura applicando lo standard di una Razza (es. Parigino) da un esemplare di un’altra Razza (es. AGI) con risultati “scandalosi” ,termine appropriatamente utilizzato da un altro competente giudice . Viola nel suo giustamente risentito articolo scrive,inoltre : “ dall’articolo del Valendino non ho capito nulla, a parte il suo tentativo di “infangare” alcune persone… e non capisco come il Comitato di Redazione di I.O. possa avere pubblicato uno scritto di tale tipo”. Essendo lo scrivente citato,in modo offensivo, dal Valendino e non potendo lasciare “passare” le “castronerie tecniche e storiche” presenti nell’arzigogolato scritto ,appena ricevuto il n° di aprile 2008, ho replicato con l’articolo che leggerete di seguito, chiedendo cortesemente al Direttore responsabile di I.O., il Signor Salvatore Cirmi,di pubblicare la mia replica e rettifica e aggiungendo interessantissime notizie storiche su 4 splendide Razze arricciate italiane; il mio articolo era accompagnato da due miei curatissimi disegni a colori,ossia i “Modelli di perfezione” delle due Razze. Passavano i mesi,e nulla veniva pubblicato nonostante i miei solleciti al Direttore che mai si sognò di inviarmi un rigo o una telefonata in merito (alla faccia della correttezza ) . Il bravo e apprezzato Allevatore Sauro Canè, che alleva da oltre 30 anni puri A.G.I., uno dei vecchi “creatori” della magnifica Razza e dirigente del “ Club A.G.I.”, egli stesso inviò un breve e spiritoso articolo al Sig. Cirmi , in risposta e a commento delle astrusità del Valendino apparse sempre nel n° di aprile 2008 di I.O., con cortese richiesta di pubblicazione. L’articolo era intitolato “Recidive”. Ma anche Canè è lì che ancora aspetta e,visto che Cirmi “cestina” certi corretti e competenti scritti ( teme ,forse, che vengano pubblicati determinati “ scheletri negli armadi”, ossia certe realtà che lui vuole tenere nascoste?) ,si è deciso di inviare il suo scritto a “UCCELLI” che,senza problemi, lo pubblicò sul n° 6,giugno 2008, pag. 41. Io ho atteso fino al numero di dicembre 2008 di I.O. la pubblicazione del mio articolo ( vedi sotto),ma nulla fu pubblicato,nonostante i miei solleciti. Mentre ampio spazio è stato dato ad un altro discutibile scritto del solito Valendino, nel n° di novembre 2008 pag. 15, dal titolo “ Rogetto,è nuovo? No,lavato con Perlana” ; uno scritto ultra confusionario dove risulta evidente il zibaldone tecnico tra varie Razze; uno scritto che meritava una adeguata risposta tecnica,soprattutto da parte dei Giudici F.O.I. che non possono tollerare che i poveri Lettori (sia giudici e sia allevatori) vengano così gravemente disinformati. Per fortuna che il bravo giudice Giuseppe Nastasi ha compreso che certe “depistanti castronerie antitecniche” non potevano “passar lisce” e ha efficacemente replicato,da par suo, alle fantasiose astruserie del Valendino con il competente articolo “ Rogetto,atto secondo” ( vedi I.O.,marzo 2009, pag. 27). Nel predetto scritto dell’esibizionista e parolaio Valendino possiamo anche leggere la frase,pag. 17, : “ …nessuno potrebbe mai accusare il nostro Presidente (Cirmi) di partigianeria” cosa,questa,che non sempre corrisponde alla realtà. Infatti chiunque può leggere i lunghissimi esasperanti e iperpolemici articoli di Umberto Zingoni, pubblicati tra gli anni 1992 e 1996 di I.O., nei quali si “arrampicava sugli specchi” nell’inutile tentativo di “dimostrare”(!?) che i magnifici Canarini arricciati italiani non erano altro che dei “Parigini alla italiana” ,ossia che appartenevano alla stessa Razza francese,nonostante le numerose caratteristiche differenzianti le due forme razziali, bene evidenziate dallo scrivente e dai bravissimi “creatori” della Razza AGI,che da oltre 10 anni si affannavano presso la Commissione Tecnica (presieduta dallo stesso Zingoni) chiedendo che venisse riconosciuta come una vera e propria Razza,ben diversa dalla Razza francese. Inoltre,nei suoi lunghissimi articoli ,Zingoni citò più volte(e con atteggiamenti ironici) i nomi dei due più attivi dirigenti del “Club AGI”, nonché tra i primi “ creatori” della stessa,ossia il Presidente del Club, l’indimenticabile e battagliero Angelo Casasola (che,purtroppo,non è più tra noi) e l’ottimo tecnico Sauro Canè. Pur se tirati più volte in ballo,essi hanno replicato poche volte con scritti corretti,veritieri e chiedendo a Cirmi che i loro scritti venissero pubblicati. Ciò non è avvenuto! Io stesso, nel momento di massima tensione tra il “Club AGI” e la C.T. arricciati della F.O.I., scrissi un sudato articolo tecnico dove misi a diretto confronto le due Razze AGI e Arricciato di Parigi,il tutto accompagnato da miei disegni tecnici e foto ( il modo migliore per chiarire le confusioni tra due Razze, è quello di metterle a confronto l’una con l’altra) ,chiedendo a Cirmi la pubblicazione,che sarebbe stata utile a tutti, allevatori e giudici. Anche in questa occasione Cirmi non pubblicò nulla ! Era evidente la “partigianeria” di Cirmi a favore di Zingoni,in quanto, forse, riteneva che quest’ultimo avesse ragione contro le “arbitrarie”(!?) richieste di riconoscimento ufficiale della splendida Razza AGI da parte dei bravissimi allevatori italiani. Quindi, Cirmi, non sempre, ma da troppi anni e in diverse occasioni, come quelle di cui stiamo dissertando, non dà spazio a determinate repliche e alle rettifiche che,per Legge sulla stampa, tutte le persone hanno diritto di vedere pubblicate quando sono “tirate in ballo nominalmente” o anche quando si sentono in dovere di rettificare e di replicare a certi scritti non veritieri e confusionari. Cirmi non può fare quel che gli pare con I.O., perché il periodico non è suo,ma è di tutti gli iscritti paganti la quota. Inoltre il Direttore è responsabile di tutto quanto viene pubblicato(e arbitrariamente non pubblicato) sul periodico e deve rispettare quanto è previsto dalla Legge. Qui riassumo cosa prevede la Legge sulla stampa. DICHIARAZIONI E RETTIFICHE : a norma dell’art. 8 Legge 8.2.1948 ,n. 47 sulla stampa ( modificato dalla L. 5.8.1981 ,n. 416 ) il direttore di un periodico è tenuto a far inserire gratuitamente sulla pubblicazione le dichiarazioni o le rettifiche di ogni soggetto del quale sia stata pubblicata l’immagine o al quale siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni che,dal soggetto interessato, sono ritenuti lesivi della sua dignità o contrari a verità….Nei periodici le dichiarazioni e le rettifiche devono essere pubblicate entro il secondo numero successivo alla settimana in cui è pervenuta la richiesta , nella stessa pagina che ha riportato la notizia cui la richiesta e la rettifica stessa si riferiscono. In conseguenza,non è lecito pubblicare le rettifiche tra le “lettere al direttore”. Se la rettifica non viene pubblicata o viene pubblicata in modo non conforme a quanto viene stabilito dalla legge ,l’autore della richiesta può rivolgersi al Pretore perché provveda immediatamente a ordinare l’inserzione della rettifica con un provvedimento d’urgenza emanato in virtù dell’art. 700 c.proc.civ. Per il reato di omessa rettifica la Legge 416/81 prevede … e la Legge 24.11.1981 n. 689 …,ecc. - Potrei citare numerosi altri esempi di mancata pubblicazione delle rettifiche e delle repliche non avvenute sul periodico ufficiale della F.O.I. , come,per fare un esempio , quell’articolaccio gravemente offensivo e non veritiero di uno scritto di Giuliano Motta contro Sauro Canè il quale rispose subito con un corretto elaborato che,guarda caso, anche questa volta fu “cestinato”dal solito Cirmi ! I Direttori di periodici che così si comportano, procedono contro le Leggi vigenti, non conferiscono il giusto diritto di replica e di rettifica agli aventi diritto, agiscono in modo antidemocratico prendendo in giro i propri Lettori i quali,spesso, vengono male o insufficientemente informati o depistati. Molti veritieri dettagli passati e recenti (storici e tecnici) sulle pluridecennali logoranti vicende delle Razze Arricciato Gigante Italiano e Arricciato di Parigi gli interessati li potranno leggere,non certo su I.O (che ha ,dal 1992 ad oggi, pubblicato SOLO gli scritti tecnicamente errati di Zingoni e suoi seguaci, ma su: 1) Sul periodico UCCELLI in diversi scritti apparsi anni fa e anche,di recente, nei mesi marzo-aprile-maggio 2009 ( vedi anche l’articolo sottostante) con mirati e seri e competenti articoli (apparsi in passato,presente e, è facile immaginare, anche futuri) sulle 2 Razze e visto anche che UCCELLI ,da quando è diretto da Feregotto, non ha mai omesso di pubblicare rettifiche e repliche di chiunque, onorando così la Legge sulla stampa e la sana democrazia – 2) sul periodico bimestrale ALCEDO ( numeri : settembre -ottobre e novembre-dicembre 2008 ) - 3) sul sito AOE (Associazione Ornitologica Europea , nel settore “Canarini di forma e posizione arricciati” , cliccando su “A.G.I.” ) un serio e ben condotto sito con “ ampio respiro europeo” che tratta moltissime specie e razze di Uccelli .

