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Discussione: Consiglio su accoppiamenti in consanguineità

  1. #1
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    La bandiera di cunnein1988

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    Consiglio su accoppiamenti in consanguineità

    Ho sempre sentito parlare male degli accoppiamenti in consanguineità, però ho letto di molti allevatori che hanno ottenuto buoni risultati con questi tipi di incroci.
    Ad esempio, io ho una coppia formata da un maschio di taglia molto piccola (18 cm) e femmina sui 21 cm; i pulli nati da questa coppia si presentano delle stesse dimensioni del padre.
    La mia domanda è: posso accoppiare padre x figlia per ridurre ulteriormente la taglia?
    Esiste una regola in senso assoluto per regolarsi con gli accoppiamenti tra parenti?
    Grazie in anticipo.

  2. #2
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    La consanguineità è un'arma a doppio taglio, poiché accentua sia i pregi che i difetti...se ben utilizzata comunque è la base della selezione di qualsiasi razza domestica, poiché porta a fissare e rendere omogenei i caratteri desiderati. Come regola cerca sempre di evitare l'accoppiamento tra fratelli e comunque non insistere con la consanguineità per troppe generazioni di fila, immettendo di tanto in tanto "sangue" nuovo; l'accoppiamento padre x figlia e madre x figlio è uno dei più classici ed utilizzati, poiché si limita ad un tasso di parentela del 50% e nel contempo permette di lavorare su caratteristiche simili e condivise, ma si può utilizzare tranquillamente nonno x nipote, zio x nipote o cugino x cugino. Quindi accoppia pure il padre con una delle figlie, ma considera che la taglia è un carattere di tipo poligenico e quindi determinato da più fattori combinati assieme: di solito i figli tendono ad avere dimensioni intermedie rispetto ai genitori, quindi aspettati ampie variabili anche all'interno di una stessa nidiata...
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

  3. #3
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    Grazie Pantaleo.
    Ma è vero che la sola consanguineità, anche se applicata su soggetti di taglia grande, porta comunque alla riduzione della stazza?

  4. #4
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    Non è assolutamente vero... se la grossa taglia è geneticamente determinata, l'accoppiamento tra parenti con le stesse caratteristiche aiuta a fissare tale carattere. La riduzione della taglia il più delle volte è dovuta all'uso sconsiderato e ripetuto della consanguineità, che porta all'indebolimento dei figli ed una crescita stentata...
    Leo



    Uccello in gabbia, o canta per amore, o canta per rabbia...

  5. #5
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    Purtroppo c'è chi diffonde la teoria secondo la quale per ottenere la piccola taglia bisogna accoppiare in consanguineità....come se fosse il modo migliore per ottenere buoni risultati. Ma sinceramente a me sembra la teoria degli stolti.
    Accoppiare in consanguineità non porta ad ottenere la taglia desiderata, ma innesca tutta una serie di meccanismi di ereditarietà che comportano molti rischi, e che a lungo andare provoca seri danni.
    Accoppiare genitore x figlio lo si può fare una volta, ma poi basta, non si può proseguire in quella direzione, è necessario introdurre sangue diverso, altrimenti sopraggiungono malformazioni e debolezza .
    Lo standard prescrive una taglia, ma non il rachitismo, e un bel soggetto viene premiato anche se leggermente più lungo.
    Non esistono scorciatoie, non è così facie, bisogna imparare a selezionare!!!
    RNA - 442X - RAE - 0487



  6. #6
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    Sinceramente io non ci sto capendo molto nella selezione degli ondulati, forse perché non è molto che ho iniziato.
    Prima di tutto, siccome la taglia non dipende solo dal genotipo, è difficilissimo distinguere i soggetti piccoli da quelli rachitici, in secondo luogo i soggetti rimangono di piccola taglia fino a 6-9 mesi, dopo cominciano ad aumentare fino a raggiungere quasi i 20 cm.
    Non esiste una legge matematica, vero? Sarà solo questione di esperienza...

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