Originariamente inviata da
salvatore cremone
E' giusto, interessante e bello sentire i pareri di tutti, questa e la vera democrazia e liberta', resta poi a chi legge tirare le somme e valutarne i contenuti.
Ritornando alla discussione e' vero che oggi si fa un uso indiscriminato di farmaci e questo indebolisce i ceppi, addirittura conosco allevatori, senza voler denigrare nessuno, perche' a casa sua ognuno e' padrone, che usano costantemente l'antibiotico nel pastoncino, e' un loro modo di pensare e bisogna rispettarlo anche se non condiviso.
L'uso indiscriminato pero' e' una cosa, un'altra e' servirsi del farmaco nei momenti di bisogno.
L'antibiotico fa male e' questo e' piu' che risaputo, il fegato milza e stomaco insieme ai reni vengono sollecitati a sforzi immani per espellere le scorie, che talvolta rimangono in circolo per intere settimane, distruggendo sia la flora buona che quella cattiva, aprendo la porta alle formazione di funghi pericolosi che causano forme micotiche sempre piu' aggressive.
Ma il reale pericolo non e' tanto il farmaco, ma se si vuole fare una campagna seria, " ammesso che si sia all'altezza di farlo" sono quei determinati farmaci, che usati correttamente distruggono, ma se poi usati in maniera sconsiderevole creano danni irreparabili.
Spesso si creano ceppi resistenti perche' quel determinato farmaco, magari il vet, l'ha prescritto da usare per 10 giorni ad una dose stabilita, magari l'allevatore visto che dopo 5 giorni i canarini stanno bene interrompe la cura, la malattia non e' stata ancora debbellata del tutto e li vanno a crearsi ceppi resistenti a quell'antibiotico.
Determinati antibiotici andrebbero usati solo sotto strettao controllo medico, tipo la tilosina, le tetracicline, i sulfamidici, e potri continuare all'infinito.
Detto questo, tengo anche a dire che non sono daccordo che un canarino ammalato va lasciato morire.
Il piu' delle volte specie i novelli, causa un minimo stress, vengono colpiti da forme di coccidiosi o coli, che basta un farmaco di quelli che non superano la barriera intestinale, a salvargli la vita, questi dopo pochi giorni di convalescenza, riprendera' tranquillamente il suo percorso generando prole forte e magari risultera' un eccelente riproduttore sia per quello che trasmettera' alla prole sia come balia.
I coccidi sono sempre presenti nell'organismo dei nostri volatili, ma a volte basta un cambiamento di stagione o un periodo di stress,"vedi esposizioni" a far si che questo livello aumenti e non vedo giusto lasciare morire un canarino per il nostro unico volere.
L'allevatore esperto e che possiede un ceppo di valore a cicli periodici sottopone i suoi soggetti ad analisi di laboratorio e difficilmente vedra' un infezione che coinvolga il grosso dell'allevamento.
Curare un essere vivente che sta male e' un nostro dovere.
Questo e' il mio modo di pensare e di condurre l'allevamento e non ho la presunzione di essere il depositario della verita', rispetto chi la pensa in maniera diversa, magari sbaglio nella mia conduzione, ma ormai sono quasi un ventennio che porto avanti questo modo di allevare, metodo che mi ha dato tante soddisfazioni, tipo il mio ceppo di nord, che accoppio in consanguinita' da almeno 15 anni, non inserendo mai soggetti esterni e risulta essere fra i piu' rustici in circolazione e sicuramente tra i piu' belli al mondo.
Saluti.