Ciao Marbotti,
Nel contesto che descrivi risulta assurdo credere che l'animale possa spaventarsi in maniera autonoma, piuttosto sarei più propenso a sostenere vi sia presente una qualche sorta di disturbo esterno che, riproponendosi con cadenza ciclica, induca gli animali a spaventarsi con maggior facilità.
Inutile precisare che gli Psittacidi non presentano capacità visive notturne ed, in caso di spavento, riposizionarsi sul «posatoio dormitorio» può rivelarsi una mera impresa, soprattutto in alloggi sufficientemente dimensionati.
Conseguentemente, all'iniziale risveglio di soprassalto succede solitamente un cieco tentativo di fuga, il quale - però - si tramuterà ben presto in un caotico dimenarsi tra posatoi ed arredi che occupano i confini della voliera.
Un ottimo stratagemma per individuare la causa di tali spaventi consiste nell'installazione di una telecamera a raggi infrarossi nei pressi della voliera, ovvero il medesimo apparecchio adoperato nei nidi per monitorare l'accrescimento dei pullus: se riveleremo la presenza di ratti o predatori, dovremo assicurarci le dovute precauzioni per proteggere i gabbioni, al contrario, se l'animale sembrerà terrorizzarsi senza alcuna ragione apparente, sarà nostro compito verificare la presenza di luci nei dintorni dell'allevamento, quali fari di macchine, lampioni, lampadine domestiche e via discorrendo.
In tal caso - in funzione della conformazione dell'allevamento - potremo adottare il deterrente più opportuno: pannelli opachi, siepi articifiali, reti oscuranti...
Ricordiamo infine che anche un semplice abbaio di un cane, così come dei fruscii insoliti, possono scatenare l'effetto che descrivi sugli animali.
Vi è infine l'ipotesi, alquanto rara ed improbabile, che un membro della coppia possa essere affetto da disturbi del sonno, dall'origine prettamente psico-fisica, giungendo a spaventare il compagno di voliera con movimenti bruschi ed improvvisi.
Pur ammettendo che ciò possa rivelarsi effettivamente credibile, ti consiglio di rivolgerti ad un veterinario competente in quanto, tale stabilità notturna, potrebbe mascherare la presenza di alcune patologie di seria natura, quale l'ornitosi.