ESTRILDIDI
Il genere « Pyrenestes »


Gli « schiacciasemi », come vengono definiti letteralmente questi esotici dagli anglosassoni (seed-crackers) a causa del loro becco massiccio, costituiscono un genere, il « Pyrenestes » appunto, che è di solito inserito in un gruppo che include anche i generi « Cryptospiza », già trattato in precedenza (1.0. nn. 8/9, 1983), e « Spermophaga ». 1l raggruppamento di questi tre generi è determinato sia dalla somiglianza più o meno spinta nella colorazione del piumaggio sia, soprattutto, dalla vicinanza del comportamento e delle abitudini. Ovviamente esistono anche delle differenze ben marcate che giustificano la suddivisione. I « Pyrenestes », ad esempio, sono molto simili ai « Cryptospiza » nella colorazione del piumaggio, tuttavia il rosso dei primi è molto più brillante e luminoso, per non parlare poi della diversa conformazione del becco.

Nel genere « Pyrenestes » sono di solito riconosciute tre specie, anche se White (A revised check-list of African flycatchers ecc., 1963) le tratta come razze di un'unica specie. Esse sono: « P. ostrinus »», « P. sanguineus », « P. minor ». Il sanguineus » differisce dall'« ostrinus » praticamente solo per il fatto che il maschio presenta del bruno, come nella femmina, in quelle parti che l'« ostrinus » ha nere. Il « minor » ha dimensioni decisamente minori ed ha le zone rosse meno estese. Non sembra che esistano significative differenze di canto e di habitat tra le specie suddette, o quanto meno non sono state riportate.

E' il caso invece di sottolineare una particolarità comune a tutte e tre: all'interno di ogni specie esistono forme con becco grande e forme con becco visibilmente più piccolo legate da forme con becco intermedio. In questa variabilità esiste una proporzione diretta tra le dimensioni del becco e quelle del corpo nel senso che ad un becco più piccolo corrisponde anche un corpo più piccolo. Tuttavia la variabilità dei becchi è molto più accentuata di quella dei corpi.

C'è un'altra particolarità da sottolineare: mentre per le prime due specie « ostrinus » e « sanguineus » le popolazioni con becco grande sono geograficamente separate da quelle con becco piccolo, per la « minor » si possono rinvenire nella stessa zona esemplari con entrambe le caratteristiche. II primo caso può avere una spiegazione di carattere evolutivo. Chapin suggerisce infatti (The Birds of the Belgian Congon, 1954) che l'alterazione dell'habitat verificatosi nel tempo può aver causato l'isolamento geografico
di alcune popolazioni che, in certe zone, possono anche essere scomparse. La necessità di sopravvivere alle mutate condizioni avrebbe avuto come conseguenza la variazione di alcune caratteristiche fisiche. Di fatto è stato osservato che i soggetti con becco grande preferiscono i semi più grossi e più duri. E' suscettibile comunque di interrogativi il fatto che in ciascuna specie vi siano stati dei mutamenti evolutivi che hanno interessato le dimensioni del becco senza che analoghi differenze si siano verificate anche per la colorazione del piumaggio.

Per ciò che riguarda la « minor », per la quale non esistono separazioni geografiche tra becchi grossi e becchi piccoli, nessuno è stato in grado di fornire una spiegazione del fenomeno. D. Goodwin si è limitato a suggerire (Estrildid Finches of the World, 1982) che ulteriori osservazioni dirette sono necessarie per tutte e tre le specie.
Questi estrildidi sono importati in Europa poco frequentemente e spesso si tratta di soggetti spaiati capitati per caso con altri esotici. I prezzi risultano quindi piuttosto elevati.
Sono uccelli caratteristici delle foreste fitte di vegetazione. Similmente ai « Cryptospiza », frequentano anche le zone aperte ai bordi delle foreste nelle quali rientrano al minimo rumore. I
Pyrenestes » hanno tuttavia una preferenza ancora più marcata per condizioni di elevata umidità per cui è più facile trovarli laddove sono più frequenti le precipitazioni. Poco si conosce sulle loro necessità alimentari allo stato naturale. In cattività, oltre alla miscela di semi, accettano volentieri anche prede vive.



Schiacciasemi a ventre nero (Pyrenestes ostrinus o.).
Descritto da Vieillot (Ois. Chant., p. 79, 1805) come « loxia ostrina ».
Caratteri distintivi.
II maschio adulto ha testa, collo, petto, fianchi, groppone e copritrici superiori della coda rosso scarlatto, con una tonalità leggermente più scura sulla testa stessa. Coda rossastra. Rimanente parte del piumaggio nero intenso. La parte terminale della coda è tondeggiante. Il becco, di colore nero blu metallico, ha una forma mas-
siccia con l'attaccatura alla base che dà anche visivamente una impressione di notevole robustezza. Gambe e piedi giallo-bruno. Un sottile anello chiaro è presente intorno agli occhi. Lunghezza circa 13,5-14 cm.
La femmina ha la testa rossa ma petto e fianchi sono bruno oliva con soffusioni rossastre. Groppone e copritrici superiori della coda come nel maschio. Il resto del piumaggio è bruno oliva (nel maschio è nero).
I giovani somigliano alla femmina adulta con l'arancione al posto del rosso.
I nidiacei presentano il palato giallo con cinque piccole macchie nere ed inoltre ai lati della bocca sono presenti dei tubercoli di un giallo molto luminoso che evidentemente servono da guida ai genitori per l'imbeccata (Chapin).
Nel libro di Lippens L. e Wille H. (Les oiseaux de Zaire, Tielt, Belgio, 1976) compare una bellissima foto a colori, presa dal vivo, di un « ostrinus » maschio.
Distribuzione.
Africa occidentale e centrale. In particolare dal Ghana allo Zaire, Uganda, Angola settentrionale, Tanzania nord-occidentale, Zambia orientale.
Habitat.
E' una specie che, pur essendo largamente distribuita, non risulta abbondante. Si può trovare nelle radure o ai bordi delle foreste e comunque sempre vicino od all'interno di zone con fitta vegetazione. Frequenta con facilità anche le rive dei corsi d'acqua. E' difficile osservare questi soggetti allo stato naturale e, ritengo, anche *******rli. Sono molto paurosi e pronti ad infilarsi nella vegetazione più fitta al minimo rumore. Come ho accennato prima, ipotesi di correlazione tra habitat e dimensione del becco sono state fatte da Chapin ed anche da altri autori come Rand e Van Someren, senza tuttavia pervenire ad un chiarimento definitivo del fenomeno.
Mackworth-Praed e Grant riportano che il maschio ha un caratteristico volo di corteggiamento generalmente accompagnato dal canto.
Nidificazione.
Il nido, allo stato naturale, è piuttosto voluminoso, globulare, con entrata laterale ed è costruito con strisce di foglie, steli di felci, steli d'erba, ed altro materiale simile. MackworthPraed e Grant lo definiscono « un nido rozzo di steli d'erba che fuoriescono solitamente dal foro d'ingresso ». E' posizionato su alberi o piante rampicanti ad un'altezza dal suolo compresa in generale tra 2 e 8 m. Uova da tre a cinque. Entrambi i sessi partecipano alla cova. Non risulta che sia stato riprodotto in cattività.
Cibo.
Massimamente granivoro. Appetisce varii tipi di semi ma soprattutto quelli di piante del genere « scleria » (Bates, 1911) che sono stati anche trovati nei gozzi di esemplari collezionati da Chapin nel 1924 e nel 1954.
Canto.
Lo svizzero Burkard che ha tenuto questa specie in cattività, lo ha descritto come una piacevole serie di rapidi gorgheggi.
Sottospecie:
Pyrenestes ostrinus frommi.
Descritto da Kothe (O.M., p. 70, 1911). Ha dimensioni maggiori ed anche il becco ha una struttura più massiccia. Togo, Nigeria, Camerun, Tanzania, Zambia, Katanga, Mozambico settentrionale.
Pyrenestes ostrinus rothschildi.
Descritto da Neumann (J.f.O., p. 528, 1910). E' invece decisamente più piccolo sia relativamente al becco che alla struttura generale. Ghana, Uganda, Angola.

Schiacciasemi cremisi (Pyrenestes sanguineus s.).