    Quindi io e Canè siamo stati costretti a rivolgerci su periodici e siti liberi, veramente democratici e seri, dato che la stampa “imbavagliata” ( vedi “ITALIA ORNITOLOGICA”)non vuole pubblicare i nostri corretti e veritieri scritti riguardanti AGI e Arricciati di Parigi,preferendo quelli altamente confusionari, depistanti e antitecnici di un certo Valendino. Quindi,dal 1992 in poi, Salvatore Cirmi, ha sempre favorito la “parte sbagliata” ,ossia gli scritti con le gravi ,dannose ed elevate incompetenze di Zingoni – e suoi tirapiedi- che non ha saputo individuare le numerose caratteristiche che differenziavano la magnifica Razza AGI da quelle del vero Arricciato di Parigi, nonostante avesse,sotto ai propri occhi,essendo giudice, visionato per oltre un quarto di secolo moltissimi grandi arricciati italiani. Inoltre Zingoni, sempre convinto che gli AGI non fossero altro che dei Parigini (alla faccia della “competenza” che dovrebbe evidenziare un Presidente di C.T.!), ha sempre respinto le ripetute richieste di riconoscimento da parte degli allevatori riuniti nel mitico “ Club AGI” . Quindi Salvatore Cirmi , costantemente sostenendo e difendendo l’indifendibile (ossia gli incompetenti che affermano ,con atteggiamenti presuntuosi e pomposi, che gli AGI non sono una razza,ma solo un Parigino!) dimostra una ben evidente “partigianeria” a favore della parte sempre “SBAGLIATA” e . cestinando i corretti,realistici e competenti scritti degli allevatori, di fatto impedisce, su I.O., il sano confronto, il dialogo costruttivo che sono indispensabili per risolvere e chiarire definitivamente le grandi confusioni ancora oggi esistenti tra le due magnifiche razze Arricciato Gigante Italiano e Arricciato di Parigi. In CONCLUSIONE Salvatore Cirmi, impedendo, sul periodico ufficiale della F.O.I., la doverosa pubblicazione degli scritti degli allevatori, si è reso il principale responsabile nel FAVORIRE LO SCONTRO INVECE DEL SANO CONFRONTO, ed è, quindi, il principale artefice di tutte le passate lacerazioni e scontri avvenuti tra la C.T. arricciati (per molti anni presieduta da Zingoni) e gli allevatori riuniti, per tutelare la loro magnifica razza, nel “Club AGI”. Di conseguenza diversi giudici, non potendo mai leggere i sempre “cestinati” articoli degli allevatori che difendevano la magnifica razza da loro “creata”, sono stati indotti alla confusione tra le due razze, confusioni gravi viste le numerose valutazioni “scandalose” che anche attualmente si verificano, dove degli stupendi e tipici AGI vengono addirittura premiati e spacciati come PARIGINI! Un caos totale,che ha indotto molti allevatori (nel tentativo di avere alcune probabilità di vincere alle esposizioni ) ad allevare entrambe le razze per cui,se nello stesso nido un soggetto ha il “cappuccio” viene ritenuto un AGI e se non lo ha viene spacciato come Parigino! Ciò è stato più volte denunciato su I.O. dal bravo giudice Nastasi e anche accennato da Bertoncello (vedi I.O.,giugno-luglio 2009,pag. 63). Un gravissimo caos che favorisce un elevato numero di bastardi (meticci) che sta superando (ho ha già superato:bisognerebbe fare delle serie statistiche sui soggetti esposti alle mostre) il numero dei veri soggetti tipici delle due razze, col conseguente crescente pericolo di estinzione delle stesse! E nonostante questi gravissimi danni contro entrambe le razze, Cirmi ha voluto “ caricare la dose DELLA IMPERANTE DANNOSA CONFUSIONE ” pubblicando addirittura il caotico ,incompetente,offensivo scritto di Giuseppe Valendino (vedi aprile 2008 di I.O. : “Quelli dell’A.G.I.”) ,dedicando ben 5 pagine con anche foto “rubate”ai legittimi proprietari. E ciò dopo 9 anni dal riconoscimento della Razza AGI a livello internazionale (gennaio 2001)! Cirmi ,anche in un relativamente recente passato, ha dato ancora ampio spazio, al presuntuoso Zingoni . Per fare un esempio il Lettore interessato può andare a leggere l’articolo “ Il Mistero di un quadrifoglio” , 2^ parte, pag. 25 ,ottobre 2001 di I.O.,nel quale Zingoni testualmente scrive : “ …l’ AGI che io ho sempre avuto in mente e che sempre ho proposto e difeso è quello “vero”, tant’è che i 3 disegni dell’AGI che sono stati scelti … dalla CT che ha stilato gli attuali “Criteri di giudizio “ li ho fatti io con le mie mani e non credo che “tecnicamente” se ne possano fare dei migliori ( naturalmente,come sempre, “modestia a parte…”) per rappresentare il prototipo di questa Razza “! E’ il colmo della falsità e della presunzione! Zingoni ha SEMPRE ampiamente tentato (inutilmente) di dimostrare (vedi i suoi lunghi,iperpolemici,incompetenti articoli pubblicati dal 1992 in poi contro i bravi allevatori che per oltre 10 anni hanno ,presso di lui, ripetutamente chiesto il riconoscimento della loro splendida razza) che gli AGI non esistono perché i grandi arricciati che si trovano in Italia non sono altro che dei “Parigini all’italiana” e,invece, nel predetto articolo ha falsamente sostenuto che “li ha sempre proposti e difesi”!? – Queste di Zingoni,oltre che evidenti e dimostrabilissime grandi falsità, palesano una notevole “faccia di bronzo” che,guarda caso, Cirmi ha sempre spalleggiato arrivando addirittura, divulgando le predette frasi dello Z., a favorire l’ameno e lacrimevole fatto nel quale “ Zingoni contraddice se stesso” sullo stesso periodico ufficiale della F.O.I.! Bella figura ! Inoltre dimostrerò, non certo su I.O., visto il comportamento “superpartigiano” del Cirmi che sempre cestina gli scritti e i disegni a favore della razza Agi favorendo,invece, sempre quelli “ contro gli AGI” ( e ciò dura da troppi anni!) che il disegno di profilo fatto da Zingoni è IMPROPONIBILE in quanto manifesta numerosi gravi difetti e non può minimamente rappresentare il prototipo della splendida razza AGI. Averli stampati sui “ Criteri di giudizio Razze Arricciate” è stata una leggerezza e un grave errore tecnico ,in quanto il disegno di profilo è profondamente errato e depistante sia i giudici e sia gli allevatori! Le mie dettagliate critiche tecniche che paleseranno i 9 gravi errori dei disegni di Z. appariranno,nei prossimi mesi, sui periodici “liberi” e su questo sito, che favorisce la sincerità e la correttezza morale e tecnica e scientifica di chiunque. Ecco,di seguito, il mio articolo che Cirmi non ha voluto pubblicare,andando contro la legge sulla stampa. Il Lettore interessato si chieda : “ Per quali motivi il seguente articolo non è stato pubblicato da ITALIA ORNITOLOGICA”? E per quali altri motivi l’articolo, intitolato “Recidive”(vedi UCCELLI, giugno 2008,pag. 41), del competente e serio Allevatore di veri AGI Sauro Canè è stato cestinato da Cirmi ,costringendo l’Autore e farlo pubblicare su UCCELLI ? Tanto dovevo scrivere, per onorare la verità, la correttezza scientifica e tecnica e per contrastare i numerosi incompetenti disfattisti italiani che continuano a seminare zizzanie,lacerazioni,incomprensioni,offese,cattive rie a tutto danno del sano sport ornitofilo . Certe gravi “storture” ,che sono portate avanti da decenni negli ambienti della ornitocoltura,ornitologia e ornitofilia italiane (vedi vari esempi nella vera storia delle Razze arricciate sottostante) e causano tanti mali e lacerazioni, favorendo il serio pericolo di “estinzione di due magnifiche razze arricciate”, devono essere denunciate sui periodici e siti seri e non devono più essere tollerate e sempre combattute dalle persone per bene. G.de B.

    LA VERA STORIA DI QUATTRO MAGNIFICHE RAZZE DI CANARINI ARRICCIATI ITALIANI
    ( a cura di Giorgio de Baseggio )


    Premessa: questo articolo è una replica allo scritto dal titolo “Quelli che l’AGI” a firma Giuseppe Valendino ,apparso nel n°4 di Aprile 2008 di I.O.
    INTRODUZIONE: nella sola Italia,da sempre, alligna il cosiddetto “partito dei disfattisti e degli incompetenti” costituito da persone arroganti e presuntuose che si convincono di avere sempre ragione,che non accettano i seri confronti tecnici e scientifici, che ,dall’alto della loro ignoranza, “sparano” addosso a tutti coloro che non la pensano come loro e ricorrono spesso ad azioni offensive,inventandosi falsità e tentando di demolire i loro “oppositori” con attacchi personali invece di ricorrere (essendone incapaci,soprattutto per la loro inconsistenza scientifica e tecnica) ad un democratico confronto a tavolino in modo da chiarire i punti divergenti e arrivare,così,alla soluzione dei problemi creando un ambiente pacifico e pulito in grado di permettere a tutti di praticare serenamente la loro attività nei diversi campi. Ciò in generale. Anche in campo zootecnico,quante associazioni sono sorte e altrettante hanno chiuso,causa i laceranti dissapori interni. La maggioranza degli italiani è costituita da individualisti che facilmente si atteggiano ad esibizionisti e sono mal predisposti verso l’associazionismo ( tutto l’opposto avviene nei Paesi anglo-sassoni). Nel nostro ambiente i vecchi Allevatori e Giudici oggi viventi possono ampiamente sottolineare ciò,e numerose conferme del “fenomeno” sono ben descritte sui periodici e libri del passato che trattano la nostra ornitocoltura .Le conseguenze delle azioni dei “partiti disfattisti” sono gravissime,in quanto provocano forti lacerazioni, enormi confusioni,favoriscono la formazione di due nuovi partiti (quelli che sostengono l’una o l’altra corrente :quella dei disfattisti e quella degli oppositori ) e il tutto si risolve in deleterie perdite di tempo (molti anni e addirittura decenni su decenni) prima che possano essere definitivamente risolti i problemi. Qualsiasi altra nazione ,appena una loro nuova Razza appare, immediatamente si affretta alla approvazione nazionale e ad inoltrare la domanda di riconoscimento internazionale. Il suddetto “partito” si può anche chiamare il “partito dei perdenti” perché i presuntuosi suoi sostenitori dovrebbero capire che ,SE ESISTONO DELLE REALI CARATTERISTICHE DIFFERNZIANTI UNA RAZZA DALL’ALTRA, esse prima o poi vengono messe alla luce dai veri esperti, italiani o stranieri. L’ esistenza, in Italia, di un “partito di disfattisti autolesionisti”, nel nostro ambiente si è manifestato in particolare nel settore dei Canarini arricciati.

