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Discussione: IL DIAMANTE PAPPAGALLO - P.Eoli

  1. #1
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    IL DIAMANTE PAPPAGALLO - P.Eoli

    P.Eoli

    Il Diamante pappagallo


    li Diamante Pappagallo (Erythrura psittacea) è specie esclusiva della Nuova Caledonia, dove vive in gruppetti poco numerosi prediligendo le zone erbose e cespugliose.



    E' un uccello abbastanza raro sia in libertà sia in avicoltura.



    Per quanto concerne la sua scarsità numerica allo stato di natura, tempo addietro, onde evitare che a causa delle crescenti richieste dall'estero, un irresponsabile commercio ne potesse pregiudicare irreparabilmente la sopravvivenza, la specie è stata protetta nel suo paese d'origine da una legge che ne vieta in modo assoluto la cattura e l'esportazione.
    Di conseguenza la sua disponibilità sul mercato, che già era sporadica anche quando non esisteva alcuna restrizione, divenne ancor più rara.
    Fortunatamente, però, in diversi allevamenti sparsi nel mondo esitevano ceppi domestici ben controllati, grazie ai quali si è potuto salvaguardare la presenza in avicoltura di questo stupendo alato.



    Attualmente la situazione va senza dubbio migliorando: dato il prezzo elevato dei Diamanti pappagallo e la grande richiesta che c'è da parte degli amatori, un numero sempre maggiore di esperti ornicoltori ne cura l'allevamento domestico anche con finalità commerciali e pertanto, benché si tratti ancora di specie di non facile reperimento sul mercato, la quantità complessiva di soggetti che ogni anno nascono in cattività e vengono destinati al commercio è in continuo aumento.

    II Diamante pappagallo è certamente da annoverarsi tra i più bei volatili che un amatore possa desiderare di avere.
    Anche se non ostenta una ricca varietà di tinte, la brillante tonalità delle due sole presenti, il rosso e il verde, ed il loro vivace contrasto gli conferiscono una attrattiva di gran lunga superiore a quella di molte altre specie più variopinte.
    La descrizione è semplice: ha di colore rosso vivo la fronte, il vertice, la regione auricolare, le guance, il mento, la gola e il gozzo nonché il groppone, il sopraccoda e la coda. Le redini sono nere, il resto del
    piumaggio è verde brillante. Becco nericcio e zampe bruno-grigiastre.



    La lunghezza totale è di circa 12-13 centimetri.

    Non esiste dimorfismo sessuale evidente: per riuscire nel difficile"compito della distinzione dei sessi ci si basa di solito sul fatto che le femmine hanno in genere un po' più corta la pettorina rossa e leggermente meno intensa la colorazione generale.

    I maschi, inoltre, emettono una serie di trilli abbastanza acuti e gradevoli, se pur non essendo melodici; tuttavia, avolte anche la femmina, specie durante le cove, emette trilli gioiosi.

    I giovani hanno tinte più sbiadite: le parti superiori appaiono verdastre e quelle inferiori grigie con sfumature verdoline; deboli tracce di rosso-arancio si riscontrano soprattutto sulla fronte e la gola.
    La muta incomincia presto, tanto che verso il quarto mese di vita la colorazione è pressoché identica a quella degli adulti.
    In cattività il Diamante pappagallo vive agevolmente, nutrendosi in prevalenza del consueto misto di semi per Esotici granivori; accetta volentieri anche la verdura, la frutta fresca, i semi immaturi di piante erbacee spontanee, qualche tarma dalla farina e i consueti integrativi minerali.
    Per la preparazione delle coppie alle cove e per l'allevamento dei piccoli, infine, semi germinati e pastonino all'uovo(nel quale vari autori consigliano di frammischiare ninfe di formica fresche) sono indispensabili così come una somministrazione più abbondante di tarme della farina.

    Socievole ma assai vivace, questo Diamante va alloggiato preferibilmente in voliera o almeno in gabbie spaziose.
    Sopporta di buon grado la convivenza con altri uccelli, tanto più che la sua costante attività gli permette di sfuggire a eventuali attaccabrighe; è tuttavia consigliabile non lasciarlo insieme con soggetti troppo litigiosi. Di costituzione robusta e resistente, risulta meno sensibile al freddo di altre specie di Diamanti; ciò nonostante è preferibile tenerlo riparato in ambiente chiuso durante i mesi invernali.

    Si è osservato che questi uccelli hanno sempre un notevole bisogno del bagno, anche durante il periodo d'incubazione: a volte si bagnano a tal punto da trovare difficoltà ad alzarsi in volo per raggiungere il nido; evidentemente abbisognano di molta umidità per garantire migliore sviluppo agli embrioni.
    Perla riproduzione il Diamante pappagallo non ha una stagione determinata; tranne il periodo della muta può riprodursi tutto l'anno.

    Allo stato di natura nidifica nel folto dei cespugli, tra i rami degli alberi o in cavità naturali; il nido, costruito con pagliuzze, foglie secche e altro materiale vegetale, è rozzo e voluminoso. In esso la femmina depone da 5 a7 e finanche 9 uova di colore biancastro, che cova con l'aiuto del maschio per circa 13 giorni.
    I piccoli vengono amorevolmente allevati da entrambi i genitori e abbandonano il nido tra il 19° e il 23° giorno di vita.
    In cattività, purtroppo, la riproduzione del Diamante pappagallo presenta qualche inconveniente, o perlomeno non è così facile come ci si attenderebbe se si prestasse fede alla fama spropositata, quasi da leggenda, che questo esotico ha acquisito in merito alla propria prolificità, durante gli anni in cui era irreperibile sul mercato, e che ancor oggi una pubblicità troppo interessata continua a diffondere e cerca di accreditare vantando come fatto pressoché normale il conseguimento di risultati straordinari, talvolta tanto enormi quanto poco attendibili.