Descritto da Swainson (Bds. W. Afri., I, p. 156, 1837) con l'attuale denominazione scientifica.
Caratteri distintivi.
Simile per taglia, struttura e caratteristiche del piumaggio alla precedente specie « ostrinus ». Come quest'ultimo presenta una notevole variabilità per ciò che riguarda le dimensioni del
corpo e del becco. Il maschio del « sanguineus » si differenzia pertanto da quello dell'« ostrinus » per avere bruno oliva le parti che nel secondo sono nere.
La femmina ed i giovani sono simili a quelli dell" ostrinus ».
Distribuzione.
Zambia, Guinea, Sierra Leone, Liberia, Costa d'Avorio, Senegal.
Habitat.
Simile a quello dell'« ostrinus ».
Nidificazione.
Anche il nido non si differenzia da quello dell'« ostrinus », tuttavia lo schiacciasemi cremisi è stato riprodotto in cattività ed è quindi lecito spendere qualche parola sull'argomento. Autori del successo sono stati separatamente due tedeschi: H. Fritz (Erstzucht des karmesinastrildes, Gefiederte Welt, pp. 121, 122, 1977) e M. Silzer (Gegluckte zucht von karmesinastrildes, Gefiederte Welt, pp. 21, 22, 1980). I soggetti che si sono riprodotti avevano oltre tre anni di cattività. Riassumo di seguito le informazioni riportate. Nido di forma sferica costruito con steli e fili d'erba, di circa 15 cm. di diametro. Deposte tre e quattro uova. Entrambi i sessi hanno covato a turno ed entrambi passavano la notte nel nido. II periodo di incubazione è stato pari a 16 giorni. I giovani, atti al volo, hanno lasciato il nido a 24 giorni e, per alcune notti, tornavano a dormire nel nido stesso. Hanno inoltre iniziato ad alimentarsi due giorni dopo l'abbandono del nido e si sono resi completamente indipendenti dopo circa 10 giorni.
I nidiacei presentano la bocca gialla con tre marcature nere sul palato. Quando aprono la bocca si notano tre piccoli tubercoli giallo oro agli angoli della bocca stessa (Fritz).
Cibo.
Silzer somministrava ai suoi « sanguineus » alimentazione insettivora, tra cui tarme della farina, durante l'allevamento dei piccoli. Negli altri periodi essi si alimentavano esclusivamente con miscela per Canarini e con miglio. La cosa è confermata da Fritz, il quale offriva ai suoi soggetti un'ampia varietà di cibi. L'alimentazione insettivora era però gradita solo dopo la nascita dei piccoli.
Canto.
La canzone di corteggiamento è stata descritta da Fritz come « lunga e melodiosa ». Egli descrive inoltre il comportamento di corteggiamento del maschio, il quale, con uno stelo d'erba nel becco, eseguiva intorno alla femmina, una goffa danza amorosa cantando con notevole intensità.
Sottospecie:
Pyrenestes sanguineus coccineus.
Descritto da Cassin (Proc. Acad. Sci. Philad., p. 67, 1848). Da alcuni autori considerato come sinonimo di « sanguineus ». Ha dimensioni più contenute e becco più piccolo. Sierra Leone, Liberia, Gabon.
Schiacciasemi minore (Pyrenestes minor m.).
Descritto da Shelley (Ibis, p. 20, 1894).
Caratteri distintivi.
Il maschio adulto è simile al « sanguineus » ma con il rosso molto meno esteso. In particolare fronte, corona, faccia, mento, gola, parte superiore e mediana del petto, groppone, copritrici superiori della coda, rosso scarlatto. II resto del piumaggio è bruno oliva. Becco nero, gambe e piedi bruni. Ha dimensioni inferiori a quelle dell'« ostrinus ».
La femmina differisce dal maschio per avere il rosso della testa limitato alla fronte, alla faccia, al mento ed alla gola.
I giovani sono completamente bruno oliva.
Distribuzione.
Tanzania_ Zimbabwe. Mozambico.
Habitat. t
Simile a quello dell'« ostrinus ».
Nidificazione.
Poco conosciuta. Solo Mackworth-Praed e Grant riferiscono che il nido è voluminoso e grossolano, fatto di erbe e foglie, con entrata laterale e posto alla biforcazione di un ramo.
Cibo.
Lo stesso degli altri « Pyrenestes ».
Canto.
Un « ziit » simile a quello dei Passeri, un'acuta nota di allarme (Mackworth-Praed e Grant), un canto gorgheggiato (Immelmann), sono le uniche informazioni che sono riuscito a rintracciare.
Sottospecie:
Pyrenestes minor vincenti.
Descritto da Benson (B.B.O.C., 75, p. 110, 1955). Non è altro che il « minor » con il corpo ed il becco più grande. Tanzania, Zimbabwe, Mozambico.

S.C.