    ALCUNI ESEMPI

    1°) Gibber Italicus: in Italia nella prima metà del secolo scorso esisteva il cosiddetto “Bossu Arricciato ” e la Signora Maria Giamminola di Como allevava questa forma di Canarino. Ad un certo punto decise di “ingentilire” i suoi soggetti e si propose di selezionare dei volatili più piccoli,più snelli,meno arricciati e con particolari caratteristiche. Dopo anni di duro lavoro selettivo,la Signora restò soddisfatta del risultato raggiunto ed espose per la prima volta i suoi volatili alla 3^ Internazionale di Reggio Emilia(novembre 1950) suscitando grande sorpresa e contrastanti e colorite valutazioni da parte degli italiani;invece tutti i giudici stranieri furono concordi nel riconoscimento e chiamarono la nuova Razza “Canario Italiano”. I soliti disfattisti si opposero a questi nuovi Canarini avanzando argomentazioni varie e polemiche infinite. Poi la “creatrice”,ignorando i molti detrattori, presentò,a sue spese, tre dei suoi originali Canarini alla Internazionale di Bruxelles e nel febbraio 1951 (organizzata dalla A.O.I.) tutti i giudici stranieri riconobbero ufficialmente la nuova Razza chiamandola “Bossu Arricciato Italiano”, lasciando esterrefatti tutti i detrattori. Ma non è finita qui. La Signora Giamminola propose di chiamare la Razza Larianello .Ancora laceranti discussioni e varie proposte, durate anni e,finalmente si scelse “ Gibber Italicus” .



    2°) Arricciato Padovano : nel 1955 iniziai ad interessarmi dei Canarini arricciati. Volevo specializzarmi in una o due Razze ma ,quando girai gli allevamenti per acquistare dei soggetti, restai molto deluso in quanto mi imbattei in un diffuso “bastardume”più o meno arricciato,e gli esemplari allora erano variamente così chiamati :Milanbianco (di diversi tipi : M.pesante, M.gobbuto,M. gigante ) – Bossu arricciato - Olandese del Nord – O. del Sud – Parigino- Gibber Italicus – Arricciato di colore – Padovano. Era una vera “gara dura” individuare soggetti rispondenti agli Standards. Parlando con allevatori e giudici,ponendo la stessa domanda a 10 persone diverse, avevo risposte differenti e contrastanti .Un vero caos. Nel 1960 mi decisi all’acquisto di grossi Milanesi e dei soggetti arricciati “confusi” venduti per “Padovani” (nella realtà erano Arricciati di colore ciuffati) . Per vari anni (dal 1961 al 1971) selezionai due ceppi separati: Milanbianchi giganti e Padovani . Questi ultimi di minore “taglia”, più snelli,con un “vuoto” tra addome e petto,più eretti e col ciuffo ben conformato,nelle due forme :ciuffato e testa liscia. Dal 1972 allevai solo Padovani tipici e,davanti ai moltissimi confusionari (chi sosteneva che si trattava di Parigini ciuffati,chi di Arricciati di colore ciuffati, chi di “partner” ciuffati del Milanbianco e via dicendo), mi battei duramente contro i troppi detrattori che si opponevano al riconoscimento della magnifica Razza. Allora disegnai nei dettagli il modello ideale di perfezione della Razza e iniziai una fitta serie di articoli sul periodico dell’Encia “Giornale degli Uccelli” per tre annate consecutive (1972-1973-1974). Questa mia dura lotta è citata anche sul libro di Umberto Zingoni “ Canaricoltura”,pag. 549,con la frase :”…l’ampia pubblicizzazione data allo “ Standard descritto da Sansone”(!?) e a tutto quanto concerneva il Padovano (dalle sue origini alla necessità di riconoscere il soggetto a testa liscia ) dal dott. de Baseggio mediante una serie esauriente di articoli comparsi sul “ Giornale degli Uccelli” (1972 e segg.)”. Doverosa citazione per tante mie fatiche ,anche se troviamo in essa una evidente “svista temporale” in quanto i miei disegni Standard erano stati fatti solo da me e apparsi anche sul libro “I Canarini Arricciati” (da me elaborato con co-autore il giudice Franco Lombardini ) ,scritto nel 1973 (stampato nel 1974). Infatti nel 1975 ,su invito del Presidente della F.O.I. Raffaele Chiatto, fondai e così chiamai “Italia Ornitologica” ( che diressi per molti anni,con sacrifici in considerazione delle scarse disponibilità finanziarie di quei tempi) e il disegno di Luigi Sansone (simile ai miei precedenti disegni) lo pubblicai nel n° 1-2 del 1976 . Oltre alla scrittura di una folta serie di articoli tutti “ pro-Padovano” , contattai i 7 tecnici dirigenti dell’allora “ Gruppo di specializzazione RA” che qui ricordo: il “mitico” Riccardo Scola (Presidente) - Virgilio Pieracci – Antonio Spuria – Giovanni Spadini ( uno dei più vecchi allevatori che aveva vissuto la storia degli arricciati italiani dal 1925 in poi) – Riccardo Ornaghi – Emilio Spagliardi e Franco Lombardini . Li ricordo con piacere in quanto quel gruppo di tecnici era costituito da brave persone con le quali si poteva ragionare. Infatti, in una riunione avvenuta a Monza (vedi foto a pag. 99 del libro “I Canarini Arricciati” ) ci accordammo bene sulle caratteristiche delle varie Razze e ciò mi permise di stilare nei dettagli i disegni-standard delle stesse. Ma solo in un punto non riuscii a convincerli : assolutamente non vollero sentire parlare del “Testa liscia” in quanto sostenevano che “ Il tipico Padovano è solo quello ciuffato”. Il giudice Spuria, presentò i miei disegni del” modello di perfezione” e il relativo Standard al C.D. della FOI il quale,nel giugno 1972, riconobbe ufficialmente in Italia la Razza “Arricciato Padovano” ,ma limitatamente alla forma ciuffata. Il 1° febbraio 1974 ,ad Antibes, l’O.M.J. della C.O.M. riconobbe internazionalmente la nuova splendida Razza ma,a causa dell’errore italiano di partenza, solo nella forma ciuffata. Allora iniziai una dura lotta per fare riconoscere la forma a “testa liscia”,dato che è tecnicamente corretto che qualsiasi Razza ciuffata possa disporre del “partner non ciuffato” indispensabile negli accoppiamenti. Proposi allora una “scheda di classificazione” e una “scala dei punti” (presentati anche alle pagg. 75 e 76 del mio predetto libro) e i disegni delle due forme (ciuffato e testa liscia) che furono pubblicati sulla stampa specializzata e incontrarono i generali apprezzamenti di allevatori e giudici. Finalmente anche il “partner a testa liscia”venne riconosciuto dall’O.M.J./C.O.M nel 1980. Ma che lotte dure dovetti affrontare! Il Padovano aveva,solo in Italia, più nemici che amici tanto è vero che anche dopo vari anni dal riconoscimento internazionale (1974) i disfattisti si esibirono in estrinsecazioni cervellotiche ( esempio: sul periodico Uccelli pag. 40,marzo 1977, un giudice del direttivo del “Gruppo di specializzazione” scrisse : “Il Padovano non è altro che un Parigino col ciuffo” (sic!). Ma nonostante i troppi detrattori la magnifica Razza Arricciato Padovano ebbe un meritato crescente apprezzamento (anche se oggi i tecnici dovrebbero intervenire sul fatto che il collare sta scomparendo soprattutto nella parte posteriore). Ma che sudate! Posso affermare, e ne sono molto fiero, che la Razza Arricciato Padovano ,elegante e magnifica, oggi esiste soprattutto per i miei pluriennali sforzi per fare comprendere le differenze con altre Razze e per difenderne le caratteristiche dagli incompetenti e detrattori. Documenti,periodici,libri e i testimoni viventi possono confermare ciò.



