Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
+ Rispondi
Visualizzazione dei risultati da 1 a 5 su 5

Discussione: ASTRO ALI GIALLE (Alamanno Capecchi)

  1. #1
    Silver master European Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di marco cotti

    L'avatar di marco cotti
    Registrato dal
    06-07-07
    residenza
    invorio (NO)
    Messaggi
    6,774

    ASTRO ALI GIALLE (Alamanno Capecchi)

    ANNOTAZIONI SUL COMPORTAMENTO
    RIPRODUTTIVO IN CATTIVITÀ
    DELL'ASTRO ALI GIALLE


    (Pytilia hipogrammica, Scharpe 1870)

    di A. Capecchi



    Premessa.
    Prima di passare all'esposizione dell'esperienza personale, sarà opportuno premettere una breve scheda di carattere generale sui Pytilia.
    Al genere Pytilia appartengono quattro specie di forma e taglia simili (I.t. 12-13 cm) presenti in Africa in areali a sud del Sahara. Il più appariscente di questi piccoli Uccelli è il Melba Pytilia melba (Linneo, 1758).

    Melba

    Il maschio ha maschera rosso cremisi che si estende fino alla gola e degrada in giallo arancio sulla parte alta del petto; timoniere e sopracoda: rossi; dorso ed ali: verde oliva; capo e collo: grigi; parti inferiori del corpo ugualmente grigie, barrate di bruno; becco: rosso. La femmina ha i colori più smorti,
    barrature meno marcate e manca del rosso e del giallo su capo, collo e petto. La livrea giovanile assomiglia a quella della femmina. Attualmente sono riconosciute otto sottospecie:

    P.m. citerior (Dal Senegal al Sudan)

    P.m. soudanensis (E. Sudan, Etiopia, Kenia)

    P.m. jessei (E. Etiopia)

    P.m. percivali (S.W. Kenia, N. Tanzania)

    P.m. belli (Uganda, E. Zaire fino al Malawi)

    P.m. melba (Zaire, Tanzania fino alla Namibia e
    al Transvaal)

    P.m. hygrophila (N. Zambia, N. Malawi)

    P.m. thermophila (E. Mozambico, E. Natal).


    Ptyla melba


    L'Astro aurora Pytilia phoenicoptera, Swainson 1837, ha le parti superiori del corpo grigio cenere, che sulla testa e nuca si mescola a zebrature grigio piombo; ali, groppone e coda di un bel colore rosso, presente anche come bordatura sulle remiganti; parti inferiori grigie con fitte barrature bianchicce; becco scuro. la femmina è simile al maschio ma ha i colori più offuscati.


    Pytilia phoenicoptera

    Sono riconosciute due-tre sottospecie:

    P.p. phoenicoptera (Dal Senegal fino al Camerun)

    P.p. emini ( Dal Camerun fino all'Uganda e al Sudan).

    Attualmente questa forma è considerata dai più in sinonimia con la precedente.
    P.p. lineata (N. Etiopia). Questa sottospecie possiede becco rosso.

    L'Astro di Wiener Pytilia afra ( Gmelin 1758) assomiglia al precedente ma il maschio ha fronte, maschera facciale e mento rosso cremisi, inoltre sia il maschio che la femmina possiedono vertice e mantello grigio-olivastri.
    L'Astro ad ali gialle Pytilia hipogrammica, Scharpe 1870, è molto simile all'Astro di Wiener tanto che in passato fu considerato da alcuni sistematici, una sua forma subspecifica; ha però dorso, collo e occipite grigio-brunastri e ali con bordature gialle.
    Il maschio possiede la maschera facciale rosso scarlatto, come la specie precedente.
    Il becco è quasi nero; i giovani, come in tutto il genere, assomigliano alle femmine con tonalità più sbiadite.
    Sono tutti Uccelli tipici di savana che nidificano nel folto dei cespugli, riuniti a macchia o isolati, a poca altezza dal suolo. Costruiscono con erba secca un nido globulare con apertura laterale, foderato internamente con lanuggine vegetale e piumino.
    Depongono, in media, quattro uova che vengono incubate per 12-14 giorni da entrambi i partner.
    L'alimentazione dei pulli è costituita prevalentemente da insetti; l'involo avviene dopo circa 18 giorni dalla schiusa e le cure parentali si protraggono ancora per poco meno di due mesi. La livrea definitiva viene rivestita a 90 giorni di età. Tutte e quattro le specie sono parassitate dalla Vidua paradisea e dalle diverse sottospecie della Vidua orientalis.
    Riguardo l'allevamento in cattività gli Autori concordano in modo unanime nel ritenere molto difficile che il ciclo completo vada a buon fine (ad eccezione per l'Astro aurora, come anch'io ho avuto la possibilità di constatare più volte). In linea di massima, la costruzione del nido, la deposizione e l’ incubazione avvengono senza intoppi. I problemi si presentano alla schiusa quando, quasi sempre, i pulli vengono gettati fuori dal nido, e i genitori, ben presto, si accingono ad una successiva deposizione che avrà un
    identico risultato.
    I consigli per tentare di scongiurare questa « tragedia » sono i soliti: ambiente e temperatura adatti, massima tranquillità, abbondante e varia somministrazione di insetti vivi, ecc. Alcuni raccomandano di utilizzare come « balie » Passeri del Giappone abituati ad imbeccare i nidiacei con larve di Tenebrio molitor.

    __________________________________________________ ______________

    segue...

  2. #2
    Silver master European Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di marco cotti

    L'avatar di marco cotti
    Registrato dal
    06-07-07
    residenza
    invorio (NO)
    Messaggi
    6,774

    Astro Ali gialle - parte due

    ESPERIENZA PERSONALE

    Nel 1985, ultimi giorni di aprile, introdussi in voliera due coppie di Astri ad ali gialle seguendo da vicino il loro comportamento durante il periodo riproduttivo ed effettuando alcuni esperimenti. Riporto qui di seguito, brevemente, quanto constatato con qualche commento a proposito.
    Dai primi di maggio ad agosto i miei hipogrammica effettuarono sei deposizioni, tre per coppia, di quattro-cinque uova ciascuna dalle quali nacquero, nella quasi totalità (due sole uova risultarono chiare), pulli vitalissimi che furono o in breve tempo rimossi dal nido, o diligentemente riscaldati, ma non nutriti, e lasciati morire di fame.
    I cicli si svolsero nella seguente maniera: costruzione di un nido globulare, con apertura laterale, intessuto con fibre vegetali, foderato all'interno con cotone idrofilo e posto a circa un metro e venti centimetri da terra; deposizione regolare (un uovo al giorno) e incubazione assidua effettuata alternativamente dai partner; apporto di nuovo cotone idrofilo all'interno del nido al momento della schiusa; schiusa. A questo punto il “dramma”.
    Come già accennato, in alcuni casi i pulli vennero rimossi nel giro di poche
    ore, ancora vivi, e portati a morire lontano dal nido; in altri furono asportati dopo la loro morte, causata sempre da mancata alimentazione. Successivamente il nido venne
    distrutto in parte ma subito ricostruito e nel giro di pochissimi giorni (2-3) la comparsa del primo uovo segnò l'inizio di un nuovo ciclo. Per tentare di comprendere questo strano comportamento enumererò quelle che sono ritenute le più frequenti cause degli insuccessi riproduttivi in cattività, aggiungendo alcuni dati sui casi in esame.
    Cova interrotta per eccessivo disturbo da parte dell'allevatore o degli altri ospiti della voliera.
    Approfittando della rilevante distanza tra i due nidi (più di 15 metri) disturbai
    volutamente, più volte al giorno, una delle due coppie durante la prima cova,
    costringendo il partner di turno ad abbandonare le uova. Gli Astri ali gialle non
    manifestarono, almeno apparentemente, timore con richiami d'allarme o voli precipitosi e appena uscito dalla voliera ricuperarono il nido. L'altra coppia fu lasciata nella massima tranquillità: i risultati furono identici. Questi Uccelli dimostrarono anche grande tolleranza nei confronti delle altre specie alle quali fu consentito di nidificare a pochi centimetri dal loro nido; tutto filò sempre liscio, senza litigi.

    Aggressività intraspecifica.

    Per due volte i nidi furono costruiti sullo stesso arbusto, a circa 50-60 cm di distanza senza che si verificassero zuffe. Durante la ricerca del cibo, quando a terra procedevano gli uni accanto agli altri, o presso le mangiatoie, non notai, in nessun caso, comportamenti aggressivi degni di nota.

    __________________________________________________ ___________

    segue

  3. #3
    Silver master European Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di marco cotti

    L'avatar di marco cotti
    Registrato dal
    06-07-07
    residenza
    invorio (NO)
    Messaggi
    6,774

    Astro Ali gialle - parte tre

    Carenza di prede vive.

    Anche se gli insetti che somministravo abitualmente (larve e pupe di Tenebrione, larve di Mosca carnaria e Afidi) non venivano consumati dagli Astri ali gialle, nel terreno della voliera si trovavano insettucci vari, utilizzati con avidità dalle altre specie:
    Amaranti comuni,

    Lagonosticta senegala

    Astrildi testa azzurra, Cordon blu, Ventrearancio, per portare
    all'involo i loro nati. Quello che mi stupì sempre, durante questo primo anno di
    osservazioni, fu che gli Astri ali gialle beccavano tranquillamente tra le foglie e gli altri detriti senza manifestare la minima irrequietezza nella ricerca del cibo; ma anche quando i pulli non furono subito rimossi, nessuna traccia di alimento passò mai dal loro becco a quelle dei piccoli.

