Il nuovo editoriale dal titolo ""PASSIONE ARRICCIATI "" - a disposizione gratuita dei nostri soci e simpatizzanti, nell'apposita sezione Editoriali dell’A.O.E.
+ Rispondi
Visualizzazione dei risultati da 1 a 9 su 9

Discussione: Riflessioni sulla monogamia

  1. #1
    Cadetto del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Sovral

    L'avatar di Sovral
    Registrato dal
    16-01-16
    residenza
    Milano
    Messaggi
    93

    Riflessioni sulla monogamia

    Un gran luogo comune nell'allevamento degli Psittacidi è quello sulla monogamia di alcune specie.
    Dopo gli studi fatti sui soggetti in cattività, si è rivalutata questa convinzione.
    Tuttavia, numerose specie vengon ancora definite come monogame, in primo luogo i pappagalli sudamericani.
    Quest'anno, però, ho notato nell'allevamento di alcune coppie di Pyrrhura molinae, se sistemate in voliera durante il periodo di risposo, abbandonano il loro partner con cui hanno riprodotto per molti anni, per legarsi con un nuovo soggetto.
    Da quanto ne so, ciò può accadere anche con gli aratinga, altri conuri e parrocchetti monaci.
    Che ne pensate?
    Mi farebbe piacere sentire le vostre opinioni sull'argomento

  2. #2
    Staff del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Luca Marani

    L'avatar di Luca Marani
    Registrato dal
    30-06-14
    residenza
    Fidenza
    Messaggi
    1,288

    Ciao Sovral,
    La monogamia è da sempre stata considerata una delle peculiarità principali tipica di molte specie di Psittaciformi.
    Tuttora, al contrario, si è arrivati a rivalutare quest'aspetto un tempo quasi considerato apodittico, dal momento che sono state osservate numerose situazioni caratterizzate dalla disgunzione di coppie affiatante, seguite da un insolito ricongiungimento con ulteriori compagni.

    Prima di raggiungere conclusioni affrettate, tuttavia, occorre considerare che le circostanze in cui vengono posti gli animali in cattività, si rivelano spesso inadeguate, e - conseguentemente - sono in grado di riplasmare i comportamenti ancestrali delle varie specie.
    La causa di questo atteggiamento anomalo dovrebbe essere imputata alla perenne scarsità di stimoli psicologici e all'eccessiva monotonia della vita in ambiente protetto, favorita soprattutto da un'alimentazione poco variegata, dalla mancanza di passatempi ed, infine, da un'insufficiente arricchiemento ambientale.
    Tali considerazioni possono implicare che, al fine di favorire un cambiamento nella ripetitività della vita in voliera, alcuni soggetti cerchino di optare per una «periodica sostituzione di partner», qualora la sistemazione la consenta.

    Sarà quindi nostro compito, nei limiti che ci sono stati posti, quello di ricreare un contesto idoneo affinché gli esemplari possano esternare la loro personalità estremamente complessa e sensibile.
    Inutile sottolineare come l'alimentazione possa rivestire un ruolo fondamentale per il conseguimento di tale obbiettivo: la dieta dei nostri animali, oltre che completa ed equilibrata, dovrà dimostrarsi decisamente variegata e fresca; qualsiasi sforzo in tal senso si rivelerà superfluo se ci limiteremo a somministrare un unica tipologia di alimento: in poche parole, la varietà è una premessa indispensabile per una buona nutrizione.
    In secondo luogo, non bisognerebbe mai trascurare una costante fornitura di cibi caratterizzati da una consumazione impegnativa, che intrattengano gli animali nella manipolazione, nella frantumazione o nella ricerca attiva di prodotti commestibili (cito, ad esempio, semi in spiga, frutta secca da sgusciare, rami verdi da scortecciare e via dicendo)
    Le spiegazioni sopra riportate derivano dal fatto che, per qualsiasi pappagallo, il cibo ricopre un ruolo principalmente psicologico e non solamente organico: il rispetto di tale caratteristica di rivela indispensabile non solamente per il successo riproduttivo, ma anche per la salute psico-fisica degli individui stessi.

    In seconda analisi, troviamo la necessità di socializzazione: ad esclusione di rare eccezioni, la maggiorparte dei pappagalli presenta atteggiamenti fortemente gregari e si caratterizza per una struttura sociale principalmente paritaria.
    Per i casi più eclatanti, sarebbe preferibile optare per l'allevamento in colonia, oppure, ove non risulti fattibile, assicuriamoci di garantire un approccio visivo tra le varie coppie riproduttrici (salvo per le specie che nidificano in maniera isolata).
    Inoltre, in seguito allo svezzamento dei novelli, ricordiamoci di mantenere i giovani esemplari a stretto contatto tra loro, al fine di favorire l'apprendimento vicario e l'acquisizione degli istinti necessari per il sostentamento degli stessi.
    La solitudine si rivela quindi una condizione sconosciuta per gli Psittacidi e, se prolungata per considerevoli lassi di tempo, può comportare l'insorgere di problematiche comportamentali irreversibili.