    Disegno standard dell' Arricciato Padovano (dipinto di Giorgio de Baseggio )


    DIDASCALIA - Magnifico esemplare di Arricciato Padovano che riproduce tal quali le eleganti caratteristiche del Modello di perfezione disegnato da Giorgio de Baseggio ( Foto e allevamento di Antonio Caruso -Frosinone : illustrazione tratta,per gentile autorizzazione del Dott. veterinario Gianluca Todisco, Autore del valido libro " Gestione sanitaria e management in canaricoltura e nei Fringillidi in Generale" )


    Foto storica dei sette giudici del "Gruppo di specializzazione dei Canarini Razze Arricciate - F.O.I." . Il giorno 19 marzo 1972, a Milano, si tenne un importante "meeting" per discutere sulla opportunità di fare riconoscere ufficialmente il Padovano come nuova Razza arricciata,ben differenziata dall'Arricciato di Colore,altro Canarino col quale,fino allora, l'elegante Padovano era confuso. Da sinistra a destra i Signori Pieracci Virgilio ; Spuria Antonino; Spadini Giovanni; Ornaghi Riccardo; Spagliardi Emilio; Lombardini Franco; Scola Riccardo . Dietro l'obiettivo il Prof. Giorgio de Baseggio,invitato come allevatore esperto e tecnico della Razza.. In questa importante riunione furono poste le basi sulle caratteristiche dell' Arricciato Padovano (standard,scala dei punti, disegno del modello di perfezione,ecc.) - Vedi testo . ( Foto: Giorgio de Baseggio)


    3°) Fiorino : nel 1951 il dott. Livio Susmel, di Fiume,profugo dall’Istria,viveva a Firenze .Nel 1951 Livio ebbe l’idea di dar vita ad un piccolo Canarino arricciato con ciuffo che chiamò “ Ciuffato Fiumano” .Per motivi vari non realizzò il Suo progetto. Coincidenza volle che nel 1971 Umberto Zingoni progettò di realizzare un Canarino molto simile a quello ideato da Susmel e utilizzò,come capostipiti, dei piccoli esemplari delle seguenti Razze:Glosters ciuffati, Arricciati del Nord e un mini Gibber Italicus. Dopo alcune generazioni di selezioni,in accoppiamenti consanguinei, pian piano si realizzò il progetto. Ammirai questi gioiellini alati ed eseguii il disegno-standard che fu pubblicato su I.O. e sul libro “Canaricoltura”. La nuova Razza venne riconosciuta nel 1989. Ma anche in questa Razza i soliti detrattori si fecero sentire,soprattutto prima del riconoscimento internazionale!



    DIDASCALIA : Il primo disegno- standard della Razza Fiorino approvato per la precisione delle varie caratterstiche , riproducenti la descrizione dello Standard ( Disegni di Giorgio de Baseggio )

    4°) Arricciato Gigante Italiano : ma più di tutti i 4 Canarini qui segnalati (1°-2°-3°-4°) ,il riconoscimento della Razza AGI è stato il più lungo nel tempo, il più sofferto, il più lacerante a causa delle molteplici deplorevoli azioni di determinati presuntuosi incompetenti disfattisti e autolesionisti.


    DIDASCALIA : Modello di perfezione dell'Arricciato Gigante Italiano (Disegno-standard fatto da Giorgio de Baseggio nel 1995 e adottato dal "Club AGI" e approvato dai giudici internazionali dell'O.M.J./C.O.M.).


    Ecco,in massima sintesi,la cronistoria dei fatti,da tutti verificabili. Ho vissuto di persona i 2/3 della travagliata storia e molti allevatori e giudici ancora viventi la possono oggi testimoniare. Inoltre esistono prove sicure in numerosi documenti italiani ed esteri (periodici, certificazioni ,libri,ecc.). In Italia,già nel periodo immediatamente prima dell’ultima guerra,esistevano dei grossi Canarini arricciati chiamati “Parigini” ma poche erano (nei vari soggetti) le caratteristiche presenti nello Standard francese. Durante la guerra e nel periodo post bellico non era stato possibile impossessarsi di “Parigini originali” e gli italiani dovettero arrangiarsi con ciò che era disponibile e,soprattutto al fine di aumentare le dimensioni, accoppiarono i loro grossi arricciati con Canarini di grande taglia: Crested - Crest bred – Norwich – Grandi Olandesi arricciati – Yorkshire .


    Didascalia : Giovane novello AGI di 40 giorni di età e che presenta tutte le ottimali caratteristriche della maestosa razza AGI . L'esemplare è nato nella primavera 2009 ( Allevamento e foto di Sauro Canè )



    Queste Razze,immesse nei grossi arricciati italiani,lasciarono la loro traccia genetica ( per fare due esempi:anche oggi,di tanto in tanto,appaiono dei ciuffi o parte degli stessi ereditati dalla Razza Crest ,o,più spesso, dei bei “testoni” sferici di origine Norwich o Bred) . Già nei primi anni 70 apparvero grossi arricciati “spilungoni”,ossia allungati,molto eretti e con grosse teste arrotondate; il mantello tendeva ad assumere la conformazione a “rosa” con le piume superiori rivolte in avanti e verso l’alto inglobando il collare sulla nuca con le prime avvisaglie del futuro “cappuccio”;le piume del petto rivolte verso l’alto;in certi soggetti apparvero i “fianchi mediali”(così io li chiamai dato che ,invece che dai fianchi, le piume si dipartivano dalla linea mediana del corpo comportando uno stacco tra le piume della pettorina e quelle dell’addome:ho segnalato,per primo, ciò alla pag. 90 del mio libro sui Canarini arricciati pesanti e la Tavola III a colori riproduce uno splendido esemplare con queste caratteristiche, del tutto assenti nei veri Parigini ). I bravi allevatori italiani lavorarono soprattutto nella selezione di queste nuove caratteristiche e aumentando il volume delle arricciature. Gradualmente apparvero esemplari di crescenti dimensioni e super arricciati, molto diversi dai tipici “Parigini” francesi . Nel 1988 ero alla Internazionale di Reggio Emilia e due espositori di superarricciati vennero a cercarmi e mi portarono ad esaminare un magnifico esemplare che il Giudice francese Eduard lo aveva valutato con 88 punti motivando “ Soggetto che non rispetta lo Standard del Frisé Parisien”.


    Didascalia : Tipica testa di Arricciato Gigante Italiano : evidenti il bavero rialzato e ,anteriormente, un ciuffo di origine Crested ( Foto: Paul Putz)




    Noi italiani rimanemmo perplessi e dispiaciuti. Ma il giudice francese,che aveva applicato correttamente lo Standard della vera Razza francese,alla presenza di nuove caratteristiche,non poteva fare altro:aveva ragione! Da quel momento un gruppo di allevatori tra i più avveduti ,allo scopo di non perdere le pregevoli nuove caratteristiche, guidati da uno dei più anziani allevatori,il battagliero indimenticabile Angelo Casasola,costituirono prima il “Club dell’Arricciato Parigino Italiano” (e,anni dopo,il più coerente “Club dell’AGI”).


    Didascalia : Campionati Mondiali C.O.M. di Alicante (Spagna) - Anno 2000 . Da sinistra a destra: Juan Moll Camps (spagnolo - giudice internazionale O.M.J.,uno dei primi estimatori e allevatori della razza AGI che partecipò al meeting di giudici nel 1995 e,in quella occasione e altre successive, si congratulò più volte con Giorgio de Baseggio per avere saputo evidenziare le numerose caratteristiche tra le due razze AGI e Parigino) - al centro Angelo Casasola ( uno dei primi "creatori" della razza AGI e fondatore e Presidentre del "Club AGI" ) - a destra Jesùs Jiménez Còssio (spagnolo, allevatore e grande appassionato di Canarini AGI).


    Poi Casasola si rivolse alla associazione francese “La nationale” (depositaria del nome e dello Standard del Frisé Parisienne) proponendo di includere nel loro Standard le nuove caratteristiche e i tecnici francesi risposero : “…perché chiamarlo “Parigino Italiano”?Come noi 126 anni fa abbiamo selezionato il nostro Canarino,ora voi italiani avete selezionato il vostro .Chiamatelo Arricciato Italiano. Bravi!” – I tecnici del futuro “Club AGI” ,così galvanizzati e inorgogliti dai francesi (i quali,tra l’altro,precisarono che “ le caratteristiche del nostro Frisé Parisienne non si toccano”) approntarono Statuto e Standard dell’ Arricciato Gigante Italiano che vennero legalizzati presso un notaio. I dirigenti del Club avanzarono la richiesta di riconoscimento della nuova Razza presso il Presidente della CTNCFPA ,il prof. Umberto Zingoni. Ma i tecnici della C.T. non vollero prendere in esame tale richiesta ritenuta erronea in quanto era loro opinione che si trattasse non di una nuova Razza,ma solo di “Parigini all’italiana”.



    DIDASCALIA : Foto storica- Gennaio 1995. Campionati Mondiali C.O.M. in Udine. . L'esperto Allevatore Angelo Casasola, bolognese ,(a quella data aveva 76 anni) ammira il cartello esposto descrivente la storia e le caratteristiche della Razza Arricciato Gigante Italiano (A.G.I.). Casasola iniziò ad allevare Canarini arricciati nel 1946 e essendo, per quei tempi dell'immediato periodo post-bellico, introvabili i famosi Arricciati di Parigi , fu costretto a meticciare grossi Milanbianchi con varie Razze (in particolare Canarini inglesi di grande taglia ), allo scopo di ottenere meticci arricciati,molto eretti e con sviluppatissime arricciature. Fu uno dei primssimi allevatori ad operare questi meticciamenti con lo scopo di ottenere arricciati di grande taglia. Successivamente si distinse per il suo carattere battagliero e deciso, ed iniziò una dura lotta (durata oltre 15 anni) con i dirigenti della C.T.N.C.F.P.R.A. della F.O.I. i quali non volevano riconoscere i suoi splendidi Canarini come nuova Razza,ritenendoli, erroneamente, non fossero altro che degli Arricciati di Parigi "all'italiana". Fondò il "Club A.G.I." per tutelare le caratteristriche della Razza , si attorniò di validi allevatori e di qualificati esperti e lottò contro gli incompetenti disfattisti fino al trionfo finale (vedi testo). ( Foto : Paul Putz)


    Iniziò un periodo tetro, che durò oltre 10 anni con ripetute richieste di riconoscimento da parte dei tecnici del Club e altrettanti dinieghi da parte della CT italiana! Incavolatissimi , tre dirigenti del Club AGI ,i sigg. A.Casasola (Presidente), F.Lombardini (Segretario) e S. Canè un giorno vennero a trovarmi chiedendo aiuto. Mi descrissero la penosa situazione e io dissi : “Adesso non mi è possibile dare alcuna valutazione. Visionerò i volatili più tipici e se presentano caratteristiche di una nuova Razza darò ragione a voi allevatori;se,invece,non le hanno avrà ragione Zingoni”. Nei mesi successivi esaminai 78 esemplari presso esposizioni ed allevamenti. Al termine degli accurati esami dissi al Presidente del Club AGI: “Bravissimi! Avete costruito la più maestosa e spettacolare Razza di Canarino realizzata dall’Uomo ,con molte caratteristiche proprie che ben la differenziano dall’Arricciato di Parigi e che merita incondizionatamente il riconoscimento internazionale”. Il Rag. Casasola si esibì in esclamazioni di gioia e produsse varie video-cassette ( con disegni-standard, riprese di esemplari tipici,ecc.) che vennero distribuite a personalità ,sia in Italia e sia all’estero. I tecnici del Club intavolarono nuove trattative con la CT descrivendo le principali caratteristiche diverse da quelle della Razza francese. Nonostante la loro disponibilità e aperture,trovarono nella CT,in particolare nella persona di Zingoni, un muro invalicabile.


    Splendido esemplare di AGI che evidenzia un magnifico dorso a "rosa", una delle tipiche caratteristiche di questa maestosa razza italiana ( foto e allevamento di A.Casasola )


    Nel frattempo Zingoni diede alle stampe i “Criteri di giudizio Razze Arricciate” –anno 1993 – dove sotto la voce “Arricciato di Parigi-Parigino” aveva preso alcune caratteristiche del “vero Parigino” e altre degli AGI,le fuse insieme e ottenne un nuovo Standard che altro non era che un “******** improponibile” delle due splendide Razze! Di conseguenza i giudici ne furono “depistati”. In seguito a ciò alcuni tecnici francesi avanzarono vive proteste a Daniel Sommer (Presidente dell’Ordine dei Giudici della C.O.M.: O.M.J.),sostenendo che gli italiani facevano del caos e che non potevano cambiare lo Standard di una altra nazione a loro piacimento! Sommer ,preoccupato,durante un mondiale, mi chiamò e organizzò una riunione tecnica alla quale partecipò oltre una ventina di giudici di diverse nazioni. Descrissi la situazione,distribuii i miei dettagliatissimi disegni delle due splendide Razze,molte fotografie e chiesi loro se in Italia esisteva o no una nuova Razza : tutti furono d’accordo nel riconoscere gli spettacolari AGI,lodarono i bravissimi allevatori italiani e i tecnici francesi si resero conto che,in un futuro riconoscimento internazionale,il loro amato Parigino ne vedeva rafforzato il proprio Standard e,così,si sarebbero salvaguardate entrambe le Razze. Spianata la strada all’estero,ora bisognava risolvere la situazione in Italia. Dissi a Casasola: “Ma perchè,da oltre 10 anni, vi ostinate a volere convincere “i finti sordi che non vogliono sentire”? La CT è un organo consultivo e non deliberativo. Dovete rivolgervi al CD della FOI il solo che può decidere”!
    Il determinante incontro tecnico avvenuto a Bologna
    Poco tempo dopo,l’allora Presidente FOI Riccardo Coffetti,stanco dell’ultra decennale tiremmolla tra la CT e il Club AGI,nel mese di ottobre 1995




    DIDASCALIA : FOTO STORICA : Durante i mondiali C.O.M. del 1995 Giorgio de Baseggio (primo a sinistra) fu chiamato dal Presidente dell'O.M.J. ,lo svizzero Daniel Sommer (secondo da sinistra) , per illustrare ad una ventina di giudici internazionali i suoi accurati studi (standard, disegni del modello di perfezione, fotografie,ecc.) sia sulla Razza Arricciato di Parigi e sia sulla razza Arricciato Gigante Italiano (A.G.I.) e dimostrò,per la prima volta al mondo, a livello internazionale, la esistenza di numerose differenze tali da poter distinguere nettamente le due forme razziali. Tutti i giudici presenti furono d'accordo nel confermare i risultati tecnici del nostro esperto. La foto fu scattata subito dopo il termine della riunione,per cui non sono visionati tutti i giudici che avevano partecipato al meeting internazionale,ma solo gli 8 rimasti per ammirare i disegni,foto e libro del tecnico italiano.



    convocò in Bologna un ristretto incontro tecnico invitando: Zingoni (Presidente della CT),il compianto Valentino (Segretario) , Casasola (Presidente del Club AGI) e quale tecnico “super-partes” lo scrivente G. de Baseggio. In quella occasione portai tutti i miei disegni delle due Razze per i necessari confronti, uno stampato della C.O.M. con gli Standards di tutte le Razze di Canarini. Zingoni espose le proprie opinioni tecniche sulle due Razze e io lo confutai punto per punto,dimostrai le numerose diversità tra le stesse,e conclusi che vi erano tali e tante differenze tra le due forme razziali da giustificare ampiamente il riconoscimento. Al termine della riunione Coffetti disse: “Adesso abbiamo una chiara strada da percorrere”. Invece Zingoni,tutto rabbuiato, se ne andò borbottando: “La C.T. ha deciso per il no” ! Confermando,con ciò, la sua netta opposizione al riconoscimento! Il 10 febbraio 1996 il C.D. della FOI riconobbe ufficialmente(per l’Italia) la magnifica Razza italiana,con la meritatissima gioia dei bravissimi Allevatori e la cupa rabbia di tutti i disfattisti!
    I primi entusiasmanti riconoscimenti internazionali
    Sia il Presidente Coffetti e sia l’allora attivissimo Segretario Cirmi si diedero da fare per allestire uno spazio a disposizione (fuori concorso) degli allevatori del “ Club AGI” , in occasione dei Campionati Mondiali in Udine ,ma trovarono una durissima opposizione da parte di un locale dirigente che,però,fecero “rientrare” d’autorità. Finalmente i bravissimi Allevatori italiani ebbero la meritatissima opportunità (anche se troppo tardiva) di esporre vari esemplari di spettacolari AGI che suscitarono nel pubblico,ma in particolare nei tecnici e allevatori stranieri, entusiastici apprezzamenti ed esclamazioni di meraviglia. Anche da parte di alcuni tecnici francesi e tutto ciò a dimostrazione del fatto che i numerosi incompetenti disfattisti italiani avevano tutti i torti nel sostenere l’erratissima antitecnica tesi che i grossi superarricciati Canarini italiani erano solo dei Parigini! Ora bisognava superare le 3 “prove d’esame” ( in annate diverse) a livello C.O.M.- Mondiali di Zuphten( Olanda) ositivo – Mondiali di Pescara (Italia) : positivo – Mondiali di Santa Maria da Feira (Portogallo)ositivo. Evviva! Era il 19 gennaio 2001. Come previsto da G .de Baseggio e dai bravissimi tecnici-allevatori del mitico “Club AGI” i 15 Giudici internazionali non avevano trovato alcuna difficoltà nel riconoscere internazionalmente la maestosa Razza Arricciato Gigante Italiano onorando,con questo doveroso atto, il vero Sport,la giustizia e la serietà tecnica,messe in vergognosa discussione dai disfattisti di casa nostra!
    Contentissimi anche i tecnici francesi
    Nel novembre 2001 Angelo Casasola ebbe la grande soddisfazione di ricevere il n° 191 de “Les Oiseaux du Monde”, periodico ufficiale delle Federazione francese nel quale il Giudice Albert Delattre, Presidente responsabile della “ Section Posture Commission Nationale des Juges de France” scrisse un articolo tecnico mettendo a confronto le due magnifiche Razze AGI e Frisé Parisienne ,i loro Standards e ,per rendere più comprensibile il tutto, pubblicò i dettagliati disegni di G. de Baseggio , che erano stati tutti in precedenza approvati dai Giudici della C.O.M.- Delattre , annunciando il riconoscimento internazionale della Razza AGI,scrisse tra l’altro : “Questa notizia viene a ricompensare gli sforzi degli Allevatori italiani che ben meritano di vedere riconosciuta questa Razza di Canarino arricciato che a loro sta tanto a cuore. Parallelamente lo Standard del Frisé Parisienne ,col riconoscimento della Razza (che una volta poteva venire confusa:nota d. t.) a sua volta ne viene rafforzato e oggi possiamo felicitarci con i nostri amici allevatori italiani per la loro realizzazione e inviare loro i nostri auguri di continuità e di prosperità…La Section Posture de la CNIF esprime il benvenuto a questa nuova Razza…” . Insomma un vero grande successo nazionale ed internazionale , seppure tardivo di oltre 18 anni a causa dei presuntuosi grandi incompetenti autolesionisti di casa nostra. Dovrebbero vergognarsi per avere ritardato tanto il riconoscimento e rassegnarsi davanti alla realtà che l’Arricciato Gigante Italiano , che raccoglie entusiastici apprezzamenti da tutto il mondo, è una Razza che porta caratteristiche originalissime che ben la distinguono da altre Razze. Negare ciò significa sottolineare la propria incompetenza ! Significa avere contro (oltre ai bravissimi Allevatori e Giudici competenti italiani) anche tutti i Giudici di varie nazioni che,con unanimità, non hanno avuto alcun problema nel riconoscere questo splendido Canarino tutto italiano!

    ZINGONI RAVVEDUTO ?