    Pulli deboli o ammalati.

    Escluderei una simile ipotesi. Una volta raccolsi quattro piccoli ancora vivi dal fondo della voliera e li affidai ad una coppia di Cappuccini testa nera Lonchura malacca atricapilla,


    alloggiata in gabbia, che stava covando da tredici giorni uova chiare, ma furono subito allontanati dal nido; nuovo tentativo con una coppia di Cordon blu Uraeginthus bengalus che, in voliera, covava da quattordici giorni uova infeconde, anche in questo caso i piccoli intrusi furono immediatamente rimossi. Successivamente prelevai quattro uova, tutte embrionate, e le depositai, previa sostituzione, in un nido di un'altra coppia di Cordon blu che aveva iniziato la cova lo stesso giorno degli Astri ali
    gialle; alla nascita i Cordon blu continuarono a riscaldare i piccoli senza nutrirli,
    costringendoli ad una misera fine.
    In tutti e due i casi fui colpito dalla vitalità e dalla resistenza di questi minuscoli esseri che, a becco aperto e con ritmico oscillare del capo, reclamavano il cibo per giorni prima di arrendersi alla morte. Sugli insuccessi utilizzando Astrildidi come balie (salvo i Passeri del Giappone ma non sempre) le cause sono note e non è il caso qui di ripeterle.

    Il 25 aprile 1986 misi nuovamente i quattro hipogrammica in voliera.
    Nel periodo primavera-estate furono effettuate cinque deposizioni (3 e 2) con numero di uova e di nati per nido praticamente sovrapponibile a quello del 1985. Mentre una delle due coppie (quella che depose tre volte), ricalcò il comportamento dell'anno precedente, l'altra lo modificò in parte riuscendo a portare all'indipendenza due nidiacei. Per la descrizione riporto alla lettera ad alcuni passi scritti, a suo tempo, sul blocco appunti.
    30 maggio 1986. Da alcuni giorni ho notato una delle due coppie di Astri ali gialle muoversi senza posa per la voliera e rovistare minuziosamente tra l'erba e le foglie secche alla evidente ricerca di insetti, senza curarsi delle larve di Tenebrione, degli Afidi, dei semi freschi e del pastoncino all'uovo che ha a disposizione. Il nido è posto in una cassettina tra i rami di un arbusto e questo mi ha dato la possibilità di controllare: dentro vi sono tre piccoli in parte impiumati, sviluppati in modo non uniforme e visibilmente denutriti.

    8 giugno 1986.
    Ho veduto, questa mattina, due dei tre giovani Astri ali gialle seguire la
    madre reclamando il cibo, sono di differente taglia e sviluppo, inetti al volo; il più minuto ha ancora il dorso, la parte inferiore del petto e il ventre quasi privi di piume. Evidentemente hanno abbandonato il nido spinti dalla fame.

    5 11 giugno 1986.
    Ora la femmina nutre assiduamente i due piccoli con miglio, panico e
    scagliola in mia presenza senza il minimo timore; è sempre insieme ai figli e spesso riposa accovacciata in mezzo a loro, anche il maschio li segue da vicino.
    A differenza di altre specie di Astrildidi ( Cordon blu, Amaranti, ecc.) non emettono segnali d'allarme quando entro in voliera.

    27 giugno 1986.
    I due giovani sono ormai ben sviluppati e uno inizia ad evidenziare le
    prime macchiette rosse sulla testa (il giallo delle remiganti appare con il piumaggio di nido). Malgrado le condizioni fisiche scadenti, l'abbandono prematuro del nido, le condizioni climatiche avverse (vento forte, temporali e temperature, in particolare durante la notte, relativamente basse) hanno raggiunto la completa indipendenza a conferma della resistenza fisica di questa specie.
    Nel mese di settembre la stessa coppia nidificò nuovamente deponendo cinque uova che regalai ad un amico; covate dai Passeri del Giappone nacquero quattro pulli che morirono entro i primi dodici giorni per evidenti carenze alimentari e disturbi digestivi (le balie utilizzarono quasi esclusivamente semi). I due sopravvissuti della prima covata
    e i quattro adulti trascorsero l'inverno in una stanza a nord dove la temperatura, alcune mattine, era di poco superiore a zero gradi e l'umidità, nelle giornate piovose, intorno al 93-94%; tuttavia le loro condizioni di salute rimasero sempre buone.

    Nel 1987 i risultati furono i seguenti.

