Sicuramente nell'operazione di coordinamento degli arti inferiori, atti a svolgere funzioni manipolatrici, rientra anche una componente intellettiva, tuttavia l'origine di tali atteggiamenti è prettamente relativa al contesto evolutivo degli animali.
Gli Psittacidi caratterizzati da abitudini di vita arboricole avranno imparato ad utilizzare le zampe come mezzo di locomozione principale, utili per arrampicarsi e aggrapparsi saldamente a rami esili o ricoperti di muschio.
Inoltre la consumazione di cibo in posizione sopraelevata avrà sviluppato, così come in alcuni falconiformi, una maggior capacità di controllo delle articolazioni mobili, al fine di mantenere saldamente un grosso frutto durante il lento processo di distruzione e assunzione, senza sfruttare alcuna base di appoggio.
A sostegno di questa tesi, è interessante notare come i pappagalli di foresta presentino falangi relativamente più lunghe rispetto ad altri Psittaciformi.
Uno Psittacide proveniente da contesti aridi e poco alberati, al contrario, avrà sviluppato una maggior potenza muscolare per intraprendere lunghi spostamenti alla ricerca di cibo e acqua, il tutto a discapito dell'impiego degli arti inferiori.
Inoltre, tutti gli uccelli pascolatori sono soliti consumare il pasto - principalmente composto da spighe immature ed erbe - permanendo al suolo: in simili contesti, lo sviluppo di capacità prensili non si rende necessario.
L'intelligenza caratteristica di una determinata specie si rileva principalmente in base alla capacità di interagire con svariati oggetti, anche per semplice gioco o per curiosità, preservare le esperienze accadute in una memoria a lungo termine, risolvere problemi straordinariamente complessi, nonché in funzione del livello di spirito d'inventiva e capacita d'adattamento.