L’articolo sul Cappuccino t. n., con modifiche ed aggiunte, in collaborazione con l’Amico Giuseppe Paolo Mignone, fu ripubblicato da Italia Ornitologica – 11/1988.
Qui di seguito alcune considerazioni ed ipotesi.
Con questi dati, volendo generalizzare il comportamento della coppia di Cappuccini t.n. nell'arco di questi due anni, si potrebbe ipotizzare che la difficoltà di riproduzione in purezza del Cappuccino t.n. dipenda sia dalla scelta dei sessi per assortire una vera coppia (vi sono alcuni maschi , come in questo caso, che non cantano mai) sia soprattutto dalla perdita, in condizioni di cattività, di determinati moduli comportamentali attinenti al periodo riproduttivo.
Sono tutti problemi, questi, che ruotano in quella branca relativamente nuova delle discipline etologiche ed ecologiche che va sotto il nome di ecologia comportamentale o eco-etologia.
Qualora, per esempio, desideriamo trovare le risposte ai nostri quesiti nel caso considerato ed in altri, dobbiamo valutare il comportamento dei Cappuccini t.n. in relazione ai parametri ambientali, quali il tipo di cibo disponibile, i requisiti necessari per il nido, la presenza di spp. competitrici e dell'ibridismo. Saranno pertanto questi ed altri aspetti ecologici, valutati e correlati all'etologia di quella sp., che ci consentiranno di enucleare i fattori e le modalità con cui essa opera. Avremo perciò da considerare gli adattamenti etologici alle caratteristiche ambientali; le scelte nel bilancio economico dell'individuo; il comportamento aggressivo; la selezione sessuale ed il « conflitto » tra i sessi; le cure parentali ed i sistemi di accoppiamento; le strategie alternative; l'ibridismo, la cooperazione e l'altruismo; la struttura dei segnali di comunicazione in relazione alle variabili ecologiche ed ai fattori selettivi; l'evoluzione del comportamento in individui diversi, ma interagenti.
Un aspetto di non trascurabile importanza, che va enfatizzato malgrado le troppo rigide opinioni di molti naturalisti, è che in ecologia com*portamentale — come del resto in ogni altra disciplina scientifica — vanno formulate non soltanto le descrizioni analitiche tipiche delle Scien*ze Naturali, ma precise ipotesi di lavoro da verificare sperimentalmente, ove possibile com'è nel nostro caso, trasportando la ricerca dall'ambiente naturale alla cattività o segregazione controllata o laboratorio. Sono finiti i tempi in cui l'osservazione del comportamento era prevalentemente passiva e le conclusioni venivano raggiunte soltanto attraverso correlazioni tra i parametri ambientali e quelli etologici, o perfino attraverso ipotesi non verificate. Questo è vero, ma attenzione! Pretendere di trasferire alla sp. il comportamento di una coppia soltanto è veramente operazione superficiale e approssimativa. Oltre tutto la stessa coppia, in cattività, può mostrare comportamenti diversi. Come esempio…