    Ultimo aspetto degno di nota è l'ambiente circostante: oltre all'impiego di voliere idonee, sufficientemente ampie ed adeguatamente collocate, è possibile munire l'alloggio di passatempi e dedicarci alla creazione di un'ambientazione il più possibile affine ai biotopi originari: rami e frasche da scortecciare, vegetazione caratteristica, arredi da distruggere e manipolare, ecc...

    Da tali fattori deriva, inoltre, una considerazione sull'eticità dell'allevamento degli Psittacidi: ricordiamo, infatti, che alcune alterazioni comportamentali rappresentano solamente la punta dell'iceberg rispetto all'irreversibile quantità di conseguenze che un'ambiente inadeguato può comportare.
    Analiticamente, è imperativo che ogni ornicoltore ponga in primo piano il rispetto delle caratteristiche ecologiche di ogni specie, con particolare priorità per gli aspetti sopra descritti.

    In conclusione, per dovere d'informazione, è bene sottolineare l'esistenza di alcune specie considerate occasionalmente poligame, quali ecletti, ondulati e via dicendo.
    Ultima modifica di Luca Marani; 14-06-16 a 15: 20
    Saluti,
    Luca Marani.



    Il mio sito: allevamentomarani.jimdo.com

  3. #3
    Sostenitore del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Mark.Bassi

    L'avatar di Mark.Bassi
    Registrato dal
    16-01-16
    residenza
    Genova
    Messaggi
    217

    Molto esaustiva è decisamente completa la spiegazione di Luca, che oltretutto condivido pienamente.
    Il rispetto delle esigenze etologiche nell'allevamento Psittaciformi sembra ancora un'optional per molti ornitologi, anche se - in realtà - si rivela di primaria importanza.
    Sicuramente bisogna augurarci che questa grave lacuna si risolva al più presto: del resto, ultimamente la scienza zootecnica ha fatto passi da gigante sotto il profilo delle specie esotiche e ornamentali (a volte, purtroppo, nella direzione sbagliata)

  4. #4
    Cadetto del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Sovral

    L'avatar di Sovral
    Registrato dal
    16-01-16
    residenza
    Milano
    Messaggi
    93

    Grazie... Ho ben capito la situazione, anche se personalmente credo di tenere i miei soggetti in buone condizioni, forse migliorabili in base a quello che hai detto

  5. #5
    Sostenitore del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Mark.Bassi

    L'avatar di Mark.Bassi
    Registrato dal
    16-01-16
    residenza
    Genova
    Messaggi
    217

    Occorrerebbe considerare, inoltre, che in un ambiente artificiale, le coppie vengono formate secondo criteri strettamente "umani" e pertanto talvolta non raggiungono un buon grado di affiatamento tanto da permettere una vita "in completa monogamia", se così possiamo dire.
    È così che, quando se ne presenta la possibilità, gli animali preferiscono cambiare partner.

  6. #6
    Cadetto del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Bernard

    L'avatar di Bernard
    Registrato dal
    29-12-15
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    68

    Sicuro sia dovuto anche all'affiatamento delle coppie?
    Teoricamente, in alcune specie, una coppia non affiatata difficilmente conclude la riproduzione, quindi - in definitiva - la sintonia di due soggetti si dovrebbe rilevare al momento del loro affiancamento.

  7. #7
    Sostenitore del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Mark.Bassi

    L'avatar di Mark.Bassi
    Registrato dal
    16-01-16
    residenza
    Genova
    Messaggi
    217

    Potrebbe sembrare banale, ma esistono diverse "gradazioni" d'affiatamento tra due riproduttori.
    Una coppia formata secondo criteri umani, difficilmente risulterà più in sintonia rispetto ad una creatasi in voliera, con molti soggetti presenti affinché ogni individuo possa scegliersi il partner ideale

  8. #8
    Junior Member
    Nazionalità:
    La bandiera di John-Gerr

    L'avatar di John-Gerr
    Registrato dal
    23-01-16
    residenza
    Lecce
    Messaggi
    24

    Sembrerà strano, ma come ulteriore conferma a quanto detto, la mia femmina di ara ararauna (specie classicamente monogama) qualche tempo fa si era messa a "morosare" con un ara militaris alloggiata nella voliera a fianco... poi e tronata al suo vecchio compagno

  9. #9
    Cadetto del Forum
    Nazionalità:
    La bandiera di Bernard

    L'avatar di Bernard
    Registrato dal
    29-12-15
    residenza
    Firenze
    Messaggi
    68

    Ok, grazie della spiegazione.
    Quello della monogamia era un aspetto che avevo sempre dato per scontato in molte specie

+ Rispondi

Permessi di invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi