Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
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Discussione: Dal Parigino allAgi

  1. #1
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    La bandiera di salvatore cremone


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    Dal Parigino allAgi

    Tutto si puo' dire dgli Italiani meno che manchino di inventiva e del buon gusto.
    Come per la moda, la pittura e tante altre cose, anche per gli arricciati gli Italiani si sono distinti raggiungendo il vertice della scala mondiale.
    Tutti sappiamo che il Parigino ha origine in Francia per poi arrivare in Italia, terra dove ha vissuto i suoi momenti di maggiore splendore.
    Infatti bravi allevatori Italiani selezionando quello che arrivava dalla Francia perfeziono' questo fantastico canarino rendendolo sempre piu' armonico ed elegante cosa che invece " non me ne vogliano gli amici allevatori francesi" non seppero fare nella terra d'origine creatore della razza.
    Invero questa non e' una novita', stesso discorso si potrebbe fare anche per l'arricciato del nord, in quanto i migliori pezzi ed allevatori si trovano propio in Italia, e nonostante gli Europei e non solo, ogni anno acquistano centinaia di pezzi dall'Italia non riescono mai a tenerci testa, a mio giudizio perche' manca propio la creativita' per allevare gli arricciati e soprattutto manca la tradizione della selezione del bello.
    Gli allevatori Italiani ad un certo punto cercarono di superarsi, non contenti di quello che gia' avevano, non so chi, ebbe la grande idea di meticciare questi stupendi arricciati con le razze inglesi, principalmente con dei crest, canarini che presenta buona taglia e soprattutto teste grosse.
    L'intuito fu eccezionale in quanto i crest presentano un piumaggio che sposa bene con quello dei Parigini, soprattutto perche' molti soggetti hanno caratteristiche che io definisco con termine inesatto " non tecnico" a penna largha e morbida e molti presentano, grazie alla qualita' del loro piumaggio un ciuffo piangente.
    Ma per tutte le cose ci sono i pro e i contro, cosi' insieme a tanti pregi andarono a fissarsi anche le tare negative tipo lumps e cecita', ma a volte c'e' sempre un prezzo da pagare.
    La prole attenuta da questi meticciamenti fu riaccoppiata con Parigini di buona fattura e cosi' in qualche anno di felice selezione si incominciarono a vedere i primi canarini di gossa taglia con testoni belli grandi.
    L'innesto del piumaggio del crest inevitabilmente altero' quello del parigino specie nel movimento della testa e il ciuffo del crest a contatto con la testa mossa del parigino diede alla luce il primo cappuccio, che secondo il mio modesto parere altro non e' che on ciuffo rivoltato in avanti.
    I piu' esperti possono corregermi se sbaglio ma gia' una trentina di anni fa si potevano ammirare i primi canarini aventi un gran testone e con le piume a mo di casco.
    Mi ricordo che la gente impazziva alla vista di questi soggetti, anche perche' all'inizio non erano tanti, anzi erano mosche bianche, ma piacevano talmente che chi ne era in possesso avrebbe fatto carte false per allevarne degli altri.
    Intanto inevitabilmente anche le spalline e jabot avevano avuto una metamorfosi, si distaccavano dallo standard del parigino, allora ci furono due scuole di pensiero, chi scarto' questi soggetti in quanto portatori di gravi difetti per il parigino, chi se li tenne ben stretti per selezionarli.
    Erano i primi passi di una razza nuova, era l'Agi che si apprestava a porsi all'attenzione degli addetti ai lavori.
    Dopo anni di convivenza tra le due razze i giudici incominciarono ad accorgersi che a volte vincevano parigini di mole eccezionale ma che poco avevano come riscontro dello standard, erano i primi sintomi che la convivenza non era piu' possibile.
    Si chiese aiuto alla Francia, pregando la federazione Francese di rivedere lo standard, l'unica che potesse forlo in quanto detentrice di quest'ultimo, ma i Francesi col timore che il loro canarino potesse scomparire rispose picche.
    In sostanza la risposta fu" avete creato un altro canarino che nulla ha del nostro parigino, allora chiamatelo come volte magari gigante Italiano e buonanotte.
    Arrivati a quel punto l'unica starda per salvare questo canarino e' chiderne il riconoscimento, quindi un gruppo di allevatori di valore con grande tenacia intraprese una lunga lotta, che arriva fino ai giorni nostri e che tutti conosciamo.
    Chiedo scusa se non sono stato chiaro e se il mio scritto magari troppo macchinoso ha annoiato chi legge e inoltre chiedo scusa per la forma sicuramente non da scrittore provetto.
    Aggiungo soltanto che non mi spiego come mai dopo tanti anni e conoscendo come si sono svolti i fatti c'e' ancora chi sostiene il contrario, ma ben guardandosi ad entrare nello specifico.
    Saluti.
    Salvatore Cremone


  2. #2
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    L'avatar di Nord salentino
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    complimenti Salvatore per questo bell'articolo di storia ornitologica, concordo pienamente con quanto scritto; anche io credo che il principale meticciamento per arrivare dal Parigino all' AGI sia stato quello del Crest perchè hanno dei testoni enormi oltre alla loro taglia !!!

    tranquillo che non annoi mai nessuno quando scrivi --==°°

    grazie ::-°°-
    Stefano r.n.a. 13ED
    il mio blog ---> http://nordsalentino.skyrock.com/<---> il mio canale su youtube---> http://www.youtube.com/user/86kruger




  3. #3
    Paride
    Guest

    Dalle mie parti c'è il detto: "" Non c'è più sordo di chi non vuole sentire"" e
    sono concorde con il pensiero che sarebbe ora di finirla con questa vecchia storia.
    Grandissimo Salvatore, annoiarsi ? Magari "gli altri" fossero come te!
    Affrontare il discorso sul piano tecnico è una lettura piacevolissima e con questi scritti gradevoli e scorrevoli,
    si riesce meglio a comprendere (da un altro punto di vista) le origini di una meravigliosa razza fra quelle italiane.

    Più che una domanda è una curiosità:
    ho letto che nel Parigino - specialemente nei maschi - non raramente si riscontra il "pollice rigido" e la cecità precoce.
    Anche l'AGI è soggetto a queste problematiche ?
    Grazie ancora +++[[[
    [=^||||

  4. #4
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    Dal Parigino al AGI

    Faccio i miei complimenti per l'annalisi fatta da Salvatore che di AGI ne sa molto. Mi ha piacuto il suo scritto, ha usato parole che si intendono da tutti .

  5. #5
    Senior member del Forum
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    La bandiera di salvatore cremone


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    Quote Originariamente inviata da Paride Visualizza il messaggio
    Dalle mie parti c'è il detto: "" Non c'è più sordo di chi non vuole sentire"" e
    sono concorde con il pensiero che sarebbe ora di finirla con questa vecchia storia.
    Grandissimo Salvatore, annoiarsi ? Magari "gli altri" fossero come te!
    Affrontare il discorso sul piano tecnico è una lettura piacevolissima e con questi scritti gradevoli e scorrevoli,
    si riesce meglio a comprendere (da un altro punto di vista) le origini di una meravigliosa razza fra quelle italiane.

    Più che una domanda è una curiosità:
    ho letto che nel Parigino - specialemente nei maschi - non raramente si riscontra il "pollice rigido" e la cecità precoce.
    Anche l'AGI è soggetto a queste problematiche ?
    Grazie ancora +++[[[
    [=^||||
    La cecita' precoce e' una delle tare ereditarie presente nell'Agi.
    A volte linee di sangue di questi canarini danno una percentuale altissima di soggetti che diventano ciechi dopo il primo anna di vita e nei casi piu' gravi la cecita' si manifesta dopo pochi mesi di vita.
    Il piu' delle volte sono i soggetti piu' maestosi ad essere colpiti, questa piaga a mio parere si puo' sconfiggere, ma bisogna eliminare drasticamente dai propi ceppi soggetti che sono portatori di questa patologia.
    Inoltre pare che l'Agi non sopporta bene la consanguinita' a differenza di altri arricciati.
    Per quanto riguarda il pollice rigido nella stragrande maggioranza si presenta in tutte le razze pesanti.
    Secondo il mio parere si puo' prevenire fornendo ai piccoli nel nido un pastoncino molto proteico, e nel primo periodo di svezzamento molta vitamina del gruppo "b".
    Ma mote volte tutto questo non basta, il rimedio che uso e' il seguente:
    Ai primi sintomi di pollice rigido, e' importante la tempestivita', fornire nel beverini vit. gruppo b ad esempio be total uso umano anche 15 gocce a beverino da rinnovare agni giorno anche per 10 giorni consecutivi, inoltre la cosa piu' importante, mettere un'asticella di legno molto sottile e dal'altra parte un comune laccio per le scarpe, se si intervine prima che il nervo si atrofizzi la guarigione e' completa.
    Rari sono i casi che il canarino non guarisca.
    In ultimo, vorrei aggiungere al post precedente, per non creare discussioni inutili, che lo scritto sull'Agi e' solo un mio pensiero e che puo' anche darsi che ho scritto inesattezze, personalmente la penso cosi', altri la possono anche pensare diversamente.
    Saluti.
    Salvatore Cremone