    Zingoni,(senza minimamente tenere conto di quanto andavano ripetendogli da oltre 10 anni i bravi Allevatori italiani ,ossia i “creatori”degli AGI che avevano utilizzato varie Razze estere le quali trasmisero la loro impronta genetica che si manifestò in numerose nuove caratteristiche che hanno differenziato gli esemplari italiani dalla Razza francese ) sempre convinto che i maestosi grandi arricciati italiani non fossero altro che dei “Parigini italiani”, ossia una “ evoluzione” avvenuta solo in Italia (chissà perché!) della Razza francese, oltre alla arbitraria “fusione” di alcuni caratteri dei veri Parigini con altri degli AGI (vedi i “Criteri di giudizio” anno 1993 di cui sopra), si esibì in varie e numerose “arrampicate sugli specchi”,da vero equilibrista, negli inutili tentativi di “dimostrare” (?!) che gli AGI non erano altro che dei Parigini ( vedi la serie di articoli su I.O. nelle annate dal 1992 al 1996).
    Eppure Zingoni, dopo il riconoscimento internazionale (gennaio 2001) sembrò essersi “ravveduto” avendo scritto, nell’articolo “Il mistero del quadrifoglio” ( I.O., n° 10 ottobre 2001),a pag. 25,riferendosi alla nuova Razza AGI : “ Ci fu anche qualcuno ( era A. Casasola in accordo con altri Allevatori) che…propose di farne una nuova Razza ,ma la proposta non ebbe seguito e…in questa riunione plenaria perdemmo l’occasione di approfondire l’argomento,ciò che avrebbe affrettato il riconoscimento. Maggior colpa fu la mia, poiché a quel tempo ero il Presidente della C.T. Arricciati. Ma col senno di poi…”. In quello scritto Zingoni ammise (magari a denti stretti!) l’esistenza dell’Arricciato Gigante Italiano come Razza ben diversa dall’Arricciato di Parigi e fece,pubblicamente, il suo doveroso “mea culpa”!

    QUELLI DELL’AGI

    L’articolo scritto da Giuseppe Valendino (Aprile 2008 di I.O.) è un insieme disordinato che non ha alcun rispetto per il Lettore al quale propina una serie di inesattezze e di “ stiramenti della realtà”, il tutto “condito” con frasi “ad effetto” che nulla c’entrano con l’improponibile e antitecnico argomento di fondo : ossia,lui scrive, “… che AGI, Parigino e intermedi sono una Razza unica!” . Il tutto impostato con esibizionismi, arroganza, presunzione,scorrettezze,provocazioni,approssimazi oni, ecc.; una ondata di parole atte a creare confusioni e il tutto per mascherare la sua evidente inconsistenza tecnica del fumoso articolo. Saremmo tutti curiosi di sapere quanti ingenui hanno “abboccato” all’ “amo della incompetenza” buttato dal parolaio Valendino. Evidentemente questo Signore,che scrive con gli occhi aperti ,ma con la mente velata, si ritiene molto più “esperto” di tanti bravissimi Allevatori italiani selezionatori della Razza AGI (che non cito,perché la fila è molto lunga) e stranieri (anche giudici) del calibro di Moll Camps (spagnolo), Paul Putz (tedesco), Alex Princen (belga), Cossio (spagnolo) e tanti altri (troppo lungo da ricordare) che accolsero con entusiasmo (e senza reticenze!) e allevano la nostra splendida Razza! V. provi a proporre loro che AGI e Parigino costituiscono UNA SOLA RAZZA, poi sentirà che “musica” nelle loro risposte! Pur potendolo,non mi soffermerò a replicare punto per punto all’arzigogolato scritto del Valendino (è solo tempo perso!) che tenta di confondere i Lettori (soprattutto coloro che non sanno come,nella realtà , si sono svolti i fatti storici riguardanti le due Razze ) . Ma a Valendino , sostenendo (senza essere in grado di provarlo) che AGI e PARIGINO sono una RAZZA UNICA, non gli sfiora l’idea che davanti al mondo ornitologico soprattutto quello estero, ci rendiamo ridicoli proprio ora che la nostra meravigliosa Razza è stata riconosciuta internazionalmente da oltre 8 anni? Non pensa che, scrivendo e avallando questa enorme eresia tecnica (ossia il concetto di UNA SOLA RAZZA) può indurre gli allevatori,soprattutto quelli meno preparati, ad accoppiare indiscriminatamente tra loro i due tipi di Canarini causando la crescente diffusione di bastardi tra le due forme razziali con il conseguente grande rischio di vedere sparire i tipici esemplari dei pregevoli veri Parigini e dei favolosi AGI ? Ossia si profila il vero pericolo,nel tempo, di estinzione delle due splendide Razze (soverchiate da varie forme di meticci )i cui pregevoli caratteri sono costati decenni su decenni (126 anni per ottenere i veri Frisé Parisienne) di enormi sacrifici e selezioni genetiche da parte dei bravissimi Allevatori? Questo è cieco disfattismo!

    CONCLUSIONE

    A suo tempo, ho dimostrato ,con argomentazioni tecniche e precisi disegni, che abbiamo a che fare con due splendide Razze in possesso di numerose caratteristiche che le differenziano nettamente le une dalle altre e ciò è stato approvato da studiosi e Giudici competenti,sia a livello nazionale che internazionale. Questi sono fatti, registrati e certificati presso la F.O.I.,presso l’O.M.J./ COM.,nell’archivio dei documenti del “Club AGI” e pubblicati su un libro e su diversi periodici nazionali ed internazionali.
    Ma dato che Valendino è di parere opposto , atteggiandosi pomposamente a “super-tecnico” , invece di strombazzare tante amenità “condite” da fumose inutili frasi “ad effetto” (tira fuori addirittura il Rinascimento!), atte a mascherare la sua ben evidente inconsistenza tecnica (nel suo discusso articolo di “veramente tecnico” non c’è nulla!), ci dimostri di essere un vero “super-esperto” e cerchi di convincerci su quello che tanto ostentatamente va scrivendo,ossia il perchè :“ …continuano indifferentemente a nascere Parigini,AGI e intermedi … tre tipi …un fritto misto”. – Dato che,con ciò, sostiene che abbiamo a che fare con una UNICA RAZZA, invece di inondarci con frasi spocchiose e inutili, V. ci dimostri con convincenti e serie argomentazioni storiche, scientifiche,anatomiche e tecniche che si tratta di UNA SOLA RAZZA ( a triplice attitudine ,come lui sostiene!), ci proponga un valido Standard analitico e sintetico, una scala dei punti , i disegni Standard . Ci dimostri che i due miei allegati disegni Standard (approvati,oltre che dal “Club AGI”, da decine di Giudici internazionali, francesi compresi) costituiscono una RAZZA UNICA!Se riuscirà in questa ardua impresa, noi italiani e stranieri glorificheremo ai posteri questo nuovo eccezionale “super-esperto”. Se riuscirà in ciò,io sarò il primo a congratularmi con lui. Ma se non ci riuscirà, dimostrerà che è in grado di offrirci solo inutili polemiche e vuote chiacchiere, che tutti i disfattisti sono in grado di esporre e che creano solo tante confusioni dannose per tutti.

    Giorgio de Baseggio

  2. #2
    Ufficio Stampa A.O.E.
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    Siamo sempre rispettosi del diritto alla replica, per cui ci rendiamo disponibili, per chi non lo possa, editare per suo conto eventuali considerazioni che ci pervengano. Resta sempre la responsabilità dello scritto sull'autore. Ovviamente non verranno pubblicati in questo Forum articoli o parti di essi che siano offensivi, diffamatori o quant'altro, da cui l'AOE si dissocia completamente. Grazie

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa replica del Sig. Valendino

    "Domandina: ma dov'è scritto che il direttore e soprattutto i lettori di I.O. tutte le volte debbano sciropparsi gli articoli fiume del De Baseggio? Piuttosto che gridare alla censura, imparasse a scrivere in 10 parole quello che solitamente scrive in 1000. E vedrà che i direttori non cestineranno piùle sue articolesse. Gli anni passano, i direttori cambiano, ma gli articoli fiume, del De Baseggio fanno sempre quella fine. Ma dove sta scritto che una rivista è obbligata a concedere tutte le volte 10, 15 pagine solo perché l'autore non ha il dono della sintesi? Non vorrei sfugga, ma sono stati necessari ben tre numeri di Uccelli per pubblicare la sua fatica! Nella fretta, non l'ha detto. Di più: se non si assecondano le sue richieste si viene accusati di censura o di oscurare la verità. Un vero democratico. Ma andiamo. A quello che scrive gli ho risposto su Uccelli di luglio 2009: titolo del pezzo Operazione Sottosopra.

    E' ora di finirla di pensare che su I.O. non trovino spazio articoli a favore dell' AGI. Non è vero. Scrivere dei libri è un conto, degli articoli un altro. Mai dimenticarlo. Tutto qui. Il suo pezzo non è stato pubblicato per un valido motivo: era eccessivamente lungo. I soliti articoli a puntate, le solite lenzuolate che non entrano nel merito e non aiutano a capire il problema. Non potendo attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore. Finiamola di gridare sempre e comunque allo scandalo. Andiamo a fondo delle cose, non fermiamoci davanti alle apparenze.


    Per quanto riguarda, invece, la vicenda delle foto di Viola (una bufera in un bicchier d'acqua) nella foga il professore non scrive che ho già replicato dalle pagine di I.O.: si è trattato di un errore di attribuzione della redazione. Che è caduto a fagiolo, permettendogli di parlare d'altro spostando l'argomento. Gli ha permesso di parlare del dito e non della luna che indica. "

    Giuseppe Valendino

  3. #3
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    Ringraziamo il Prof. De Baseggio per averci messo al corrente della tortuosa strada che l'AGI ha dovuto percorrere prima di raggiungere la meta e cioe' il giusto riconoscimento.
    Tengo a dire per dovere di onesta' che a quei tempi non allevavo questi canarini e giudicando la situazione che era venuta a crearsi dall'esterno senza avere capicita' tecniche nel giudicare, mi ero schiarato a favore di chi sosteneva che AGI e Parigino fossero la stessa cosa.
    Allevando la razza e documentandomi sotto il profilo puramente tecnico, oggi posso affermare senza timore di errori, che all'epoca mi sbagliavo.
    Mi addolora che dopo tanti anni invece di leggere articoli tecnici della razza, si leggono attacchi verso questo canarino che e' il piu' maestoso ed elegante di tutta l'ornitologia mondiale.
    Condivido in pieno dal lato tecnico quanto scritto dal Prof. De Baseggio, e in qualche post precedente ho cercato anche io di far capire al Valendino il perche' della metamorfosi del parigino negli anni e la nascita dell'agi.
    L'accoppiameto con altre razze "inglesi" ha generato nuove arricciature, del petto, della testa ,delle spalline, ect. ect.
    Ora invece di creare delle polemiche che non hanno ne capo ne coda, bisogna salvaguardare queste due razze, come dice il De Baseggio, evitando la nascita di bastardi.
    La C.T.N. deve dare delle precise direttive ai giudici e allevatori affinche' delle caratteristiche che nell'uno sono pregi,nell'altro sono difetti, siano tutelate.
    Saluti.
    Salvatore Cremone


  4. #4
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    ringrazio anche io il Prof. De Baseggio, mi dispiace la situazione che si è venuta a creare con gli articoli di I.O., cioè una persona competente avrà pure la possibilità di replicare ad articoli non conformi alla realtà!!

    speriamo che il tutto cambi in fretta,altrimenti....
    ::-°°-
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  5. #5
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    Replica prof. de Baseggio

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    Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa replica del Prof. de Baseggio



    Visti gli immaginari, inventivi, arzigogolati scritti del Valendino ,che mirano solo a prendere in giro il povero lettore, al quale rifila spesso distorsioni della realtà, condite da tanta incompetenza,viene spontaneo attribuirgli il titolo di “ Valendino il fantasioso”. Chiedo al lettore dello scritto del Valendino: “Quanta credibilità gli hai dato su quello che ti ha propinato e,in caso affermativo,in quale percentuale: il 10%-il 20%-il 30% o più?” – Poniti questa domanda, caro Lettore,prima di leggere le mie seguenti puntualizzazioni, basate esclusivamente sulla realtà dei fatti e sulla concreta competenza. In base alla percentuale di credibilità (o non credibilità),tu lettore puoi valutare il tuo maggiore o minore o nessun grado di ingenuità.

    Esaminiamo i fatti,che sono gli unici che contano : scrive il V. “ …tutte le volte che debbano sciropparsi gli articoli fiume del De Baseggio”. Chiedo al mio interlocutore: “ Mi indichi quel “tutte le volte”,ossia un solo mio scritto in favore della razza AGI e dei suoi allevatori che,dal 1992 ad oggi, sia mai stato pubblicato su I.O.”- Eppure, davanti ai numerosissimi incompetenti, irreali e depistanti articoli di Zingoni (soprattutto quelli dal 1992 al 1996) ,tutti rivolti contro la razza Agi e contro i suoi bravi allevatori, inviai, a più riprese,negli anni, dei miei scritti con tutti i tipi di lunghezze e nemmeno uno fu mai pubblicato ,alla faccia del diritto di rettifica e di replica previsto dalla Legge sulla Stampa! E la stessa cosa è accaduta per i competenti e corretti articoli di Casasola e di Canè , i due grandi allevatori e “creatori” della splendida Razza AGI ,articoli che non erano certo lunghi. Infine, in risposta al suo aggrovigliato scritto “ Quelli dell’AGI ”(aprile 2008) , Canè inviò,con cortese richiesta di pubblicazione, a I.O., un cortissimo e divertente articoletto ,dal titolo “Recidive” che fu,anche questo, cestinato dal Cirmi, e pubblicato su UCCELLI (vedi giugno 2008, pag. 41). Pertanto il “problema lunghezza”, artatamente portato avanti dal Valendino (evidentemente non sapeva cosa altro inventarsi!) , non esiste! A proposito di “lunghezze”: coloro che dispongono delle annate arretrate di I.O. vadano a leggere,dal 1992 in poi, i numerosi articoli di Zingoni sempre contro la povera e magnifica razza AGI che , in base alla lunghezza, non sono dei “torrenti di parole”, ma addirittura dei “fiumi in piena straripanti gli argini”,ossia dei “ fiumi alluvionali” ; per troppi anni moltissime e noiose pagine impostate solo e sempre contro la razza AGI e i suoi allevatori-difensori. Articolacci -fiume basati solo sulle invenzioni, sulla evidente incompetenza ( Nota: chiunque sostenga che AGI e Parigino sono la stessa cosa, manifesta grande indiscutibile incompetenza!), sugli attacchi ai bravi allevatori citati per nome, scritti che tanto danno hanno fatto ad entrambe le razze creando forti confusioni sia tra allevatori e,soprattutto , tra i giudici che furono “depistati”, e ritardando di oltre 18 anni il riconoscimento della stupenda Razza italiana ! Se sommassimo le pagine di I.O. riempite, sul problema AGI, da Zingoni si otterrebbero parecchi numeri di interi fascicoli di I.O. , tutte grandi spese lito-tipografiche buttate alle ortiche sfruttando malamente il denaro degli iscritti ! Dato che Valendino è in buoni rapporti con Cirmi e che quest’ultimo ,visto che li pubblica, apprezza i suoi scritti ( ad ognuno i suoi gusti!), gli chieda : “ Come mai Cirmi,hai dato,per moltissimi anni, tanto enorme immeritato spazio agli erratissimi articoli-fiume di Zingoni impostati sempre contro la nostra razza AGI ,mentre hai SEMPRE cestinato i competenti,non lunghi,rari e realistici articoli degli allevatori e difensori della stessa,dimostrando una imbarazzante e mal riposta fiducia nella evidente incompetenza di Zingoni e andando contro la legge sulla stampa che prevede il sacrosanto diritto di rettifica e di replica” ?

    Lei, Valendino, invece di inventarsi il puerile e inesistente “problema lunghezza” dei miei articoli, sarebbe più credibile solo se scrivesse la pura verità: ossia “ Cirmi ha sempre creduto e crede (dato che ha anche di recente pubblicato ben 5 pagine dell’improponibile “Quelli dell’AGI”,vedi aprile 2008 di I.O.) che Zingoni avesse e abbia ragione nel sentenziare – addirittura anche nei “Criteri di giudizio R.A.” –anno 1993 – edizione F.O.I.- che i grandi arricciati italiani erano e sono solo degli Arricciati di Parigi, per cui ha scelto di dare ampio immeritato spazio solo agli scritti ANTI-AGI adottando ciò come “Sistema” da portare avanti nei decenni e cestinando gli scritti PRO-AGI favorendo,con ciò, le grandi confusioni tra le due stupende razze: Parigino e AGI” – Se Valendino scrivesse questa pura realtà, allora sarebbe più credibile perchè si tratta di fatti constatabili da chiunque leggesse I.O. dal 1992 in poi. Non certo inventandosi la puerile “lunghezza” dei miei scritti. Di norma io possiedo anche “il dono della sintesi” ,ma altresì “ la lunga esperienza” dettata da oltre mezzo secolo di molte centinaia di articoli e Valendino ,visto che lui sbrodola nei suoi scritti tante chiacchiere inutili e fuori tema ,atte a mascherare la sua evidente incompetenza, dovrebbe stare più attento prima di atteggiarsi a “saputello” . Quella “incompetenza” segnalata anche dai bravi giudici-allevatori di lunga esperienza: Viola (vedi “Scuse dovute” su I.O., pag. 63,agosto-settembre 2008) e Nastasi ( vedi “Rogetto:atto secondo” su I.O., pag, 27, marzo 2009 ) ,Valendino dovrebbe tentare di capire che in articoli che trattano difficili e numerosi argomenti non si può scrivere, per puro amore di “sintesi” , meno di tanto:si rischia di essere mal compresi e/o fraintesi! Valendino: non ho bisogno della sue “puerili e faziose lezioni” di come devo impostare i miei scritti che,guarda caso, sono,da oltre 50 anni, alquanto apprezzati da molti periodici italiani ed esteri,visto che li pubblicano volentieri e me ne richiedono spesso. Invece è lei che dovrebbe scrollarsi di dosso la eccessiva presunzione che le impedisce di rendersi obiettivamente conto che “tanto più scrive e tanto più si butta la zappa sui piedi” . Alcuni esempi : il suo scritto “Quelli dell’AGI” ( aprile 2008 di I.O.) ,nel quale pomposamente afferma “AGI e Parigino sono una razza unica” ,in questo modo si è dato da solo dell’incompetente!

    Altro esempio : nel suo confusionario scritto : “ Rogetto è nuovo? No,lavato con Perlana” (vedi I.O.,novembre 2008, pag. 15 e seguenti) Valendino si è esibito in tante astruserie e confusioni tecniche tra diverse razze da evidenziare ulteriormente la sua palese incompetenza tecnica. Per finire: il predetto mio articolo ,se togliamo “Introduzione doverosa” (che non inviai a Cirmi) , con il carattere adottato su I.O., ad un dettagliato esame sulla “lunghezza”,essa supera di poco le 3 pagine (senza illustrazioni) e ciò ulteriormente evidenzia che il fatto di tirare in ballo il “problema lunghezza” da parte del Valendino è solo pretestuoso,non avendo altri argomenti più realistici da segnalare .Infine, più della “lunghezza” , in un articolo si valutano in particolare i contenuti che, essendo PRO-AGI, non sono presi,come al solito, in considerazione da Cirmi ma,invece, da periodici (vedi ALCEDO e UCCELLI) e da siti (vedi AOE) non prevenuti e democratici che hanno saputo apprezzare le mie fatiche, protese a segnalare la verità in una mare di fandonie.

