La lettura delle esperienze di vita del dottor Capecchi, (sempre in ambito ornitologico) hanno tutte un fascino particolare; questa non è meno delle altre.
Anche se dalla lettura del racconto non si evince, sono certo che il Frosone era realmente infetto e con la "feroce beccata" attraverso l'abbondante sangue fuoriuscito dalla mano, ha sicuramente contagiato il Dottor Capecchi di un virus che è attecchito istantaneamente per poi - nel tempo - esplodere con tutta la sua potenza.
Ah,.. dimenticavo il nome del virus: "amore per gli uccelli".
Una buona domenica.