    Per la nidificazione allo stato domestico dei Diamanti pappagallo si possono adottare vari tipi dì portanido: il più indicato tuttavia, specie se la coppia è tenuta in gabbia, è una cassettina di legno, di forma rettangolare,aperta sul davanti. Per l'imbottitura si fornisca: pagliuzze, sfilacce di canapa e di lana, corti fiocchi di cotone, fili d'erba secca, ecc.

    Di solito molti ornicoltori, soprattutto quelli che purtroppo antepongono i fini commerciali alla salute dei propri alati, ricorrono sistematicamente alla pratica di sottrarre le uova ai Diamanti pappagallo allo scopo di ottenere in un anno un numero maggiore di deposizioni; per l'incubazione e per l'allevamento si valgono di coppie baliatiche di Passeri del Giappone.

    In tal modo riescono ad avere da una femmina, in un anno, un totale di finanche 70 e più uova; ciò, beninteso, non comporta necessariamente una maggior quantità di nati, anzi non dirado tale speranza resta vana.
    Infatti, l'uso indiscriminato esistematico disimili pratiche di sfruttamento delle eccellenti possibilità di deposizione delle femmine di Diamante pappagallo, è negativo ai fini dell'integrità fisica, genetica e attitudinale della specie.
    Tra l'altro, per conseguire risultati riproduttivi delle dimensioni citate, si spingono le coppie a riprodursi anche durante i freddi mesi invernali, per cui la riproduzione avviene in locali chiusi e riscaldati, nei quali è sempre difficile ottenere condizioni ambientali di calore, umidità, ossigenazione e luce ad essa veramente idonee.


    Meglio sarà, pertanto, attenersi entro limiti di molto inferiori e nello stesso tempo lasciare ai genitori il compito di allevare la prole, cosa del resto che sanno fare molto bene. Così facendo si otterranno uccelli robusti e profilici, e si creeranno valide premesse per un miglioramento fisico generale dei ceppi domestici, troppi dei quali mostrano ancora le conseguenze di approssimativi criteri di allevamento; tanto più che attualmente è impossibile irrobustirli tramite accoppiamenti con soggetti di cattura.

    Pochi anni orsono, infine, in cattività è apparsa una mutazione, a carattere recessivo, in cui il rosso è sostituito da un brillante giallo oro.



    P.Eoli

  2. #2
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    Molto interessante anche se forse questo articolo risale a diversi anni fa. Infatti oggigiorno il Diamante Pappagallo non è più raro e costoso come un tempo anche se non ancora comunissimo. La mutazione di cui parla l'autore dovrebbe essere la "verde mare" da alcuni chiamata anche "avorio" poichè comporta una riduzione dei lipocromi, mentre le melanine rimarrebbero inalterate. I soggetti interessati da questa mutazione possiedono un fenotipo un cui il rosso è sostituito da un giallo-arancio ed il verde da una tonalità meno intensa e tendente lievemente all'azzuroggnolo. Esiste anche la varietà "pezzata". I soggetti appartenenti a questa varietà , che secondo alcuni non sarebbe una mutazione vera e propria, sono affetti da una sorta di "acianismo progressivo". Infatti solitamente questi soggetti nascono con poche penne acianiche, ma col tempo, di muta in muta, la pezzatura tende ad estendersi. Nonostante siano esclusi da i concorsi internazionali, i Diamanti Pappagallo pezzati, poichè molto attraenti, sono ancora molto ricercati, ed il loro prezzo è solitamente più elevato di quello degli ancestrali e dei verdemare. Pare che con la selezione dei pezzati siano stati ottenuti degli esemplari totalmente o quasi a-melaninici a livello del piumaggio, ovvero gialli e rossi con occhio nero. Tuttavia questi esemplari sono sempre stati rarissimi.
    Negli anni recenti è stata fissata la mutazione "pastello". Tuttavia i soggetti interessati da questa ultima mutazione, probabilmente per un fenomeno di Pleiotropia presentano solitamente un piumaggio di non ottima qualità.
    La mutazione pastello è stata combinata con la mutazione verde mare , dando come risultato dei soggetti con un fenotipo particolarmente accattivante.
    Si parla da anni di un fantomatico Diamante Pappagallo "Lutino", in effetti , non esistono foto in giro di esemplari di questo tipo. Forse qualcuno ha creduto di vedere dei Diamanti Pappagallo Lutino, trovandosi invece di fronte a delle femmine F1 di Diamante di Kittliz lutino X Diamante Pappagallo ancestrale, o a dei Gialli ad occhio nero.
    Molti sostengono che gli ibridi fra le specie ascritte al genere Erythrura siano generalmente fertili. Se così fosse la mutazione Lutino, già presente nelle popolazioni domestiche del Kittliz da molti anni, sarebbe stata traslata al Diamante Pappagallo da un bel pò di tempo. Questo, a mio avviso sta a dimostrare, che tali ibridi sono generalmente infecondi.

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