  6. #6
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    Quote Originariamente inviata da salvatore cremone Visualizza il messaggio
    Per quanto riguarda il pollice rigido nella stragrande maggioranza si presenta in tutte le razze pesanti.
    Secondo il mio parere si puo' prevenire fornendo ai piccoli nel nido un pastoncino molto proteico, e nel primo periodo di svezzamento molta vitamina del gruppo "b".
    Ma mote volte tutto questo non basta, il rimedio che uso e' il seguente:
    Ai primi sintomi di pollice rigido, e' importante la tempestivita', fornire nel beverini vit. gruppo b ad esempio be total uso umano anche 15 gocce a beverino da rinnovare agni giorno anche per 10 giorni consecutivi, inoltre la cosa piu' importante, mettere un'asticella di legno molto sottile e dal'altra parte un comune laccio per le scarpe, se si intervine prima che il nervo si atrofizzi la guarigione e' completa.
    Rari sono i casi che il canarino non guarisca.
    Concordo quanto scritto dal maestro Salvatore, io nn conoscevo questo rimedio per il dito rigido che prevede la somministrazione di vit.b.
    ma questo intervento bisogna farlo subito,entro i primi 40-50 gg di vita??

    grazie Salvatore
    Stefano r.n.a. 13ED
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  7. #7
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    Caro Salentino ti ringrazio, ma non sono ne mi sento un maestro.
    Penso di essere un bravo allevatore che ama l'ornitologia e sono sempre alla ricerca di migliorare quello che ho.
    Per quanto riguarda il pollice rigido, bisogna intervenire appena ci accorgiamo del difetto.
    Di solito questo problema si riscontra nei novelli i primi 60 giorni di vita, successivamente e' raro il manifestarsi di questo problema.
    Gli allevatori piu' navigati sonop un po restii a rendere noto i loro segreti, personalmente credo che questo sia frutto solo di ignoranza, aiutare un novizio che ha un problema del genere non intacca il valore dei propi soggetti, quindi....
    Saluti
    Salvatore Cremone


  8. #8
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    Quote Originariamente inviata da salvatore cremone Visualizza il messaggio
    Gli allevatori piu' navigati sonop un po restii a rendere noto i loro segreti, personalmente credo che questo sia frutto solo di ignoranza, aiutare un novizio che ha un problema del genere non intacca il valore dei miei soggetti, quindi....
    Saluti
    Hai proprio ragione Salvatore, infatti molti allevatori esperti non rivelano quasi mai i loro segreti, così facendo i novizi come tu dici non impareranno mai.
    Quindi ti ringrazio ancora una volta per la disponibilità e la chiarezza.

    Saluti.
    Stefano r.n.a. 13ED
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  9. #9
    Paride
    Guest

    Gli allevatori piu' navigati sonop un po restii a rendere noto i loro segreti, personalmente credo che questo sia frutto solo di ignoranza, aiutare un novizio che ha un problema del genere non intacca il valore dei propi soggetti, quindi....
    Saluti
    E' proprio questa la differenza che fa "grande" un allevatore.
    Grazie a te.
    [=^||||

  10. #10
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    Carissimi amici, purtroppo ormai sono un "vecchio" allevatore prima di Parigini poi ho vissuto come compartecipe a tutta la selezione degli AGI. Infatti acquistai, con il mio compianto fratello Walter, la prima coppia di Parigini nel lontano 1969 dal Sig. Sommacampagna Silvio di Este (PD). Da lì, con la collaborazione e la partecipazione di tanti bravissimi allevatori, (per citarne solo alcuni: il bravissimo Giudice Sig. Carlo Alessandri, Il Sig. Zabbini, il Sig.ed indimenticabile Casasola Angelo il Sig. Giordani Giordano, il Sig. Lionti Sergio Giudice nazionale, i consigli del Sig. Vogli, già campione Italiano, ma che per ragioni famigliari aveva rinunciato all'allevamento, questi tutti bolognesi, ai quali vanno aggiunti Il Sig. Calzavara Francesco, La Sig.ra Spinello Adriana, i Sigg. Berton Luigino, Mattara Arduino,e diversi altri veneti, più tutta la vasta schiera di provetti allevatori milanesi e lombardi in genere,chiedendo scusa per le inevitabili omissioni, si iniziò la selezione che portò alla creazione, se pur involontaria, dell'AGI. Perchè involontaria: perchè noi si selezionava con l'obbiettivo di migliorare la bellezza dei nostri canarini partendo dal gusto estetico tipicamente italiano. Nessuno, si poneva allora l'obbiettivo delle creazione di una nuova Razza! L'iter che poi si intraprese per far riconoscere l'AGI come nuova Razza fu reso inevitabile dal momento che questo Canarino non era più giudicabile con lo Standard del Parigino. Accertata l'indisponibilità dei Francesi a modificare il loro Standard, fu inevitabile la creazione di un Club di Allevatori che innanzi tutto si pose il problema della compilazione di un apposito Srandard che permettesse di divulgare presso la CTNCFPA e la relativa Commissione COM le caratteristiche del nuovo canarino. La storia, se pur molto concisa, fatta dall'Amico Cremone è sostanzialmente esatta. Se vi sarà occasione prossimamente potrei citare piccoli episodi e discussioni tecniche che avvenivano tra noi allevatori e che portarono al risultato selettivo ora davanti all'ammirazione di tutti.
    Saluti a tutti.
    Sauro Canè

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