    Coppia n. 1 (quella che non aveva mai portato i figli all'indipendenza): tre covate; numerosi nati trovati morti sul fondo della voliera, entro la prima settimana dalla schiusa con il gozzo per buona parte pieno di semi.
    Coppia n.2: due covate di tre e due pulli, dei quali, due del primo nido e uno del secondo, raggiunsero l'indipendenza, sia pure con le solite vicissitudini, e due morirono.
    Senza voler tracciare un profilo del comportamento riproduttivo in cattività dell'Astro ali gialle, che sarebbe oltre che soggettivo ridicolo per la limitatezza dei dati a mia disposizione, sembrerebbe che una delle cause degli insuccessi possa risiedere in una certa difficoltà di adattamento ai cibi animali. Si potrebbe supporre che i primi giorni, questa specie somministri ai nidiacei insetti introvabili da noi e che quindi vi siano grosse difficoltà ad utilizzare piccole prede nostrane ugualmente valide. Gli insuccessi potrebbero anche essere legati a particolari esigenze digestive e metaboliche della specie
    che orientano istintivamente i genitori verso una gamma piuttosto ristretta di alimenti.
    Ho notato, ad esempio, che l'Amaranto comune Lagonosticta senegala in caso di necessità riesce a portare all'indipendenza i nidiacei somministrando, fin dai primi giorni, quasi esclusivamente Centocchio e semi secchi, mentre la femmina del Papa della Luisiana, Passerina ciris,

    Passerina ciris


    in mio possesso, che come il maschio appetisce grandemente le larve di Tenebrione e i Grilli, utilizza per i nati, nei primi giorni di vita, esclusivamente insettucci alati (zanzare, moscerini, ecc.).
    Quindi tutto potrebbe essere connesso a specifiche esigenze nutrizionali delle singole specie; a modelli comportamentali influenzati geneticamente; a risposte di adattamento a situazioni ambientali, climatiche ed alimentari sicuramente diverse da quelle proprie della specie.
    Il brevissimo intervallo tra schiusa, allontanamento dei pulli e deposizione del primo uovo, che si verificò durante il 1985, potrebbe indirizzare su squilibri ormonici, causati dallo stato captivo, capaci di bloccare le cure parentali e rinnescare il processo dell'accoppiamento e dell'ovulazione; ipotesi forse improbabile se teniamo conto del comportamento nei due anni successivi.
    Dall'insieme dei dati mi sembra possa emergere comunque un'impressione abbastanza oggettiva: tentativi di adattamento a livello individuale o di coppia alle nuove condizioni di vita.
    Ma da una cauta impressione a ipotesi concrete il passo è enorme.
    __________________________________________________ _______________



    Alamanno Capecchi
    nato a Pontedera (PI) il 25 settembre 1927.
    Laureato in farmacia. Zoofilo. Ornitologo dilettante.
    Menbro della Società Italiana di Scienze Naturali (Milano)
    Rappresentante nazionale C.R.O. ( Commission de ricerche ornithologique) della C.O.M.

    Autore di circa trecento articoli pubblicati da riviste italiane ed estere (Avifauna, Uccelli, Italia Ornitologica, Atualidades Ornitologicas, O Paporrubio

  4. #4

    Un altro prezioso articolo da conservare, nella speranza un giorno di poter provare a ripetere simili esperienze. Grazie come sempre

  5. #5
    Consigliere Nazionale FEO
    Nazionalità:
    La bandiera di Luca Anniballi

    L'avatar di Luca Anniballi
    Registrato dal
    14-07-07
    residenza
    Siracusa
    Messaggi
    3,375

    Mitici!!!!!!!

    Mamma mia ragazzi, mi sembra di vivere dal vivo queste esperienze........

    Bellissimi esotici!!!!!!!!!!!!

    grandi ragazzi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Non importa cosa facciamo....
    è come lo facciamo che realmente conta.
    _______________________________________________
    GIANLUCA ANNIBALLI F.E.O.r.a.e 0009 - A.O.E r.n.a SV 370

+ Rispondi

Discussioni simili

  1. La Gazza (Alamanno Capecchi)
    Da marco cotti nel forum I vostri articoli
    Risposte: 67
    Ultimo messaggio: 14-07-12, 23: 44
  2. Risposte: 0
    Ultimo messaggio: 09-11-08, 20: 45
  3. I Vangidi (Alamanno Capecchi)
    Da marco cotti nel forum Altri esotici
    Risposte: 7
    Ultimo messaggio: 15-06-08, 21: 05
  4. Il Balestruccio (Alamanno Capecchi)
    Da marco cotti nel forum I vostri articoli
    Risposte: 4
    Ultimo messaggio: 20-11-07, 13: 56
  5. Il Codirosso spazzacamino(Alamanno Capecchi)
    Da marco cotti nel forum I vostri articoli
    Risposte: 5
    Ultimo messaggio: 08-11-07, 01: 23

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi