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Discussione: Nymphicus hollandicus, Melopsittacus undulatus, Psittacula krameri, Agapornis spp.

  1. #1
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    La bandiera di Enya


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    Nymphicus hollandicus, Melopsittacus undulatus, Psittacula krameri, Agapornis spp.

    Salve a tutti,
    essendo nuova del settore, vi chiedo informazioni per poter essere in regola con la regolamentazione CITES.
    Vorrei prendere e provare ad allevare degli esemplari delle seguenti specie:
    - Nymphicus hollandicus,
    - Melopsittacus undulatus e Psittacula krameri;
    - Agapornis roseicollis e personata.
    Visto che trovo offerte interessanti da privati che vendono/cedono esemplari delle suddette specie privi di anello e/o di certificato CITES volevo sapere se per questi uccelli è possibile detenerli, spostarli e commericializzarli senza nessun obbligo di denuncia.
    Grazie a tutti!

  2. #2
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    Le specie che elenchi sono tutti escluse dal CITES eccetto l'inseparabile Agapornis personatus. Per questa specie di inseparabile sono necessari i documenti.
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  3. #3
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    Quote Originariamente inviata da Enya Visualizza il messaggio
    ... volevo sapere se per questi uccelli è possibile detenerli, spostarli e commericializzarli senza nessun obbligo di denuncia.
    Grazie a tutti!
    Ciao, ti ricordo che la parola "commercializzare" non fa parte di un allevamento a fini amatoriali come credo quello che tu intenda fare. Può essere solamente una "cessione a titolo gratuito". Poi se girano dei soldi lo devi sapere solo tu e l'interessato ...penso che tu abbia capito ...

  4. #4
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    Quote Originariamente inviata da Gianfranco Visualizza il messaggio
    Ciao, ti ricordo che la parola "commercializzare" non fa parte di un allevamento a fini amatoriali come credo quello che tu intenda fare. Può essere solamente una "cessione a titolo gratuito". Poi se girano dei soldi lo devi sapere solo tu e l'interessato ...penso che tu abbia capito ...
    Gianfranco, una piccola precisazione.

    E' esatto quando dici che il "commercializzare" non rientra fra le attività di natura amatoriale.

    Questo tuttavia non vuol dire che il privato, allevatore amatoriale, non possa cedere soggetti a titolo oneroso, cioè a pagamento.

    La linea di confine è la condotta nel suo insieme: se gli atti "commerciali" sono ripetuti nel tempo, sistematici, e non sono invece di mera natura occasionale, allora l'allevatore deve rispettare tutte le regole che riguardano le attività commerciali, ivi incluse quelle relative alle "licenze" e quelle di natura fiscale.

    Se invece si tratta di cessioni occasionali, saltuarie, che rappresentano solo la dismissione di soggetti in esubero ed il tutto non assume le dimensioni di una attività commerciale volta a produrre stabilmente reddito, allora il privato lo può tranquillamente fare senza assumere lo status di "commerciante", ed i relativi obblighi.

    Del resto, in tema CITES, non è un caso che il Registro di detenzione venga richiesto e rilasciato anche ai privati, e non sia un registro riservato ai commercianti.

    In sostanza, quindi, non c'è nulla di male a cedere a titolo oneroso uno o più soggetti, e a dichiararlo, per esempio, della dichiarazione di cessione. E questo è addirittura fisiologico quando parliamo di soggetti in CITES di cui al Registro, che infatti teniamo perchè cediamo a titolo oneroso.

    Anticipo l'inevitabile domanda: non esiste un limite quantitativo al di sotto del quale si è privati e al di sopra del quale si è commercianti. La valutazione è rimessa all'Autorità che terrà conto del complesso delle operazioni poste in essere e di tutti gli altri elementi utili al fine di comprendere se ci si trova di fronte a cessioni che rientrano in una più generale attività commerciale oppure a cessioni tipiche delle occasionali compravendite fra privati.

    A presto

    Roberto
    RNA 68NR
    RAE 0162


  5. #5
    Expert Forum
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    Quote Originariamente inviata da Roberto Condorelli Visualizza il messaggio

    (...)

    La linea di confine è la condotta nel suo insieme: se gli atti "commerciali" sono ripetuti nel tempo, sistematici, e non sono invece di mera natura occasionale, allora l'allevatore deve rispettare tutte le regole che riguardano le attività commerciali, ivi incluse quelle relative alle "licenze" e quelle di natura fiscale.

    Se invece si tratta di cessioni occasionali, saltuarie, che rappresentano solo la dismissione di soggetti in esubero ed il tutto non assume le dimensioni di una attività commerciale volta a produrre stabilmente reddito, allora il privato lo può tranquillamente fare senza assumere lo status di "commerciante", ed i relativi obblighi.

    (...)
    Gianfranco, questo è l'esempio che faccio quando parlo di questo argomento con gli allevatori che sostengono la tua tesi: se vendi la tua auto usata, non sei per forza un commerciante d'automobili. O no?
    E neppure penso che tu la ceda gratis, immagino...
    Ciao, Roberto

    (allevo parrocchetti australiani)


  6. #6
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    Quote Originariamente inviata da Roberto Condorelli Visualizza il messaggio
    Gianfranco, una piccola precisazione.

    E' esatto quando dici che il "commercializzare" non rientra fra le attività di natura amatoriale.

    Questo tuttavia non vuol dire che il privato, allevatore amatoriale, non possa cedere soggetti a titolo oneroso, cioè a pagamento.

    La linea di confine è la condotta nel suo insieme: se gli atti "commerciali" sono ripetuti nel tempo, sistematici, e non sono invece di mera natura occasionale, allora l'allevatore deve rispettare tutte le regole che riguardano le attività commerciali, ivi incluse quelle relative alle "licenze" e quelle di natura fiscale.

    Se invece si tratta di cessioni occasionali, saltuarie, che rappresentano solo la dismissione di soggetti in esubero ed il tutto non assume le dimensioni di una attività commerciale volta a produrre stabilmente reddito, allora il privato lo può tranquillamente fare senza assumere lo status di "commerciante", ed i relativi obblighi.

    Del resto, in tema CITES, non è un caso che il Registro di detenzione venga richiesto e rilasciato anche ai privati, e non sia un registro riservato ai commercianti.

    In sostanza, quindi, non c'è nulla di male a cedere a titolo oneroso uno o più soggetti, e a dichiararlo, per esempio, della dichiarazione di cessione. E questo è addirittura fisiologico quando parliamo di soggetti in CITES di cui al Registro, che infatti teniamo perchè cediamo a titolo oneroso.

    Anticipo l'inevitabile domanda: non esiste un limite quantitativo al di sotto del quale si è privati e al di sopra del quale si è commercianti. La valutazione è rimessa all'Autorità che terrà conto del complesso delle operazioni poste in essere e di tutti gli altri elementi utili al fine di comprendere se ci si trova di fronte a cessioni che rientrano in una più generale attività commerciale oppure a cessioni tipiche delle occasionali compravendite fra privati.

    A presto

    Roberto
    Certamente, è esatto ciò che dici, ma io avevo inteso la parola "commerciare" come troppo forte per un semplice allevamento amatoriale. Del resto anche io cedo gli "esuberi" senza ritenermi un commerciante. Grazie per le correzioni in merito al post. Sempre preciso. Gianfranco.

  7. #7
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    Quote Originariamente inviata da Roberto Giani Visualizza il messaggio
    Gianfranco, questo è l'esempio che faccio quando parlo di questo argomento con gli allevatori che sostengono la tua tesi: se vendi la tua auto usata, non sei per forza un commerciante d'automobili. O no?
    E neppure penso che tu la ceda gratis, immagino...
    Anche tu hai ragione, ne avevi già parlato in una precedente discussione se non ricordo male. Semplicemente, come ho detto a Roberto C., ritenevo la parola commercializzare un pò esagerata per un allevamento amatoriale, tutto qui. Anche se conosco qualcuno vende i suoi soggetti al suo negozio ed ha un allevamento "amatoriale"...

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