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Discussione: come funzionano le mutazioni

  1. #1
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    come funzionano le mutazioni

    Salve, ho una domanda riguardo le mutazioni di colore dei pappagalli, ovvero, come sono stati creati per la prima volta dei soggetti mutati? Cioè: se in natura si trovano solamente soggetti ancestrali allora la prima mutazione di una lunghissima serie come è stata creata? Scusate in anticipo la mia ignoranza...

  2. #2
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    Beh... ti rispondo per sommi capi perchè ogni specie ha una propria origine.
    Tra gli allevatori di agapornis, così come quasi tutte le altre specie di volatili, che allevavano ancestrali per amore della specie, vuoi per difetto del meccanismo genetico, o per incompleta o alterata produzione di eumelanina o feomelanina, la mutazione apparve spontaneamente. Ancora oggi non è chiaro perchè questo accada.
    Una volta apparsa, ecco che tra gli allevatori si cominciarono a fare tutti gli incroci mirati per cercare di fissare la mutazione, (padre x figlia e madre x figlio).

    Ad esempio (leggo da fonte attendibile) la mutazione Ino NSL (Non Sesso Legata) apparve spontaneamente nel 1936 in un allevamento di inseparabili ad Adelaide, in Australia, in un ceppo di lilianae.
    Più tardi, questa forma fu trasferita nella specie personatus tramite la trasmutazione e,successivamente, anche a fischeri e nigrigenis. Non c'è documentazione della presenza della mutazione NSL ino nelle altre specie di inseparabili.


    ROE - A.O.E. 016 - F.E.O.0016SV 085AIAP 26

  3. #3
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    quindi se ho capito bene semplicemente sono delle mutazioni naturali degli ancestrali che poi sono state allevate e hanno dato origine a una enorme varietà di colori, ma allora se è così come mai in natura non si trovano soggetti mutati? cioè: se la prima mutazione è avvenuta in modo naturale in natura sarebbe possibile che soggetti di diversi colori si accoppino e man mano si creino diversi colori anche in natura?
    ad ogni modo grazie per avermi risposto

  4. #4
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    Per soggetti ancestrali ci si riferisce a quegli esemplari che nel loro fenotipo manifestano tutte le caratteristiche che la specie ha nella sua forma selvatica e cioè quella esistente in natura.
    I soggetti selvatici puri hanno fenotipo e genotipo ancestrale, sia esteriormente che geneticamente e sono portatori dei caratteri tipici della propria specie.

    I fattori ereditari - nella quasi totalità dei casi - si trasmettono dai genitori ai figli senza subire variazioni ma a volte può verificarsi un’alterazione in uno dei geni all’atto della procreazione che può provocare la trasmissione di un fattore mutato o – ancora meglio – di un gene mutante.
    Convinzione generale è quella di considerare la mutazione come un fenomeno tipico della cattività ma tuttavia non è affatto infrequente che invece possano verificarsi in natura.

    In genere i soggetti che in natura subiscono una mutazione sono sfavoriti rispetto i loro conspecifici o perché deboli o perché le nuove caratteristiche li rendono più visibili e quindi più vulnerabili ai predatori. Immagina un esemplare mutato giallo, blu o bianco che sia, non essendo più mimetico su un albero, o sulla radura è molto più visibile ai predatori.
    Un altro motivo tuttavia da non sottovalutare è proprio quello da venire rifiutati principalmente dai propri genitori che li abbandonano a loro stessi e per coloro che riescono a sopravvivere allo svezzamento si verifica una specie di rifiuto da parte dell’altro sesso con la conseguenza logica di cessare così la discendenza e quindi la continuazione della mutazione.
    Ecco perché in natura le mutazioni sono inesorabilmente destinate ad estinguersi in breve periodo.

    In cattività, invece, in maniera del tutto contraria a quanto avviene in natura, un allevatore che da una coppia di esemplari normali ottiene un soggetto mutato, riserverà a questo le maggiori attenzioni destinandolo senza alcun dubbio alla riproduzione e riservandogli non solo le migliori tecniche di accoppiamento ma anche le più opportune proprio per fissarne stabilmente le caratteristiche.


    ROE - A.O.E. 016 - F.E.O.0016SV 085AIAP 26

  5. #5
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    oh... capisco.. comunque davvero grazie ti sei espresso benissimo.. comunque, ora che rifletto, se un soggetto mutato è più soggetto a predatori come mai in natura si trovano pappagalli di colori sgargianti nella loro forma ancestrale?
    cioè capisco pappagalli molto grandi come le ara che non hanno quasi nessun predatore ma pappagalli come per esempio i Trichoglossus haematodus (lori arcobaleno) oppure gli aratinga solstitialis (conuro del sole) sono abbastanza piccoli e con colori così sgargianti sono abbastanza facili da notare dai predatori..

    scusa in anticipo la mia ignoranza... :(

  6. #6
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    Quote Originariamente inviata da Flavio.00 Visualizza il messaggio
    ... comunque, ora che rifletto, se un soggetto mutato è più soggetto a predatori come mai in natura si trovano pappagalli di colori sgargianti nella loro forma ancestrale?(
    Nessun ringraziamento ma tengo a precisare che non sono nè uno zoologo ne tantomeno un'enciclopedia motivo per cui, per rispondere alla tua domanda, ho fatto una piccola ricerca....
    Hai citato il Trichoglossus haematodus e quindi ti riporterò qualcosa trovato proprio di questo soggetto.

    "" Tende a vivere in stormi piuttosto numerosi, e sono considerati un flagello per le coltivazioni locali, essendo in grado di devastare frutteti e piantagioni, e ciò avviene particolarmente in Nuova Zelanda.
    Il lorichetto arcobaleno è un eccellente volatore ....
    La popolazione complessiva di questo variopinto pappagallo è stimata in circa cinque milioni di esemplari.""

    Dunque è risaputo che uno stormo numeroso tende a salvaguardare la specie e quindi i soggetti; è un eccellente volatore e questo è un altro punto a favore.
    Ma anche ammesso venissero predati mille o duemila soggetti all'anno, credi davvero che possano vedersi su una popolazione stimata di 5 milioni di esemplari?


    ROE - A.O.E. 016 - F.E.O.0016SV 085AIAP 26

  7. #7
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    beh si effettivamente hai ragione, grazie di avermi risposto a tutto sei stato impeccabile.. scusa della mia ignoranza..

  8. #8
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    Ma figurati, nessun problema
    è sempre un piacere poter dialogare con gli amici del forum ma anche io ho i miei limiti.....


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