Falco pescatore (Pandion haliaëtus)
Il falco pescatore ama nidificare sulla cima di alti alberi (di solito conifere), nelle immediate vicinanze dei grandi laghi e corsi d’acqua. I falchi pescatori costruiscono nidi con i rami che si accrescono d' anno in anno. (Questi rapaci come altri della loro specie sfruttano gli stessi nidi per diversi anni).
Altre volte, preferiscono le zone rocciose ove nidificano sulle falesie e spesso in terra purché vicino al mare o a lagune ove possano trovare le prede.
In volo il falco pescatore, presenta ali curvate come quelle dei Laridi e testa bianca con una striatura nera molto vistosa; coda lunga e di colore tendente al rossiccio. I giovani presentano iride rossa che negli adulti diviene gradualmente giallo carico. La bianca testa appare crestata, le parti alari inferiori presentano vistose macchie carpali di colore nero. In volo il falco pescatore è agilissimo, e appena avvistata la preda in acqua si lancia pesantemente zampe in avanti per afferrarla. Le sue zampe robuste, presentano scaglie cornee che si comportano come ardiglioni trattenendo le viscide prede.
Il suo verso è un fischio modulato e lamentoso. Molto spesso la fulminea picchiata finisce con un bel tuffo in acqua e non è insolito vedere il rapace sparire sotto la superficie.
Durante il corteggiamento, il maschio reca doni alla femmina e rami per la costruzione del nido. - 15 - L’accoppiamento avviene di norma tra Marzo ed Aprile e i piccoli sono allevati tra Maggio e Luglio inoltrato. La femmina depone dalle due alle tre uova che sono covate da entrambi i genitori per circa 35/40 giorni. L’involo dei giovani nati avviene a circa 50/55 giorni e per tutta la durata di questo tempo essi sono nutriti (da entrambi gli adulti) con pezzi di pesce. Alla fine del mese d' agosto si ha l’inizio della migrazione verso il Sudafrica. Estinto nella Penisola, esso è presente in piccolissima parte in Corsica. Caratteristiche: In definitiva, I lunghi artigli estremamente ricurvi, e il dito esterno opponibile, il piumaggio impermeabile e le narici che presentano una membrana richiudibile al momento dell’immersione, fanno del Pandion un meraviglioso esempio di adattamento. Le sue prede d’elezione sono i pesci di diverse specie (siano essi d’acqua dolce che salata), la cui taglia generalmente si aggira tra i due o trecento grammi; eccezionalmente un grosso rapace può afferrare e portare in volo anche pesci di taglia maggiore.
Spesso il falco pescatore “collabora” con altre specie di rapaci che frequentano le zone umide come il falco di palude. Non è raro vedere infatti, il pescatore far sollevare gli anatidi in volo che vengono ghermiti dal falco di palude.
Falco lanario (Falco biarmicus sp.)
Il falco lanario, rapace di media taglia, è più piccolo del pellegrino e leggermente più grande del grillaio; dotato di sagoma snella e fluida, ha dorso e testa bruno/rossastri e barrature scure sulle ali e sulla lunga coda.
Le ali sono allungate e strette.
Il lanario è un animale piuttosto raro a causa delle mutazioni dei suoi habitat, (Il Lanario é attualmente specie rara e minacciata, contando nel territorio europeo all'incirca 250 coppie - Tucker, 1994).
E purtroppo anche a causa della depredazione dei suoi nidi da parte dei bracconieri, essendo questo animale molto usato anche oggi nella falconeria. Per contro, occorre dire che attualmente le Leggi sulla detenzione dei rapaci destinati alla falconeria sono estremamente rigide, ed è quindi impensabile la depredazione dei nidi come avveniva in passato; pur non di meno, esistono ancora forme di bracconaggio in tal senso.
Il Lanario è abilissimo nel volo battente a causa delle ali piatte, e gli basta piegare di poco l’angolazione dell’ala per aumentare o diminuire la portanza rendendolo così padrone del volo in base alle circostanze ed alle caratteristiche morfologiche dei terreni di caccia.
Esso si nutre di piccole prede quali tutti i micromammiferi, i chirotteri, insetti vari e rane. Attacca in ogni caso, anche Corvidi come gazze, taccole, cornacchie e ghiandaie. Non disdegna columbiformi come colombacci e piccioni selvatici e piccoli passeriformi.
Il Lanario predilige di norma le zone pedemontane purché con terreni estesi e liberi ove cacciare. Non presente in quote superiori agli 800 metri o più.
a caccia avviene generalmente in coppia, la quale è prettamente monogama. La femmina è circa un terzo più grossa del maschio come in moltissime altre specie di rapaci; la tecnica di caccia in coppia prevede che la femmina atterrisca volteggiando le prede, che vengono catturate dal compagno in picchiata dall’alto.