    Giorgio de Baseggio

  6. #6
    Ufficio Stampa A.O.E.
    Guest

    replica del sig. G. Valendino

    Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo del prof. de Baseggio. Siamo sempre rispettosi del diritto alla replica, per cui ci rendiamo disponibili, per chi non lo possa, editare per suo conto eventuali considerazioni che ci pervengano. Resta sempre la responsabilità dello scritto sull'autore. Ovviamente non verranno pubblicati in questo Forum articoli o parti di essi che siano offensivi, diffamatori o quant'altro, da cui l'AOE si dissocia completamente. Grazie


    Risposta di Giuseppe Valendino

    Questa replica è la prova provata di quanto gli scritti del Prof. De Baseggio siano inutilmente lunghi e non vadano mai al nocciolo del problema. Si parla sempre d’altro.
    E, soprattutto, come diceva Paul Valéry, quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca ” il ragionatore". E poi si stupisce che non vengano pubblicati. Anche questa volta, De Baseggio,ha scritto un melodramma. Senza conoscere vergogna, accusa Zingoni «di scrivere lunghissimi esasperanti e iperpolemici (sic!) articoli, addirittura «incompetenti, irreali e depistanti». Zingoni. Inconsapevolmente, si è fatto degli autoritratti che neanche Van Gogh. Al solito, non m’invento un bel niente, è sotto gli occhi di tutti. Giudichino i lettori. Sintesi e De Baseggio è un simpatico ossimoro. Per quanto riguarda la mancata pubblicazione dell’articolo “ Recidive” scritto da quel gentiluomo di Canè, che tanto l’appassiona, il motivo non è, ovviamente, da ricercarsi in quello che scrive. La sua è una spiegazione molto fantasiosa: non ha riscontri, però, nella realtà. La verità è un'altra. Sauro, non è più, da molti anni, un iscritto F.O.I. In polemica con la Federazione, ha preferito non rinnovare l’iscrizione. E sta bene. Niente da dire, è un sua libera scelta. Adesso, però, non può pretendere di portare a lavare e stirare camicie e mutande alla moglie, salvo poi, appena possibile, ritornare a Cesenatico con l’amante. E stupirsi, o chi per lui, che questa, una volta saputo della cosa, lo mandi a stendere. Non è coerente. Non è bello ricordarsi delle persone SOLO quando ne hai bisogno. E’ questi sono fatti, non opinioni. Più che prendersela con i direttori di Italia Ornitologica (nel corso degli anni ne sono cambiati parecchi, questo per dire che non c’è nessuna preclusione ad personam) De Baseggio impari a scrivere in modo più conciso. Anche le repliche a norma della legge sulla stampa che tanto gli stanno a cuore: nella foga dimentica che non possono essere chilometriche. Non si è mai visto sui giornali e riviste, repliche più lunghe degli articoli che le hanno originate. E questo, sempre per via delle norme di legge. Però, quando si dice il caso, De Baseggio si è dimenticato di far presente. Salvo, però, poi pretendere di insegnare al direttore Cirmi come svolgere il suo lavoro. Inutile girarci intorno, dopo tanti anni, è sotto l’occhio di tutti: il Re è nudo.

  7. #7
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    approfondimento su posizone tecniche differenti

    ciao Valendino, il tuo intervento gira attorno al problema, vedendo la cosa da tuo punto di vista", sono opinioni che viste nella tua ottica vanno lette e rispettate, però manca il grande "ingrediente" dell'approfondimento tecnico e contadditorio sui punti elencati dal prof. Giorgio De Baseggio, avrai pure da ribattere punto per punto con le tue argomentazioni, spero,

    altrimenti a me personalmente dai l'impressione di non voler entrare nella "disputa" tecnica sull'AGI e scantoni con:

    quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca ” il ragionatore,

    che permettimi di dirtelo in amicizia è cosa che scrivi sempre nei tuoi approfondimenti...e che da l'impressione che sei arroccato nel fortino in attesa del prossimo attacco

    ciao e spero di risentirti presto
    Marco Cotti FEO 0004





    http://digilander.libero.it/cocoricoland/index.htm

    http://tarantamyblog.blogspot.com/

    Dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea.
    Ippolito Nievo

  8. #8
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    Il buon Marco mi ha anticipato col suo scritto, ma vorrei aggiungere alcune cose;
    Partendo dal fatto che conosco personalmente il Prof. Zingoni e non sto qui a dilungarmi sulla sua carriera," non ho usato aggettivi perche' non esiste un aggettivo che possa riassumere la sua vita ornitologica", mentre il Prof. De Baseggio lo conosco di fama e una sola volta ho intrattenuto con lui una conversazione telefonica.
    Detto questo, aggiungo che lo Zingoni piu' volte mi ha significato la sua profonda stima come allevatore e posso vantarmi di essere suo amico, cosa che mi gratifica piu' di una vittoria ad un Mondiale, ma appare chiaro, come lui stesso ha ammesso, di non essere stato lungimirante nella questione AGI, quindi penso caro Valendino la storia finisce li.
    A riguardo poi la questione Cane',mi fai sorridere quando dici che non ha rinnovato l'iscrizione FOI,, quindi non ha il diritto di scrivere articoli.
    Mi risulta che non tutti quelli che scrivono sulla rivista siano iscritti Foi, inoltre quale regolamento avella l'eresia che scrivi, tu non sei un iscritto AOE, eppure ti danno la possibilita' di fare articoli e replicare se sei tirato in ballo, quello che dici ha dell'assurdo, chi ha a cuore la rivista cerca di repirere articoli interessanti e poco importa da che direzione arrivino, gli articoli tecnici non hanno partito, fanno solo il bene di che legge e dell'ornitologia.
    Infine, dimostra che tu non attachi il ragionatore e smantella lo scritto di De Baseggio dal lato tecnico, cosi' una buona volta capiremo chi ha ragione, tutta AOE, sta aspettando l'esito della sfida e conoscendoti sicuramete troverai argomenti validi da mettere in difficolta' i pro AGI.
    Saluti
    Salvatore Cremone


  9. #9
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    Infine, dimostra che tu non attachi il ragionatore e smantella lo scritto di De Baseggio dal lato tecnico, cosi' una buona volta capiremo chi ha ragione, tutta AOE, sta aspettando l'esito della sfida e conoscendoti sicuramete troverai argomenti validi da mettere in difficolta' i pro AGI.
    Saluti
    ragazzi mi piace molto questa disputa ma vorrei che si entrasse più nello specifico con dei dettagli tecnici sulle due razze in ballo.
    io sono della mia modestissima opinione che l' AGI è AGI,... e il Parigino è Parigino.
    aspettiamo un bel dibattito sugli aspetti strettamente tecnici.
    ::-°°-
    Stefano r.n.a. 13ED
    il mio blog ---> http://nordsalentino.skyrock.com/<---> il mio canale su youtube---> http://www.youtube.com/user/86kruger




  10. #10
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    Oggi ho ricevuto un messaggio privato dell'amico Valentino e appunto in quanto spedito in forma privata non divulghero' il contenuto, ammesso che non lo faccia l'interessato.
    Ma devo aggiungere per l'ennesima volta, spero l'ultima, che i "pettegolezzi" che poco o meglio niente hanno a che fare con l'ornitologia, mi interessano meno che niente.
    Caro Giuseppe io sono un allevatore e anche della politica foi non mi interessa piu' di tanto, e' vero sono stato candidato alla vice presidenza foi qualche anno fa, ma terminato quel periodo sono ritornato in allevamento, che e' il posto che amo di piu'.
    Scusami la franchezza, ma chi mi conosce sa che non amo le mezze misure, e che tra l'apparire e l'essere ho sempre preferito l'essere.
    Da tempo ti ostini nella crociata anti AGI, adesso pero' e' tempo di tirare le somme, inutile questo ping pong di offese tra te e il Prof, chiariamo il tutto tecnicamente da persone civili in modo che anche se alla fine ognuno di noi rimarra' con le sue idee, daremo modo a chi legge di farsi un'idea tutta sua.
    Criticare e contestare e' facile, meno facile e' proporre e costruire.
    Piu' volte ti ho invitato a casa mia affinche' tu possa vedere i miei AGI, magari insieme con lo standard del Parigino alla mano, andando ad esaminare le varie voci una per una, solo cosi' potrai convincerti delle inesattezze che hai sposato e che a tutti i costi porti avanti.
    Tengo anche a dirti che nella vita ricredersi e fare marcia indietro non e' una vergogna, anzi, solo i grandi ammettono i propri errori.
    La politica e' gia' troppo presente, non aiutiamola ad entrare li dove non deve.
    Un bravo politico, ma un pessimo allevatore non fara' mai dei bei canarini, anche quando si attacca Cirmi sulla storia Agi, non sono daccordo, la verita' e' che in quella discussione lui ed altri membri del consiglio non dovevano propio entrarci, gli organi di controllo tecnici sono le varie cc.tt.nn. e solo a loro dovrebbe spettare i compiti tecnici.
    L'Agi e' una realta' e tanti sono i soggetti tipici che si trovano non solo in Italia.
    Invero se vogliamo dirla tutta, sono i veri Parigini che si sono persi e gran parte della resposnsabilita' e' propio dei francesi.
    Non ti offendere, non e' mia intenzione farlo anche perche' ti considero un amico, ma ognuno di noi ha delle virtu', ci sono cose che ci riescono meglio a discapito di altre, ad esempio piu' volte ho apprezzato i tuoi articoli nei quali dici di ispirarti al grande Montanelli, io invece trovo enorme difficolta' nell'esternare le mie idee e sono consapevole di essere un mediocre in tante altre cose, ammetterlo non e' una vergogna, anzi la vergogna sarebbe non ammetterlo perche' sarei deriso da tutti, ma al tempo stesso penso di possedere due virtu', una la riscontro nel mio lavoro dove penso non ho nulla da imparare da nessuno e ne vado fiero, l'altra nell'allevamento dei canarini e propio in quest'ultima cosa penso di dare il meglio di me stesso.
    Sono fiero di quello che ho fatto in questi anni e di aver trasmesso a mio figlio Angelo la stessa passione e lo stesso sapere e sono fiducioso che negli anni se non si perde, l'ornitologia potra' avere un valido giudice e allevatore da affiancare a gente come lo Scola, Zingoni, De Baseggio.
    Saluti.
    Salvatore Cremone


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