ESPERIENZA PERSONALE
Nel 1985, ultimi giorni di aprile, introdussi in voliera due coppie di Astri ad ali gialle seguendo da vicino il loro comportamento durante il periodo riproduttivo ed effettuando alcuni esperimenti. Riporto qui di seguito, brevemente, quanto constatato con qualche commento a proposito.
Dai primi di maggio ad agosto i miei hipogrammica effettuarono sei deposizioni, tre per coppia, di quattro-cinque uova ciascuna dalle quali nacquero, nella quasi totalità (due sole uova risultarono chiare), pulli vitalissimi che furono o in breve tempo rimossi dal nido, o diligentemente riscaldati, ma non nutriti, e lasciati morire di fame.
I cicli si svolsero nella seguente maniera: costruzione di un nido globulare, con apertura laterale, intessuto con fibre vegetali, foderato all'interno con cotone idrofilo e posto a circa un metro e venti centimetri da terra; deposizione regolare (un uovo al giorno) e incubazione assidua effettuata alternativamente dai partner; apporto di nuovo cotone idrofilo all'interno del nido al momento della schiusa; schiusa. A questo punto il “dramma”.
Come già accennato, in alcuni casi i pulli vennero rimossi nel giro di poche
ore, ancora vivi, e portati a morire lontano dal nido; in altri furono asportati dopo la loro morte, causata sempre da mancata alimentazione. Successivamente il nido venne
distrutto in parte ma subito ricostruito e nel giro di pochissimi giorni (2-3) la comparsa del primo uovo segnò l'inizio di un nuovo ciclo. Per tentare di comprendere questo strano comportamento enumererò quelle che sono ritenute le più frequenti cause degli insuccessi riproduttivi in cattività, aggiungendo alcuni dati sui casi in esame.
Cova interrotta per eccessivo disturbo da parte dell'allevatore o degli altri ospiti della voliera.
Approfittando della rilevante distanza tra i due nidi (più di 15 metri) disturbai
volutamente, più volte al giorno, una delle due coppie durante la prima cova,
costringendo il partner di turno ad abbandonare le uova. Gli Astri ali gialle non
manifestarono, almeno apparentemente, timore con richiami d'allarme o voli precipitosi e appena uscito dalla voliera ricuperarono il nido. L'altra coppia fu lasciata nella massima tranquillità: i risultati furono identici. Questi Uccelli dimostrarono anche grande tolleranza nei confronti delle altre specie alle quali fu consentito di nidificare a pochi centimetri dal loro nido; tutto filò sempre liscio, senza litigi.
Aggressività intraspecifica.
Per due volte i nidi furono costruiti sullo stesso arbusto, a circa 50-60 cm di distanza senza che si verificassero zuffe. Durante la ricerca del cibo, quando a terra procedevano gli uni accanto agli altri, o presso le mangiatoie, non notai, in nessun caso, comportamenti aggressivi degni di nota.
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