Corologia della specie:
Mediterraneo-afrotropicale.
La specie nominale é il Falco biarmicus biarmicus, (Temminck 1825).
La sottospecie italiana, il Falco lanario appenninico, é definita come Falco biarmicus feldeggii, (Schlegel 1843).
Le altre sottospecie esistenti sono
il Falco biarmicus biarmicus ( Temminck 1825);
Falco biarmicus abyssinicus, (Neumann 1904);
Falco biarmicus tanypterus, (Schlegel 1844);
Falco biarmicus erlangeri, (Kleinschmidt 1901)
Falco di palude (Circus aeruginosus)
Il falco di palude è distribuito in Asia ed Europa. I due sessi si differiscono ampiamente in quando mentre il maschio ha piumaggio marrone scuro/rossiccio e coda ed ali grigio/chiaro, nella femmina e nei giovani (più chiari) si aggiunge un color crema su capo e tarsi.
Un disco di piume simile a quello dei gufi, completa la descrizione esterna. Udito molto sviluppato, riesce ad individuare, grazie ai grandi orifizi auricolari, il minimo movimento nell’erba. Il falco di palude trascorre gran parte del suo tempo alla ricerca delle prede scrutando il suo territorio di caccia: insidia roditori e uccelli acquatici come gallinelle, folaghe ed anatre.
Come molti suoi consimili, durante il corteggiamento compie delle mirabolanti acrobazie “lanciando” addirittura la preda alla femmina che la riprende in volo capovolgendosi e recuperandola sulla schiena con gli artigli. Il recupero della preda è stereotipato e la coppia dimostra un affiatamento ed un sincronismo impressionante.
Come dice il suo nome, il suo habitat è costituito dai luoghi palustri e dai canneti, e nel periodo della migrazione lo si può trovare vicino ai litorali. Il suo volo è lento, mentre esplora con pazienza il territorio a bassa quota con battiti d’ala ad di sopra del dorso, raggiungendo spesso alte quote. La femmina costruisce il grosso nido con canne ed erbe palustri, a volte nell’acqua ma sempre ben nascosto e vi depone 4 o 5 uova verdastre.
Il periodo di deposizione coincide con Aprile/Giugno e la cova dura circa 35/38 giorni. I piccoli sono imbeccati dalla madre per i primi giorni rigurgitando per loro il cibo pre-digerito, successivamente depone la preda intera nel nido ed i piccoli si alimentano da soli dilaniando la carne col becco ed ingollandola. Anche in questa specie, se il cibo è insufficiente i più grandi uccidono e divorano i più piccoli; lasciano il nido appena impiumati a 35/40 giorni.
La migrazione inizia alla fine d' agosto e le femmine sono le prime a partire per i luoghi di svernamento insieme ai giovani; i - 18 - maschi arriveranno successivamente.
Durante la migrazione, questi uccelli riescono a volare ad altezze tali da riuscire a superare le catene montuose (anche se di solito preferiscono volare a bassa quota). La migrazione verso nord comincia in febbraio e marzo e di frequente attraversa il Mediterraneo. Solitamente migrano da soli o in piccoli gruppi, non in grandi stormi, ma quando si posano i falchi sono più gregari del solito, formando gruppi anche di 300 individui.
Gli uccelli arrivano nelle loro aree di riproduzione dal tardo marzo in avanti; al più tardi i primi di maggio nelle zone più a nord dell'areale. In Italia è migratore regolare e svernante, localmente sedentario.
Gheppio (Falco tinnunculus)
Piccolo ed agile rapace delle dimensioni di un colombo, il Gheppio ha ali appuntite ed una lunga coda con barrature scure sulla parte terminale.
In questa specie è molto evidente il dimorfismo sessuale; il maschio ha testa grigio scuro la femmina ed i giovani (indistinguibili) presentano invece la tipica colorazione uniforme nocciola e marrone a diverse gradazioni.
Il Gheppio, è un animale molto adattabile all’ambiente in declino ed ormai lo troviamo come “vicino di casa” in parecchi centri abitati. Generalmente lo troviamo in boschi antistanti ampie distese aperte ove caccia.
Può nidificare in colonie oppure da solo, si nutre di lucertole, topi, arvicole, piccoli uccelli e grossi insetti come cavallette o libellule. La nidificazione avviene di norma tra la fine dell’inverno e la primavera, e dopo l’accoppiamento che avviene con spettacolari parate nuziali del maschio. La femmina depone di norma dalle 4 alle 6 uova di color giallastro che vengono covate dalla femmina per circa un mese. Occorrerà un altro mese circa affinché i pulli siano impiumati e autonomi; tuttavia verranno ancora nutriti dai genitori per altre tre – quattro settimane.
Il Gheppio è presente in Africa, Asia, Europa e perfino in India. Nella nostra Penisola, il Gheppio è presente un poco ovunque, La sua migrazione avviene tra agosto e novembre (autunnale) da febbraio a maggio quella primaverile.
Sparviero (Accipiter nisus)
Questo stupendo Accipitride, è lungo una quarantina di centimetri, ed è molto simile all’Astore con il quale potrebbe facilmente essere confuso se non fosse per le più ridotte dimensioni. Anche in questa specie, la femmina è più grande del maschio.
Come l’Astore, lo Sparviero ama i boschi di conifere in cui si rifugia volentieri. Come il Gheppio, è presente in Europa, Asia , Africa e Italia.
Lo Sparviero, inizia la costruzione del nido ed il relativo accoppiamento tra febbraio e marzo, costruendo insieme alla compagna un nido molto ben nascosto tra la fitta vegetazione; la femmina vi depone dalle 4 alle 6 uova che cova da sola per quattro settimane circa. Il ruolo del maschio in questa fase è quello di procurare le prede per la compagna e successivamente anche per i piccoli.
Questo comporta un grave handicap per la coppia: Infatti se il maschio venisse ucciso, la covata andrebbe sicuramente persa in quanto la madre abbandonerebbe il nido per provvedere al proprio sostentamento. I piccoli Sparvieri, abbandonano il nido attorno ai 30 giorni d’età, ma restano con i genitori per circa altri 30 giorni. Lo Sparviero è un formidabile cacciatore e sfrutta con profitto la velocità fulminea dei suoi attacchi, predando in volo uccelli di piccole e medie dimensioni; grazie alle sua ali corte e robuste e alla lunga coda, esso può volare a bassa quota tra gli alberi e sorprendere le prede col suo volo radente
La sua dieta è costituita da uccelli e roditori ma anche insetti. Per le sue innate caratteristiche di cacciatore preciso ed infallibile, e per la sua aggressività, lo Sparviero è stato ed è attualmente molto usato in Falconeria.
Lo Sparviero ha il dorso marrone molto scuro e più chiaro anteriormente; il maschio più piccolo della femmina ha dorso grigio ardesia e colore rosso mattone sulla parte anteriore. La coda è lunga e retta e le ali corte ed arrotondate. Zampe e tarsi nei due sessi sono gialli, così come pure l’iride.
Lodolaio (Falco subbuteo)
Questo rapace molto elegante è presente in Italia ad eccezione della Sardegna; presente in Europa e Scandinavia. Migratore eccezionale, il lodolaio sverna in Africa in autunno (agosto/ primi di novembre). In Italia è stata stimata una popolazione di circa 400 – 500 coppie nidificanti. Il lodolaio ama i grandi spazi aperti misti a zone boschive; lo si può trovare occasionalmente in presenza di laghi e fiumi. Vive a quote modeste, non oltre i 1000 metri.
Il Falco subbuteo, si nutre prevalentemente di uccelli che cattura all’agguato dall’alto di un ramo, ma non disdegna grossi insetti, che cattura in volo, roditori e rettili vari. Può cacciare in coppia o singolarmente afferrando le prede in aria; più raramente al suolo e può cacciare anche a sera.
Generalmente è abbastanza confidente con l’uomo. Riproduzione: Il Lodolaio, è un falconiforme prettamente estivo; esso nidifica su alti alberi utilizzando per lo scopo vecchi nidi di Corvidi. La femmina depone (fra maggio e giugno)3 – 4 uova che cova per 30 giorni circa.
Generalmente questo compito viene assolto dalla sola femmina. Dopo 28/30 giorni, i piccoli sono pronti per l’involo e a 70 giorni circa essi sono totalmente indipendenti.
La maturità sessuale avviene al terzo anno di vita. Descrizione: Nel Lodolaio non esiste dimorfismo sessuale ad eccezione delle dimensioni della femmina più grossa del maschio. La colorazione delle parti superiori è color ardesia ; petto e fianchi sono chiari con striature nerastre. Il ventre, calzoni e sottocoda rossiccio/ mattone. Le penne remiganti e le timoniere sono scure, con barratura chiara nella pagina inferiore. La testa è nera la nuca è biancastra, macchiata di rossiccio. I giovani Lodolai sono assai simili all'adulto, ma nella parte superiore tendono al marrone. Ventre, calzoni e sottocoda più chiari.
La muta del piumaggio và da marzo ad ottobre. In volo esso è agile e potente. Spesso volteggia e scivola con ali appuntite e dirette leggermente all' indietro. Volteggia con ali completamente distese.
Albanelle
Con questo nome, si definiscono alcune specie di rapaci molto eleganti dalla sagoma slanciata ed aggraziata. Sul territorio Nazionale sono presenti tre specie e precisamente:
Albanella reale,
Albanella minore
Albanella pallida.
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Albanella reale (Circus cyaneus):
Nell’Albanella reale il maschio presenta nella parte superiore del dorso una bella colorazione sul grigio cinereo con le primarie nero antracite; il capo e i pettorali sono grigio chiaro. Dal basso l’Albanella reale appare molto chiara quasi bianca. La femmina invece è scura nel dorso e le ali sono chiare; vista dal basso appare di un bel colore crema.
Le Albanelle hanno volo battente con ali che si congiungono alle punte, gli immaturi sono simili alle femmine.
Distribuzione:
Regioni Oloartiche; presente in Europo, Scandinavia, Spagna. Presente in Italia meridionale.
E’ specie migratoria parziale .
Habitat:
Ampi spazi aperti, praterie, coltivi erbacei, pascoli colonizza spesso le zone umide.Generalmente la si trova al di sotto dei 600/800 metri ad eccezione dell’Asia o durante le migrazioni.
L’albanella reale si nutre prevalentemente di piccoli mammiferi come i roditori che caccia all’aspetto; non disdegna comunque uccelli (che caccia al suolo) rettili ed anfibi. L’Albanella, predilige cacciare sul terreno o all’involo ed è un volatore instancabile; trascorre infatti buona parte della giornata dedicandosi alla caccia.
Animale gregario per natura, fa eccezione in questa sua abitudine il periodo riproduttivo. L’atto riproduttivi e la costruzione del nido da parte della coppia avviene di norma tra aprile e maggio, mentre le uova vengono incubate tra maggio e giugno.
La femmina depone3-4 uova di colore biancastro picchettate di bruno. I piccoli sono allevati tra giugno e luglio.
A circa 40/45 giorni sono autonomi e restano ancora per un mese circa con i genitori.
Albanella minore (Circus pygargus
L’albanella minore si differisce dalla cugina per le dimensioni più ridotte e per la colorazione. Il maschio presenta colorazione alare grigio scuro e primarie nere, la femmina ha primarie più chiare e barratura molto evidente. Come nell’Albanella maggiore il maschio presenta capo e collo grigio cenere ma molto più scuro. Il Codrione è bianco in entrambe le specie. Le femmine presentano colorazione castana inferiormente con tendenza al violaceo.
Come nell’Albanella reale il volo è battente con pause a “veleggio”. Parate nuziali spettacolari può emettere strida molto acute.
Purtroppo recentemente a causa della perdita del loro habitat naturale e del mutare delle condizioni climatiche, l’Albanella ha subito una notevole diminuzione in Europa. Ne esistono importanti ceppi colonici in Francia e Spagna. Nella nostra penisola ne esistono attualmente circa 40/450 coppie che nidificano regolarmente ogni anno.Esse sono presenti nella pianura Padana, in Maremma, sugli Appennini settentrionali, Sardegna Marche e Sicilia.
L’albanella sverna in Africa (Senegal, Etiopia ,Sudafrica). Le migrazioni stagionali iniziano a Luglio e proseguono fino a settembre inoltrato.
Come l’Albanella reale, i suoi luoghi d’elezione sono gli spazi aperti preferibilmente vicino alle zone umide. Nidifica sul terreno, tra la vegetazione; anche tra le coltivazioni di cereali
Depone dalle 4 alle 5 uova che la femmina cova per 28/30 giorni I piccoli s’involano a 35/40 giorni e saranno indipendenti a 55.
La maturità sessuale avviene dopo il 2° o 3° anno di vita
Albanella pallida (Circus macrourus)
Il maschio ha capo, parti superiori, coda e ali grigio chiaro, remiganti nere visibili su ambedue le superfici; le parti inferiori del corpo e delle ali sono bianche mentre il dorso è grigio. La femmina è molto simile alla femmina di Albanella minore ma ha il margine posteriore scuro.
Dal di sotto, le secondarie appaiono più scure rispetto alle remiganti primarie con barrature strette. ”Collare” bianco candido, macchia biancastra alle guance.
Uccello molto raro, è un visitatore estivo nelle aree occidentali della regione Paleartico.
Habitat.
Predilige terreni aperti, principalmente praterie aride. Caccia: Perlustra incessantemente il terreno, piombando sulla preda con estrema rapidità.
Si nutre principalmente di mammiferi e uccelli, ma occasionalmente anche di insetti e rettili. Corologia: Centroasiatico-pontica
fine seconda parte....
terza parte LE AQUILE